TESI 21 
 IL PROGETTO DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE

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Anche l'attuale insorgenza terroristica internazionale, è un fenomeno che nasce nella sfera separata della Politica. Esso intende sfruttare la situazione di disagio e oppressione dei popoli musulmani, ma non ne costituisce né l'espressione politica né la rappresentanza.

Il terrorismo non è certo un fenomeno nuovo e si è presentato più volte e in modi diversi sulla scena della storia. In ogni caso esso ha rappresentato un progetto politico, costruito entro un'accentuata concezione dell'autonomia della politica, che lo ha portato a contrapporre l'azione di pochi a quella delle masse. In questo senso esso non deriva meccanicamente e necessariamente né dal disagio sociale né dalle varie forme di fondamentalismo o di integralismo religioso. Ma certamente il terrorismo cerca di mettersi in connessione e di utilizzare le condizioni di sofferenza e ingiustizia sociale, l'intolleranza etica e l'integralismo religioso per diffondersi e cercare consensi e appoggi.
L'attuale fenomeno terroristico internazionale - che sfrutta particolarmente il diffondersi dell'islamismo radicale, lo stato di oppressione, di disagio, e la volontà di riscossa di quelle popolazioni e di quella parte del mondo a prevalente religione musulmana - si avvale anche di una forza economica che è data in massima parte dallo sfruttamento e dal controllo dei giacimenti e delle vie del petrolio, che costituiscono allo stesso tempo un terreno di sfida nei confronti del governo oligarchico della globalizzazione e delle maggiori potenze.
Per questi motivi la scelta della guerra oltre che eticamente, politicamente e umanamente inaccettabile, risulta del tutto inefficace nella lotta al terrorismo.
Questa richiede invece un impegno ben diverso da parte della comunità internazionale, che deve intervenire contemporaneamente su molteplici terreni.
In particolare è decisivo lavorare per rimuovere le enormi diversità e ingiustizie sociali ampliate dal processo di globalizzazione al fine di eliminare ogni spazio di conquista di disperati consensi da parte del terrorismo. Vanno risolti i punti di crisi presenti nella situazione internazionale, a partire dalla composizione del conflitto palestinese-israeliano, per avviare la quale sono indispensabili l'immediato ritiro da tutti i territori occupati delle truppe israeliane, il rapido smantellamento degli insediamenti coloniali israeliani e l'invio di una forza di interposizione internazionale, come chiede da più di un anno l'Autorità Nazionale Palestinese, al fine di realizzare il diritto di entrambi i popoli ad avere uno stato proprio. Bisogna ricostruire le ragioni della solidarietà tra le nazioni basate su legittimi organi internazionali. L'ONU dovrà essere profondamente riformata con l'eliminazione della funzione di membri stabili del Consiglio di Sicurezza, con una priorità decisionale all'Assemblea generale e con l'abolizione del diritto di veto. A quest'ultimo, quindi, e alla collaborazione fra tutti gli stati, va affidata l'opera specifica di prevenzione e di repressione del fenomeno terroristico, con l'impegno delle capacità investigative e di azioni di polizia internazionale, nel pieno rispetto dei diritti e della democrazia, che sono l'unica condizione per ottenere un attivo sostegno in quella lotta da parte delle popolazioni. E' necessario risolvere il problema dell'esercizio della giustizia a livello internazionale e quindi è indispensabile la costituzione di quel Tribunale Penale Internazionale alla cui nascita si oppongono proprio gli Stati Uniti d'America.