CAPITOLO 2
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GIORNO 2
Tokyo, ore 19:00 - Aeroporto di Tokyo
Una settimana passò velocemente, e per i 4 giapponesi era finalmente
venuto il tanto agognato giorno della partenza;
Neanche a dirlo, quello più emozionato di tutti era Kogoro, che
nei giorni che lo separavano dalla partenza si era documentato il più
possibile sulle bellezze italiche, naturalmente non solo quelle "artistiche"
inoltre sperava che la sua fama di geniale investigatore avesse superato
anche i confini nipponici, illuso di essere un detective di fama mondiale;
Conan e Ran, così emozionati anche loro, tanto che nessuno dei
due la notte prima riusciva a prendere sonno, parlavano con gioia tra
loro riguardo ciò che avevano saputo o che già conoscevano
dell'Italia e delle sue tradizioni, della città di Roma e i suoi
monumenti; e Conan, anche delle squadre di calcio!
Il professor Agasa invece sembrava quello più tranquillo: così
tranquillo che, in attesa che i quattro assieme agli altri passeggeri
venissero chiamati per l'imbarco, non trovava meglio da fare che dormire
saporitamente
Sembrava che niente e nessuno potessero svegliarlo, ma ci pensò
il segnale acustico dell'altoparlante, che annunciava ai passeggeri del
volo Tokyo - Roma di prepararsi per l'imbarco.
Se il segnale acustico aveva avuto l'effetto di destare il professore,
ebbe anche l'effetto di cancellare il sorriso "malizioso" dalla
faccia di Kogoro e trasformare la sua espressione in una maschera di terrore!
Ran aveva ragione: Kogoro aveva paura dell'aereo!
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Roma, ore 23:00, Aeroporto di Fiumicino
E così, dopo 12 ore di volo che parevano interminabili (non per
Kogoro che era imbottito di sonniferi), i nostri finalmente misero piede
in terra italiana, quasi commossi per questo sogno che finalmente si realizzava
"Quanto sei bella Roma, quann'è sera,
quanno la luna se specchia dentro er Fontanone,
e le coppiette, se ne vanno via,
quanto sei bella Roma, quanno piove
Stanchi per il lungo viaggio, ma eccitati per l'inizio del loro soggiorno
in Italia, Agasa, Conan e gli altri dopo aver aspettato i bagagli presero
il taxi che li portò all'Hotel Plaza, un bellissimo ed elegantissimo
hotel in Via del Corso, una delle vie più famose e rinomate della
capitale.
Durante il tragitto in auto che dall'aeroporto li aveva condotti fin nel
cuore della città, Conan e Ran non facevano che guardare fuori
dai finestrini questo nuovo paesaggio a loro sconosciuto, ma che subito
li aveva affascinati!
E che sorpresa quando si resero conto che il loro hotel si trovava vicinissimo
a P.zza di Spagna, quella piazza così famosa per la sua bellezza
e per essere una delle più rinomate passerelle di moda a livello
mondiale! Non vedevano l'ora arrivasse il giorno dopo, per poter andare
a scoprire anche il più piccolo angolo di questa gemma di storia
e di fascino, che è Roma.
Quanto sei grande Roma, quann'è er tramonto,
quanno l'arancia rosseggia ancora sui sette colli,
e le finestre so tanti occhi,
che te sembrano dì quanto sei bella
Ancora a quest'ora c'era parecchia gente in giro, specialmente giovani
che si andavano a divertire e a chiacchierare nei vari pub sparsi per
le vie, ma anche tante famiglie, tante coppie di giovani innamorati, che
non volevano perdersi il piacere di camminare per le strade della città
con quella tranquillità e quell'atmosfera quasi magica, che può
dare una città di notte.
E anche quella canzone, che il conducente del taxi ascoltava a ripetizione,
sembrava abbracciarsi meravigliosamente a questa atmosfera.
Quella musica e quelle parole rimasero in mente ai quattro turisti tanto
da accompagnarli fin nei sogni...
Oggi me sembra che
er tempo se sia fermato qui
"
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GIORNO 3
Roma, 10:00 - camera 11 dell'Hotel Plaza
- Oh, Conan! Vieni a vedere che bello!
