UNA FINESTRA SULL'UMBRIA


origini

   
     
                                                                                                                            
                                                                          BRONZETTO
                                                                                                                 

                       
   
Ritrovamenti archeologici, conservati nel  Museo Nazionale dell' Umbria, con sede a Perugia, testimoniano tracce della presenza umana, in territorio umbro, risalenti al Paleolitico superiore: stiamo parlando della preistoria più antica.
Con l'arrivo, nel primo millenio a.C., di varie popolazioni nella penisola, la zona della Valle del  Tevere fu occupata da quella che gli  antichi  definivano gens antiquissima italiae, gli Umbri, dai quali la  regione prese il nome.
Eccezion fatta per la zona del ternano, in cui si estraeva e lavorava  il metallo, settore nel quale l'odierna Terni rimane il maggior centro  peninsulare non costiero, nel territorio si sviluppò un'economia  basata su agricoltura ed allevamento.
Dopo il 450 a.C., il territorio occupato originariamente dalla  popolazione,     si restrinse per l'arrivo dei Sabini a sud, dei Piceni est e degli Etruschi a    nord: la forte attrattiva era rappresentata non  solo dalla posizione centrale  che l'UmbriaTevere, imponente via di commercio  fluviale. 

                            

                                             LE TAVOLE EUGUBINE

Le ipotesi sul luogo del  ritrovamento, sull'anno e sul numero effettivo delle tavole sono discordanti, ma quella più accreditata stabilisce come sito di rinvenimento i pressi del teatro romano di Gubbio, come anno il 1444 e come numero il 7. Le ritrovò un certo Paulus Greghori, che le vendette al comune di Gubbio in cambio del diritto di pascolo, con un atto di cessione datato 1456

L'opera di trascrizione risale al II e I sec. a. C., ma i contenuti sono assai più antichi. L'alfabeto delle tavole consta di 14 consonanti e solo 4 vocali, mancando  la lettera "O", e si leggono da destra verso sinistra.Conservate presso il Palazzo dei Consoli, a Gubbio, le Tavole Eugubine rappresentano un'importante chiave di lettura della civiltà umbra. 



Le sette tavole sono lastre di bronzotesto religioso della cultura classica, in cui vengono descritti i riti che era d'obbligo compiere durante le feste religiose, le Bimestrali e le Cereali.
Le incisioni sono, in realtà, una sorta di riassunto di scritti appartenenti ad una comunità di cittadini eccellenti, la confraternita Atiedia.

Incise in lingua umbra su entrambe i lati, ad eccezione della 3° e della 4°, in parte in un alfabeto derivato e adattato dall'etrusco e in parte in latino