S I R A B A

LA GRANDE STRADA

 

Centro di formazione di arte e artigianato

Bobo Dioulasso - Burkina Faso

INTRODUZIONE

I PROMOTORI LOCALI

GLI INTERLOCUTORI ITALIANI

CONTESTUALIZZAZIONE DEL PROGETTO

FINALITÀ GENERALI

OBIETTIVI

RISORSE UMANE

PROGETTO ARCHITETTONICO

ATTIVITÀ DEL CENTRO

PROGRAMMAZIONE

 

1. INTRODUZIONE

Bobo Dioulasso per la sua posizione geografica è intrinsecamente un luogo di incontro e un carrefour di scambi tra differenti popoli e differenti culture.

E’ qui che alcuni artisti della città, delle troupes di danza e di teatro Farafina Yeleenba e Badenya, insieme ad altri artisti italiani, membri del Centro Interculturale Ricerche Teatrali Koron Tlè, hanno deciso di rispondere a un’urgenza e a un’esigenza della città: la realizzazione di un Centro di Formazione Artistica e Artigianale, dove la preparazione e l’inquadramento al mondo del lavoro sia imprescindibilmente arricchito dallo scambio culturale tra artisti locali e stranieri.

E’ nata SIRABA, un’Associazione burkinabè, non a scopo di lucro dove gli obiettivi sono la solidarietà civile, sociale, culturale e, più precisamente, la diffusione e lo sviluppo della tradizione delle forme artistiche e artigianali, e dell’incontro tra le differenti culture.

L’Associazione lavora, al contempo in Italia e in Burkina Faso, per la realizzazione del Centro Siraba, con l’ambizione di garantire uno spazio adatto all’attività di formazione artistica a disposizione di chi da anni si batte per lo sviluppo e la trasmissione della cultura africana attraverso alcune delle forme di comunicazione più tipiche di quel Paese: il teatro, la danza, la musica, il savoir faire artigianale. Il centro fornisce gli strumenti per rendere professionale la preparazione degli artisti e adeguata alle opportunità di occupazione, riconoscibile la qualità dei loro lavori, sia a occhi locali che stranieri. Valorizza il ruolo sociale dell’artista, la sua responsabilità, la sua ricchezza.

Il lavoro è arricchito dell’incontro tra artisti di origini diverse, al fine di poter finalmente sviluppare anche in un contesto locale una ricerca sull’interculturalità, già in corso da tempo in territorio europeo: nella convinzione che il confronto e la scoperta delle proprie radici artistiche e culturali abbiano un ruolo importantissimo in tutte le società.

Architetti Senza Frontiere - Italia, è stato, da subito, un interlocutore privilegiato per la definizione di un progetto architettonico che è stato interpretato e realizzato nella medesima direzione della ricerca interculturale.

Anche l’ONG Mani Tese ha saputo comprendere l’importanza e l’urgenza di un progetto così profondamente legato alla dimensione culturale del rapporto Europa - Sud del Mondo. Per questo l’ONG ha accordato il suo sostegno economico all’Associazione Siraba finanziando la costruzione del Centro.

 

2. I PROMOTORI LOCALI

La troupe Farafina Yeleenba

Nasce nel 1996 da un’iniziativa di Souleymane Sanou attuale direttore del gruppo musicale Farafina con sede stabile in Svizzera e Desiré Somé attore, danzatore e coreografo (vd. di seguito). La troupe conosce subito un grande successo grazie all’esperienza dei suoi artisti.

Attualmente è riconosciuta come la più grande troupe di danza di Bobo.

Nel 1998 Yeleenba guadagna il primo premio alla S.N.C. (Semaine National De La Culture) e nello stesso anno il secondo premio nella competizione del Grand Prix De La Creation Choregraphique.

Sempre nel 1998 partecipa, riscuotendo un grande successo, alla Notte internazionale dell’amicizia a Bolgatanga in Ghana.

Di notevole importanza è la creazione da parte di Yeleenba del Festival Yeleen, organizzato ogni fine anno a Bobo, che prevede sempre una ricca partecipazione di artisti europei.

