NOTA: Anche questo capitolo lo dedico a Miyu... A proposito...
Ru mi ha detto che veniva da te! Com'è andata????
Capitolo 8
Due uomini e un rossino
Era una domenica calda e tranquilla la giornata ideale per andare al
mare con il proprio ragazzo. Il sole splendeva alto nel cielo sopra Kanagawa,
illuminando le strade, i parchi e il viso delle persone. Un giorno in
cui sentirsi felici. Ma, per tre ragazzi del liceo Shohoku, quello era
il giorno più triste delle loro giovani vite.
Hanamichi Sakuragi si era chiuso in casa, le tapparelle abbassate, musica
assordante sparata direttamente nelle orecchie. Non voleva pensare, non
POTEVA pensare. Faceva troppo male. Voleva rimanere solo con se stesso
e il suo senso di colpa per aver ceduto ad un sentimento che già
era in lui da troppo tempo. Un sentimento che però ne aveva per
un attimo oscurato un altro, altrettanto bello, anche se appena nato.
No, non doveva pensare a loro. Alle due persone che più amava al
mondo. Gli stessi due che ora probabilmente lo odiavano a morte.
Kaede Rukawa stava giocando da solo al campetto abbandonato da quasi
tre ore. Il canestro era così vecchio che non c'era nemmeno la
rete, e il cerchio era corroso dalla ruggine. Ma a lui andava bene così.
Uccidersi di fatica con un super allenamento era il miglior modo per far
sì che la sua mente non corresse in continuazione alla scena a
cui aveva assistito quella mattina. E lì nessuno sarebbe venuto
a disturbarlo. Non credeva che lui avrebbe potuto farlo soffrire a quel
modo. Ma era successo. E sentiva il cuore lacerarsi e l'anima soccombere
sotto il peso di una tristezza troppo grande per un ragazzo di 16 anni.
E il basket era l'unica cosa in grado di distrarlo da quelle orribili
sensazioni.
Yohei MIto stava camminando spedito con uno scopo ben preciso: trovare
Rukawa e parlare con lui di ciò che era successo. E che cazzo.
Lui amava profondamente Hanamichi e, anche se lo aveva scacciato in malo
modo quella mattina, sapeva che il rossino ricambiava i suoi sentimenti.
Ne era più che certo. E non se lo sarebbe fatto portar via dal
primo frigorifro su due gambe che passava di lì. Avrebbe lottato
per il suo amore. E avrebbe vinto.
Un altro canestro. Rukawa si stava allenando sui tiri da tre. Ne aveva
infilati 220 di seguito. Un record personale. Stava per tentare il 221°
quando una voce conosciuta lo distrasse dal gioco.
"Rukawa"
Non dovette voltarsi per capire chi fosse.
"Mito"
Si voltò a guardare il rivale.
I due ragazzi si scrutarono a lungo. Mito era giunto lì dopo aver
guardato nei campetti da basket di mezza prefettura. E ora doveva portare
a termine il suo piano.
"Credo che noi due abbiamo qualcosa di molto importante da chiarire..."
disse piano Yohei.
"Io non ho niente da dirti!"
Rukawa aveva scoccato a Mito uno di quei suoi micidiali sguardi di ghiaccio,
che fece rabbrividire il rivale.
'Dio che occhi...' pensò il ragazzo. 'capisco perchè Hananmici
si è innamorato di lui... quello sguardo gela il sangue, ma è
bellissimo...'
Mito scosse la testa per scacciare quel pensiero. Poi si rivolse di nuovo
a Rukawa, che era sul punto di andarsene. Stava per uscire dal campetto,
quando Mito lo prese per un braccio e lo fece voltare.
"Come hai potuto portarmenlo via? Perchè lo hai fatto?"
chiese Mito, la voce incrinata dalla tensione crescente.
"Io non ti ho portato via proprio niente."
"invece lo hai fatto, maledetta Kitsune! Mi hai portato via il mio
migliore amico, il compagno di una vita, il ragazzo che amo, e che ha
sempre detto di amarmi... Poi spunti tu, con quella tua aria da iceberg
congelato e me lo porti via!!! Ti odio per questo, Rukawa!!! Io ti odio,
sei solo un bastardo figlio di putt..."
Mito sputò sange. Rukawa gli aveva rifilato un potentissimo destro
alla mascella, facendolo cadere a terra, colto di sorpresa.
