Beta-lattamine non penicilline e non cefalosporine

 

a) beta-lattamine ad ampio spettro

b) beta-lattamine a spettro selettivo

c) inibitori delle beta-lattamasi

 

A) Carbapenemici: tienamicina, imipenem, meropenem, ertapenem, doripenem

B) Moxalactam

 

 

Monobattamici:aztreonam

 

 

 

acidi olivanici

acido clavulanico

sulbactam

tazobactam

 

 

a) beta-lattamine ad ampio spettro  

Carbapenemici

Appartengono a questa classe: tienamicina, imipenem, meropenem, ertapenem, doripenem

La struttura base dei carbapenemici presenta un anello ß-lattamico ed un anello pentatomico che ha un atomo di C al posto dell'atomo di S in posizione 1, un doppio legame tra C2 e C3 e una catena laterale cistoaminica in posizione C2. Sono  antibiotici ß-lattamici  derivati dall'acido olivanico (sintetizzato nel 1976) che è un inibitore delle β-lattamasi.

Nel 1978 è stata prodotta la tienamicina, un composto che è risultato chimicamente molto instabile, mentre il suo derivato ottenuto l'anno seguente (1979) N-formidoil-tienamicina nota come imipenem, è entrato in uso da tempo. Recentemente è stato commercializzato il meropenem, elaborato nel 1987. Il meropenem è più attivo di imipenem nei confronti dei gram-negativi e degli anaerobi,  mentre imipenem risulta più potente nei confronti dei gram-positivi. Entrambe le molecole sono efficaci nei confronti degli pneumococchi resistenti alle penicilline.

I carbapenemici sono i farmaci che esprimono il più ampio spettro antibatterico in vitro non solo nell'ambito dei β-lattamici, ma anche includendo le altre classi di antibiotici. Essi infatti inibiscono molti cocchi aerobi ed anaerobi nonchè un gran numero di specie gram-negative. Sono invece considerati resistenti E.faecium, S.maltophilia, B.cepacia, gli stafilococchi resistenti all'oxacillina (meticillina), corinebatteri e i patogeni intracellulari. La potenza in vitro dei carbapenemici si osserva nei confronti dei microorganismi produttori di b-lattamasi a spettro esteso o che mostrano resistenze multiple ad altri antibiotici, su questi patogeni i carbapenemici dimostrano attività antibatterica. La selezione spontanea di microorganismi resistenti ai carbapenemici appare inoltre un evento molto raro. Sono dotati di una veloce capacità di ingresso nei batteri ed una immediata ed alta affinità con il bersaglio.

Moxalactam

E' un derivato oxacefemico (al posto dello zolfo è presente l’ossigeno) con elevata resistenza alle β-lattamasi. Presenta uno spettro antibatterico ampio, ma diretto soprattutto verso i Gram negativi.
Somministrazione parenterale, livelli ematici elevati, buona distribuzione tissutale incluso il liquor.

 

b) beta-lattamine a spettro selettivo

Monobattamici

L'aztreonam è il solo composto attualmente in uso di questa classe di antibiotici. E' attivo nei confronti di microrganismi aerobi gram-negativi, ed è estremamente resistente a molte delle β-lattamasi prodotte da queste specie. Non riesce a superare l'involucro dei gram-positivi e quindi non è utilizzato nella terapia di infezioni sostenute da questi microorganismi.

 

c) inibitori delle ß-lattamasi

Alcuni β-lattamici, derivati dalla ricerca di nuovi antimicrobici,   sono stati inizialmente scartati a causa della loro modesta potenza antibatterica nei confronti dei vari patogeni. Un numero ristretto di queste molecole è stato però in seguito identificato come capace di legarsi in modo covalente alle β-lattamasi. Attraverso tale meccanismo l'enzima viene catturato e non reso disponibile per inattivare l'altro eventuale farmaco presente. Gli inibitori suicidi oggi in uso sono:

1) acido clavulanico, trovato in colture di Streptomyces clavurigerus, inibisce le più difuse β-lattamasi incluse le ESBL che derivano da TEM-1.

2) sulbactam che è un 6-desaminopenicillino sulfone. E' un inibitore a spettro più ampio del clavulanato, ma meno potente, non è induttore

3) tazobactam, che è un sulfone dell’acido penicillanico, simile a sulbactam ma potente come il clavulanato, non è induttore.

Questi composti sono abbinati a penicilline o cefalosporine garantendo loro immunità dalle più diffuse β-lattamasi.

 

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