L’ensemble Troupe Badenya

Nasce il 23 maggio 1994 come insieme di artisti di diversa provenienza sotto la direzione del regista Souleymane Koumarè. La troupe è formata da due sezioni: la sezione adulti e quella giovani.

La sezione adulti ha rappresentato più di 150 spettacoli attraverso città e villaggi di tutto il Burkina Faso, lavorando anche con ONG sul piano della sanità, agricoltura, ecc, utilizzando il teatro come mezzo di informazione e formazione (vd. l’ultima è la collaborazione con l’ONG spagnola Medicos Mundi)

Non ha ancora effettuato tournée all’estero.

Nel 1994, 1996, 1998 ha partecipato a diverse edizioni del F.I.T.D. (Festival International pour le Developpement) a Ouagadougou in Burkina.

Sempre nel 1998 ha partecipato come finalista al Grand Prix National Du Théâtre a Koudougou.

Nel gennaio 1999 ha preso parte al Festival di Narrazione Yeleenba organizzato in collaborazione con il centro Djelia di Bobo.

Dal 1996 la sezione giovani lavora ad un progetto di teatro di sensibilizzazione di strada inserito nel Project Sanya finanziato dall’UNICEF e proposto dal Servizio di Sanità a Bobo Dioulasso.

3. GI INTERLOCUTORI ITALIANI

Mani Tese è un’associazione costituitasi a Milano nel 1964, riconosciuta dal MAE e dall’UE per il cofinanziamento dei propri programmi di sviluppo. A livello internazionale è membro di ACORD (Coordinamento di ONG per l’intervento in Africa), del Forum delle ONG per la Cambogia e di EUROSTEP. Dal punto di vista organizzativo MNI Tese è composta da una struttura operativa nazionale e da 50 gruppi territoriali presenti in quindici regioni italiane.

Gli obiettivi principali che l’associazione persegue sono:

- svolgere un’azione di sensibilizzazione, educazione allo sviluppo e controinformazione nei confronti delle varie componenti della società italiana, attraverso convegni, corsi di formazione, corsi di aggiornamenti per insegnanti, iniziative di pressione politica, pubblicazioni, etc.; dispone di un centro di documentazione sulle problematiche Nord/Sud, organizza campi di lavoro estivi rivolti ai giovani e pubblica un mensile;

- realizzare progetti di promozione sociale nei PVS, con lo scopo di favorire l’autosufficienza economica dei settori più poveri della popolazione; i progetti di Mani Tese, prevalentemente microrealizzazioni, privilegiano il sostegno ai movimenti popolari e alle ONG locali e devono essere di stimolo all’autonomia locale, fornire i mezzi per l’indipendenza economica e politica, favorire le fonti di energia alternative, l’uso di tecnologie appropriate e la cooperazione Sud-Sud.

In particolare Mani Tese lavora in Burkina Faso ormai da una trentina d’anni, con progetti di sviluppo, di agricoltura e gestione dell’acqua nei villaggi, e con una sede proprio nella capitale Ouagadougou.

Il Centro Koron Tlè;nasce nel 1993 all'interno del Teatro del Sole di Milano, gruppo noto dal 1972 in tutta Europa per la sua particolare identità poetica ed estetica e più volte premiato nei maggiori festival europei. Koron Tlè, ideato dall'allora direttrice artistica del Teatro del Sole Serena Sartori, è fondato in collaborazione con Felice Picco e Claudio Raimondo, coordinatori del gruppo milanese. Nasce per dare struttura ad un percorso ventennale di teatro interculturale e rendere attiva una fitta rete di rapporti e collaborazioni con artisti e teatri in Europa, Africa, India e Indonesia.

In seguito Koron Tlé si rende autonomo dalla cooperativa Teatro del Sole, fondandosi come associazione interculturale attorno a numerosi artisti internazionali tra cui:

Sotigui Kouyaté, griot di tradizione, attore nella compagnia di Peter Brook, riconosciuto a livello mondiale.

Dani Kouyaté, cineasta tra i più affermati del nuovo cinema africano (1° premio Fespaco ’95, premio Junior Cannes 1996 e 1° premio Mannhaim ‘96).

