THE KIDNAPPING
- SAKUYA E YURIKA -
- scrivi loro per la fic -

DISCLAIMER: I pg sono di Leeza Sei, ma se non si decide ad andare avanti li facciamo diventare nostri! >_<
NOTE: POV alternati
DEDICHE: Alla nostra sorellina Seimei per il suo compleanno: Non cambiare mai sori, rimani sempre così! ^*^


THE KIDNAPPING
by SAKUYA&YURIKA


Di nuovo sono tornato in quella stanza. E' assurdo come, da qualche giorno, preferisca rimanermene in casa gravitando intorno ad un'umida camera chiusa invece di stare fuori ad occuparmi dei miei adorati allenamenti.
Come terzogenito dell'importante famiglia Imonoyama sarei tenuto ad occuparmi dei noiosissimi interessi della nostra compagnia, ma per fortuna i miei due fratelli maggiori, Hajime e Tsuzuku, si sono presi il carico delle responsabilità sulle loro spalle e a me hanno concesso la più ampia libertà. In questo modo posso dedicarmi al mio passatempo preferito: la guerriglia!
Eh sì, sono un esperto d'armi, azioni strategiche, lotte corpo a corpo, sopravvivenza e una serie di altre amene attività di cui vado molto orgoglioso.
Per questo motivo mio fratello maggiore mi ha affidato l'incarico di proteggere il nostro delizioso 'Occhi di cerbiatto'. La mia fortezza è praticamente inespugnabile e i miei uomini sono tutti addestrati alla perfezione. Sfido chiunque a penetrare nel mio castello!
Però... però ultimamente la mia attenzione è sempre distratta dal ticchettio che emettono i tasti pigiati da dita affusolate, dal profumo di capelli troppo lunghi, che non permettono a due meravigliose e dolcissime polle di rugiada di essere ammirate in tutto il loro splendore, dal rosa di due labbra delicate, sempre imbronciate in una smorfia di timidezza.
Mi sono innamorato di un giovane e malinconico cerbiatto, un ragazzo sensibile e altruista, dotato di una luminosa forza interiore di cui lui non sospetta nemmeno l'esistenza.
Che voglia che avrei di andare lì e abbracciarlo, tenerlo stretto a me e cullarlo per il resto della giornata... anche della notte, possibilmente!
Ma ancora non è venuto il momento per questo.
Non posso confessargli i miei sentimenti ora. Prima deve assolutamente riuscire a trovare il vaccino che possa distruggere il virus P. E' troppo importante per lui. Proprio la decisione di portare avanti gli studi che il suo amico Kayama gli ha affidato come suo testamento gli ha dato l'opportunità di tirare fuori tutta la grinta di cui è in possesso e che, a causa delle sue continue fughe degli ultimi tempi, aveva dimenticato di possedere.
Quanto amo vedere la sicurezza trasparire da quello sguardo limpido e sincero! Ormai porta sempre una fascia che gli tira indietro la folta frangia e quindi posso guardarlo negli occhi tutte le volte che parliamo. Anche se ormai non parliamo più molto spesso, visto che lui è sempre incollato a quel computer!
Mi manca da morire e questo un po' mi spaventa. E' la prima volta che provo un sentimento del genere per qualcuno che non sia della mia famiglia, ma tutto sommato non mi dispiace. Sono felice che il mio cuore sia stato imprigionato da una persona così speciale!
"Buon lavoro, Toshi" mormoro appena in direzione del ragazzo prima di richiudere la porta. Ovviamente... non si è nemmeno accorto della mia presenza. Pazienza! Vorrà dire che andrò a cercare Shuko. Magari sta facendo qualcosa di divertente!

