TESI 5
IL CAPITALE

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Il processo di autovalorizzazione del capitale si modifica: crescita spettacolare della finanziarizzazione, intensificazione dello sfruttamento del lavoro, materiale e "immateriale" sussunzione diretta della scienza nel ciclo produttivo. Muta l'organizzazione del lavoro, con il superamento del modello taylorista. E l'espansione produttiva si articola in termini radicalmente inediti su scala internazionale.

E' intervenuta una modificazione nel processo di valorizzazione del capitale, sia nel senso di un ulteriore, enormemente accresciuto, processo di finanziarizzazione (tra il 1970 e il 2000 il volume degli scambi finanziari è passato da 20 a oltre 2000 miliardi di dollari, di cui 4/5 sono rappresentati da operazioni di durata inferiore ai 7 giorni), sia perché è diventato relativamente assai più incidente lo sfruttamento diretto e indiretto del lavoro immateriale (dal campo dell'informazione a quello delle relazioni umane) senza che sia venuto meno quello sul lavoro materiale; sia perché assistiamo ad una diretta sussunzione dello sfruttamento dell'ambiente e della natura, nonché della stessa vita vegetale, animale e umana - attraverso un asservimento della ricerca scientifica e delle sue applicazioni nel campo delle biotecnologie.
E' intervenuta una modificazione dell'organizzazione produttiva, dopo la crisi di quella basata sul principio della produzione di massa per il consumo di massa che aveva contrassegnato il ciclo fordista - taylorista - keynesiano, con la tendenziale adozione di sistemi produttivi basati sul principio del cosiddetto "just in time", ossia mutuati dall'esperienza condotta nelle aziende Toyota in Giappone.
E' in corso un'articolazione produttiva che non ha precedenti in fasi pregresse di espansione internazionale del capitale e che permette, a volte anche all'interno della stessa azienda e del suo indotto, di far convivere, seppure in diverse zone geografiche, sistemi produttivi post-fordisti, con la permanenza di quelli fordisti o addirittura pre-fordisti e arcaici.