Henrique Koeng, fondatore e direttore del Kitz Theater di Zurigo.

Desiré Somé, coreografo e danzatore tra i più interessanti nel panorama dell'Africa francofona.

Una decina di artisti italiani che da anni lavorano tra Africa ed Europa in ricerche, progetti teatrali e di formazione in Mali, Senegal, Costa d'Avorio e Burkina Faso.

Attualmente il centro Koron Tlè ha diverse "case" nei paesi in cui attua progetti. In Italia opera, crea e tesse legami nella cascina teatrale di Morfasso in Val d’Arda. È composto da venticinque artisti di varie nazionalità e concentra la sua attività nell’ideazione e realizzazione, in Africa, di progetti coordinati da diversi team di lavoro.

Il K.T. in Italia attua un'intensa attività di pedagogia teatrale nella scuola di formazione attorale di Milano fondata nel 1981 dal Teatro del Sole e ora Koron Tlè. La scuola è diretta da Sartori-Raimondo-Picco. Contemporaneamente interviene in varie scuole medie, licei ed università con progetti di formazione all’interculturalità attraverso il teatro.

Da anni è coinvolto da diverse ONG (vd. COE e ISMU - Milano, Charitas, Microcosmo, ecc.) in progetti col Terzo Mondo, occasioni dove l’arte e il teatro sono uno strumento fondamentale di ottenimento degli obiettivi prefissati, e dove il tema dell’interculturalità e della multuetnicità sono alla base degli intenti delle stesse ONG promotrici.

Architetti Senza Frontiere - Italia nasce nel 1998 a Milano come associazione non profit, su sollecitazione della sede europea di Barcellona, attivata nel marzo 1992.

Persegue finalità di solidarietà sociale nei seguenti ambiti di intervento:

Ha sottoscritto nel 1999 la Carta di Barcellona che definisce finalità e approcci comuni tra le organizzazioni presenti nel network europeo di Arquitectos sin Fronteras, articolato in sedi locali posizionate a Bruxelles, a Stoccarda, a Berlino e nelle differenti comunità autonome spagnole.

L'associazione è autofinanziata dai soci fondatori e ordinari, circa 20 fra architetti, ingegneri, laureati in economia, giurisprudenza e agraria, con esperienze differenziate che incrociano pratiche professionali nella progettazione architettonica e urbana, attività di ricerca in ambito accademico e missioni di breve e lunga durata con organizzazioni della cooperazione internazionale, italiane ed europee.

L'approccio operativo di ASF Italia, in questa prima fase, si è sostanzialmente tradotto nell'attivazione e nel mantenimento di relazioni dirette, da parte di ogni socio o gruppo di soci, finalizzate alla ricerca e implementazione di progetti di interesse da sottoporre a Barcellona per un co-finanziamento oppure alle O.N.G. italiane incrociate e coinvolte in questa fase di start up, per costruire una "massa critica" comune, necessaria per partecipare ai bandi della cooperazione decentrata (Regioni, Province, Comuni), del MAE e della UE.

4. CONTESTUALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Il Burkina Faso è un paese senza coste ed è uno dei territori più densamente popolati della fascia del Sahel, a sud del Sahara.

Indichiamo alcuni dati statistici relativi all’anno 1996 utili per una migliore comprensione del quadro generale per una riflessione riguardo al problema occupazionale:

Attualmente, in Burkina Faso, le carenze strutturali e le difficoltà di vita delle campagne muovono i giovani a migrare verso le città, creando grandi problemi di occupazione, dal momento che aumenta sempre più il numero dei residenti urbani privi di una preparazione professionale precisa.

Ma il Burkina Faso è anche custode di una ricchezza culturale che per diversità e qualità non ha eguali, al punto da essere, oggi, un vero e proprio polo di riflessione e di scambio nel quadro della promozione della cultura africana.

Questo vale particolarmente per Bobo Dioulasso, seconda città per ampiezza ed importanza del Burkina Faso, e che, grazie alla sua posizione geografica strategica, è di per sé luogo d'incontro e "carrefour" tra culture e popolazioni diverse.

