Avvolto da una cura e da un amore 

che incontra nel suo crescer fin dal parto, 

Teodoro ha in San Giorgio il (suo) tutore 

attento quasi a trarlo da ogni scarto. 

 

Più grande e già disposto all'orazione 

si fabbrica in segreto quella grotta 

che attira da ogni punto l'attenzione 

e mostra coi prodigi una girotta. 

 

Da prete ancor senza l'età prevista 

prosegue il suo fervor di penitente 

che fa di tutti i piani una conquista. 

 

Eletto infine a regger l'adunanza 

che intorno alla Galazìa è (già) fiorente, 

annuncia la sua fine in vicinanza.

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