TESI 19 
 IL PENSIERO UNICO SI SPEZZA

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Si è irrimediabilmente incrinato uno dei miti portanti della globalizzazione: quello di una crescita continua, di una vita più facile. In questa disillusione collettiva, la crisi assume forme contradditorie: esplode il terrorismo, ma cresce anche l'opposizione sociale e politica.

In ogni caso si è definitivamente incrinato uno dei miti del processo di globalizzazione, quello di una crescita forse non sempre travolgente, ma continua e sicura; quello che cercava di espungere la parola crisi dal vocabolario economico e dall'immaginario collettivo, quello che avrebbe dovuto assicurare, almeno alla porzione degli abitanti della zona più fortunata del pianeta, una esistenza senza incertezza. La globalizzazione - per bocca dei suoi apologeti e dei suoi propagandisti - prometteva l'allargamento della sfera dei consumi e una vita più facile, pur in un clima di competizione.
Questa promessa era sostenuta da un apparato ideologico potente e articolato, tale da costituire una sorta di "pensiero unico", come è stato felicemente definito, capace di intervenire in ogni campo e di proporsi come risolutivo per ogni problema.
Insomma il processo di globalizzazione è stato sospinto e a sua volta ha alimentato una vera e propria egemonia delle classi dominanti su scala mondiale fondata sul primato del calcolo economico, sulla logica dell'interesse e dell'impresa, sull'imperativo del mercato e della competitività.
Tutto questo conosce oggi una profonda crisi. La promessa di sicurezza nel futuro è irrimediabilmente incrinata per milioni di persone cui era stato fatto credere; l'esclusione da una condizione di benessere - anche se relativa - è invece drammaticamente confermata per la maggioranza dell'umanità. La logica dell'impresa continua ad essere l'unico modo con cui viene organizzata la produzione, ma la sua egemonia sulla società e sul sistema conosce delle profonde incrinature. Le grandi crisi ambientali mordono nel profondo le condizioni di vita e la riproduzione sociale.
Il terrorismo è un progetto politico nemico mortale di un'esigenza di trasformazione, ma allo stesso tempo è esso stesso prodotto e manifestazione della crisi della globalizzazione. Nei paesi più poveri cresce una opposizione in diverse forme alla sottomissione dei rispettivi governi alle politiche neoliberiste. Nel mondo prende corpo un vasto, duraturo, articolato movimento contro la globalizzazione, che unisce varie figure sociali, diverse culture e opzioni ideali e politiche. Insomma la normalizzazione del mondo sotto l'egida del dominio del capitale non è riuscita.