Benefica coi sudditi è Isabella

che al fianco del consorte in Portogallo

non da regina siede, ma da ancella,

senza saper un giorno d'intervallo.

 

Tradita dal marito e poi tacciata

di cospirare quasi contro il trono,

in quell'esilio triste che è la grata

la mente volge solo nel perdono.

 

Morto il regnante e senza più doveri,

da monaca si porta a Compostella

per poi donar ai poveri gli averi.

 

La bella donna dall'eburneo manto

che in sogno le si mostra nella cella

accorre infin ad asciugarle il pianto.

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