UNA FINESTRA SULL' UMBRIA
Parchi Naturalistici
Parco Nera
E'
il parco delle acque: i fiumi Velino e Nera, il lago, la cascata delle Marmore,
le grandi centrali idroelettriche per le acciaierie di Terni. Lungo la valle
fluviale i piccoli centri fortificati: Arrone, Ferentillo, Montefranco; i
monasteri, le torri di guardia. Più a monte, sopra il "Salto del Cieco" vola
l'aquila reale. E' il parco dello sport delle acque: il canottaggio, il rafting,
la canoa. E' il parco dell'arrampicata libera: le rocce naturali, la grande
palestra artificiale..Il territorio del Parco è ricco di testimonianze storiche ed
artistiche integrate completamente nell’ambiente. La chiostra dei monti, le gole
e le forre perpendicolari alla valle sono di grande fascino e accessibilità, ma
la caratterizzazione del Parco è data dalla idrografia: il corso del Nera con i
suoi affluenti, la Cascata delle Marmore hanno evidenza tale da caratterizzare
l’ambito quale “Parco delle acque”.
Parco Montecucco
I particolari aspetti geografici, geologici, faunistici e vegetazionali del
Parco sono tali da favorire molte attività all'aria aperta. La principale è
sicuramente l'escursionismo che vede ogni anno decine di migliaia di
appassionati percorrere la fitta rete dei sentieri: oltre 120 Km quelli
segnalati, tra i quali il Sentiero Italia ed il Sentiero Europa 1.
Il
volo libero (deltaplanismo e parapendio) è praticato a Monte Cucco, grazie alle
favorevoli correnti ascensionali presenti.
Il
vasto e affascinante mondo sotterraneo, che caratterizza il massiccio del Monte
Cucco, consente la pratica della speleologia, mentre la notevole presenza di
acque superficiali e sotterranee che scorrono tra gole e forre permettono
l'attività sportiva del torrentismo.
Si
può inoltre praticare lo sci da fondo a Pian delle Macinare, la pesca sportiva
lungo il fiume Sentino ed il torrente Rio Freddo, l'escursionismo a cavallo e in
mountain bike lungo vari percorsi del territorio.
L'intero
Parco, inoltre, grazie alla sua varietà di ambienti, costituisce un'importante
palestra per chi vuole praticare l'educazione ambientale ad ogni livello, sia
come sensibilizzazione verso i problemi dell'ambiente sia come conoscenza
scientifico-naturalistica che avviene partendo dall'esperienza diretta.
Parco del Monte Subasio
Il Parco del Subasio è costituito dal sistema montano che
prende il nome dal monte omonimo. Ha una superficie di 7.442 Ha ed è stato
istituito nel 1995 con L. R. n. 9 del 3 marzo. Nel Parco sono compresi 4 comuni:
Assisi, Spello, Valtopina e Nocera Umbra più altre località minori come Costa di
Trex, Armenzano, Collepino e Lanciano.
La città di Assisi è la città di San Francesco e si trova
dentro il confine dell’area del Parco caratterizzandone le valenze
storico-culturali.
Fin dall’antichità la zona è stata fortemente antropizzata e
quindi plasmata dall’uso e dalle necessità delle popolazioni. Dal punto di vista
naturalistico, la flora del Parco è legata sia all’esposizione che alla
morfologia e geologia dei suoli. La fauna presente è legata ai diversi ambienti
forestali esistenti per cui è molto varia. Il Parco del Subasio è una sintesi di
natura, storia e spiritualità, lo testimoniano il gran numero di visitatori che
ogni anno giungono da tutte le parti del mondo. L’Area Naturale Protetta è
attraversata da moltissimi sentieri, segnalati e curati dal CAI. L’ospitalità,
grazie alle strutture esistenti, è garantita a tutti i tipi di visitatori
Parco del Tevere
Il parco comprende i circa 50 chilometri del tratto umbro del Tevere e i
territori circostanti, considerati di grande valore ambientale, culturale e
archeologico. Anche se il corso del fiume è stato modificato con Ia
realizzazione del lago di Corbara e del lago di Alviano, due bacini artificiali
per lo sfruttamento idroelettrico, quest'area è ancora di grande fascino. Il
corso del Tevere non è regolare: in corrispondenza del ponte di Montemolino il
fiume viene chiamato il Furioso tanto scorrono rapide le sue acque, sotto Todi
fluisce invece il tranquillo Tever Morto. Poi riaccelera il suo corso
infilandosi per quasi otto chilometri nella gola dei Forello, scavata dall'acqua
in secoli di pressione. In questo tratto nidificano la poíana, lo sparviero e il
nibbio, e crescono il leccio, il carpino, la ginestra e l'erica.
