PRIMA
FASE: IMPLOSIONE
Eisenman,
nel suo percorso come architetto, parte da Terragni poiché ha come
maestro Colin Rove che riporta l'oggetto architettonico all'interno delle
sue stesse leggi formative. Questa ricerca all'interno di una sintassi
architettonica provoca un'interessante appiattimeno dell'architettura che
così può essere messa in relazione ad oggetti anche molto lontani tra
loro (regole distributive di Palladio con quelle di Le Corbusier).
Eisenman si
forma quindi su questa scia e, nel 1963, esordisce con la tesi discussa
con Colin Rowe (The
Formal Basis for
Modern Architecture,
una rilettura analitica di alcuni esempi
contemporanei).
In seguito conseguirà il dottorato con Gropius e avrà
l'occasione di conoscere l'Italia e soprattutto le opere di Terragni.
Nei suoi
studi su Terragni, Eisenman si concentrerà
in particolare su due opere:
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CASA
DEL FASCIO: in cui si sottrae materia, attraverso un'operazione
di erosione, dall'interno verso l'esterno. |
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CASA
GIULIANI FRIGERIO: Eisenman si muove su un principio
d'esplosione; il volume si disarticola dall'interno verso l'esterno.
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1967 –
1983: Eisenman
progetta una diecina di case realizzandone soltanto 5.
I CICLO (1967-75): dalla House I
alla House IV . Nella prime quattro case
la teoria progetto-testo è molto più importante dell'effettiva
costruzione e degli eccentrici committenti.
II CICLO Fino al
1978 con la rinuncia da parte del cliente di costruire House X cui
aveva lavorato dal 1975.
III CICLO
Fino al 1983
La “House
2” presenta entrambi i movimenti di esplosione
ed erosione o meglio d'implosione
ossia di un'esplosione che avviene in uno spazio limitato. Eisenman
riprende dalla Casa del Fascio l'idea di un quadrato in pianta che viene
compresso in alzato nello stesso rapporto di 1/2 adoperato da Terragni.
Ma il semi-cubo che egli genera non è più stereometricamente
compatto. Nasce un'architettura critica sulla base di letture
critico-didattuche.
A fine degli
anni '60 inizia una ricerca di sovrapposizione dell'architettura ad altre
attività artistiche.
Negli anni ’70
assistiamo a forti fenomeni delle attività di massa (diverse da quelle
del Bauhaus) e ad uno sganciamento totale dell’architettura da ogni
semantica; l’architettura diventa testo e tutto ciò che c’è intorno
appare solo come un pretesto. I progetti di quel periodo sono opere
astratte.
Questo
traspare in maniera evidente in molte case di Eisenman
di questo periodo. Egli continua a compiere sprerimentazioni su delle case
utilizzando il telaio terragniano, ma capisce di dover affiancare a queste
opere degli apparati di giustificazione e pubblicitari (assonometrie).
Il progetto si
auto-definisce nella dimensione teorica del "testo" e le quattro
case realizzate tra il 1968 e il 1975 non aggiungono
nulla a quanto previsto nell'ideazione.
Diventano
importanti i numerosi diagrammi assonometrici
che illustrano i passaggi dell’evoluzione dell'opera.
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HOUSE
III
(Lakeville 1969-1971):
Si svincola dai
parametri di controllo costruttivo e funzionale basandosi solo sul
concetto di arbitrarietà. In questo
caso, pur partendo da un cubo diviso in tre fasce inserisce un nuovo
cubo ruotato a 45 gradi mettendo in evidenza
i giochi fortemente astratti e arbitrari che trattano il resto come
pretesto.
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HOUSE
IV: ritorna allo stesso tema della House II
(concetto di implosione). E' di uno spazio quadrato centrale con gli
ambienti principali distribuiti su livelli sfalsati e uno spazio a
corona esterna che contiene un secondo diaframma.
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HOUSE
VI: c'è un cambio di direzione. Qui si evidenzia un
nuovo modo di procedere non più per piani ma per volumi. |
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HOUSE
X (1975): qui Eisenman
apparentemente non prende in considerazione il problema di Terragni
del conflitto tra la forma primaria e la dinamica
dei piani esplosi, e poi trattenuti, ma è la prima volta che entra
veramente in gioco il materiale. La casa si presenta come una
composizione di volumi di masse estremamente
articolati che si muovono tutti verso l'esterno per una libera
conquista dello spazio. Eisenman inoltre
valorizza la componente orografica ( il
sito che declina) in modo da fare appartenere quell’architettura
a quel determinato luogo (sembra molto vicino alla poetica wrightiana
delle Housonian houses).
