11 - ELEVEN DAYS
- SHINTA -

CAPITOLO 2
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GIORNO 2

Tokyo, ore 19:00 - Aeroporto di Tokyo

Una settimana passò velocemente, e per i 4 giapponesi era finalmente venuto il tanto agognato giorno della partenza;
Neanche a dirlo, quello più emozionato di tutti era Kogoro, che nei giorni che lo separavano dalla partenza si era documentato il più possibile sulle bellezze italiche, naturalmente non solo quelle "artistiche"… inoltre sperava che la sua fama di geniale investigatore avesse superato anche i confini nipponici, illuso di essere un detective di fama mondiale;
Conan e Ran, così emozionati anche loro, tanto che nessuno dei due la notte prima riusciva a prendere sonno, parlavano con gioia tra loro riguardo ciò che avevano saputo o che già conoscevano dell'Italia e delle sue tradizioni, della città di Roma e i suoi monumenti; e Conan, anche delle squadre di calcio!
Il professor Agasa invece sembrava quello più tranquillo: così tranquillo che, in attesa che i quattro assieme agli altri passeggeri venissero chiamati per l'imbarco, non trovava meglio da fare che dormire saporitamente…
Sembrava che niente e nessuno potessero svegliarlo, ma ci pensò il segnale acustico dell'altoparlante, che annunciava ai passeggeri del volo Tokyo - Roma di prepararsi per l'imbarco.
Se il segnale acustico aveva avuto l'effetto di destare il professore, ebbe anche l'effetto di cancellare il sorriso "malizioso" dalla faccia di Kogoro e trasformare la sua espressione in una maschera di terrore! Ran aveva ragione: Kogoro aveva paura dell'aereo!

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Roma, ore 23:00, Aeroporto di Fiumicino

E così, dopo 12 ore di volo che parevano interminabili (non per Kogoro che era imbottito di sonniferi), i nostri finalmente misero piede in terra italiana, quasi commossi per questo sogno che finalmente si realizzava…

"Quanto sei bella Roma, quann'è sera,
quanno la luna se specchia dentro er Fontanone,
e le coppiette, se ne vanno via,
quanto sei bella Roma, quanno piove…

Stanchi per il lungo viaggio, ma eccitati per l'inizio del loro soggiorno in Italia, Agasa, Conan e gli altri dopo aver aspettato i bagagli presero il taxi che li portò all'Hotel Plaza, un bellissimo ed elegantissimo hotel in Via del Corso, una delle vie più famose e rinomate della capitale.
Durante il tragitto in auto che dall'aeroporto li aveva condotti fin nel cuore della città, Conan e Ran non facevano che guardare fuori dai finestrini questo nuovo paesaggio a loro sconosciuto, ma che subito li aveva affascinati!
E che sorpresa quando si resero conto che il loro hotel si trovava vicinissimo a P.zza di Spagna, quella piazza così famosa per la sua bellezza e per essere una delle più rinomate passerelle di moda a livello mondiale! Non vedevano l'ora arrivasse il giorno dopo, per poter andare a scoprire anche il più piccolo angolo di questa gemma di storia e di fascino, che è Roma.

Quanto sei grande Roma, quann'è er tramonto,
quanno l'arancia rosseggia ancora sui sette colli,
e le finestre so tanti occhi,
che te sembrano dì quanto sei bella…

Ancora a quest'ora c'era parecchia gente in giro, specialmente giovani che si andavano a divertire e a chiacchierare nei vari pub sparsi per le vie, ma anche tante famiglie, tante coppie di giovani innamorati, che non volevano perdersi il piacere di camminare per le strade della città con quella tranquillità e quell'atmosfera quasi magica, che può dare una città di notte.
E anche quella canzone, che il conducente del taxi ascoltava a ripetizione, sembrava abbracciarsi meravigliosamente a questa atmosfera.
Quella musica e quelle parole rimasero in mente ai quattro turisti tanto da accompagnarli fin nei sogni...