"Grazie Owaru..."
Ormai la porta si è già richiusa e di certo lui non mi ha sentito. So bene che era qui, a guardarmi, lo fa ogni giorno ormai. E ogni giorno io faccio finta di essere troppo preso dal mio lavoro per accorgemene.
Non ho ancora il coraggio di affrontarlo, di affrontare i miei sentimenti...
Ma andiamo con calma, adesso sono uno studioso... o almeno ci provo... quindi devo analizzare la situazione con calma e lucidità.
Mi chiamo Toshiro Sawada, ho 21 anni e ho un quoziente intellettivo superiore a 200... Mio padre è un uomo freddo e cinico, un importante politico giapponese, ma anche un uomo senza scrupoli che ha le mani in pasta in loschi traffici. Mio unico amico era un ricercatore, il professor Kayama. Evidentemente anche lui era coinvolto in qualcosa di poco pulito, e adesso lo so.
Aveva trovato la formula per un virus, un virus spaventoso. Quando ha capito che era in pericolo, ha racchiuso i dati nella mia testa sapendo che prima o poi li avrei trovati e avrei cercato un antidoto.
E così è stato.
Sono scappato senza sosta per due mesi prima di incontrare Hashiba e Sasaki. Loro mi hanno portato da Tsuzuku Imonoyama e nel suo laboratorio ho scoperto di essere il detentore del vaso di Pandora. Quando nella mitologia greca, Pandora aprì il vaso ne uscirono tutti i mali, ma poi alla fine, rimase al suo interno la speranza.
Alimentato proprio da quella ho deciso di trovare un vaccino al virus e così sono stato affidato a due dei fratelli Imonoyama, la più piccola e unica ragazza, Shuko, e il più bellicoso... giacché va pazzo per i giochi di guerra... Owaru.
Ha la mia età ma io in confronto a lui sembro un bambino. E me ne sono accorto immediatamente.
Dalla prima volta in cui lo vidi i suoi occhi mi colpirono con la forza di un uragano, un uragano a cui ovviamente non ero pronto.
Ero troppo spaventato e tropo impaurito per sostenere il suo sguardo che sembrava volermi leggere dentro. Proprio per questo ho distolto lo sguardo quando provava a guardarmi, una volta mi ha persino sollevato la frangia, tenuta lunga apposta per nascondere i miei occhioni da cerbiatto (come li ha sempre definiti Hashiba, tanto che io stesso adesso vengo chiamato Occhi di cerbiatto), per cercare di guardarmi meglio, ma io non ce l'ho fatta. Non ci sono riuscito è stato più forte di me e mi sono scostato impaurito.
Non so cosa ha pensato in quel momento Owaru, ma poi...
Poi le cose sono cambiate e di parecchio.
Non so quando sia successo, ma è accaduto. Mi sono innamorato.
Nonostante le paure e l'angoscia, ho permesso a me stesso di provare dei sentimenti senza preoccuparmi delle conseguenze... A dire il vero non è che me lo sia proprio permesso, visto che è successo e basta.
Quegli occhi alla fine mi hanno conquistato.
No, conquistato non è la parola adatta, la parola giusta è... rapito.
Hanno rapito il mio cuore e la mia mente.
Lavoro sodo ogni giorno per raggiungere il mio scopo, è vero, ma ogni giorno che passa, ogni volta che mi avvicino anche di un milionesimo alla soluzione, mi allontano da lui, e non voglio!
Quando tutta questa storia sarà finita, io che farò?
Sicuramente non ci sarà più motivo perché rimanga qui con Owaru e allora che succederà?
Non potrei mai confessargli i miei sentimenti, mi rifiuterebbe ne sono certo e poi perderei anche la sua amicizia, e non voglio.
Non voglio e non posso.
Owaru è una delle prime persone con cui mi sono aperto, se non addirittura la prima! Dovrà pur significare qualcosa no?
In quel momento, dopo che gli raccontai la mia storia, e che lui mi diede il suo appoggio incondizionato, capii.
Me lo ritrovai che con un braccio mi cingeva da dietro il collo, alzai il viso per guardarlo e tutto mi fu improvvisamente chiaro.
Mi ero innamorato di Owaru.
Della sua lealtà, del suo coraggio, della sua grande forza e della sua smisurata dolcezza. Sì perché con i suoi fratelli è dolce, e anche con me lo è...
Forse mi considera un fratello, o solo uno che ha bisogno di aiuto, non lo so.
So di sicuro però che viene qui ogni giorno, mi osserva e si preoccupa se non mangio o se lavoro troppo.
Lo amo, questo è certo, per il resto chissà...
Adesso è meglio che mi rimetta la lavoro, ho oziato fin troppo.
Sistemo la fascia che mi tiene i capelli lontani dagli occhi.
E anche questo lo devo solo a lui... Ah smettila Toshiro o non finirai mai! Mi concentro sui dati che scorrono sul monitor, ma nel riflesso non è me che vedo, ma lui, il suo viso, il suo sorriso e i suoi occhi.