"E a me hai pensato? Lui ha detto che mi amava, e anche io lo amo,
per Kami, lo amo più di qualsiasi altra cosa al mondo!!!! Per me
lui è importante quanto la mia vita, anzi, lui è la mia
vita, e non sarai tu a portarmelo via, capito teppista da strapazzo?"
Mito si rialzò in un lampo, gettandosi su Rukawa e scaraventandolo
al suolo. Cominciò a tempestarlo di pugni, colpendo a caso, accecato
dall'odio e dal rancore. Non poteva permettere a quell'idiota di usare
quel tono con lui.
"E così sarei stato io a portarlo via a te? E quello che abbiamo
fatto stanotte come lo chiami? Cazzata? Bhe, ti assicuro che non lo era!!!
Hanamichi era più che conscio di ciò che ha fatto, e lo
era anche quando in passato diceva che ero il suo unico punto di riferimento,
il solo di cui si potesse davvero fidare, l'unico che amasse davvero!!!
E' me che ama, non te, stupida volpe, MEEE!!!"
Rukawa era incazzato come mai in vita sua. Schivò un pugno e afferrò
Mito per un braccio ribaltando le posizioni. Ora era lui a reggere il
gioco. Stando sopra al ragazzo, però, notò qualcosa che
non avrebbe mai creduto possibile.
Yohei Mito, il ragazzo che aveva tenuto testa a Tetsuo e ai suoi in palestra,
quella volta con Mitsui, riducendoli in poltiglia, il ragazzo forte e
determinato, ma con un carattere decisamente gentile e altruista stava
piangendo. Un pianto disperato. Nemmeno gli stessero strappando il cuore
direttamente dal petto.
Rukawa allentò la presa, e si alzò, aiutando Mito a fare
lo stesso.
Yohei lo guardò perplesso. Non sapeva perchè, ma nonostante
si fossero appena picchiati, non riusciva più a essere incazzato
con la volpe.
Rukawa aveva un labbro spaccato e il volto tumefatto. Il mento di Mito
sanguinava copiosamente, e i suoi occhi erano gonfi per il pianto.
"Facciamo davvero pena..." disse Rukawa guardando il ragazzo
più basso e toccandosi il labbro gonfio.
"E tutto per quella scimmia rossa buona a nulla" disse Yohei
sorridendo, per quanto gli fosse concesso dal dolore atroce al mento che
continuava a sanguinare.
Rukawa prese qualcosa dalla propia borsa e lo passò a Mito.
"Tieni... è disinfettante... e qui ci sono le garze... ti
conviene medicarti, prima che quel taglio s'infetti"
Mito trasalì, ma poi accettò ciò che io rivale gli
porgeva.
"Non hai anche uno specchio per caso? Non riesco a disinfettarmi
alla cieca..."
"No, mi spiace... Aspetta però..."
Rukawa fece sedere Mito su una panchina e gli prese garze e disinfettante.
Poi si sedette di fronte a lui, ordinandogli di chiudere la bocca e di
stringere i denti più che poteva.
Yohei obbedì, e chiuse gli occhi. Rukawa cominciò a medicarlo.
Le sue mani bianche e affusolate avevano un tocco leggero e rilassante,
che faceva quasi dimenticare il bruciore provocato dall'azione del disinfettante
sulla ferita.
Quando Rukawa ebbe finito, i due rimasero per un po' a guardarsi negli
occhi. Poi, senza proferire parola, Mito prese una garza e cominciò
a disinfettare il labbro inferiore di Rukawa, ripulendo con attenzione
il sangue da tutta la bocca. Poi passò la garza sugli zigomi pronunciati,
e sulla fronte, sollevando appena la frangia nera, perdendosi nello sguardo
zaffiro del giovane campione.
Mito lasciò cadere la graza, ma prolungò il contatto della
mano con la pelle calda e arrossata del viso solitamente pallido di Rukawa.
La volpe, da parte sua, si stava chiedendo cosa cavolo ci fosse in Mito
che lo attraeva tanto.
Mito sciolse il contatto, e si girò di fianco, appoggiando la schiena
alla panchina, riversando il collo all'indietro e allargando le braccia
per appoggiarle sullo shienale.
Anche Rukawa si mise comodo e, dopo un attimo di silenzio, i due cominciarono
a chiacchierare, in particolare ad elencare i difetti di Sakuragi.