Oggi me sembra che…
er tempo se sia fermato qui…"
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GIORNO 3

Roma, 10:00 - camera 11 dell'Hotel Plaza

- Oh, Conan! Vieni a vedere che bello!
Un caldo e accesissimo solo diede il benvenuto nella capitale a Ran, che alzatasi prima di tutti, dopo essersi data una sciacquata e aver riordinato i lunghi capelli, corse verso la persiana per far penetrare nella camera tutta la luce e l'energia possibile, e ammirare il panorama che si poteva scorgere dal loro albergo; sotto i suoi occhi decine e decine di negozi di moda, gioielli e non solo, si snodavano come un lungo serpente fino a terminare la loro corsa in una piazza nella quale era possibile distinguere una lunga colonna proprio nel mezzo; ovunque c'era tanta gente che andava e veniva,
Conan, svegliato da Ran, sembrava un cadavere ambulante! L'effetto del fuso orario si faceva sentire su tutti, ma specie su di lui che aveva il corpo di un bambino gravavano le poche ore di sonno fatte, perché il piccolo detective la sera prima fu piuttosto tardo a cadere nelle braccia di Morfeo… già per via della differenza di orario non aveva molto sonno, in più sapete com'è no? Quando si sa che il giorno dopo passerai una giornata bella e intensa, un'esperienza nuova che si prospetta affascinante, si è talmente eccitati dalla voglia che arrivi quel giorno che ci si nega quasi automaticamente la strada più breve per giungervi: dormire appunto. Fu così che prese sonno solo dopo un paio d'ore essersi coricato.
- Wow… - esclamò Conan… guarda laggiù, dove c'è quella colonna…da quello che ho letto su internet dovrebbe essere P.zza del Popolo…o P.zza Colonna…mah! Beh, non vedo l'ora di andare in tutti e due i posti! ^_^
- Sì Conan, anche io! ^_^ Tu vai a svegliare il professore che io sveglio quel ghiro di mio padre…ieri sera ha preso l'ultimo sonnifero che gli era rimasto…-_-

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Roma, 10:30 - ristorante Hotel Plaza

Nella grande e lussuosa sala da pranzo oramai semivuota, Agasa, Conan e Ran si ritrovarono, così attorno a un tavolo per consumare la loro prima colazione all'italiana;

Agasa: Mmm.. caspiterina, siamo gli ultimi a fare colazione!
Conan: Lo credo bene professore ci siamo svegliati così tardi!
Ran: Almeno noi ci siamo svegliati… quel pigro di mio padre non sono riuscita a tirarlo giù dal letto!
Agasa: Ahahah, stai tranquilla Ran, vedrai che ci penserà la donna delle pulizie!
Ran: Mah, speriamo… ma senta professore, è oggi che inizia la conferenza?
Agasa: Oh sì, certo! Oggi più che la conferenza in sé per sé c'è una sorta di introduzione agli argomenti che verranno dibattuti nel corso delle varie giornate e cose del genere… diciamo che è più un modo per ritrovarsi tra vecchi amici di università!
Conan: Perché professore, lei ha frequentato l'università in Europa?
Agasa: Oh, devi sapere che l'università dove andavo io in Giappone, era ai tempi una delle poche che offriva borse di studio all'estero per gli studenti più meritevoli, ed io sono riuscito a studiare 2 anni in Inghilterra per poi ritornare a Tokyo e laurearmi!
Ran: Wow, deve essere stata un'esperienza fantastica!
Sì, lo è stata… - commentò il professore con quella malinconia tipica delle persone anziane che ripensano alla beatitudine della loro giovinezza, della quale ovviamente ricordano solo i lati positivi, giungendo spesso a conclusione che i giovani siano senza problemi - …e non vedo l'ora di incontrare qualche mio vecchio…collega!
Già…e speriamo che questi suoi vecchi compagni di studi nel frattempo siano diventati dei veri e propri geni vero? - aggiunse Conan alludendo alla speranza di poter trovare qualcuno in grado di risolvere il suo problema, mentre finiva di bere il suo bicchiere di latte e caffè;
Agasa: Eheheh…ben detto!
Ran: Ma…io a volte non vi capisco… é_è
Agasa: Cosa pensate di fare oggi ragazzi?
Ran: Beh, visto che è tardi, fino all'ora di pranzo ci conviene rimanere nei dintorni, penso che percorreremo in lungo e in largo questa via, entrando in tutti i negozi e provando tutti gli abiti che mi piacciono! ^__^
Oh no… é_è - pensò il piccolo Detective rabbrividendo solo all'idea - spero che stia scherzando… -.-
Bene, bene, bene… - sentenziò Agasa massaggiandosi la pancia per l'ottima colazione - allora Conan, se ti dovessi stancare di visitare negozi, puoi anche raggiungermi al convegno! Si tiene presso la città universitaria, quindi non ti sarà difficile trovarla, basta chiedere!
Conan: D'accordo professore, verrò senz'altro!