"Insomma fratello! Non hai proprio nient'altro da fare? Perché non sei fuori con i tuoi uomini?"
Shuko è impegnata nelle cucine a dare le direttive per la preparazione della cena di questa sera. Ci tiene molto che l'amministrazione della casa che le è stata affidata da Tsuzuku (per altro, senza il mio previo consenso!) sia impeccabile. La cosa, però, immagino le risulti alquanto difficile visto che mi ritrovo continuamente a ciondolarle intorno con aria annoiata.
"Oggi non mi va. Perché non facciamo una partita a carte?"
Shuko sospira esasperata. Anche lei si dev'essere accorta che da qualche tempo non mi allontano più di pochi metri da loro... o meglio, da lui, il nostro caro ospite, Occhi di cerbiatto.
"Ora, come vedi, non posso, altrimenti questa sera sarai costretto a saltare il pasto. E' inutile che tu rimanga qui attorno. Toshiro non corre alcun pericolo anche se non gli stai continuamente appiccicato".
Per un po' la guardo con aria offesa, ma lei mi risponde con uno dei suoi dolcissimi sorrisi. Alla fine sospiro anch'io, mi siedo al tavolo della cucina e le sorrido mestamente.
"E' tanto evidente?"
Lei si mette a ridere con quella sua bella risata composta e signorile. Si siede accanto a me e mi guarda teneramente. Dev'essere quello lo sguardo che una madre rivolge al proprio figlio. Io, purtroppo, non lo conosco perché mia madre è morta dandomi alla luce. Proprio com'è successo anche a Toshiro.
E di nuovo sto pensando a lui!
Sospiro un'altra volta e Shuko mi afferra una mano stringendomela.
"Hai fatto un'ottima scelta, è davvero un bravo ragazzo. Solo che in questo momento è molto fragile e non ho idea di come possa reagire ad una tua eventuale dichiarazione".
Sollevo un sopracciglio con aria piccata.
"Credi che io non lo sappia? Non ho intenzione di creargli più problemi di quanti ne abbia ora. E' solo che..."
Faccio una piccola pausa per darmi il tempo di raccogliere le idee. Ciò che sto per confessare è troppo profondo e sentito perché non mi provochi una fitta di dolore al solo pensiero. Ma del resto, se c'è qualcuno a cui possa parlare chiaramente, senza remore, quella è proprio la mia unica e preziosissima sorella.
"Shuko, io non voglio perderlo" riesco a sputare fuori le parole come se fosse un veleno che mi infetta il cuore.
"Non lo perderai. Sai anche tu quante risorse abbia quel ragazzo. Non gli succederà nulla perché ci sarai tu a proteggerlo".
Le sorrido sollevato. Anche io so che Toshiro nasconde una grande forza dentro di sé e che farò sempre di tutto perché non gli capiti nulla, ma il fatto che ne sia convinta anche Shuko mi tranquillizza molto.
"Sai sorellina? Quasi quasi mi è tornata la voglia di strapazzare un po' i miei uomini. E' da troppo tempo che stanno facendo i lavativi senza il mio diretto controllo. Li farò divertire un po'".
Shuko sorride e si alza tornando alle sue faccende.
"Ora sì che riconosco il mio Owaru".
Mi dirigo verso la porta di casa quando il telefono comincia a squillare.
Uff! Che scocciatori! Non sopporto chi osa disturbarmi proprio quando finalmente ho ritrovato il desiderio di ritornare ai miei amati allenamenti.
"Pronto" rispondo con tono seccato.
"Fratello, sono Hajime".
Cosa? Mio fratello maggiore non mi telefona quasi mai e, anche quelle poche volte, lo fa solo se ha gravi motivazioni.
"Fratellone! E' successo qualcosa? Tsuzuku sta bene?" domando leggermente in ansia. Non che il secondo Imonomya non sappia cavarsela da solo, ma la vicenda in cui siamo coinvolti questa volta è davvero molto pericolosa.
"Sì, sì, sta bene, stai tranquillo. In questo momento è molto impegnato con le ricerche di Sasaki. Proprio per questo ti telefono, purtroppo non posso affidarmi a Tsuzuku come faccio di solito. Ha già troppi problemi cui pensare".
"Ma certo! Sai che di me ti puoi fidare. Di cosa si tratta?"
"Purtroppo è una faccenda piuttosto delicata e non mi fido di parlartene, così, per telefono. Potresti venire qui appena puoi? Questa volta l'Imonomya corre seri rischi".