Un caldo e accesissimo solo diede il benvenuto nella capitale a Ran, che
alzatasi prima di tutti, dopo essersi data una sciacquata e aver riordinato
i lunghi capelli, corse verso la persiana per far penetrare nella camera
tutta la luce e l'energia possibile, e ammirare il panorama che si poteva
scorgere dal loro albergo; sotto i suoi occhi decine e decine di negozi
di moda, gioielli e non solo, si snodavano come un lungo serpente fino
a terminare la loro corsa in una piazza nella quale era possibile distinguere
una lunga colonna proprio nel mezzo; ovunque c'era tanta gente che andava
e veniva,
Conan, svegliato da Ran, sembrava un cadavere ambulante! L'effetto del
fuso orario si faceva sentire su tutti, ma specie su di lui che aveva
il corpo di un bambino gravavano le poche ore di sonno fatte, perché
il piccolo detective la sera prima fu piuttosto tardo a cadere nelle braccia
di Morfeo
già per via della differenza di orario non aveva
molto sonno, in più sapete com'è no? Quando si sa che il
giorno dopo passerai una giornata bella e intensa, un'esperienza nuova
che si prospetta affascinante, si è talmente eccitati dalla voglia
che arrivi quel giorno che ci si nega quasi automaticamente la strada
più breve per giungervi: dormire appunto. Fu così che prese
sonno solo dopo un paio d'ore essersi coricato.
- Wow
- esclamò Conan
guarda laggiù, dove c'è
quella colonna
da quello che ho letto su internet dovrebbe essere
P.zza del Popolo
o P.zza Colonna
mah! Beh, non vedo l'ora di
andare in tutti e due i posti! ^_^
- Sì Conan, anche io! ^_^ Tu vai a svegliare il professore che
io sveglio quel ghiro di mio padre
ieri sera ha preso l'ultimo sonnifero
che gli era rimasto
-_-
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Roma, 10:30 - ristorante Hotel Plaza
Nella grande e lussuosa sala da pranzo oramai semivuota, Agasa, Conan
e Ran si ritrovarono, così attorno a un tavolo per consumare la
loro prima colazione all'italiana;
Agasa: Mmm.. caspiterina, siamo gli ultimi a fare colazione!
Conan: Lo credo bene professore ci siamo svegliati così tardi!
Ran: Almeno noi ci siamo svegliati
quel pigro di mio padre non sono
riuscita a tirarlo giù dal letto!
Agasa: Ahahah, stai tranquilla Ran, vedrai che ci penserà la donna
delle pulizie!
Ran: Mah, speriamo
ma senta professore, è oggi che inizia
la conferenza?
Agasa: Oh sì, certo! Oggi più che la conferenza in sé
per sé c'è una sorta di introduzione agli argomenti che
verranno dibattuti nel corso delle varie giornate e cose del genere
diciamo che è più un modo per ritrovarsi tra vecchi amici
di università!
Conan: Perché professore, lei ha frequentato l'università
in Europa?
Agasa: Oh, devi sapere che l'università dove andavo io in Giappone,
era ai tempi una delle poche che offriva borse di studio all'estero per
gli studenti più meritevoli, ed io sono riuscito a studiare 2 anni
in Inghilterra per poi ritornare a Tokyo e laurearmi!
Ran: Wow, deve essere stata un'esperienza fantastica!
Sì, lo è stata
- commentò il professore con
quella malinconia tipica delle persone anziane che ripensano alla beatitudine
della loro giovinezza, della quale ovviamente ricordano solo i lati positivi,
giungendo spesso a conclusione che i giovani siano senza problemi -
e
non vedo l'ora di incontrare qualche mio vecchio
collega!
Già
e speriamo che questi suoi vecchi compagni di studi nel
frattempo siano diventati dei veri e propri geni vero? - aggiunse Conan
alludendo alla speranza di poter trovare qualcuno in grado di risolvere
il suo problema, mentre finiva di bere il suo bicchiere di latte e caffè;
Agasa: Eheheh
ben detto!
Ran: Ma
io a volte non vi capisco
é_è
Agasa: Cosa pensate di fare oggi ragazzi?
Ran: Beh, visto che è tardi, fino all'ora di pranzo ci conviene
rimanere nei dintorni, penso che percorreremo in lungo e in largo questa
via, entrando in tutti i negozi e provando tutti gli abiti che mi piacciono!
