è mamma, Silvia, di Gregorio Magno 

che da bambino ciba con legumi 

finché da grande ormai senza un compagno 

lo lascia correr solo verso i lumi. 

 

Or che nessun si muove dentro casa 

e la canestra più non serve al caso, 

ogni suo ben la vedova travasa 

siccome un fiore tolto dal suo vaso. 

 

Nel tempo estremo ancor della clausura 

rivanga quel passato assai recente 

che si fa roco dentro strette mura. 

 

Or pensa lungo il chiostro e dentro chiesa 

quanto conosce il figlio di fulgente 

e quante lodi a Dio ne dà l'attesa.

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