Riassunto del capitolo XXXVIII

È la stagione dei ritorni: primo a giungere in paese è stato Renzo; da Pasturo torna Agnese, ora torna anche Lucia accompagnata dalla mercantessa, compagna di capanna dentro il lazzaretto. Grande è la gioia generale. La famiglia Tramaglino ora può costituirsi. E per prendere accordi Renzo si reca da don Abbondio: ritiene di dover trovare porte spalancate ma non ha fatto i conti con la paura del curato che, finché ritiene o induce che don Rodrigo è ancora vivo, sente incombere la minaccia di cui si erano fatti messaggeri i due bravi da lui incontrati durante la passeggiata pomeridiana. Don Abbondio ha ancora delle obiezioni da fare, delle difficoltà da frapporre. Dice che esita per il bene di Renzo. A sciogliere il nodo giunge al castello-palazzotto di don Rodrigo il marchese che ne è l'erede. Il signorotto è morto. Don Abbondio è come liberato; diventa cordiale, generoso, scherza: un grosso peso gli si è tolto dal petto. Il nuovo proprietario dei beni che furono di don Rodrigo è persona dolce, umana, vuol compensare in qualche misura i due promessi acquistando ad un prezzo da lui maggiorato i loro pochi beni. Finalmente si celebra il matrimonio e il marchese invita gli sposi a pranzo nel suo palazzo: lui si pone in una stanza con don Abbondio, in un'altra gli sposi. Buono sì, ma sempre marchese! Segue poi il viaggio nel nuovo paese, nel bergamasco, dove Renzo si trasforma in piccolo imprenditore. Ma il suo piacere è attenuato dall'amarezza che gli danno i nuovi compaesani che non trovano di loro gusto Lucia, fatta centro di tante avventure. L'avevano ritenuta una creatura magicamente bella: ed invece è una giovane donna come tante altre. A liberare Renzo dai disgusti c'è un secondo trasferimento in altro paese: dove insieme con Bortolo acquista una piccola filanda. Qui le cose migliorano sotto ogni aspetto. La famiglia è più unita e Renzo più sereno. I bambini che nascono sono la gioia di Agnese. Di tutta questa a volte tumultuosa vicenda quale il sugo? I due coniugi d'accordo conchiudono che i guai ci sono e non si possono evitare: solo la fiducia in Dio li addolcisce e li rende utili per una vita migliore.

Capitolo 37