Analizzando il concetto di informazione
nel corso dei secoli notiamo differenze nei contenuti ma non nella
capacità evocativa di ciascuna informazione. In cosa nel corso del
tempo è cambiata l’informazione?
Quantità: sono di più sia le persone che
ricevono sia quelle che “fanno” informazione. Nel corso dei secoli
si è avuta una forte crescita degli addetti all’informazione
(crescita del settore terziario).
Nella società odierna le informazioni hanno
un ruolo strutturante, infatti la percentuale di occupati nel settore
terziario ha superato, fin dal 1956 (vedi censimenti americani), la
percentuale di occupati nel settore primario e secondario. A questo
proposito si può citare il libro di Alvin Toeffler “La terza onda”
in cui si classifica la storia dell’uomo suddividendola in tre fasi:
1. Agricola (dall’epoca dell’homo
sapiens alla fine del 700)
2. Manifatturiera (1800-1956)
3. Dell’informazione o della terza onda
(dal 1956 ad oggi)
Per capire quale è l’evoluzione avvenuta
nel passaggio da una fase all’altra si possono analizzare le
differenze riscontrabili in un semplice prodotto esistente in tutte e
tre le fasi, ad esempio una mela.
Epoca agricola: La mela è costituita di tre
componenti. Una parte molto limitata sarà legata alle informazioni (ad
esempio circa le modalità di conservazione del prodotto stesso), le
parti più importanti che la compongono saranno innanzi tutta la terra e
poi la manodopera.
Epoca manifatturiera o industriale: le
tre parti che la compongono sono qualitativamente le stesse ma
l’importanza (quantità in percentuale) di ciascun componente sarà
diversa. Il fattore terra, così come quello della manodopera, diviene
meno importante rispetto al caso precedente grazie alla presenza delle
macchine, per la realizzazione delle quali aumenta notevolmente il ruolo
della informazione che resta tuttavia ancora secondaria rispetto
alla manodopera.
Epoca dell’informazione:
approssimativamente il ruolo di ciascun componente può essere
rappresentato dalle seguenti percentuali: terra 3%, manodopera 47%,
informazione 50%. Questa diversa ripartizione dei componenti ha una
importanza epocale: la produzione stessa di un prodotto diventa meno
importante delle informazioni di diversa natura che circondano il
prodotto. L’informazione, nella nostra epoca, è infatti fondamentale
per la commercializzazione di un qualsiasi prodotto. Alvin Toeffler fa, a
questo proposito, l’esempio delle tessere a punti dei supermercati: nel
momento della sottoscrizione si scambiano i dati personali dei
consumatori e talvolta se ne scoprono le abitudini nell’acquisto dei
prodotti. Obiettivo fondamentale di queste come di altre iniziative
simili è proprio lo scambio di informazioni.
Un altro utile esempio per capire alcune
delle differenze tra l’epoca industriale e l’epoca
dell’informazione può essere il confronto tra due automobili, ognuna
delle quali è rispettivamente rappresentativa di una delle due epoche.
Le due automobili in questione sono la Ford T (epoca industriale)
e la Smart (epoca dell’informazione). In cosa i due prodotti sono
differenti? Primo elemento di distacco è la diversa presenza
dell’elettronica, ma ancora più importante è la contrapposizione tra
la standardizzazione (forza lavoro 90%) della prima e la tendenza alla
personalizzazione (informazione 50%)della seconda. Da questi discorsi è
possibile capire come nelle diverse epoche il ruolo della informazione
sia fortemente aumentato, soprattutto nella sua incidenza sui cicli
produttivi. |