Rating: NC-13
Disclaimers: Eddagli!! Uff, i personaggi "tsubasini"
sono di Yoichi Takahashi, kapiten??
Note: Sto procedendo a passo lumaca con questa fic!! Beh, ho un
sacco da fare! Spero esca qc di decente. Tanto per cambiare, una parte
l'ho scritta (a mano, dapprima) in tutt'altro luogo che casa mia. Chissà
se indovinate dove?
CAPITOLO 2
Ceramica bianca
Era stupendo, bellissimo, imperdibile! Indubbiamente uno spettacolo che
adorava in tutte le sue sfumature!
Sospirò sognante, sorridendo alla propria stessa immagine, scorgibile
fra i timidi riflessi rimandati dal vetro.
Sorrideva, godendosi quegli scorci, quelle fugaci immagini di mondo che
gli passavano davanti, o, meglio, a cui lui passava davanti.
Una campana che oscillava, forse un matrimonio, un ragazzo per strada,
con passo certo ed uno zaino in spalla, un'automobile in panne al bordo
del carreggiato che costeggiava il fiume, una bimba che faceva correre
un aquilone al vento, una mucca adagiata su un letto di verdi prati, che
ruminava quanto brucato poche ore prima, una fila di abeti che scorreva
veloce e poi... nero. Una galleria.
Sotto questa dolce cantilena poetica che il mondo offriva ai suoi occhi,
chiuse le palpebre e si addormentò.
E dormì così, sotto i raggi del sole filtranti dal finestrino,
finchè un altoparlante rimandante una voce maschile non lo risvegliò.
"Meine Damen und Herren, wir treffen in München Hauptbanhof
ein. Endstation. Alle Reisende werden gebeten, auszusteigen. Das Zugteam
verabschiedet sich von Ihnen."
Perfetto, non aveva capito una sola parola! Del resto era evidente che
fosse giunto a destinazione. Quando l'annuncio si ripetè in inglese,
ne ebbe la conferma.
"Ladies and Gentlemen, we're arriving at Munich Main Station. This
is the final destination. All passengers are kindly requested to live
the train. The train crew bits you goodbye."
Raccolse le proprie borse e si avviò alla porta, già incolonnato
ad una crepitante mandria di viaggiatori.
<Sono arrivato, speriamo solo di trovare un taxi, in mezzo a tutto
questo bordello!>
Cherubino, alla vittoria,
Alla gloria militar!
Alla gloria militar!
Alla gloria militar!
"D'accordo, grazie Alex. Stavolta era perfetta. Oggi mi sembri molto
più in forma di ieri..."
Il canuto direttore ricevette un sorriso disteso in risposta. Un gesto
sufficiente a rallegrarlo.
Poi posò gli occhi sulla giovane "Susanna". Una pretesa
sufficente a preoccuparlo.
<Ma chi poteva essere? E chissà per quale squadra gioca... Maledetto,
mi ha tolto il sonno! Vorrei rivederlo solo per spaccargli la faccia!
Brutto gasato!!>
(Ao', ancora?? NdKoji Uffa, ma che hai? Te n'eri stato buono fino ad ora...
NdShe Che cosa vuoi che abbia? È un cretino e basta!! Nd"Susanna"
Ma la pianti?? NdKoji No, adesso la piantate tutti e due!! Vi ho già
detto che litigherete dopo! Uff! NdShe)
"Marid!!"
"AAAAH!!... Uff, sì?"
"Insomma, è la terza volta che ti chiamo! Ma che hai oggi?"
"Mi scusi, Herr Direktor! Ho dormito così male..."
"Uhm... Te la senti di provare il duetto con il conte?"
<No!>
"D'accordo..."
Lottando contro la propria volontà, andò a prendere posizione
sul palco, in modo da affiancare il tenore interpretante l'Almaviva. Inizialmente,
però, la sua mente non fece che vagare fra i ricordi più
recenti stipati nella sua memoria. Tanto che la ragazza sbagliò
per tre volte consecutive i tempi.
"Marid! Ma checcavolo combini?! Herrgott im Himmel, la prima è
fra una settimana, lo sai??"
"Lo so, mi dispiace! Prometto che ora mi concentro!"
