Vissuto in quell'età del Grande Scisma 

che cede a Pietro falsi successori, 

San Vincenzo Ferreri è come un prisma 

che getta i suoi riflessi sugli errori. 

 

Schierato in buona fede con Clemente 

che appoggia nella sede di Avignone, 

si pone dopo in piazza con la gente 

per viver più sicura quella unione. 

 

Col minacciar un tempo di sciagure 

che getta a sfida quasi in ogni punto 

appronta ormai le prediche più dure. 

 

Lontan dalla sua Spagna e dal complotto 

che in Francia non rimuove un solo assunto 

riprende col «timete» del suo motto.

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