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Centro di questo salto di qualità è il passaggio da una forza politica identitaria, quale è ancora troppo spesso il Prc, a un partito che costruisce conflitto e relazioni sociali.
In primo luogo vi è la necessità di spostare il baricentro del
partito dagli aspetti identitari e propagandistici alla capacità di
costruire azione politica, relazioni con altri soggetti
dell'alternativa, organizzazione di lotte, legami sociali, cultura
critica.
Il passaggio da un partito che ha al centro la difesa
della sua identità ad un partito che mette al centro la capacità di
costruire relazioni e organizzazione sociale è anche il passaggio
dalla fase della resistenza ad una fase in cui il fermento sociale
deve essere capito, valorizzato, supportato anche
nell'organizzazione. Nella fase della sconfitta sovente eravamo soli
- o quasi - a difendere la necessità dell'alternativa; oggi vi sono
con ogni evidenza altri soggetti che - in diverse forme - si muovono
sullo stesso terreno. L'acquisizione del fatto che siamo
indispensabili ma non sufficienti ci chiede quindi una capacità di
apertura verso l'esterno adottando il metodo dell'inchiesta come
dato permanente dell'azione del nostro partito. Ribadire la nostra
identità comunista non deve rappresentare il fine della nostra
esistenza come partito ma il presupposto che ci permette di agire
politicamente alla costruzione di una sinistra di alternativa sul
piano sociale, culturale, politico. Questa modifica di impostazione
deve riguardare il modo di funzionamento del partito a tutti i
livelli, del circolo, della federazione, della direzione nazionale,
contribuire a definire le priorità sul terreno organizzativo e i
criteri nella selezione dei gruppi dirigenti.
In questa
prospettiva il militante di rifondazione comunista ha, insieme alla
funzione di diffondere la linea del partito - e proprio per poterlo
fare al meglio-, quella di tradurre e connettere tra loro linguaggi
e culture inevitabilmente eterogenei: deve reinventare una capacità
di connessione orizzontale tra le diverse esperienze di massa e, su
questa base, una capacità di far convergere queste esperienze nella
contestazione dei luoghi centrali e decentrati del potere.