Man mano che prendevano confidenza, i due ragazzi si accorsero che, oltre
ad Hanamichi, avevano moltissime altre cose in comune, come la passione
per la Playstation o la mania assurda di avere tutti gli ororlogi di casa
sfasati di un minuto l'uno con l'altro. Entrambi adoravano il gelato pesca
e cioccolato, connubio piuttosto insolito, nonchè assai disgustoso,
almeno per la sottoscritta. Tra le cose in comune che scovarono, ci fu
una tacita e reciproca ammirazione che però nessuno dei due aveva
mai intuito. Ruakwa ammirava davvero Mito, soprattutto perchè aveva
dato prova di essere per Sakuragi un vero amico come ne esistono pochi,
quando si era assunto la colpa della rissa in palestra per aiutare la
squadra. Mito, invece, ammirava Rukawa per il suo grande talento e per
la sua immensa forza di volontà, nonchè per come era in
grado di ignorare alla perfezione quelle deficienti che lo seguivano dappertutto.
Tra una chiacchiera e l'altra era arrivata l'ora di cena e Mito invitò
Rukawa a casa propria, visto che suo padre non c'era e che la sig.ra Momoko
quel giorno gli aveva preparato dell'ottimo riso al Curry.
Kaede accettò volentieri.
Una volta a casa, Mito disse a Kaede che poteva farsi tranquillamente
la doccia per primo, che avrebbe pensato lui a preparare tutto.
Kaede si infilò sotto la doccia calda, pensando alle strane sensazioni
che aveva provato quel giorno con quel ragazzo che quasi non consceva
ma che, dopo un'iniziale antipatia per cause di forza maggiore, comiciava
a piacergli sul serio e non sapeva nemmeno il perchè. Un'altra
cosa che Kaede ignorava in quel momento era che anche Yohei aveva gli
stessi suoi pensieri.
Dopo cena si sedettero sul divano per rilassarsi dalle fatiche pomeridiane.
Lo sguardo di Mito cadde sul labbro violaceo di Rukawa e, d'istinto, andò
a sfiorarlo appena, per paura di fargli male. Mito continuò quella
carezza leggera, disegnado con le dita il contorno delle labbra di Rukawa,
che sentiva qualcosa agitarsi nel suo stomaco, qualcosa di molto diverso
dal curry. Mito scostò la mano dalla bocca del volpino, posandola
su una guancia morbida e calda, accarezzandola dolcemente. Poi Kaede si
fiondò letteralmente sulla bocca dell'ormai amico, baciandolo con
ardore. Poco dopo i due si separarono, increduli ma felici.
"Cosa facciamo con Hana?" chiese Mito a Kaede.
"Io un'idea ce l'avrei..." rispose Rukawa con fare misterioso.
DRIIIIN
Uno squillo.
DRIIIIN
Due.
Tre. Quattro. Dieci.
"Va bene arrivo" urlò adirato Hanamichi.
Io rossino si alzò di malavoglia da letto, e andò a rispondere,
ma prima guardò l'orologio: le 10. Chi cavolo poteva essere a quell'ora?
"Moshi Moshi"
"Hanachan, sono Yohei"
Tuffo al cuore.
"Ciao Yohei. Cos'è successo?"
"Potresti venire a casa di mio padre adesso?"
"Adesso? Ma sai che ore sono? Ci metto una vita!"
"Vai da Noma e prendi il mio motorino... ti prego... è importante..."
Hanamichi sussultò... forse quella sera avrebbe seganto la fine
della sua lunga amicizia con Mito... un pensiero a dir poco orribile...
"Va bene vengo... sarò lì fra mezz'ora..."
Hanamichi appoggiò il ricevitore e si accasciò su una sedia.
Non si sentivaa quel modo dalla morte di suo padre... era davvero terrorizzato...
Recuperato il motorino, Hanamichi si diresse verso la casa del padre
di Mito. Una volta arrivato, appoggiò il motorino sul cavalletto
e si apprestò a suonare. Ma sul campanello c'era un biglietto scritto
al computer che diceva:
HANAMICHI NON SUONARE, E'APERTO. METTI IL MOTORINO NELLA RIMESSA, GRAZIE.
Hanamichi staccò il biglietto, l'ansia che cresceva a dismisura.
Nella rimessa trovò un altro foglio.
TI ASPETTO IN SALOTTO. ENTRA DAL RETRO. LA PORTA E' APERTA.