In realtà Conan avrebbe addirittura preferito girare senza sosta per negozi con Ran, piuttosto che assistere ad un noiosissimo convegno, ma il professore aveva detto che oggi era solo una giornata di presentazione, e poi, dopotutto, egli era interessato in prima persona; il suo sogno di ritornare ad essere Shinichi, poteva forse avverarsi…

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Roma, ore 18:00, Aula Magna della Facoltà La Sapienza

Decine e decine di scienziati, professori, assistenti, giornalisti, tutti provenienti da ogni parte del mondo per questo convegno internazionale della scienza! Decine di cervelli che lavoravano tutto l'anno e che poi si riunivano in qualche bella città per confrontarsi e mettere le proprie scoperte e conoscenze a disposizione di tutti; quest'anno inoltre, cadeva anche l'assegnazione del premio alla migliore invenzione tra quelle presentate da un gruppo di circa una dozzina di scienziati, una sorta di concorso che si ripeteva ogni 5 anni e che dava la possibilità di ricevere un'ingente somma di denaro da spendere completamente ai fini deontologici che l'attività di scienziato comportava, praticamente di occuparne la maggior parte nella ricerca e nella sperimentazione!
Il professor Agasa, che aveva ascoltato con attenzione tutta la cerimonia di apertura, ed aveva visto sfilare davanti a sé tutti i suoi colleghi che avrebbero tenuto conferenze nei giorni seguenti, non era uno dei partecipanti a quel concorso; anche se i soldi gli avrebbero certo fatto comodo, non gli piaceva dover lavorare per mettersi in competizione con altri suoi colleghi, egli vedeva la scienza come un grande carro che tutti gli "eletti", ovvero gli scienziati, dovevano trainare sempre più in là, anche un passo alla volta, senza però mai pestarsi i piedi tra di loro; e inoltre, forse era questa la motivazione più importante, era così sincero ed onesto che sapeva che non avrebbe speso i soldi ricevuti in caso di vittoria, per continuare e migliorare le sue ricerche, bensì per migliorare il suo tenore di vita!
Ora la conferenza era finita e tutti quanti si ritrovarono nell'ampio spiazzale dell'università, dove era stato allestito una sorta di buffet, con lunghe tavolate sovrastate da tutte le più buone specialità italiane: mozzarelle, prosciutto, melone, tanti formaggi e verdure, e soprattutto tanta pasta!
L'atmosfera era cordiale, i giornalisti intervistavano i vari pezzi grossi, i diaframmi delle macchine fotografiche si aprivano e chiudevano a ripetizione, e vecchi amici e compagni di studi si ritrovavano dopo tanti anni, facendosi i complimenti reciprocamente e mentendo altrettanto reciprocamente sul fatto di trovare l'altro: "per nulla cambiato!"
Agasa si aggirava tra i tavoli famelico, non voleva perdersi nemmeno un prodotto della favolosa cucina qual è quella italiana, e di tanto in tanto lanciava delle occhiate con la speranza di ritrovare qualche faccia conosciuta!
Un timido venticello non riusciva certo ad alleviare la calura e l'umidità che impregnavano l'aria, tuttavia la sera si stava avvicinando ed il sole era già sensibilmente meno potente;
Mentre era indeciso tra il prendere un altro piatto di pasta all'amatriciana, o di provare la pasta con quella strana salsa verde, il professor Agasa si sentì bussare dietro la schiena…

- Agasa! Sei proprio Agasa! Ti ricordi di me??

Il professore, all'inizio sbigottito, fece mente locale tra i suoi compagni dell'università, finché non ne trovo un paio che, perlomeno per altezza e colore dei capelli, corrispondessero all'uomo che lo aveva appena chiamato per nome;

- Ehm…Rooney? Waylon Rooney?
- Esatto!! Ahahah, ne è passato di tempo eh!
- Eh già… noi non possiamo certo dirci non siamo per nulla cambiati!
- Perché, mi trovi molto invecchiato?
- Oh no, no…anzi! A dire la verità ti trovo benissimo!

