La Val Chisone, il cui nome deriva dall'omonimo torrente che l'attraversa interamente, si colloca nel settore sud-ovest dell'area torinese ed inizia ad inarcarsi tra le montagne subito dopo la città di Pinerolo e termina il suo percorso al Colle del Sestriere, per uno sviluppo totale di circa 50 chilometri. Ha un andamento ricurvo, caratterizzato dalla presenza di una serie infinita di montagne appartenenti al gruppo delle Alpi Cozie. A causa di questa grande catena montuosa, essa ha vissuto per secoli separata dalle popolazioni residenti nei contrapposti versanti e ciò ha favorito il suo isolamento. E' caratterizzata da una lunga zona pianeggiante e ricca di verde che si snoda a partire dal paese di Porte, in prossimità di Perosa Argentina il cammino diviene stretto e roccioso, ma successivamente si riapre mostrando le sue stupende conche erbose circondate da boschi e pinete. La bellezza del paesaggio, accompagnata da un clima mite che favorisce le escursioni, è forse la maggiore attrattiva del luogo. Ma, non l'unica: la ricchezza culturale, architettonica e soprattutto storica non è da trascurare. Infatti, importante zona di confine col territorio francese, fu sempre ambita per la sua posizione strategica: era in fondo la via più semplice per portare le armate nel cuore dell'Italia settentrionale, essendo più breve e meno tortuosa rispetto alla contigua Val di Susa. Fu teatro di duri scontri e guerre continue, protagonista indiscussa e grande vittima di lunghi e diversi avvenimenti bellici a tal punto da costituire un vero e proprio microcosmo con un passato tutto particolare che caratterizza tuttora i suoi aspetti economici e sociali. Proprio al centro dell'Alta Val Chisone, nei pressi di Sestriere, si trova Fenestrelle, un piccolo ma importante paese montano, elevato al rango di città nel 1600 e con un destino ancora oggi tutto da scoprire, legato alla meraviglia della sua natura e al potenziamento delle due frazioni principali: Depot e Mentoulles. Sorta 1150 metri di altitudine, ospita 630 abitanti residenti, ma il suo fascino attrae migliaia di visitatori ogni anno. La località vanta una storia millenaria: essa vide e sopportò il transito delle legioni di Pompeo e di Giulio Cesare, dirette in Spagna e sul Reno per poi essere l'ultimo territorio piemontese a sottomettersi alla conquista romana. Con la dominazione francese, è colpita da dolorose battaglie religiose tra cattolici e valdesi mentre più tardi si caratterizza per la costruzione del Forte Mutin, datata 1694, l'assedio di Vittorio Emanuele II alla vallata, l'edificazione del primo baluardo del Forte San Carlo e la gloriosa vittoria austro-piemontese nella nota battaglia dell'Assietta. Diventa meta preferita di patrioti, mazziniani e garibaldini. Ciò testimonia il contributo di Fenestrelle e di tutta la Val Chisone ai sacrifici della Patria per la conquista dell'Unità e della Libertà della nazione. Superato il "Gir del Roch", con cui si perviene al paese appollaiato sulla riva sinistra del fiume, e i due tornanti sovrastanti, il profilo della montagna assume una forma strana. E' troppo regolare per essere opera della natura, il mistero è svelato imboccando la prima deviazione sulla destra, percorsa la quale si giunge in una ripida strada sterrata che, dopo mezzo chilometro, termina nel vasto piazzale antistante l'ingresso al Forte di Fenestrelle, la più grande struttura fortificata d'Europa: la sua ampiezza è di ben tre chilometri, con uno sviluppo di cinque che si snoda da 1130 fino a quota 1763 metri per un dislivello complessivo di 635 metri; la sua larghezza massima raggiunge i 200 metri e la sua superficie occupa 1.300.000 metri quadrati del comune montano, misure degne di una formidabile muraglia. Successione di mura senza fine, è molto estesa: si sviluppa senza interruzioni sul costone occidentale del Monte Orsiera ed è inserita in una foresta lussureggiante di conifere e latifoglie (soprattutto pini silvestri e larici) che tentano di sommergerla e cancellarla. Tappa più emozionante dell'itinerario della Val Chisone, è un tipico esemplare di organizzazione difensiva a serravalle, edificata allo scopo di formare uno sbarramento nel punto più stretto della zona. Vista nel suo insieme, essa si presenta come una cortina bastionata riparata dai servizi occorrenti al mantenimento; la pendenza del terreno non permette, infatti, una soluzione alternativa: solo il fronte occidentale opposto deve essere protetto dagli eventuali attacchi francesi perché la parte orientale, si trova in una posizione privilegiata favorita dall'asprezza del monte che la circonda di bruschi e vertiginosi strapiombi. E' insomma una delle immense opere che costituiscono, dal Piccolo San Bernardo al Monginevro, dal Monginevro al mare, passando per i comuni di Exilles, Susa, Mirabocco, Perosa Argentina, l'arco alpino nord-occidentale del versante italiano e francese, la cui gagliarda solidità, l'imponente sviluppo e l'asperità dei luoghi ne rappresentano gli aspetti fondamentali.



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