Al tempo dell'apostata Giuliano,

ma il fatto inver rifugge alla certezza,

Bibiana è martire sotto Aproniano

che il suo cacciar rinforza con l'agrezza.

 

Sottratto il padre e in carcere la mamma,

alla dottrina nuova e al suo malocchio

ascrive il despota tutta la gamma

di quel penar che cieco l'ha di un occhio.

 

Rinchiusa con Demetra sua sorella

sopporta insiem fra i turpi una mezzana

che a lungo con fatture la balzella.

 

Tentata e infin percossa col flagello,

impavida resiste a ogni buriana

finché la morte appone il suo suggello.

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