Ed in effetti le parole di Agasa non erano semplice retorica; il professor Waylon Rooney, suo vecchio compagno di corso all'università di Oxford, con il quale tra l'altro non era nemmeno in rapporti troppo di amicizia, si mostrava ben più giovane dell'età che in effetti aveva!
Alto circa 1,80, gli occhi profondi e neri, come i capelli, che il professore portava a spazzola evidenziando la brizzolatura sopra le orecchie, si intonavano bene col colore della pelle, un olivastro piuttosto marcato, che probabilmente, era dovuto a qualche lampada artificiale.
Sbrigati i primi, consueti convenevoli, i due non resistettero al bisogno di rievocare il passato, di ricordare i vecchi compagni, professori, e tutte le situazioni difficili e divertenti che si erano trovati a vivere a Oxford, durante i due anni di permanenza del professor Agasa; nonostante i due non si frequentassero troppo, avevano in comune parecchie esperienze legate a quei tempi, e ciò fece sì che il professor Agasa entrò parecchio in sintonia col prof. Rooney…

- E dimmi Agasa, farai parte dei candidati al concorso delle scienze?
- Oh no, no… non sono abbastanza "ferrato" per questo genere di competizione!
- Beh…forse è brutto dirlo, ma… meglio così!
- Cosa intendi dire?
- Vedi…io sono uno dei partecipanti, scelti tra un gruppo di più di cento ricercatori, e spero proprio di farcela ecco!
Oh, i miei complimenti allora! - fece Agasa stringendogli la mano e sorridendo bonariamente - e…se posso permettermi…in che cosa consiste la tua ricerca?
Il professor Rooney si incupì un attimo, come se infastidito dalla domanda di Agasa, che se ne accorse e subito ritirò indietro tutto;

Agasa: Ah, scusami, scusami tanto! Probabilmente queste sono cose che vanno tenute segrete sino al momento della gara! Ecco, come vedi…con questo tipo di concorsi non ci so proprio fare! Ahahah ^^

Rooney lo guardò e sorrise; la simpatia del professore gli fecero abbassare la guardia, e lo convinsero a credere che in fondo, se anche gli avesse rivelato di che cosa trattasse la sua ricerca, non sarebbe stata poi mica la fine del mondo! E poi, moriva dalla voglia di raccontare a qualcuno che cos'era il frutto della sua mente, di vedere la sua espressione meravigliata, di ammirazione! E, a una decina di giorni dal concorso, non resisteva più all'attesa…

- E va bene professor Agasa, - fece Rooney accostandosi alla spalla di Agasa per poter parlare a voce più bassa - ti dirò sommariamente cosa sono riuscito a fare in questi 3 anni di studi in laboratorio…
- Oh bene, bene, dimmi! - fece Agasa realmente interessato;
- Ecco, dopo un primo anno dedicato soprattutto alla ricerca e allo studio teorico, nel secondo anno mi sono buttato anima e corpo nella produzione di una sorta di farmaco con effetti quanto mai strepitosi: infatti, facendo assumere a dei topi da laboratorio diverse quantità di questo farmaco, sono riuscito a produrre una crescita istantanea delle loro cellule ossee e dei loro tessuti epidermici e muscolari! Praticamente riesco ad accelerare enormemente il loro processo di crescita!!
Il professor Agasa a queste parole rimane di sasso!!! Quasi non credeva potesse essere vero! Era venuto fin qui con lo specifico intento di poter trovare qualche sorta di aiuto per Shinichi e, come se fosse piovuto dal cielo, ecco un suo vecchio compagno di studi, il professor Rooney, che gli fornisce la soluzione su un piatto d'argento! No, troppo bello, non poteva essere vero!

