GERUSALEMME 1996

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Gerusalemme, città che, anche in stato di guerriglia, è simbolo di pace, è unione tra Occidente e Oriente, è la culla delle tre grandi religioni monoteiste... Gerusalemme…

Cammino diretta al Muro del Pianto, sto attraversando il "Souk": merci di tutti i tipi traboccano sulla strada angusta, alla quale accedono solo la gente e dei caratteristici trattorini verdi che si inerpicano su, su, sbuffando e trasportando merci di ogni tipo.

Ecco, a destra, l'angolo delI' orafo, che invita ad acquistare la crocetta cosmica.

Più in là: presepi di legno d'ulivo, crocifissi di madreperla, candele...

Annusando: un profumo intensissimo di spezie...

Chi è quell'uomo vestito di nero, con una lunga palandrana nera, cappello di pelo nero, barba e basette a riccioli lunghe fino alle spalle, che corre senza permettere a nessuno di fotografarlo? Ma certo! E' un ebreo ortodosso, abitante nel quartiere di Mea Schearim!

Ora passa un palestinese , poi due sacerdoti cattolici e, più in là, alcune donne indiane.

Laggiù bisogna deviare a destra per raggiungere il Muro del Pianto.

Lasciamo il Souk, dove i contrasti sembrano sparire ed Arabi e Ebrei chiacchierano giocando a dama.

IL MURO DEL PIANTO

Ecco, di fronte a noi, il muro occidentale, ultimo ricordo del grande tempio di Erode, luce della religione ebraica. Dalla balaustra posso vedere degli ebrei che si passano intorno alle braccia delle strisce di cuoio scuro (i filatteri) e si legano sulla fronte degli "scatolini" che contengono i rotoli della Legge. Altri, più lontano, si coprono con un drappo chiaro a strisce nere, segno evidente della loro religione. Tutti, ad un tratto, muovono la testa e il corpo avanti e indietro. Sbircio un attimo il libro che uno di loro sta leggendo: "Lamentazioni". Stanno quindi pregando! Un salmo infatti dice: "Tutte le mie ossa ti invocano, Signore".

Fra i grandi blocchi del muro scorgo dei bigliettini: sono le invocazioni dei fedeli.

Sarebbe da rimanere incantati per ore a respirare quest'aria di religione, di mistero!

LA SPIANATA

Ma tante altre sorprese mi attendono.

Dopo aver percorso una rampa, davanti a me, sulla spianata del Tempio, la moschea di Al Aqsa che significa "la lontana", infatti questo fu il luogo più lontano toccato da Maometto, Per entrare bisogna coprire le spalle e togliersi le scarpe. Essa può contenere addirittura 5.000 persone.

Ecco, lassù, un'immagine che mi fa rimanere incantata: nel cielo azzurro, dietro gli archi che, secondo il Corano, saranno il supporto per la bilancia che peserà il bene e il male di ogni uomo, un'enorme cupola dorata che riluce in tutta la sua bellezza, bagnata dai raggi del sole. La moschea, costruita in onore del Califfo Omar da Abdul Malik, è detta anche Cupola della Roccia perché da lì Maometto sarebbe salito al cielo. Entro, sempre scalza.

L'interno è di una magnificenza unica: il pavimento è coperto da stupendi tappeti, le piccole finestre sono un'esplosione di vetri multicolori, Al centro, la roccia sacra anche per Cristiani ed Ebrei; questo, infatti, è il monte Moriah dove Abramo stava per sacrificare il figlio.

IL CENTRO E' IL SANTO SEPOLCRO

Gerusalemme è ricchissima di chiese che ricordano Gesù o Maria, ma rimarrà sempre nel mio cuore quella del Santo Sepolcro, che racchiude in sé la morte, la sepoltura e la risurrezione di Gesù.

Essa fu costruita nel 325 dall'imperatore Costantino, poi distrutta e riedificata durante le Crociate nel 1149.All'interno, salendo una ripida scala di pietra, eccomi al Calvario; il luogo è immerso in un silenzio profondo, nonostante i numerosi pellegrini; fra lampade e incenso vedo il luogo esatto dove è stata infissa la croce di Gesù.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, per l'emozione, nel toccare la pietra che riporta una fenditura forse causata dal terremoto del Venerdì Santo!

Ecco, al piano terra, il luogo dove Gesù fu deposto e finalmente... il Santo Sepolcro.

In una cappella angusta, in cui possono entrare solo cinque persone per volta, una preghiera esce spontanea baciando quel luogo santo!

Ormai si fa sera; assistiamo alla cerimonia di chiusura della Basilica, le guardie chiudono tutte le porte e ogni confessione religiosa lascia all'interno un suo rappresentante (la chiesa appartiene a sei confessioni diverse).

In questa terra, vedendo tanta gente pregare, ho potuto notare come tutti: Ebrei, Musulmani, Cristiani... abbiano bisogno di Dio.

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