"Lo spero davvero, Fräulein! Na gut! Widerholen's wir noch Mal!"
(E chevvordì?? NdKoji Ignorante!! Fatti un corso di tedesco!! NdMarid
Che pizza!! Vuol dire più o meno "riprendiamolo un'altra volta",
contento? Fatti davvero 'sto corso, Koji! NdShe Uffa, tutti contro di
me! ç__ç NdKoji)
"Sono davvero felice che tu sia venuto! Quant'è che non ci
vediamo?"
"Beh, direi che un anno lo è tutto! Meno male ci sono i telefoni!"
"Già..."
"Dì, ma tu ci capisci qualcosa di questa lingua?"
"Beh, la sto imparando... Meno male che parlano tutti anche inglese,
e pure parecchio bene!"
"Toh, l'inglese mi ricorda qualcosa!"
"Sul serio, come ti torvi al Manchester?"
"Diciamo che non è una passeggiata... E tu come stai? Ho sentito
che il Blorussia-Dortmund forse acquisterà Wakabayashi..."
"Già... Mi troverei di nuovo faccia a faccia con Genzo, in
un torneo nazionale..."
"Capisco... Il genio della nazionale giapponese..."
Dicendo questo, abbassò lo sguardo sul proprio caffè, rigirando
un poco la tazzina sul piattino, mentre accompagnava quel movimento rotatorio
sospingendo il dito sul minuscolo manico di ceramica laccata, bianca,
lucente.
"Piantala! Sai bene che..."
"Non sarò mai migliore di lui, Kojiro! Mai! Ormai mi sono
rassegnato da un pezzo..."
"Mi viene da prenderti a pugni, quando dici così!"
"L'hai già fatto una volta, ricordi?"
"Mpf! Tanto anche lui deve prima passare sopra al mio capitano (che
ultimamente è pure di luna storta), e non è evidente! Piuttosto...
Cosa ci fai qui?"
Il giovane portiere dai lunghi capelli corvini arrossì un poco,
prima di reagire con un sorriso impacciato a quella domanda. Non restava
che dirgli la verità, in fondo.
"Beh, ecco..."
La risposta dell'attaccante a quell'improvviso imbarazzo fu un aumento
di curiosità, tuttavia non manifesta sul suo viso impassibile e
i suoi occhi fermi, per quanto interrogativi.
"Sto cercando una persona..."
"Una femmina, per caso?" (E dàgli! NdMarid Senti, non
rompere adesso, che non ho tempo!! NdKoji Ma perchè non ti fai
un bel corso da un sofista? Magari impari a parlare!! NdMarid Perchè
la retorica mi sta antipatica! Serve solo a fregare la gente! Io sono
uno che dice le cose come stanno! NdKoji Peccato tu non le sappia dire!!
NdMarid Basta!! Se non la piantate d'interrompere mi rifiuto di finire
la fic!! Sigh... ç__ç Cielo, aiutami tu, ti prego! NdShe)
Ken abbassò nuovamente lo sguardo, alle parole esigenti e taglienti
dell'amico.
"L'ho incontrata a Londra... Era, era... Beh, non so che dire, sul
serio! Fantastica! In pratica io ero lì per un'amichevole, mentre
lei era lì per migliorare l'inglese..."
"...E ci sei finito a letto, giusto?"
"Beh, detto terre-à-terre, sì. Diverse notti... Ci
ho perso la testa, davvero! E poi che donna! Faceva l'amore con i guanti
di seta!"
"Umpf! E tu hai perso la testa dietro ad un paio di guanti?"
"Fossero solo quelli! No, era tutto quanto. Perfetta! Il suo modo
di ridere, il suo fissarti come una pantera, la sua camminata... Non so,
quella sembrava una dea! Mi domando come mai ci sia stata con uno come
me! E poi l'avessi vista... Bionda, con due occhi che sembravano la volta
del cielo più limpido che ci sia!"
"Azzurri, in poche parole..."
Si bloccò pure lui. Senza realizzarne il motivo, sulle prime. Non
finchè due occhi indescrivibili si dipinsero netti sullo schermo
principale del suo cervello.