^__^
Oh no
é_è - pensò il piccolo Detective rabbrividendo
solo all'idea - spero che stia scherzando
-.-
Bene, bene, bene
- sentenziò Agasa massaggiandosi la pancia
per l'ottima colazione - allora Conan, se ti dovessi stancare di visitare
negozi, puoi anche raggiungermi al convegno! Si tiene presso la città
universitaria, quindi non ti sarà difficile trovarla, basta chiedere!
Conan: D'accordo professore, verrò senz'altro!
In realtà Conan avrebbe addirittura preferito girare senza sosta
per negozi con Ran, piuttosto che assistere ad un noiosissimo convegno,
ma il professore aveva detto che oggi era solo una giornata di presentazione,
e poi, dopotutto, egli era interessato in prima persona; il suo sogno
di ritornare ad essere Shinichi, poteva forse avverarsi
******
Roma, ore 18:00, Aula Magna della Facoltà La Sapienza
Decine e decine di scienziati, professori, assistenti, giornalisti, tutti
provenienti da ogni parte del mondo per questo convegno internazionale
della scienza! Decine di cervelli che lavoravano tutto l'anno e che poi
si riunivano in qualche bella città per confrontarsi e mettere
le proprie scoperte e conoscenze a disposizione di tutti; quest'anno inoltre,
cadeva anche l'assegnazione del premio alla migliore invenzione tra quelle
presentate da un gruppo di circa una dozzina di scienziati, una sorta
di concorso che si ripeteva ogni 5 anni e che dava la possibilità
di ricevere un'ingente somma di denaro da spendere completamente ai fini
deontologici che l'attività di scienziato comportava, praticamente
di occuparne la maggior parte nella ricerca e nella sperimentazione!
Il professor Agasa, che aveva ascoltato con attenzione tutta la cerimonia
di apertura, ed aveva visto sfilare davanti a sé tutti i suoi colleghi
che avrebbero tenuto conferenze nei giorni seguenti, non era uno dei partecipanti
a quel concorso; anche se i soldi gli avrebbero certo fatto comodo, non
gli piaceva dover lavorare per mettersi in competizione con altri suoi
colleghi, egli vedeva la scienza come un grande carro che tutti gli "eletti",
ovvero gli scienziati, dovevano trainare sempre più in là,
anche un passo alla volta, senza però mai pestarsi i piedi tra
di loro; e inoltre, forse era questa la motivazione più importante,
era così sincero ed onesto che sapeva che non avrebbe speso i soldi
ricevuti in caso di vittoria, per continuare e migliorare le sue ricerche,
bensì per migliorare il suo tenore di vita!
Ora la conferenza era finita e tutti quanti si ritrovarono nell'ampio
spiazzale dell'università, dove era stato allestito una sorta di
buffet, con lunghe tavolate sovrastate da tutte le più buone specialità
italiane: mozzarelle, prosciutto, melone, tanti formaggi e verdure, e
soprattutto tanta pasta!
L'atmosfera era cordiale, i giornalisti intervistavano i vari pezzi grossi,
i diaframmi delle macchine fotografiche si aprivano e chiudevano a ripetizione,
e vecchi amici e compagni di studi si ritrovavano dopo tanti anni, facendosi
i complimenti reciprocamente e mentendo altrettanto reciprocamente sul
fatto di trovare l'altro: "per nulla cambiato!"
Agasa si aggirava tra i tavoli famelico, non voleva perdersi nemmeno un
prodotto della favolosa cucina qual è quella italiana, e di tanto
in tanto lanciava delle occhiate con la speranza di ritrovare qualche
faccia conosciuta!
Un timido venticello non riusciva certo ad alleviare la calura e l'umidità
che impregnavano l'aria, tuttavia la sera si stava avvicinando ed il sole
era già sensibilmente meno potente;
Mentre era indeciso tra il prendere un altro piatto di pasta all'amatriciana,
o di provare la pasta con quella strana salsa verde, il professor Agasa
si sentì bussare dietro la schiena
- Agasa! Sei proprio Agasa! Ti ricordi di me??
Il professore, all'inizio sbigottito, fece mente locale tra i suoi compagni
dell'università, finché non ne trovo un paio che, perlomeno
per altezza e colore dei capelli, corrispondessero all'uomo che lo aveva
appena chiamato per nome;
- Ehm
Rooney? Waylon Rooney?
- Esatto!! Ahahah, ne è passato di tempo eh!
- Eh già
noi non possiamo certo dirci non siamo per nulla
cambiati!
- Perché, mi trovi molto invecchiato?
