Tra Salamanca ed Avila in Castiglia

si mostra un dì Giovanni della Croce

che comparando il tutto alla mondiglia

sopporta il «nada» in una forma atroce.

 

È già da Sacerdote quell'intesa

che alla riforma dei Carmelitani

lo arruola febbrilmente con Teresa

per smuovere le linee più inani.

 

Con quella aridità e quei tormenti

che esprime poi dall'alto del suo scritto

rivela infin e gradi e annullamenti.

 

Non ha più nulla ormai quell'allergia

che volti la medaglia nel diritto

e non vi tracci sopra un'amnistia.

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