- Che cosa c'è professore, ti sei bloccato di colpo! Ritieni forse la mia ricerca immorale?
- Oh…oh no, tutt'altro!! E'…è geniale amico mio!!
- Ah…molte grazie! E' che la vedevo così sorpreso…
- Eh dimmi…

Agasa si fece un po' avanti per avere ulteriori delucidazioni sull'argomento, per vedere se questa pista fosse realmente praticabile, se non ci fossero problemi magari sulla sperimentazione umana, o cose del genere…ma non vi riuscì, in quanto proprio in quel momento due amici del prof. Rooney si avvicinarono a quest'ultimo per salutarlo e scambiare due chiacchiere, cosicché in rispetto della "privacy" che regnava in questo genere di confidenze, il professor Agasa preferì non andare oltre con la curiosità e congedarsi dall'inglese; prima di farlo però, riuscì a ottenere una sorta di appuntamento in un bar della Capitale col professor Rooney, proprio per poter parlare tranquillamente di questo farmaco miracoloso che, forse, potrebbe essere la salvezza per Shinichi…

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Roma, ore 19:30, spiazzale della città universitaria

Mentre il sole iniziava a perdersi rosso dietro gli alti palazzi, tutti tra i giardinetti e le viottole dell'università osservavano incuriositi quel bambino con la giacca blu e il papillon, la testa grande e degli occhiali ancor più grandi, che si aggirava da qualche minuto per la città universitaria in cerca di qualcuno… finalmente, vicino ad un tavolo dove venivano versati per l'assaggio alcuni tra i vini più buoni della zona, ecco scorgere l'inconfondibile sagoma del suo obiettivo…

- Professor Agasa, finalmente l'ho trovata!
- Oh Conan, eccoti qua, ti aspettavo! Come è andata la giornata con Ran?
- Oh, lasci stare…come aveva annunciato ha fatto visita a quasi tutti i negozi di via del Corso…ed ha comprato un mucchio di vestiti e oggetti inutili…-__- Però la città è davvero bella!
- Bene, sono contento che ti sia piaciuta…sai Conan…forse ho una buona notizia per te!
- Di che si tratta?

Il professore così, senza dilungarsi troppo, raccontò a Conan del prof. Rooney e della sua ricerca, e informò il giovane detective di non prendere appuntamenti per la mattina dopo, perché sarebbero andati entrambi all'appuntamento col professore per vedere se ci fosse qualche possibilità per realizzare il suo sogno;

- Ma è fantastico professore!!! - esclamò colmo di felicità Conan!
- Sì, ma…non ci fare troppo l'idea…come ti ho detto ne so pochissimo ancora e magari potrebbe rivelarsi addirittura dannoso per l'uomo…finora è stato provato solo su topi, almeno credo…
- Speriamo bene…sarebbe bellissimo!

- Agasa! E' incredibile che anche tu sia riuscito a laurearti!!! Ma come sei invecchiato!
Questa voce! Questa voce così fastidiosa, così deridente e monotona, nonostante sia un po' cambiata col tempo, per il professore era inconfondibile! Era quella dell'odiato Martin Ruby, un altro compagno di Oxford! Con questo però, i rapporti erano piuttosto particolari! I due non facevano altro che punzecchiarsi tutti i giorni, di darsi dell'ignorante, dell'incapace, ma in realtà si stimavano moltissimo…solo che, non si sa come, presero l'andazzo di stare sempre a bisticciare tra di loro, ed i due anni di Agasa in Inghilterra passarono con Martin "il tarlo" Ruby sul groppone!

Se non avessi riconosciuto la tua fastidiosa voce avrei fatto fatica a distinguerti da Babbo Natale… Martin il tarlo! - rispose Agasa sorridendo e voltandosi appena verso il suo ex compagno;
- Vi conoscete professore? - fece Conan divertito dalla scenetta;
- Sì Conan…devi sapere che il professore che hai ora davanti a te è uno delle persone più intelligenti che io abbia mai conosciuto… tuttavia è anche una delle più antipatiche! è_é
- Ahahah…non dargli retta piccolo…in realtà il tuo nonnino dice così perché gli rode ancora il fatto che io avessi mooolto più successo di lui con le ragazze!
- Ma cosa dici! A parte che non sono suo nonno, e poi ero IO ad avere più successo!
- Beh Agasa…capisco che tu all'età che ti ritrovi possa aver perso un po' la memoria…
- Ma che impertinente…solo perché ha un paio d'anni meno di me… -___-

I due si fecero una grossa risata e si abbracciarono, ma nel farlo il professor Ruby estrasse dalla tasca un foglio di carta bianco con un pezzo di scotch in alto e con su scritto "I'm an idiot", e lo appiccicò dietro la schiena del professore fingendo di dargli le pacche sulle spalle, e facendo poi l'occhiolino a Conan per raccomandarsi di tenergli il gioco!
Doveva essere proprio un tipo simpatico, pensò Conan! Già adesso sembra una peste, figurarsi da giovane! Eppure, a vederlo non lo si sarebbe detto… di statura media, radi capelli castani e corporatura esile, insomma…proprio un tipico vecchietto! Invece, a detta del professor Agasa, un vero genio.