Sebbene assai vitale dal punto di vista culturale, la città di Bobo è però totalmente sprovvista di strutture di formazione e aggregazione lavorativa. Sopravvivono solamente alcune piccole associazioni che lottano, isolate, per non far morire forme d'arte e di artigianato presenti sul territorio.

La maggior parte della popolazione giovanile si dedica a lavori occasionali, a discapito di tutte quelle "arti" ancora legate alla tradizione.

Il progetto di costruzione di un centro di formazione d'arte e d'artigianato si rivolge proprio alla fascia di popolazione giovanile a rischio di esclusione. Il Centro rappresenterà uno spazio dedicato alla promozione del lavoro su due fronti: pubblico (promozione dell’identità culturale nazionale) e privato (lavoro per ragazzi di strada, professionalizzazione di artisti con possibilità di contatti all’estero).

Accart-ville si presenta come il luogo più adatto all’intervento: quartiere residenziale a nord di Bobo, tanto vicino al centro da essere facilmente raggiungibile e sufficientemente lontano dai quartieri più popolosi per evitare facili dispersioni e distrazioni.

Nel quartiere non si riscontra la presenza di micro-criminalità né una eccessiva prevalenza etnica ed è caratterizzato da una popolazione di estrazione mista.

5. FINALITA' GENERALI

Il progetto prevede la costruzione, nel quartiere di Accart-ville di Bobo Dioulasso, di un Centro di formazione artistica (teatro, danza, musica, ...), e artigianale (lavorazione di stoffe e tessuti, costruzione di strumenti musicali, ...).

Il Centro verrà costruito e gestito dall’Associazione Siraba, di cui fanno parte alcuni artisti delle troupes locali Ensemble Badenia e Farafina Yeleenba, e altri del Centro Koron Tlè e di Architetti Senza Frontiere.

La finalità del centro è la formazione di giovani che hanno come unico luogo di "educazione" la strada, per fornire strumenti che permettano loro di divenire soggetti sociali e culturali attivi e che possano offrirsi al mondo del lavoro artistico forti di una vera e propria preparazione professionale. Questo è di vitale importanza soprattutto in un paese come l'Africa in cui troppo spesso vige la regola della precarietà e dell'attendismo, situazioni create soprattutto da interventi di solidarietà "assistenziale" spesso privi di qualunque progettualità.

Artigianato e arte diventano gli strumenti di un mestiere che può inserirsi sul territorio attraverso le ONG e le organizzazioni impegnate nello sviluppo; o può rivolgersi al commercio solidale o ancora promuovere la diffusione della cultura africana agli Europei attraverso stages, laboratori e corsi di apprendimento.

