IL Topo e LA MONTAGNA

 

liberamente tratto da
 una lettera di 
Antonio Gramsci

 

Ritorna a"
Gramsci racconta

 

 In una casa molto povera abitano una mamma ed il suo bambino.

La mamma ha da dare, per il risveglio del proprio bambino, solamente una tazza di latte; non hanno altro, né biscotti, né marmellata.

Il bambino dorme, sul comodino c’è la tazza di latte caldo pronto per il suo risveglio.

Ma un topo, anche lui affamato, vede il latte e se lo beve.

Il bambino,  si risveglia, trova la tazza del latte vuota e piange per la fame.

 

La mamma, nel vedere il proprio piccino affamato, corre disperata dalla capra pregandola di prestarle un po’ di latte, non ha soldi ma ricambierà non appena potrà.

La capra però non mangia da tanto tempo, la guerra si è portata via il contadino che l’accudiva e nessuno gli porta più niente da mangiare; promette alla mamma di dargli il latte se ella le porterà dell’erba.

La mamma si rivolge allora al topo chiedendogli di riparare al guaio che aveva combinato aiutandola a ritrovare del latte per il proprio bambino.

Il topo va subito dal prato per l’erba ed il prato arido, perché nessuno pensava più ad innaffiarlo, vuole in cambio dell’acqua.

Il topo va allora dalla fontana ma anche questa è stata rovinata dalla guerra e l’acqua si disperde in mille rivoli; ci vorrebbe un maestro muratore, ma questo vuole le pietre per ricostruire la fontana.

Il topo va allora dalla montagna e avviene un dialogo tra il topo e la montagna che è stata disboscata dagli speculatori e franando mostra ovunque, come ossa, le sue pietre senza terra.

Il topo racconta tutta la storia e promette che il bambino cresciuto ripianterà gli alberi, consentendo così alla montagna di non franare più.

La montagna si convince, dà le pietre che servono a ricostruire la fontana, per innaffiare il prato, per dare l’erba alla capretta, ed il bimbo così ha tanto latte che si lava anche col latte.

Cresce, pianta gli alberi, tutto rinasce: vengono ricoperte, con soffice terra, le pietre della montagna; sotto il nuovo humus la precipitazione atmosferica ridiventa regolare perché gli alberi trattengono l’acqua ed impediscono ai torrenti di devastare la pianura.

Insomma il topo concepisce un vero e proprio piano di lavoro adatto a far rivivere un paese rovinato dalla guerra e dal disboscamento.

Disegni di Carmine Maffei
Adattamento testuale di Rino Diano