Notizie di storia
Il Cilento individua oggi una realtà
geografica compresa tra il fiume Sele e la cittadina di Sapri,
mentre nel Medio Evo si limitava al territorio delimitato dai
fiumi Solofrone ed Alento. E da quest'ultimo ne deriva l'etimologia:
CIS-Alentum, cioè al di quà dell'Alento. Nel Cilento si sono
succedute nel tempo varie popolazioni: agli autoctoni Enotri (Enotria
terra dei vigneti) si sono aggiunti i Greci sulla costa, i Lucani
discesi dall'interno verso la costa, i Romani, i Goti, i
Longobardi, gli Arabi, i Normanni, per poi seguire le sorti del
Regno di Napoli. L'attuale territorio del Cilento è un angolo d'Italia
quasi ancora incontaminato. L'economia essenzialmente agricola e
l'assenza di grandi agglomerati urbani si sono rivelati
determinanti nella preservazione del territorio. Questa terra è
dunque un luogo ideale per chi ama vivere a contatto con la
natura. E proprio nel cuore del Cilento, si trovano ulivi
ultracentenari. Si tratta di ulivi particolari, esemplari
giganteschi dal fusto diritto e dall'ampia chioma che, secondo la
leggenda, i Mori importarono dal Libano secoli fa (Ulivi
Pisciottani).
In questa realtà si trova anche S.Lucia, una piccola frazione di
Sessa Cilento, la cui nascita è indicata tra l'anno 1000 e 1100
come un agglomerato di costruzioni intorno alla chiesa. La
conformazione del paese è molto caratteristica: le case
costruite quasi in fila indiana sono poste sulla cresta di una
collina ai cui lati scorrono due ruscelli.
Un ruolo importante nell'economia del paese ha avuto un mulino ad
acqua che ha funzionato fino alla seconda guerra mondiale e che
ha dato, insieme alle concerie di pelli, lavoro a gran parte
degli abitanti. Famosa è stata anche la "Fiera di S.Lucia"
che durava ben una settimana: dal 6 al 12 dicembre.