Le differenti altezze dei quattro quadranti staccati fanno dialogare
tra loro i diversi materiali. E’ questo un progetto che già pone le
basi di quello che sarà l’Eisenman
maturo. |
SECONDA FASE: TRIVELLAZIONE
Siamo nel 1983, anno della svolta. Alla parola linguaggio si
sostituisce la parola contesto. L'architettura
implosa su stessa ora trivella il terreno per cercare le ragioni per
riemergere da una fase di incertezza. I
progetti diventano come scavati e affondati nel suolo da cui emergono i
volumi. L'architettura implosa su stessa, organicamente aperta e slanciata
di House X, ora va a trivellare il suolo per cercare le ragioni per
riemergere da una fase di incertezza.
L'elemento propulsore è il movimento POST-MODERNO che tende a lavorare
nell’ambito di situazioni già esistenti e stratificate. C’è una
riscoperta della memoria architettonica che può comunicare valori con
l’uso del repertorio classico. Pertanto, da una parte si rivendicava
l'autonomia della ricerca estetica (ancora, per molti,
dipendente dalla funzione), dall'altra si poneva con grande forza
in primo piano il concetto di Luogo di matrice organica. (Nel 1981, in
Italia, Biennale veneziana).
Spiazzato da questa tendenza, Eisenman
cerca di trovare una risposta alla crisi (anche personale); capisce
che per superarla, bisogna cogliere in profondità le ragioni, per poi
trasformarle e andare avanti. In questo senso, considera il contesto
come campo da indagare criticamente.
TERZA FASE: PALINSESTO
Siamo al culmine del post-moderno; il contesto
è divenuto oggetto d'indagine critica e lo
strumento per questo lavoro è il tracciato ( reticoli spaziali e ordinatori,
griglie complesse stratificate e sovrapposte come in un palinsesto,
le vecchie carte medievali su cui si scriveva cancellando, ma non
completamente, i testi più antichi).
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GALLERIA
IN CALIFORNIA: nel progetto per l’ampliamento di una galleria
in California Eisenman mette in evidenza le
linee-forza; non c’è più scissione tra elemento architettonico
(costruito) e gli altri (verde, pavimentazione, ecc.), ma un unico
disegno concepito e tenuto insieme
da “tracce rilevatrici” in un contesto di natura critica.
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IBA
DI BERLINO è di certo il
progetto più importante di questo periodo.
Qui il lotto presenta una serie di edifici
preesistenti che Eisenman “riammaglia”
con una serie di griglie basate ancora sul concetto di palinsesto,
senza aderire troppo al concetto di
"memoria" o alla riproposizione
"mimetica" dell'esistente, come invece appare in parte in
altre proposte dell'Iba.
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PARCO
DELLA VILLETTE: c'è lo
stesso concetto dei tracciati che appaiono nella proposta tecnica
e architettonica della realizzazione di Bernard
Tschumi. |
QUARTA FASE: ASSOCIAZIONI
PROCESSUALI/METAFORICHE
Eisenman capisce come far integrare la sfera
scientifica e quella architettonica; il tutto avviene tramite meccanismi
non digitali che però implicano ed anticipano la logica informatica.
QUINTA FASE: IN BETWEEN
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Nel
progetto per un campus americano, riprende i bastioni vecchi come
traccia (palinsesto).
Eisenman
articola l’edificio attraverso due tracciati regolatori: quello
della città e quello del campus universitario. L'idea
dello spazio "tra" le cose è qui preso come
strategia di progetto. |
SESTA FASE: OSCILLAZIONI
Un’altra operazione molto importante è appunto
quella dell’oscillazione e della vibrazione della forma (collegata al
Futurismo di Balla), intesa proprio come tecnica di progetto (si tratta
dello sfociamento).
Se il movimento di Ghery
è scultoreo (Boccioni), quello di Eisenman
è oscillatorio, di vibrazione (Balla).
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GUARDIOLA HOUSE (1988Santa Maria
del mar, sulla costa spagnola di Cadice): è evidente questo concetto
di vibrazione.
La casa è stata disegnata proprio giocando sul movimento ondulatorio
di una pianta ad L .Si creano così operazioni booleane, con incastri,
sottrazioni, intersezioni. |
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