Pianoforte

Un recital pianistico ben riuscito per festaggiare i 20 anni del Lyceum club

La Tessari dona interpretazioni indimenticabili

di Luciano Panena

CREMONA - Il Lyceum club di Cremona presieduto da Laura Ruffini ha festeggiato, con un prestigioso concerto nella Sala dell’albero di palazzo Cattaneo, il suo ventesimo anno di fondazione. Vivacissima interprete del recital è stata la giovane pianista Silvia Tessari (di Falcade, Belluno) che ha svolto un programma intenso e degno di nota. Questa pianista è meravigliosamente dotata di una prestigiosa tecnica che non è mai fine a se stessa ma sempre sorretta da un profondo senso interpretativo che la porta all’esplicazione di un discorso pianistico di altissimo livello.

 La pianista Silvia Tessari (fototeca Gli Amici della Musica.Net)

Il concerto si è aperto con l’esecuzione di una pagina beethoveniana (notoriamente considerata un capolavoro del "grande di Bonn"): la Sonata n.101. Qui l’interpretazione si è concretizzata con un volume di suono veramente corroborante e convincente. Sono seguite due pagine di Chopin: la Quarta ballata in fa minore op.52 e il Valzer brillante op.18. La Ballata è stata eseguita con estrema forma cadenzale ed ampie e sviluppate progressioni armoniche, ricchissime di luci ed ombre, come un vero e proprio chiaroscuro musicale. Modulazioni attente e rare da evidenziarsi nell’attuale discorso pianistico, quasi riflessioni di pensieri malinconici. Attraverso queste figurazioni la Tessari ci ha riportato in momenti vissuti caratterizzati da interpretazioni indimenticabili. Altro discorso vale per la brillante interpretazione del Valzer op.18 composto da Chopin quasi con uno spirito viennese e sicuramente dominato da una grande brillantezza d’immagine e da un configurato lirismo. Sono seguite due pagine di Liszt, due leggende francescane: San Francesco d’Assisi: la predica agli uccelli e San Francesco di Paola che cammina sui flutti. Due pagine caratteristiche e fondamentali dell’arte, spesso quasi oratoria dell’ungherese, osannato dalle folle e in gara nelle grandi sale anche con musicisti come Thalberg, avversario vinto, ma sempre rispettato. Famose sono le trascrizioni dei due compositori di pagine di Bellini e di Verdi. La corposità di suono nell’interpretazione di Silvia Tessari ci è sembrata travolgente, comunque edificante. Il concerto si è concluso con la Sonata n.4 op.30 di Skryabin, certamente protesa verso tempi nuovi e diversi, molto staccati dai coinvolgenti brani di un Ottocento che ancora vive e sovrasta tutte le epoche pianistiche.

 


   

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