10 Agosto 2003:
Maria Rita
Maria Rita ha 2
mesi e pesa 2 kg. Ma quando Ligia l'ha presa che aveva 1 mese fa pesava solo
1,5 kg. Ligia è riuscita a prenderla alla madre appena in tempo per sottrarla
alla morte per denutrizione.
Mi veniva da piangere quando l'ho vista ieri, due gambine filiformi, gli occhi
grandi in una testolina minuscola pelle e ossa..., come può una madre
lasciare un bambino arrivare a quelle condizioni?
La madre e il padre di Maria Rita sono alcolizzati, la piccina era ridotta uno
scheletro, era letargica, quando Ligia ha convinto la madre ad affidargliela.
Ora sta riprendendo peso ed è ben vivace, si spera che la denutrizione
non abbia provocato danni cerebrali. Maria Rita che piange e si agita esprime
tutta la sua voglia di vivere, e deve essere stata questa che l'ha salvata.
E Ligia, naturalmente, questa santa donna, che apre la sua casa ai bambini che
hanno bisogno di una madre.
Ligia è una ex suora, una bella donna, magra e tenace, non so quanti
anni ha, ma esprime forza e giovinezza.
Nella sua casa vive già da molti anni Jailson, un ragazzo con problemi
motori e di ritardo mentale, e tanti altri sono passati nella sua casa. Poi
c'è Jenilson, un altro bambino con una famiglia difficilissima.
La madre e il padre di Jenilson non ci sono con la testa, sono brava gente,
ma col cervello di un bambino di 5 anni. Purtroppo (in un certo senso) hanno
messo al mondo 4 figli, in una situazione di povertà estrema. Pedro,
il più grande, aveva un difetto al palato che non riusciva quasi a nutrirsi,
così 10 anni fa Ligia e Suor Vivalda lo hanno preso e hanno cominciato
a curarlo, oggi vive con Vivalda e continua a sottoporsi a operazioni chirurgiche.
Gli altri bambini invece erano rimasti con i genitori, che avevano praticamente
abbandonato Pedro.
Quest'anno, forse perchè le condizioni di vita della famiglia si erano
fatte insostenibili, si sono rifatti vivi. Sono arrivati qui questa primavera,
una madre matta
completa, il padre uguale, incapace di lavorare, privo della minima intelligenza,
2 bimbette carine di 3 e 9 anni e Jenilson di 10, pestifero con gravi problemi
comportamentali. Sono arrivati magri, affamati, sporchi, coi vestiti vecchi.
Jenilson e la bambina più grande non sono mai andati a scuola nonostante
l'età. Jenilson era violento, picchiava con ferocia le sorelle e anche
la madre, aveva un vocabolario che te lo raccomando, viveva in strada giorno
e notte, forse lo utilizzavano per spacciare droga; era intrattabile, un piccolo
selvaggio iroso e violento.
Vivevano in un casa fatta di mattoni di fango, col tetto sfondato, senza bagno,
senza cucina, la madre cucinava quel poco che trovava sul fuoco a legna per
terra.
Per un po' si sono quindi trasferiti in casa di Suor Vivalda, ricongiungendosi
con Pedro, (e per le due suore già anziane non deve essere stato facile
ospitare quell'armata brancaleone di bambini - anche i genitori sono 2 bambini...)
Ma sono state sufficienti poche settimane di vita normale in in una casa normale
per fare rifiorire i bambini, specialmente le 2 piccole, hanno ritrovato la
serenità e l' allegria della loro età, e come sono diventate dolci
e affettuose, rispettose, educate! Incredibile il miracolo che è avvenuto.
E incredibile è anche come siano intelligenti, anche se nate da 2 genitori
senza rotelle.
Jenilson è stato più difficile da recuperare. Standogli un po'
vicino però si capiva subito che il suo problema era semplicemente di
carenza affettiva e di attenzione. Considerandolo come una persona normale,
metteva da parte ogni violenza, bastava una carezza e due chiacchiere per conquistarlo!
Ligia si è presa pure lui in casa, per toglierlo dal giro degli spacciatori
e per farlo andare a scuola. Oggi l'ho rivisto dopo 1 mese. Che meraviglia,
è un altra persona! educato, gentile, affettuoso, servizievole!
Mio Dio come è sufficiente un poco di affetto e di educazione per recuperare
tanti bambini sull'orlo della criminalità!
La cosa interessante
che succede qui in Brasile (soprattutto nell'interno) è il fatto di "criar
um menino" che in poche parole significa prendersi cura, adottare un bambino
di una madre che non ne ha le possibilità. E' una cosa comunissima, ogni
donna qui oltre ai suoi figli ne alleva almeno altri 2 o 3 non suoi, e li tratta
come fossero i suoi. E' per questo che qui all'interno non esiste il fenomeno
dei bambini di strada, quasi sempre c'è un vicino pronto ad accogliere
un altro bambino in casa. E la cosa colpisce e fa pensare: qui non ci sono famiglie
ricche, ci sono famiglie con 5, 6, 8 figli, che se ne sobbarcano altri 2 o 3...
In Italia si ha paura di fare un figlio perchè si pensa di non avere
soldi a sufficienza per offrirgli tutto, qua nella semplicità-povertà
si aprono le porte della casa già stretta e si trova un angolino per
farcene stare ancora uno o due. Questa è davvero una grande generosità
del popolo nordestino, che nemmeno si rende conto della bellezza e grandiosità
di questa abitudine antica, per loro è così da sempre e basta.
E penso che dove c'è la disgrazia quotidiana (bambini che rischiano di
morire di fame semiabbandonati), c'è pure il miracolo quotidiano di milioni
di donne che salvano la vita di milioni di bambini come se fosse la cosa più
normale del mondo.
Dedico questi pensieri a tutte queste meravigliose madri del Nordest e alla piccola Maria Rita naturalmente, che è figlia di tutte loro.
ciao
Silvia