Tutta
la sponda del fiume è di grande interesse archeologico, dalla fornace romana di
Scoppieto alla necropoli del Vallone San Lorenzo.
OASI DI ALVIANO
Un'Oasi di Pace per specie rare
Quattro chilometri con capanni per
il birdwatchíng, torri e passerelle, all'interno dei Parco fluviale dei Tevere:
così si presenta l'oasi di Alviano (tel. 0744903715; aperta al pubblico sabato e
domenica, da settembre a maggio), nata nel 1983 dalla collaborazione tra la
provincia di Terni, l'Enel e il WWF. Alla fine degli anni '60, sette anni dopo
lo sbarramento dei Tevere finalizzato alla produzione di energia elettrica, il
lago che si era formato richiamava migliaia di uccelli acquatici in migrazione.
Oggi l'oasi è un ecosistema adatto alla riproduzione di numerose specie
dell'avifauna acquatica ed è anche un'importante nicchia alimentare per uccelli
rari come le gru, le oche selvatiche e il falco pescatore.
Parco del Trasimeno
E' il più grande dei parchi regionali umbri.
Il territorio si estende lungo
il perimetro del lago Trasimeno e comprende tre isole: l'Isola Polvese, la più estesa, di proprietà della Provincia di
Perugia, che è utilizzata come centro didattico e di studio ambientale; l'Isola Maggiore, la seconda in ordine di grandezza, in cui è un
grazioso borgo di pescatori risalente al '400; l'Isola Minore, di proprietà privata.
L'aspetto naturalistico
del Parco è quello di una zona umida di grandissima importanza. Il lago,
incastonato tra le dolci colline umbre ha, da sempre, rappresentato per
l'avifauna acquatica un'importante area di svernamento, sosta e riproduzione, e
per le specie ittiche un habitat perfetto per vivere e riprodursi. I centri
rivieraschi, i piccoli borghi di pescatori, lo sfalcio dei canneti ancora
effettuato a mano, danno una dimensione "al di fuori del tempo" di questi
luoghi. I Pescatori i veri personaggio del Trasimeno, che da sempre hanno
animato ed animano solcando con le loro particolari barche le acque del lago,
sfidando anche le più terribili burrasche, sono i veri custodi dei segreti di
questo particolare scrigno naturalistico. La loro dedizione per queste acque,
generalmente tramandata da padre in figlio, la loro conoscenza delle fasi
lunari, ha sempre reso queste figure mitiche o comunque particolarmente inserite
nel contesto naturale-lacustre. E' possibile godere ancora della presenza di
personaggi intenti nel riparare le reti e sfalciare il canneto.
Parco dei Sibillini
Complesso montuoso antico e magico, denso di civiltà e di leggende, il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini copre su una superficie, divisa tra Umbria e
Marche, di 17.790 ettari di Area Protetta e comprende l'Alta Valnerina e i
comuni di Norcia, Preci.
In cima alla Valnerina, nel cuore del Parco si può
ammirare un paesaggio di grande spettacolarità: i piani carsici di Castelluccio,
grandioso anfiteatro sovrastato dalle cime più alte della regione, tra cui
quelle del Redentore. Grandissimo interesse naturalistico si ha per l'area della
Macchia Cavaliere, dove sopravvivono specie altrove estinte ed una ricca
vegetazione palustre.
Le ricchezze e l'integrità biologica del Parco (sono
state censite circa 1800 specie botaniche), ne fanno un comprensorio
spettacolare e unico nel continente europeo. Gole e improvvise pianure, rendono
caratteristico il corso del fiume Nera che incide una delle più belle e selvagge
valli appenniniche, disseminata di ponti, mulini, torri, castelli e piccoli
borghi fortificati, a testimonianza della millenaria storia della colonizzazione
di questa terra impervia e difficile.
Dall' asse principale della dorsale appenninica degradano un versante orientale,
caratterizzato da valli strette e orientate a nord (le valli dell'Aso, del Tenna
e dell'Ambro), e un versante occidentale in cui si rilevano tre caratteristiche
depressioni ad alta quota denominate i Piani di Castelluccio
1800 sono le
specie floristiche presenti, tra le quali la stella alpina dell'Appennino,
l'anemone alpino, la silene a cuscinetto, il giglio martagone, l'uva orsina, il
ginepì e numerose orchidee. Tra le specie arboree ricordiamo la roverella
(Quercuspubescens), il carpino nero (Ostrya carpinifolia), orniello (Fraxinus
ornus), il cerro (Quercus cerris), il carpino bianco (Carpinus betulus), il
castagno (Castanea sativa), il leccio (Quercus ilex), il faggio (Fagus
silvatica), l'acero montano (Acer pseudoplatanus).
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