SIMONA MIELE |
LEZIONE X LA LOGICA VETTORIALE ED I LAYER Come faccio a trasmettere, al tempo di Leonardo, un messaggio a distanza con un metodo meno "scemo" del precedente (logica raster)? La logica raster viene definita "scema" perché bisogna trasmettere l'immagine punto per punto attraverso il sistema schermo. Una logica certamente più intelligente è la LOGICA VETTORIALE in cui si dispone di un codice intermedio fatto d'informazioni quali punti, linee, poligoni. Se, ad esempio, volessi disegnare una linea, devo specificare quale disegno voglio effettuare (in questo caso la linea) e individuare i due punti dove deve passare. L'individuazione di un'IDENTITA', come ad esempio una linea, è un sistema molto più veloce e dotato d'intelligenza per trasmettere i dati; intelligenza che si trasforma in manipolabilità dei disegni anche se, in prima istanza, non posso rompere il dato di conoscenza di partenza, ossia non posso rompere un poligono o trasformare una linea. PROGRAMMA CAAD Come posso trasformare un poligono in un insieme di linee? Diminuendo il suo apparato logico. Il CAAD è un codice intermedio di tipo semantico; esso mi consente di nominare gli oggetti e di manipolarli ponendoli su vari livelli: i LAYER. RICAPITOLANDO:
EISENMAN Eisenman, ad un certo punto della sua vita, entra in crisi e inizia a sottoporsi ad analisi: è il principio di un viaggio all'interno di sé stesso e dell'architettura. Nel 1978 inizia a sperimentare piani frattali che si muovono su loro stessi attraverso emersioni e trivellazioni. Il risultato è una stratificazione tra conscio ed inconscio. Eisenman inizia ad usare i layer come conformazione dell'elemento urbano soprattutto nel progetto per la Biennale di Venezia del 1978. Qui viene usata una logica che punta sulla stratificazione, questi strati sono legati tra loro con una struttura a palinsesto. Il progetto è visto come una compresenza dialettica di sistemi di orditura di padiglioni che creano un altro sistema che, da una parte, risponde a necessità interne, e dall'altra permette di avere un campo di interscambiabilità. Esiste inoltre un secondo sistema composto da percorsi di collegamento. Eisenman adotta un modello di progettazione che ben si sposa con la tecnologia in quanto questa egli permette di proporre una serie di alternative per poter così giungere al progetto definitivo. KOOLHAAS Koolhaas usa il concetto di layer come stratificazione non solo orizzontale, ma anche verticale. LIBESKIND Egli si muove, sia a livello grafico che progettuale nei sistemi complessi creando spazi vuoti e interconclusi.
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