FORTE MUTIN
Sorto per volere di Luigi XIV ai piedi del Monte Andour, la sua costruzione inizia nel 1694 per opera dell'ingegnere Lapara de Fieux. A pianta pentagonale irregolare, presenta cinque piccoli bastioni. Il suo punto di debolezza è rappresentato dal luogo in cui sorge, inadatto a fronteggiare gli innumerevoli pericoli perché facilmente vulnerabile agli attacchi provenienti dalle alture circostanti. Il Vauban, per ovviare a questa carenza, fece costruire diverse ridotte e batterie a suo sostegno. Esso aveva il compito di controllare il fondovalle e difenderlo da attacchi piemontesi ed era adibito a casermaggio. Chiamato così per la sua originaria funzione antivaldese, diviene piemontese durante la guerra per la successione al trono di Spagna. Vittorio Emanuele II incarica l'ingegnere Ignazio Bertola di consolidarne la difesa per evitare una riconquista francese. Poi il forte assunse il ruolo di carcere militare (il prigioniero più importante fu Monsignor Tiberio Pacca, nipote del segretario di papa Pio VII). Col passare del tempo, andò lentamente in rovina, si optò per la sua dismissione e per la costruzione della Ridotta di Carlo Alberto. Oggi ne rimangono solo due bastioni e la polveriera sotterranea.

RIDOTTA CARLO ALBERTO
Struttura militare che completa lo sbarramento a valle nel punto più basso, sorse nel 1836 in sostituzione del Forte Mutin e prese il nome del sovrano regnante che ne finanziò i lavori. Essa era costituita da due edifici tozzi e contigui, posti sulla sinistra del Chisone per battere le pendici dell'Albergian. Il progettista fu Francesco Olivero che adottò il principio costruttivo della "fortificazione perpendicolare", per cui il corpo occidentale è a pianta quadrata, con prospetto a forma di tronco piramidale e strutturato su cinque piani, con stanze a prova di bomba mentre il corpo orientale, totalmente scomparso, aveva forma rettangolare e saldava il complesso, tramite un camminamento a cielo aperto, con l'antico edificio della Colombaia. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale nella quale fu parzialmente distrutto, fu ceduta a privati: i ruderi sono ora in stato di abbandono.

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