- Oh no, no
anzi! A dire la verità ti trovo benissimo!
Ed in effetti le parole di Agasa non erano semplice retorica; il professor
Waylon Rooney, suo vecchio compagno di corso all'università di
Oxford, con il quale tra l'altro non era nemmeno in rapporti troppo di
amicizia, si mostrava ben più giovane dell'età che in effetti
aveva!
Alto circa 1,80, gli occhi profondi e neri, come i capelli, che il professore
portava a spazzola evidenziando la brizzolatura sopra le orecchie, si
intonavano bene col colore della pelle, un olivastro piuttosto marcato,
che probabilmente, era dovuto a qualche lampada artificiale.
Sbrigati i primi, consueti convenevoli, i due non resistettero al bisogno
di rievocare il passato, di ricordare i vecchi compagni, professori, e
tutte le situazioni difficili e divertenti che si erano trovati a vivere
a Oxford, durante i due anni di permanenza del professor Agasa; nonostante
i due non si frequentassero troppo, avevano in comune parecchie esperienze
legate a quei tempi, e ciò fece sì che il professor Agasa
entrò parecchio in sintonia col prof. Rooney
- E dimmi Agasa, farai parte dei candidati al concorso delle scienze?
- Oh no, no
non sono abbastanza "ferrato" per questo genere
di competizione!
- Beh
forse è brutto dirlo, ma
meglio così!
- Cosa intendi dire?
- Vedi
io sono uno dei partecipanti, scelti tra un gruppo di più
di cento ricercatori, e spero proprio di farcela ecco!
Oh, i miei complimenti allora! - fece Agasa stringendogli la mano e sorridendo
bonariamente - e
se posso permettermi
in che cosa consiste la
tua ricerca?
Il professor Rooney si incupì un attimo, come se infastidito dalla
domanda di Agasa, che se ne accorse e subito ritirò indietro tutto;
Agasa: Ah, scusami, scusami tanto! Probabilmente queste sono cose che
vanno tenute segrete sino al momento della gara! Ecco, come vedi
con
questo tipo di concorsi non ci so proprio fare! Ahahah ^^
Rooney lo guardò e sorrise; la simpatia del professore gli fecero
abbassare la guardia, e lo convinsero a credere che in fondo, se anche
gli avesse rivelato di che cosa trattasse la sua ricerca, non sarebbe
stata poi mica la fine del mondo! E poi, moriva dalla voglia di raccontare
a qualcuno che cos'era il frutto della sua mente, di vedere la sua espressione
meravigliata, di ammirazione! E, a una decina di giorni dal concorso,
non resisteva più all'attesa
- E va bene professor Agasa, - fece Rooney accostandosi alla spalla di
Agasa per poter parlare a voce più bassa - ti dirò sommariamente
cosa sono riuscito a fare in questi 3 anni di studi in laboratorio
- Oh bene, bene, dimmi! - fece Agasa realmente interessato;
- Ecco, dopo un primo anno dedicato soprattutto alla ricerca e allo studio
teorico, nel secondo anno mi sono buttato anima e corpo nella produzione
di una sorta di farmaco con effetti quanto mai strepitosi: infatti, facendo
assumere a dei topi da laboratorio diverse quantità di questo farmaco,
sono riuscito a produrre una crescita istantanea delle loro cellule ossee
e dei loro tessuti epidermici e muscolari! Praticamente riesco ad accelerare
enormemente il loro processo di crescita!!
Il professor Agasa a queste parole rimane di sasso!!! Quasi non credeva
potesse essere vero! Era venuto fin qui con lo specifico intento di poter
trovare qualche sorta di aiuto per Shinichi e, come se fosse piovuto dal
cielo, ecco un suo vecchio compagno di studi, il professor Rooney, che
gli fornisce la soluzione su un piatto d'argento! No, troppo bello, non
poteva essere vero!
- Che cosa c'è professore, ti sei bloccato di colpo! Ritieni forse
la mia ricerca immorale?
- Oh
oh no, tutt'altro!! E'
è geniale amico mio!!
