K E T O L I D I

 

I ketolidi sono una nuova classe di agenti antimicrobici semisintetici  strettamente correlati ai Macrolidi (inibitori beta-lattamasi). Hanno una struttura identica ai Macrolidi cioè lattone a 14-15 atomi di C legati a 2 zuccheri di cui un gruppo basico si protona a pH fisiologico, ma a differenza di questi hanno:

- in posizione 3 un gruppo chetonico al posto del cladinosio che aumenta lo spettro d'azione e la resistenza

- in posizione 5 resta la desossamina,

 - in posizione 6 si trova un gruppo metossilico

- in posizione 11-12 è presente un ponte carbaminico a cui è legata un’estensione alchil-arilica, che aumenta affinità, attività e tollerabilità (Takashi Nomura et al., 2005).

Queste particolari modificazioni chimiche consentono ai ketolidi di possedere le seguenti caratteristiche:

  • ottima stabilità in ambiente acido-gastrico;
  • buona attività sui cocchi gram-positivi resistenti agli attuali macrolidi e su anaerobi gram-positivi e gram-negativi;
  • minore incidenza di effetti indesiderati.

Il meccanismo d'azione li vede implicati in 2 legami alla subunità 50s del ribosoma batterico (come i Macrolidi) inibendo così la sintesi proteica. Hanno maggior affinità di legame rispetto a macrolidi e maggior resistenza poiché legano le pompe di efflusso riducendo la loro attività.

A questa nuova classe di antibiotici appartiene la telitromicina, derivato dell’eritromicina, usata per infezioni del tratto respiratorio,inibisce la sintesi proteica RNA-dipendente; i batteri responsabili delle più comuni infezioni respiratorie che si sono dimostrati resistenti ai tradizionali antibiotici, sono sensibili alla telitromicina.

 

TELITROMICINA

Questo antibiotico, primo della nuova famiglia dei ketolidi, superando le resistenze batteriche, unisce ad una maggiore attività contro le infezioni delle vie respiratorie,  anche tutti i vantaggi dei macrolidi, come l'estrema tollerabilità e la monosomministrazione giornaliera (Hisanaga T. et al., 2005).

 

La telitromicina possiede una spiccata attività nei confronti dei patogeni respiratori, in particolare, lo streptococco pneumoniae e lo streptococco pyogenes, perciò è indicata per le infezioni dell’apparato respiratorio quali polmoniti di comunità, esacerbazione delle bronchiti croniche, sinusiti acute, tonsilliti e faringiti (Cascone C. et al., 2005).

La Telitromicina è un macrolide che trova impiego nel trattamento della polmonite acquisita in comunità, dell’esacerbazione della bronchite cronica, della sinusite, della faringite o della tonsillite da streptococco beta-emolitico, nel caso in cui gli antibiotici beta-lattamici fossero inappropriati.

E’ buona norma prestare attenzione nell’utilizzare la Telitromicina in caso di insufficienza epatica, insufficienza renale, in gravidanza, nel caso in cui il soggetto da trattare presenti disturbi di tipo coronarico, aritmie ventricolari, bradicardia, ipopotassemia, ipomagneisemia, rischio di allungamento dell’intervallo QT e nel caso il paziente sia già in trattamento con farmaci che possono causare l’allungamento dell’intervallo QT.

L’uso di Telitromicina è controindicato durante l’allattamento, in soggetti con QT lungo e in concomitante terapia anti-aritmica.


La Telitromicina può causare diarrea, nausea, vomito, flatulenza, dolore addominale, alterazioni del gusto, vertigini e cefalea.
Con minore frequenza, sono stati segnalati casi di stitichezza, anoressia, stomatite, vampate, palpitazioni, sonnolenza, insonnia, nervosismo, rash, orticaria, prurito, offuscamento della vista ed eosinofilia.
Raramente sono stati osservati ittero colestatico, parestesie, aritmie, ipotensione, colite da antibiotico, edema del volto, alterazioni dell’olfatto, crampi muscolari ed eritema multiforme.

Negli Stati Uniti l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha imposto un warning nella scheda tecnica dell’antibiotico Telitromicina ( Ketek ) riguardo ad un possibile grave danno epatico associato all’impiego del farmaco.

La decisione dell’FDA di emettere un warning ha preso avvio dalla pubblicazione su Annals of Internal Medicine di 3 casi di grave danno epatico dopo assunzione di Ketek. Un paziente è deceduto.

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