Come sembra vuoto, adesso, il cielo se lo si osserva, si vede solamente una penetrante marea di oscurità, con qua e là lontane stelle che si raccontano i loro più reconditi desideri e le insicurezze dell'universo, tremolando e fremendo di tenui bagliori
Tempo fa, invece, l'atmosfera era ben altra: un fascio di luce squarciava l'Infinito, percorreva quel blu, scuro come un mantello tinto d'indaco
Un'enorme cometa era apparsa, elegante come una principessa d'Oriente e forse proprio da lì veniva, o forse chissà!
La sua chioma aveva capelli bellissimi, lunghi come l'eternità, il suo strascico era esteso per chilometri, ad ogni passo che la Dea compiva, abbandonava dietro di sé una polverina luminescente
Tutte le sere io l' ammiravo, la contemplavo, fantasticavo dove sarà diretta? Da quanto tempo è "viva"? Chissà quali misteri conosce
Tutta Europa, come me, in quei momenti, era col naso rivolto verso di "lei", migliaia di macchine fotografiche cercavano di trattenerla in una diapositiva, per poi poterla rimirare all'infinito.
Anche noi, una sera, attendemmo il buio: momento in cui essa avrebbe compiuto la sua entrata trionfale nel cielo, vicino a Cassiopea, e ci dirigemmo a Vallada, lì dove la natura sembra più in preghiera e i monti dormono, avvolti nel loro silenzio
Tutto era ormai pronto mio padre aveva già predisposto il cavalletto, la pellicola ad alta sensibilità il CLIC però non arrivò subito, forse ci voleva un attimo di "meditazione", bisognava chiedere alla stella il permesso di essere immortalata!
Io fremevo d'emozione, all'interno dell'auto, e mio papà, appoggiato sopra al tetto della vettura, mi sussurrava continuamente e un tantino pedantemente di non muovermi, altrimenti non sarebbe mai nato un capolavoro.
Quella fotografia abbellisce, ora, la nostra casa, è solo una semplice fotografia, ma mi ricorda quel segno meraviglioso mandatoci come guida, come mezzo per far scoprire agli uomini, anche ai più distratti, la potenza eccezionale di Dio.