Lipopeptidi

Indicazioni

Trattamento di infezioni complicate della cute e dei tessuti molli negli adulti.

La daptomicina è attiva contro i batteri Gram-positivi. Nelle infezioni miste, in cui si sospetta la presenza di batteri Gramnegativi e/o alcuni tipi di anaerobi Cubicin® deve essere somministrato in concomitanza con uno o più antibatterici appropriati.

Daptomicina è il primo antibiotico di una nuova classe di antibatterici lipopeptidi ciclici; è un derivato dello Streptomyces Roseospors, attivo in vitro nei confronti di batteri Gram +, compresi Stafilococchi meticillino-resistenti ed Enterococchi vancomicino resistenti. L’efficacia clinica nell’ambito delle infezioni complicate della cute e dei tessuti molli è stata supportata da due studi registrativi di non inferiorità dal disegno sovrapponibile, valutati e pubblicati in modo cumulativo5. Su un totale di 1.118 pazienti daptomicina è stata confrontata con vancomicina o penicilline penicillasi resistenti e, attraverso una valutazione in singolo cieco, ha dimostrato la propria non inferiorità in termini di successo clinico definito come risoluzione dei segni e sintomi dell’infezione tali da non richiedere più terapia antibiotica dopo 7-12 giorni dalla fine della terapia. I risultati minori si sono avuti nei pazienti ultra 65enni. La durata della terapia per i pazienti randomizzati a daptomicina è stata significativamente più breve (4-7 giorni) rispetto al gruppo di controllo. Le reazioni avverse più comuni sono state riportate a livello gastrointestinale e oggetto di particolar attenzione è la potenziale tossicità muscolare che negli studi preclinici e su volontari sani aveva evidenziato un innalzamento dei livelli di CPK. Negli studi registrativi, inoltre, l’aumento del CPK è stato doppio nel braccio daptomicina rispetto al gruppo di controllo (2,1% vs 1,4%). Questo aspetto di sicurezza, in aggiunta all’insufficienza renale in pazienti anziani, fa parte del Risk Management Plan sottoposto all’EMEA1. La non inferiorità rispetto alle terapie già disponibili si è basata su due studi dove i tipi d’infezione inclusi erano relativamente limitati ed anche il numero di pazienti con S. Aureus meticillinoresistente era ridotto (attorno al 10%). Al fine di limitare l’insorgenza di resistenza, daptomicina, che è un’opzione terapeutica valida, va utilizzata in modo oculato monitorando i livelli di CPK soprattutto nei pazienti con valori già alti al basale.

 

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