La notizia mi lascia letteralmente shockato. Mai avrei pensato che il nostro colosso potesse risentire di qualcosa. Ne abbiamo passate talmente tante in questi anni, ma mai la voce di mio fratello era parsa più allarmante. Qualcosa, in questa conversazione, mi fa venire i brividi.
"Ecco, non saprei... Non mi pare una buona idea allontanarmi da qui in questo momento. Abbiamo già subito un attacco, come sai bene, non vorrei che succedesse un'altra volta".
Sono titubante, ma mi sembra ovvio. Del resto, qui ho qualcosa di molto più importante da proteggere che non siano gli interessi di famiglia!
"Per favore Owaru. Se non fosse una cosa seria non ti avrei mai interpellato, lo sai. Riguarda tutti noi, te, me, Tsuzuku, Shuko e... anche il Pandora box!"
A queste parole mi irrigidisco. Era ovvio che si trattasse di ciò.
"Va bene. Dammi il tempo di sistemare un paio di cose qui e parto subito. Sarò lì entro stasera".
"Grazie Owaru, te ne sarò sempre grato".
Riaggancio il telefono e sospiro pesantemente. Dannazione, questa proprio non ci voleva! Certo, mi fido ciecamente di Nagai e degli altri, però mi sentirei più tranquillo a rimanere qui con Toshiro.
Pazienza! Ormai quel che è fatto, è fatto.
Vado alla ricerca di Nagai che di sicuro sarà nella sala di controllo. E, infatti, eccolo lì, fermo al suo posto, come sempre!
"Nagai, devi farmi preparare immediatamente l'elicottero. Devo trovarmi alla residenza degli Imonoyama entro questa sera".
"D'accordo Owaru, vado subito!"
Si sta già allontanando, pronto ad eseguire i miei ordini quando lo trattengo per un braccio e lo fisso negli occhi.
"Nagai... lascio a te il compito di proteggere Toshiro. Non gli deve capitare niente, intesi?"
Lui capisce subito ciò che sto cercando di dirgli ed annuisce.
"Affida tutto a me, ti prometto che non ti deluderò".
Annuisco a mia volta. So che la mia fiducia è ben riposta.
Velocemente mi dirigo verso la mia stanza. Mi cambio d'abito abbandonando il mio solito stile casual per indossare un completo e una cravatta molto seri per l'incontro con mio fratello maggiore. Di solito odio vestirmi così, ma so che Hajime ci tiene alle forme, perciò non mi costa molto accontentarlo. In fondo, non vado a trovarlo molto spesso, anche se questo mi dispiace.
Mentre mi sto infilando la giacca, qualcuno bussa alla porta.
"Avanti!"
"Fratello, Nagai mi ha appena detto che stai partendo".
Riferisco brevemente a Shuko la telefonata di Hajime e lei annuisce con sguardo serio.
"E' giusto che tu vada subito. So che non ti piace l'idea di lasciare qui Occhi di cerbiatto, ma ci occuperemo noi di lui. Non temere".
Mi avvicino a lei e l'abbraccio brevemente.
Cara, dolce, insostituibile Shuko! Come farei senza la mia dolce sorellina che riesce a capire tutto del mio animo solo dandomi un'occhiata?
"Fai in modo che mangi regolarmente e che non si strapazzi troppo, per favore".
"Ma certo! So come devo fare per convincerlo".
Il suo sorriso birichino non mi convince troppo.
"Cerca solo di non esagerare, ok?"
Shuko sbatte le lunghe ciglia con espressione innocente.
"Non so di cosa tu stia parlando".
"Va bene, va bene" non posso fare a meno di ridacchiare. Questa piccola peste sa apparire come un angelo sceso in terra, quando vuole!
"Ora lasciami andare o non arriverò mai più all'appuntamento con nostro fratello".
Esco dalla stanza e mi dirigo con passo veloce verso la porta d'ingresso.
"Fratello, aspetta un momento!" mi richiama Shuko.
Mi fermo e mi volto a guardarla interrogativo.
"Sì, cosa c'è?"
"Non vai a salutare Occhi di cerbiatto?"
Le sorrido e mi giro di nuovo verso la porta.
"No, preferisco non disturbarlo. Ora è molto impegnato e non voglio distrarlo per così poco. Tanto tornerò prima che posso. Salutamelo tu, per favore".
"Come preferisci".
Nel tono di Shuko posso leggere una forte delusione, ma davvero preferisco così. Se vedessi Toshiro adesso penso che difficilmente riuscirei a separarmene.
Finalmente esco di casa e mi dirigo verso la piattaforma d'atterraggio.