- Ah
molte grazie! E' che la vedevo così sorpreso
- Eh dimmi
Agasa si fece un po' avanti per avere ulteriori delucidazioni sull'argomento,
per vedere se questa pista fosse realmente praticabile, se non ci fossero
problemi magari sulla sperimentazione umana, o cose del genere
ma
non vi riuscì, in quanto proprio in quel momento due amici del
prof. Rooney si avvicinarono a quest'ultimo per salutarlo e scambiare
due chiacchiere, cosicché in rispetto della "privacy"
che regnava in questo genere di confidenze, il professor Agasa preferì
non andare oltre con la curiosità e congedarsi dall'inglese; prima
di farlo però, riuscì a ottenere una sorta di appuntamento
in un bar della Capitale col professor Rooney, proprio per poter parlare
tranquillamente di questo farmaco miracoloso che, forse, potrebbe essere
la salvezza per Shinichi
******
Roma, ore 19:30, spiazzale della città universitaria
Mentre il sole iniziava a perdersi rosso dietro gli alti palazzi, tutti
tra i giardinetti e le viottole dell'università osservavano incuriositi
quel bambino con la giacca blu e il papillon, la testa grande e degli
occhiali ancor più grandi, che si aggirava da qualche minuto per
la città universitaria in cerca di qualcuno
finalmente, vicino
ad un tavolo dove venivano versati per l'assaggio alcuni tra i vini più
buoni della zona, ecco scorgere l'inconfondibile sagoma del suo obiettivo
- Professor Agasa, finalmente l'ho trovata!
- Oh Conan, eccoti qua, ti aspettavo! Come è andata la giornata
con Ran?
- Oh, lasci stare
come aveva annunciato ha fatto visita a quasi tutti
i negozi di via del Corso
ed ha comprato un mucchio di vestiti e
oggetti inutili
-__- Però la città è davvero
bella!
- Bene, sono contento che ti sia piaciuta
sai Conan
forse ho
una buona notizia per te!
- Di che si tratta?
Il professore così, senza dilungarsi troppo, raccontò a
Conan del prof. Rooney e della sua ricerca, e informò il giovane
detective di non prendere appuntamenti per la mattina dopo, perché
sarebbero andati entrambi all'appuntamento col professore per vedere se
ci fosse qualche possibilità per realizzare il suo sogno;
- Ma è fantastico professore!!! - esclamò colmo di felicità
Conan!
- Sì, ma
non ci fare troppo l'idea
come ti ho detto ne
so pochissimo ancora e magari potrebbe rivelarsi addirittura dannoso per
l'uomo
finora è stato provato solo su topi, almeno credo
- Speriamo bene
sarebbe bellissimo!
- Agasa! E' incredibile che anche tu sia riuscito a laurearti!!! Ma come
sei invecchiato!
Questa voce! Questa voce così fastidiosa, così deridente
e monotona, nonostante sia un po' cambiata col tempo, per il professore
era inconfondibile! Era quella dell'odiato Martin Ruby, un altro compagno
di Oxford! Con questo però, i rapporti erano piuttosto particolari!
I due non facevano altro che punzecchiarsi tutti i giorni, di darsi dell'ignorante,
dell'incapace, ma in realtà si stimavano moltissimo
solo che,
non si sa come, presero l'andazzo di stare sempre a bisticciare tra di
loro, ed i due anni di Agasa in Inghilterra passarono con Martin "il
tarlo" Ruby sul groppone!
Se non avessi riconosciuto la tua fastidiosa voce avrei fatto fatica
a distinguerti da Babbo Natale
Martin il tarlo! - rispose Agasa
sorridendo e voltandosi appena verso il suo ex compagno;
- Vi conoscete professore? - fece Conan divertito dalla scenetta;
- Sì Conan
devi sapere che il professore che hai ora davanti
a te è uno delle persone più intelligenti che io abbia mai
conosciuto
tuttavia è anche una delle più antipatiche!
è_é
- Ahahah
non dargli retta piccolo
in realtà il tuo nonnino
dice così perché gli rode ancora il fatto che io avessi
mooolto più successo di lui con le ragazze!
- Ma cosa dici! A parte che non sono suo nonno, e poi ero IO ad avere
più successo!
- Beh Agasa
capisco che tu all'età che ti ritrovi possa aver
perso un po' la memoria
- Ma che impertinente
solo perché ha un paio d'anni meno di
me
-___-
I due si fecero una grossa risata e si abbracciarono, ma nel farlo il
professor Ruby estrasse dalla tasca un foglio di carta bianco con un pezzo
di scotch in alto e con su scritto "I'm an idiot", e lo appiccicò
dietro la schiena del professore fingendo di dargli le pacche sulle spalle,
e facendo poi l'occhiolino a Conan per raccomandarsi di tenergli il gioco!