"Beh... Alla fine sono dovuto tornare a Manchester, ma non ci ho
rinunciato. Appena potevo saltavo in aereo e volavo a Londra! Finchè
lei è partita, dicendomi che una storia così a distanza
era fin troppo complicata. Mi ha detto che le piaceva fare l'amore con
me, ma che non voleva impegnarsi tanto solo per questo..."
"E tu sei venuto fin qui per cercarla?? Io l'avrei mandata a quel
paese!"
"Beh, è quello che volevo fare, ma non ci sono riuscito. Cavolo,
non ci sono riuscito! Comunque vive qui, ma in realtà è
austriaca, sai? E poi... canta..."
"Beh, che ti cambia? Comunque è crucca, e tu sei un cretino!"
"Lo so..." scandì sconsolatamente, volgendo di nuovo
gli occhi a fissare le proprie ginocchia.
Senza fare altri commenti, Kojiro lasciò una banconota sul tavolino,
inforcò gli occhiali da sole e si alzò in piedi, invitando
l'ex compagno di squadra a fare altrettanto.
"Grazie, non era necessario..."
"Bah, piantala! Dai, dimmi piuttosto come posso aiutarti a cercare
questa super-donna..."
Ken sollevò lo sguardo su di lui, sorridendo. Del resto era inevitabile
che reagisse così: Kojiro non sarebbe mai cambiato... Forse...
Che giornataccia nera! Basta, non voleva più saperne nulla di nessuno!
<Adesso me ne vado a casa, e gli altri se ne vadano al diavolo!!>
"Marid, ti vedo scossa. Va tutto bene?"
"Ah, sei tu, Karin! Bah, lasciamo perdere!!"
"Ti va di parlarne?"
Le volse l'attenzione. La sua amica la guardava con un sorriso molto dolce,
quasi materno.
"Non guardarmi così, sembri più vecchia di me!!"
"Ahah! E dai, è normale che la contessa sia più vecchia
di Susanna, no? Dai, bella bionda, alzati..."
"...e cammina!"
Si sorrisero a vicenda.
"Però! Carina la tua casetta!"
"Non avrai davvero pensato che ti lasciassi stare in albergo, vero?"
Appoggiò una mano sulla sua spalla, precendendolo poi, in modo
da indicargli la sua stanza.
"Quelle tre in fila sono le camere dei miei fratellini, là
invece sta mia madre... Quando vengono a trovarmi, ovvio!"
"Non volevano lasciare il Giappone, eh?"
"Sai com'è... Mi posso permettere di mantenerli, ma la mamma
continua comunque a lavorare, malgrado i miei aiuti finanziari. Dice che
altrementi si annoierebbe." concluse con un sorriso.
In seguito si congedò da lui, lasciandogli la possibilità
di ritirarsi e rinfrescarsi, finalmente, dopo quella lunga giornata.
"Hai una bella calamita per gli uomini strani, non c'è che
dire!"
"Ah, te ne prego! Non menare grane! Se mi ritrovassi appiccicata
anche quello..."
"Giapponese, hai detto? So che il nostro FC Bayern-München ha
acquistato un giocatore di quella nazionalità, qualche tempo fa..."
"Ma tu t'interessi di calcio?"
"Beh, no, è che quel giorno ero passata a salutare mio padre,
e ne discuteva appunto con un suo amico, di quel... Com'è che si
chiamava? Boh! Comunque dicevano che era una bomba di attaccante!"
"Ah sì? Beh, boh! Di certo a quello i soldi non mancano! O
è un riccone che gioca a calcio per hobby, oppure..."
"... uno di quei calciatori che guadagnano schifosamente tanto!"
concluse con tono ironico.
"Bah! Non ho problemi nei confronti dei ricchi, figuramoci! Se non
ci fossero loro i nostri spettacoli sarebbero molto meno seguiti! Il punto
sta proprio nel modo di fare, sai? Quello era un cafone!"
"Cavolo, Marid!"
"Che cosa?"
"Ti rendi conto che è quasi un'ora che mi parli di lui? Secondo
me tu ti sei presa una bella cotta!"
"Iooo...??? Spinnst du?!! Io prendermi una cotta per uno così?!
Quando gli asini voleranno, magari!"