"Occhi di cerbiatto posso disturbarti?"
Mi volto verso la porta dalla quale sento provenire la voce di Shuko, mi giro e la trovo lì sulla soglia, col solito sorriso sulle labbra, sembra felice che mi sia accorto di lei senza l'aiuto del gong.
"Dimmi Shuko, posso esserti utile?"
"Volevo solo dirti che Owaru sta partendo".
Panico, cosa significa che Owaru sta partendo, dove sta andando... senza di me???
"Come? Perché??" Mi alzo di scatto dalla sedia che ricade a terra, con un tonfo sordo, non m'importa dello sguardo perplesso che Shuko mi sta rivolgendo, non m'importa di niente, devo solo sapere dove sta andando il MIO Owaru.
Shuko mi sorride improvvisamente, è sempre così calma...
"E' stato chiamato da nostro fratello Hajime, non so perché ma deve andare da lui, ora è alla piattaforma di atterraggio, se ti sbrighi lo raggiungi..."
"Grazie!!" le dico correndo verso la piattaforma. Conosco questo palazzo e il bosco come le mie tasche con tutti gli allenamenti che Owaru mi ha fatto fare, arriverò prima che lui parta, devo farcela!
"OWARUUUUUU!!!"
Arrivo ansimante alla piattaforma e prima ancora di fermarmi lo chiamo con tutto il fiato che ho in gola, non deve partire senza che lo abbia salutato non posso permetterlo!