6. OBIETTIVI

  1. Creare un centro operativo che formi dei giovani ad una professione e li prepari alle esigenze del mondo del lavoro attraverso un’attività sia continua, durante l’intero anno, che concentrata, in periodi intensivi. Tale attività sarà svolta in stretta collaborazione con le realtà locali che già lavorano in campo artistico così da definire il lavoro come vero e proprio scambio interculturale, e, al tempo stesso, ridistribuendo responsabilità e competenze tra i soggetti locali coinvolti per raggiungere, nel tempo, la massima autonomia e indipendenza di gestione delle
  2. Formare degli operatori teatrali che possano collaborare professionalmente con O.N.G., o eventuali altre strutture, che sempre più favoriscono il teatro come strumento di educazione ed informazione (rispetto a temi quali sanità, alfabetizzazione, prevenzione, ...), ma che oggi stentano ad avvalersi di artisti locali non riconoscendone una competenza adeguata. Una preparazione professionale degli artisti locali eviterebbe che gli interventi di sensibilizzazione sul territorio continuassero a essere gestiti da chi in effetti ha poca o nessuna coscienza delle realtà locali esistenti. Laddove i mass media stentano a raggiungere la gran parte della popolazione, o addirittura sono completamente assenti, il teatro può, inoltre, riappropriarsi del suo ruolo di veicolo culturale per eccellenza, e gli artisti locali farsi promotori di messaggi a livello sociale.
  3. Organizzare degli spettacoli di danza teatro e/o musica che possano circuitare a livello nazionale e internazionale.
  4. Convogliare le attività già in atto, come quella di Desiré Somé con i giovani e i ragazzi (anche di strada), o di altri partner locali, e reinvestirle in un progetto più complessivo che possa diventare "servizio" per molti giovani
  5. Aggregare delle forze in campo già esistenti (Badenya, Farafina Yeleenba, e altre) e contribuire all'apertura di nuove collaborazioni con associazioni artigianali in altri paesi dell'Africa francofona (es.: il villaggio artigianale di N'Dem diretto da Serigne Babakar M'Bowe in Senegal, insignito con il primo premio per la produzione artigianale attribuito dal Presidente del Senegal; l’INA di Bamako, con la quale già da tempo si è stretto un rapporto professionale in campo artistico).
  6. Sviluppare una ricerca sull'interculturalità, sull'incontro e sul reciproco scambio di vissuti umani ed artistici. Il centro diventerà luogo di gravitazione per artisti provenienti da luoghi differenti. Importanti saranno il confronto e la riscoperta delle proprie radici artistico-culturali.
  7. Raccogliere materiale inerente allo svolgimento del progetto (foto, diario delle attività, osservazioni, analisi del percorso, individuazioni di indicatori per il monitoraggio, etc.) per la stesura di un dossier cartaceo conclusivo.

Per raggiungere gli obiettivi elencati l’Associazione Siraba si propone come mediatrice teatrale/artistica in collaborazione con le strutture e gli interlocutori singoli presenti sul territorio, nella logica di non stravolgere ma creare delle interazioni e scambi di competenze e professionalità diverse.

7. RISORSE UMANE

DESIRÉ SOMÉ,

nato il 2 maggio 1973, si forma giovanissimo all’ "ecole de rue" e frequenta il liceo.

Nel 1990 comincia a recitare in una troupe teatrale professionale: Troupe Ouezzin.

Dal 1992 al 1995 si impone sulle scene di Bobo vincendo differenti premi nelle competizioni di danza tradizionale e moderna. Nel 1994 entra a far parte della storica troupe di danza Kobà con la quale vince il secondo premio alla Semaine National de la Culture. Nello stesso anno comincia a insegnare danza con stages intensivi per artisti stranieri e viene chiamato a dirigere e coordinare il più grande "rendez-vous" della danza africana che si tiene ogni fine anno a Bolomakotè, noto quartiere artistico della città.

Nel 1996 fonda la troupe di danza Yeleenba .

Sempre nel 1996, dopo aver frequentato uno stage di formazione attorale, tenuto dalla regista Serena Sartori, comincia una fertile collaborazione con il centro KT.

In occasione del suo primo viaggio in Italia, fonda assieme ad altri artisti del KT il gruppo Idanse con cui coordina numerosi progetti di scambio fra artisti in Europa e in Africa.

Da allora ritorna regolarmente in Italia dove è già riferimento per molti soggetti artistici che si occupano di interculturalità. Nel 1997 viene invitato in Germania da Serena Sartori per un progetto speciale in collaborazione con il teatro regionale di Tuebingen LTT. Desiré Somé interpreta il ruolo principale nello spettacolo Baba, die hassliche ente, che vince il premio Traumspiele ‘98 e in seguito viene ripreso dalla televisione ZDF.

Nello stesso periodo dirige degli stages di danza in Germania, Svizzera, Belgio, Italia, e collabora con la Troupe Farafina in concerti e spettacoli in Svizzera.

Durante tutto questo periodo continua le sue attività a Bobo, diventando riferimento artistico, professionale e lavorativo per una serie di giovani che si possono formare sotto la sua direzione.

Nel 1998 partecipa come coordinatore dell’atelier di danza al F.I.T.D. e nello stesso anno partecipa con la troupe Yeleenba alla SNC riportando il secondo premio.