Doveva essere proprio un tipo simpatico, pensò Conan! Già
adesso sembra una peste, figurarsi da giovane! Eppure, a vederlo non lo
si sarebbe detto
di statura media, radi capelli castani e corporatura
esile, insomma
proprio un tipico vecchietto! Invece, a detta del
professor Agasa, un vero genio.
Agasa: Allora Ruby
partecipi anche tu al concorso delle scienze?
Ruby: Oh no
per me quelle sono cose superate
e poi
non
ci sarebbe gusto a competere con dei pivelli
vincerei senz'altro!
Non mi dire che tu partecipi?? Cosa hai inventato, un apparecchio acustico
di ultima generazione?
Agasa: è__é Col tempo sei diventato ancora più acido
e meschino! Comunque no, non partecipo! Sai che a me non sono mai piaciute
questo genere di cose!
Ruby: Lo so
ed era uno dei motivi per i quali ti stimavo particolarmente
Agasa: Grazie
comunque quando inventerò un elisir di giovinezza
te lo farò sapere, sembra che tu ne abbia bisogno!
Ruby: Ti pareva che non doveva essere tua l'ultima parola! -.-
Agasa: Ma sai chi partecipa? Ti ricordi di Waylon Rooney?
Ruby: Oh, certo che mi ricordo di lui! E' uno scienziato di buona fama
qui in Europa
e così ci riprova
Agasa: Riprova? In che senso?
Ruby: Beh, anche cinque anni fa, nell'edizione precedente, portò
un suo esperimento al concorso, ma arrivò 4°
chissà
forse lo ha perfezionato!
E di cosa si trattava? - aggiunse il professore incuriosito dando poi
un colpetto a Conan per avvertirlo di stare con le orecchie aperte
probabilmente si trattava dello stesso esperimento di crescita rapida
che proponeva quest'anno!
Ruby: Mmm
se non ricordo male era qualcosa di piuttosto interessante
ah,
ci sono! Propose un farmaco in grado di alterare il PH della pelle! Ma
arrivò quarto perché, anche se valida teoricamente, la sua
ricerca si dimostrò poco efficace in campo empirico, ovvero non
funzionò molto, mi pare con una media inferiore al 50% sui volontari
che assunsero il farmaco
inoltre, anche nei casi in cui si verificava
un'alterazione del PH questa era non troppo considerevole e poi non era
duratura! L'equilibrio acido della pelle si ristabilizzava dopo pochi
minuti; ma la cosa più importante credo, fu la scarsa utilità
di un farmaco del genere! Ma magari a te sarebbe servito Agasa, non hai
mai avuto un buon odore!
Agasa: Ma come ti permetti!! Se eri tu quello che non si cambiava mai
le mutande!
Conan: °°° Che schifo
é_è °°°
Ruby: Ahahah
ok, finiamola
è stato un piacere reincontrarti
vecchio Agasa
questo è il mio biglietto da visita, se ti va
di farti risentire chiamami pure sul cellulare!
Agasa: Tsk
se proprio ne avrò la necessità
è
stato un piacere anche per me!
I due si strinsero la mano sorridenti e si congedarono; visto che l'ora
si era fatta tarda Conan e Agasa, un po' delusi dal non aver avuto nuove
informazioni riguardo il farmaco di Rooney, si incamminarono verso la
metropolitana per tornare in Hotel per la cena e poi andarsi a riposare,
così da essere pronti domani ad incontrare quello che Conan sperava
fosse il suo "salvatore"
Conan: E così domani conosceremo un po' del mio destino
Agasa: Già Shinichi
speriamo di avere buone notizie
Conan: A dire il vero non vorrei essere troppo ottimista
magari
stasera starò tutta la notte a pensare di poter tornare grande,
e poi invece non se ne potrà fare niente
ci resterei malissimo!
Agasa: Forza
vedrai che andrà bene!
Conan: Grazie professore
speriamo! ^_^
Agasa: Conan
?
Conan: Sì?
Agasa: Non vorrei allarmarti ma
c'è qualcosa di strano
Conan: Che cosa?
Agasa: La gente che camminando ci sorpassa
ecco
mi guarda in
faccia e ride
!
Conan: Eh
? A...ah! Il foglietto!
Agasa:
quale foglietto?
FINE CAPITOLO 2
Capitolo 3 >>>
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