Hanamichi non ci stava capendo niente, ma ormai era lì, tanto
valeva andare fino in fondo a quella pagliacciata.
In salotto trovò un terzo biglietto.
SALI IN CAMERA MIA. BUSSA DUE VOLTE. POI ENTRA.
Hanamichi si stava davvero incazzando, ma fece quello che gli era stato
chiesto.
Salì, bussò, entrò e ci rimase di merda.
Nel letto di Yohei giacevano, abbracciati e nudi, Mito e Rukawa, apparentemente
addormentati...
Sakuragi era nel panico più totale! Si aspettava scenate, musi
lunghi, il saluto tolto, due amoripersi, ma quello che aveva difronte
andava al di là di ogni suo più nascosto sogno, di ogni
sua più proibita fantasia, di ogni sua più grande paura...
Chiuse gli occhi, come perscacciare quell'immagine. Contò fino
a dieci.
Riaprì gli occhi.
Kaede e Yohei lo stavano osservando curiosi, aspettando unasua parola.
Sakuragi però non dava segni di vita e allora Rukawa baciò
Mito con trasporto, sperando di scuotere almeno un po' il rossino.
"Che cavolo... cosa... cioè... perchè voi..."
Hanamichi era un po' confuso (sembra il valoroso guerriero...).
"Hana..." disse Mito "noi abbiamo parlato oggi... e ci
siamo piaciuti... abbiamo scoperto di avere una miriade di cose in comune.
Te ne potrei elencare un centinaio in questo momento, ma te ne dirò
un sola, la più importante: entrambi amiamo lo stesso ragazzo.
Ed è un ragazzo bello, altruista, generoso, simpatico..."
"Egocentrico, maniaco, stupido, buono come il pane e dolce come il
miele..." continuò Rukawa "... in parole povere noi TI
AMIAMO HANA-CHAN!"
Hanamichi li guardò e fece un sorriso a 64 denti (32 erano pochi).
Si gettò sul letto di Mito, abbracciando forte i due ragazzi.
"Anche io vi amo tanto... davvero tantissimo... e non so davvero
chi scegliere tra voi due... è troppo difficile per me..."
"Lo dicevo io che è un idiota!!!" disse Ru rivolto a
Mito.
"Hana-chan!!!! SVEGLIA!!! Non hai bisogno di scegliere!!!! Siamo
qui entrambi per te!!!!! Invece che essere una coppia saremo un trio.
Tre ragazzi che si amano da morire!!!!"
Hanamichi aprì la bocca per dire qualcosa, ma non uscì alcun
suono. Era talmente sorpreso e felice per quella novità che aveva
perso ogni capacità dialettica...
Ru approfittò di quell'attimo di smarrimento per baciarlo. HAnamichi
trasalì sentendo il sapore di Mito suella bocca di Ru, ma poi ricambiò
il bacio con uguale aerdore, e uguale passione...
Yohei intanto cominciò a mordicchiargli il collo, per poi andare
a sostituire Rukawa sulle labbra di Hanamichi. Il rossino era perso fra
tutte quellestrane sensazioni, ed era anche tanto spaventato da quella
strana situazione, ma il dolce sapore delle due persone che più
amava al mondo dissiparono ogni suo dubbio. Si separò da Yohei,
che ne approfittò per baciare Rukawa, che attendeva con ansia le
labbra del suo nuovo ragazzo. Poi Hanamichi li abbracciò stretti
entrambi, appoggiando la propia fronte alle loro. Si baciarono ancora,
s fior di labbra, un incontro di te bocche, che segnò l'inizio
di una nuova storia...
-owari capitolo 8-
Sei-chan: Allora???
RuMitoHana: Sei stata brava, è carina... però...
Sei-chan: Sì, lo so, si aspettavano tutti la scena lemon, ma mi
sarebbe servito un'altro capitolo... PROMETTO che la faccio più
avanti! Adesso mi devo concentrare su Sen e Kosh!
Hana: Sen, Kosh e...
Seichan: Devi chiederlo a loro...
Ru: Tu spoiler mai, vero?
Mito: Appunto!
Sei-chan: Non serve! Lo saprete tra un capitolo, o due, o tre...
Ru: Hana passami la mazza...
Seichan: Guarda Ru che non scrivo la scena lemon!
Hana e Mito *bloccano Ru*
Sei-chan: scampato pericolo...
Capitolo 9...
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