VALENTINA SELLARO,

dal 1988 al 1991 frequenta la scuola di formazione attorale del Teatro del Sole/Koron Tlè ed, una volta terminata, entra a far parte della compagnia. Abbraccia dal principio la ricerca interculturale compiendo con regolarità viaggi in Africa. Approfondisce in particolare lo studio della danza e del canto africani. E' co-fondatrice del K.T. e del gruppo Idanse, che si occupa dei progetti di scambio fra artisti europei ed africani e si dedica a numerosi interventi di sensibilizzazione alla cultura africana nelle scuole elementari, medie e superiori in numerose regioni d'Italia. E’ docente alla scuola del K. T. Da gennaio a maggio del 1999 collabora con la O.N.G. spagnola Medicus Mundi in un progetto di formazione teatrale e di sensibilizzazione all'AIDS nei villaggi di Diapaga e Bogandè nella regione di Fada nel Burkina Faso. Dal 1999 co-fondatrice, con alcuni giovani senegalesi, di Ndiguel Yengou, cooperativa di produzione artigianale, lavorazione dei tessuti con tecniche tradizionali e confezione di capi d’abbigliamento, dove lavorano sette ragazzi di Dakar.

 

MARCO PATANE'

dopo essersi diplomato al liceo scientifico Cremona di Milano, ed aver vissuto all’estero per tre anni (Canarie), si accosta al Centro K.T. iscrivendosi la scuola di formazione attorale. Comincia la sua ricerca interculturale con diversi viaggi in Africa dove approfondisce lo studio della percussione e degli strumenti tradizionali africani. E’ uno dei fondatori del gruppo Idanse. Attualmente insegna percussioni africane a Milano e hinterland e coordina diversi laboratori teatrali sull’interculturalità nelle scuole elementari e medie. Contemporaneamente lavora come allestitore di stands in fiere nazionali ed internazionali

MARTA MORONI (redattrice del progetto),

laureata in architettura al Politecnico di Milano, membro fondatore dell'Associazione Architetti Senza Frontiere - Italia, sede italiana di un network internazionale che da una decina di anni lavora nel campo dei progetti di cooperazione allo sviluppo. Promotrice e responsabile dei progetti in area africana per i quali ha una conoscenza diretta del territorio di intervento. Ha condotto studi specifici sull’architettura in "terra cruda" con particolare attenzione al suo il significato culturale e sociale.

Attualmente svolge il percorso di formazione all'interno della scuola attorale K.T. con particolare attenzione alla ricerca interculturale promossa specialmente nei paesi africani. Ha svolto numerosi viaggi in Africa partecipando a stages di teatro e di danza, con insegnanti africani ed Europei.

FABRIZIO DE GEORGIO FERRARI TRECATE,

laureato in Economia e Commercio all’Università Bocconi di Milano.

Viaggia in Africa, in particolare in Burkina Faso e si dedica all’apprendimento delle percussioni tradizionali africane. Responsabile delle pubbliche relazioni dell’Associazione Koron Tlè, e della programmazione e gestione economica dell’Associazione Siraba.

SOULEYMANE KOUMARE,

regista teatrale e direttore della gruppo teatrale Ensemble Badenya, con più di dieci anni di carriera. E’, allo stesso tempo, un grande conoscitore della tintura dei tessuti con tecnica tradizionale del batik.

FILIBERT TOLOGO,

danzatore coreografo, è il più stretto collaboratore di Desiré Somé e lo sostituisce in caso di assenza nella conduzione della troupe Farafina Yeleenba; conduttore di molti stages in Burkina, Svizzera, Italia, Francia;

Patrocinano e sostengono lo sviluppo del progetto alcuni degli artisti di maggiore rilievo del K.T. e i tre membri suoi "anziani" fondatori:

DANI KOUYATÉ, uno dei cineasti più affermati del nuovo cinema africano, premiato con il primo premio al Fespaco 1995, premio Junior Cannes 1996 e primo premio Mannheim 1996 con il suo film Keità, l’héritage du griot. Collabora con il centro Koron Tlè per la ricerca teatrale e sull’interculturalità.

ADAMÁ TRAORÉ, fondatore dell’ACT SEPT, di Bamako, in Mali. Ideatore del Festival du Théâtre des Réalités di Bamako, uno dei festival più qualificati dell’Africa occidentale. Regista e direttore dell’INA (Institut National d’Art) in mali.