"Com'è che era di aspetto?"
"Beh... Così."
Oscillò un poco la mano, in modo da fare un gesto che indicasse
mediocrità. La sua amica osservò il disegno che il suo movimento
veloce fece produrre all'anello con un'ametista incastonata, portato da
Marid sull'anulare destro. Poi la fissò negli occhi, ostentando
diffidenza.
"E va bene! È alto, con i capelli neri, gli occhi scuri, una
gran bella faccia, un fisico scolpito e una carnagione stupenda... Non
so, un colore ambrato, perfetto. Ti va bene così?"
"Direi che sei molto più convincente!"
"Mi dà sui nervi il fatto che uno così bello sia così...
Così..."
"Magari ha solo avuto una giornata nera, che ne sai..."
"Bah, sai che mi frega! Dopo averlo visto trattare così quel
povero bimbo..."
"Gli uomni non si sa davvero mai come prenderli!" commentò,
con una nota di amarezza nella voce.
Marid, accorgendosi della minima variazione di tono (del resto è
una cantante, è abiutuata ^__^ NdShe_con_sendohnite), taque in
risposta a quel commento. Vedendo che non giungevano ulteriori spiegazioni,
decise di lasciar cadere l'argomento.
<Sarà una cosa di cui non vuole parlare...>
Rimasero in silenzio per un altro po', osservando ciascuna la propria
tazza di tè, dipinta con un motivo floreale molto delicato, su
una porcellana molto sottile e lavorata. Marid, in particolare, iniziò
a scorrere gli occhi sulle piccole rifiniture dorate che segnavano i confini
di quell'opera d'arte.
"Luigi XIV..." la informò Karin, avvedendosi del suo
interesse. "È un vecchio servizio che ho ereditato dalla mia
prozia..."
"È bellissimo!"
"Già, peccato non giochi a calcio..." reagì lei,
con uno sguardo poco decifrabile. Poi si alzò e attraversò
la porta-finestra che collegava la terrazza al salotto, entrando così
in casa, mentre la sua amica la osservava attenta dalla sedia bianca che
ospitava il suo crogiolarsi nel caldo sole di tardo pomeriggio.
Infilò un cd nello stereo e fece un cenno a Marid, che, riconoscendo
quel placido principio di un pezzo a lei noto, la raggiunse.
"È il mio duetto preferito... Lo proviamo?"
"Canzonetta su l'aria..."
Su l'aria...
Che soave zeffiretto...
Zeffiretto...
Questa sera spirerà...
Questa sera spirerà...
Sotto i pini del boschetto.
Sotto i pini del boschetto.
Ei già il resto capirà.
Certo, certo il capirà.
[...]
Il capirà...
Il capirà!
Fine Secondo Capitolo
Evvai! Ce l'ho fatta!! NdShe
Era ora! Ci hai messo un secolo! NdKoji
Eh, ma sai, con tutto quello che ho da fare... Miaoooo!!! NdShe
Bah!... Note "canore" ce ne sono? NdKoji
Oh, ma come ti vedo applicato! Dunque, il primo estratto (estratto ?__?)
veniva dalla famosa aria "Non più andrai, farfallone amoroso",
già citata, mentre il duetto fra Susanna e la contessa è
uno di quelli che preferisco in tutta l'opera (è dolcissimo, secondo
me!), e avviene nel momento in cui la contessa detta alla sua cameriera
una lettera d'amore, in cui inivita il conte ad un incontro, quella sera...
Il resto l'ho già raccontato. ^__^ NdShe
Oh, ma insomma! Cerca di fare qualcosa per curare questa sendohnite! NdKoji
Già, la cosa si aggrava... NdMarid
Pare anche a me... NdKen
Qualcuno ha detto il mio nome? ^_^ NdSendoh
E tu checcavolo ci fai qui? Tornatene nelle fan fiction di Slam Dunk,
che fra poco mi servirai in paring con... Ups!! NdShe
Con chi? ^_^ NdSendoh
^_^... Ma sei ancora qui? Sparisci!!
In quanto a voialtri... Al prossimo capitolo! (e spero di metterci di
meno, stavolta...) Ciaooo!! ^__^ (-> è proprio grave...)
Continua...
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