Agasa: Allora Ruby… partecipi anche tu al concorso delle scienze?
Ruby: Oh no…per me quelle sono cose superate…e poi… non ci sarebbe gusto a competere con dei pivelli…vincerei senz'altro! Non mi dire che tu partecipi?? Cosa hai inventato, un apparecchio acustico di ultima generazione?
Agasa: è__é Col tempo sei diventato ancora più acido e meschino! Comunque no, non partecipo! Sai che a me non sono mai piaciute questo genere di cose!
Ruby: Lo so…ed era uno dei motivi per i quali ti stimavo particolarmente…
Agasa: Grazie…comunque quando inventerò un elisir di giovinezza te lo farò sapere, sembra che tu ne abbia bisogno!
Ruby: Ti pareva che non doveva essere tua l'ultima parola! -.-
Agasa: Ma sai chi partecipa? Ti ricordi di Waylon Rooney?
Ruby: Oh, certo che mi ricordo di lui! E' uno scienziato di buona fama qui in Europa…e così ci riprova…
Agasa: Riprova? In che senso?
Ruby: Beh, anche cinque anni fa, nell'edizione precedente, portò un suo esperimento al concorso, ma arrivò 4°… chissà forse lo ha perfezionato!

E di cosa si trattava? - aggiunse il professore incuriosito dando poi un colpetto a Conan per avvertirlo di stare con le orecchie aperte… probabilmente si trattava dello stesso esperimento di crescita rapida che proponeva quest'anno!

Ruby: Mmm…se non ricordo male era qualcosa di piuttosto interessante…ah, ci sono! Propose un farmaco in grado di alterare il PH della pelle! Ma arrivò quarto perché, anche se valida teoricamente, la sua ricerca si dimostrò poco efficace in campo empirico, ovvero non funzionò molto, mi pare con una media inferiore al 50% sui volontari che assunsero il farmaco… inoltre, anche nei casi in cui si verificava un'alterazione del PH questa era non troppo considerevole e poi non era duratura! L'equilibrio acido della pelle si ristabilizzava dopo pochi minuti; ma la cosa più importante credo, fu la scarsa utilità di un farmaco del genere! Ma magari a te sarebbe servito Agasa, non hai mai avuto un buon odore!
Agasa: Ma come ti permetti!! Se eri tu quello che non si cambiava mai le mutande!
Conan: °°° Che schifo… é_è °°°
Ruby: Ahahah…ok, finiamola…è stato un piacere reincontrarti vecchio Agasa…questo è il mio biglietto da visita, se ti va di farti risentire chiamami pure sul cellulare!
Agasa: Tsk… se proprio ne avrò la necessità…è stato un piacere anche per me!

I due si strinsero la mano sorridenti e si congedarono; visto che l'ora si era fatta tarda Conan e Agasa, un po' delusi dal non aver avuto nuove informazioni riguardo il farmaco di Rooney, si incamminarono verso la metropolitana per tornare in Hotel per la cena e poi andarsi a riposare, così da essere pronti domani ad incontrare quello che Conan sperava fosse il suo "salvatore"…

Conan: E così domani conosceremo un po' del mio destino…
Agasa: Già Shinichi…speriamo di avere buone notizie…
Conan: A dire il vero non vorrei essere troppo ottimista… magari stasera starò tutta la notte a pensare di poter tornare grande, e poi invece non se ne potrà fare niente…ci resterei malissimo!
Agasa: Forza…vedrai che andrà bene!
Conan: Grazie professore…speriamo! ^_^
Agasa: Conan…?
Conan: Sì?
Agasa: Non vorrei allarmarti ma…c'è qualcosa di strano…
Conan: Che cosa?
Agasa: La gente che camminando ci sorpassa…ecco… mi guarda in faccia e ride…!
Conan: Eh…? A...ah! Il foglietto!
Agasa: …quale foglietto?

FINE CAPITOLO 2

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