Amico e collaboratore del Koron Tlè dal 1998.

SERENA SARTORI, già regista e coordinatrice artistica del Teatro del Sole di Milano e del Teatro stabile di Reutlingen in Germania, regista in Svizzera, Italia, Germania, Costa D'Avorio e Senegal. Coordinatrice di progetti interculturali in Europa e in Africa. Da molti anni responsabile della formazione di attori e registi in Burkina Faso, Mali, Senegal, Costa d’Avorio.

Dal 1996 lavora con Desiré Somé in Africa e in Italia (stage di teatro e di danza) e durante il 1998-1999 conduce la regia di Baba, die hasslich, dove Desiré Somé interpreta il ruolo principale, e con il quale vince il premio Traumspiele ‘98 e in seguito viene ripreso dalla televisione ZDF.

FELICE PICCO, attore e docente teatrale in Germania, Svizzera, Inghilterra, Ukraina, Burkina Faso e Mali. Docente alla Schauspiele akademie di Bochum, co-fondatore nel 1981 con Sartori e Raimondo della scuola di formazione attorale K.T. a Milano.

CLAUDIO RAIMONDO, attore-regista, docente teatrale in Europa, India e Africa. Coordinatore italiano dal 1995 del progetto europeo "teatro giovani" finanziato dalla Comunità Europea. Collaboratore ordinario dallo Snap Theatre di Londra.

BEPPE ROSSO, attore e regista in Italia, Francia e Germania, con una personale ricerca tra parola e musica, diventando sempre di più riferimento per il teatro di narrazione Collabora con Serena Sartori e il Koron Tlè e, dal 1999, si avvicina all’Africa e inizia un rapporto di pedagogia teatrale con il centro Siraba di Bobo Dioulasso.

E’ prevista la collaborazione occasionale anche di alcuni collaboratori europei, anch'essi impegnati nell'ambito della solidarietà e delle attività di carattere interculturale; e di altre figure professionali il cui lavoro è finalizzato ad attività quali il teatro, la musica, la danza, l’artigianato, l’architettura, la fotografia, ecc.

8. PROGETTO ARCHITETTONICO

RELAZIONE DI PROGETTO

L’architettura è espressione della società e della cultura di un popolo, laddove, come in Africa, una costruzione è ancora intimamente legata al suo utente.

Se il Centro Siraba è un luogo di ricerca artistica come espressione culturale dei nuclei sociali, l’architettura non può esserne esclusa.

Un gruppo di architetti, membri dell’associazione italiana Architetti Senza Frontiere, si è volontariamente occupata della definizione del progetto architettonico proprio nel senso dello sviluppo di una ricerca artistica e culturale, e di un rapporto interculturale tra i "mondi", europeo e africano, coinvolti. Una ricerca sul piano tecnico e su quello funzionale; nella definizione degli spazi e delle strutture; fino alla valutazione delle priorità e urgenze.

Il Centro Siraba sorge su un'area di circa 3900mq e ne copre circa la metà.

E' costituito da quattro zone principali: quella più pubblica: con l’ingresso, gli uffici, gli ateliers, il bar e il ristorante; quella di spettacolo: con un palco, che serve anche da spazio di lavoro per la danza, e una grande platea; quella residenziale: con gli alloggi per stagers e insegnanti; e quella più isolata, di lavoro per il teatro.

Le zone sono autonome e alcune anche separabili e si identificano come corti costruite, seppur di varie dimensioni, nel rispetto delle abitudini abitative e insediative locali.

Le tecnologie costruttive scelte sono quelle tipiche della regione (pierre tallé), scelte perché meglio rispondenti alle esigenze climatiche della regione, economiche (per la reperibilità in loco dei materiali e la loro conoscenza da parte della mano d’opera locale), funzionali (per la flessibilità che consentono per eventuali trasformazioni successive degli spazi) e simboliche (come occasione di rivalutazione della tradizione costruttiva africana).

Le soluzioni tecnologiche tradizionali sono, però, perfezionate con l’aggiunta di piccole percentuali di materiali moderni e con qualche accorgimento frutto di studi specifici.

9. ATTIVITA’ NEL CENTRO

SEMINARI INTENSIVI

Il Centro organizzerà seminari di danza, musica e teatro per ospiti stranieri cooperanti e turisti, tenuti all’interno del Centro stesso e coordinati dai docenti che vi operano.

Si tratta di stages residenziali dove i partecipanti alloggeranno all’interno del Centro e potranno usufruire di tutti i suoi servizi.

Nel corso di un anno sono previsti tre periodi principali in cui concentrare dei seminari intensivi:

  1. Periodo festivo di Natale e Capodanno (20/12 – 10/1)
  2. Periodo festivo di Pasqua (20/3 – 10/4)
  3. Periodo estivo (1/7 – 30/8)

N.B. Al di fuori di questi periodi in cui e’ prevista una grande affluenza di stagers (come di fatto già avviene da alcuni anni) si prevedono altri periodi di lavoro con affluenze più limitate.

CORSO ANNUO PER ARTISTI LOCALI

Il centro è il luogo dove non solo avvengono gli scambi artistici e le collaborazioni tra locali ed europei, in occasione soprattutto degli stages, ma anche la sede in cui può svolgersi l’attività quotidiana di molti artisti locali. Insegnanti e allievi potranno condurre con regolarità il proprio lavoro nel corso dell’intero anno, godendo di attrezzature adeguate, di contatti e incontri con culture diverse e di un importantissimo stimolo alla ricerca artistica, tradizionale e innovativa al tempo stesso. L’arte è, così, elevata a impegno esistenziale, a responsabilità sociale, in quanto custode dei fondamenti della cultura e dell’identità locale, ma anche forma di comunicazione di carattere sovraculturale e interculturale.

LABORATORI ARTIGIANALI

La ricerca artistica promossa dal Centro non si ferma alle sole forme espressive legate alla rappresentazione in scena, bensì esplora anche i campi del savoir faire tradizionale, dell’arte nella produzione artigianale. La compresenza di forme espressive artistiche diverse permette la loro interazione e arricchimento reciproco, evitando un approccio disciplinare di divisione dei saperi tipico europeo e sconosciuto per l’arte africana.

Negli ateliers alcuni artisti potranno svolgere la loro attività di lavorazione artigianale insegnando a giovani apprendisti le tecniche tradizionali e sviluppare collaborazioni tra le attività artistiche e quelle artigianali, ridando ad ognuna la sua dimensione culturale.

 

Il Centro Sirabà offre, quindi, uno spazio di lavoro e di ricerca, e favorisce, inoltre, un terreno di vendita, locale oltre che di esportazione attraverso canali commerciali di scambio con l’Italia e con altri paesi.

BAR e CUCINA-MENSA

L’arte è espressione della vita, anche di quella quotidiana. Un Centro di ricerca artistica vuol dire uno spazio vivo, dove la condivisione e la comunicazione avviene durante il lavoro quanto al di fuori di esso.

Dotare il Centro di servizi di ristorazione, bar, cucina, mensa, vuol creare occasione di condivisione dello spazio e del tempo tra stagers e locali, tra stranieri residenti e artisti bobolesi, tra gli abitanti del quartiere e gli allievi dei corsi. Vuol dire contribuire alla possibilità che l’attività lavorativa si nutra delle esperienze quotidiane della vita, che la collaborazione e comunicazione fra gli artisti sia prima umana che professionale, che diminuisca sempre più la distanza tra la vita reale e quella rappresentata, che i tempi dello "spettacolo" e quelli della vita si mescolino senza poterne individuare la linea di separazione.

ALTRE ATTIVITA’ POSSIBILI

  1. Seminari di costruzione di strumenti musicali e percussioni: i musicisti con cui collaboriamo sono anche artigiani degli strumenti stessi.
  2. Ospitalità di turisti inseriti in progetti di turismo consapevole.

10. PROGRAMMAZIONE

I lavori di costruzioni sono previsti a partire dal dicembre 2000.