Il portellone dell'elicottero sta per chiudersi quando sento la voce di Toshiro chiamarmi disperatamente.
Ma non può essere lui! Avevo dato disposizione che non lo disturbassero!
Con una mano arresto lo scorrere della lamiera che vuole impedirmi di guardare cosa c'è al di fuori dell'abitacolo. Mi sporgo con la testa e vedo il mio giovane Cerbiatto correre a perdifiato verso di me.
Con un balzo scendo nuovamente a terra e aspetto il suo arrivo con un sorriso che mi nasce spontaneo dal cuore.
"Toshiro, che ci fai qui? Mi spiace che tu abbia dovuto interrompere in questo modo il tuo lavoro".

"Non m'importa del lavoro, dove stai andando? Perché non mi hai detto niente??" parlo con il poco fiato che mi è rimasto in gola dopo la grande corsa. Owaru mi sta guardando con quei suoi occhi verdi acqua che sembrano conoscere ogni angolo della mia anima e un sorriso sulle labbra, uno di quegli che amo tanto. Com'è bello adesso, ma non devo pensare a questo, ora sono arrabbiato perché se ne stava andando senza dirmi niente e al diavolo il lavoro!

Ahi ahi! Il mio amico sembra arrabbiato sul serio, questa volta! Non so perché, ma questo pensiero mi riempie il cuore di gioia.
"Ho ricevuto una telefonata improvvisa da parte di Hajime. Pare ci sia qualche problema all'Imonoyama e in questo momento Tsuzuku è fuori gioco per via della scomparsa di Sasaki.
Ma non ti devi preoccupare" aggiungo sollevando una mano e scostando un ciuffo ribelle che è scappato alla fascia dei capelli di Toshiro e che gli ricade sugli occhi dolci e grandi che mi guardano con espressione leggermente risentita "Shuko e Nagai penseranno a te. E poi... ti prometto che tornerò molto presto".
L'ultima frase gliela dico seriamente con aria convinta. Questa è una promessa che voglio mantenere, a lui, ma soprattutto a me stesso.

Me ne sto qui immobile di fronte a Owaru che mi guarda sorridendo e che ha detto che tornerà presto... da me.
Mi sposta un ciuffo di capelli dagli occhi e il lieve contatto tra le sue dita e il mio viso accaldato mi fa rabbrividire leggermente.
E' dolce il mio Owaru con quella sua espressione risoluta e tenera allo stesso tempo.
Ha detto che tornerà, non devo preoccuparmi, infondo non va mica in capo al mondo!
"Ok... Sta attento però... non voglio che ti succeda qualcosa, non potrei sopportarlo". Glielo dico piano, quasi con un filo di voce, abbassando la testa per impedirgli di vedermi arrossire, perché lo so, ora sto arrossendo tremendamente. Ma non fa niente... una parte di me vorrebbe aver taciuto, ma l'altra mi dice che ho fatto bene, che infondo gli ho solo detto la verità e che non ha importanza che adesso lui rida di me o mi prenda per un marmocchio.

Quanto è dolce questo ragazzo! Quando fa così mi verrebbe voglia di stringerlo forte tra le braccia!
E infatti è quello che faccio. Con un braccio gli cingo il collo e con la mano libera gli scompiglio i capelli.
"Va bene, ti prometto anche questo! Ma tu non devi preoccuparti di nulla e devi pensare solo a portare avanti la tua ricerca, va bene?"
Continuo a stringerlo a me, non vorrei proprio doverlo lasciar andare, ma si sta facendo tardi e mi stanno aspettando.
Per alcuni istanti lo attiro più vicino e lo guardo intensamente negli occhi, poi gli sorrido di nuovo e, a malincuore, mi allontano da lui.

Owaru mi sta abbracciando di nuovo, come fa spesso, un suo braccio mi cinge il collo mentre l'altra mano mi scompiglia i capelli e come sempre mi sorride. Mi guarda intensamente e io mi sento morire: vorrei perdermi per sempre in questi occhi così decisi e brillanti, ma non posso...
Almeno adesso riesco a guardarlo negli occhi senza aver paura e senza temere nulla, ora sono diverso, lo sono diventato per lui... grazie a lui.
"Ok, lavorerò sodo e al tuo ritorno avrò trovato almeno una parte del genoma, sta tranquillo!" glielo dico mentre siamo ancora abbracciati e per un istante sento che mi tira più vicino a sé. E' bello stare tra le sue braccia, sento un calore che non ha mai provato prima pervadermi e rendermi una cosa sola con lui.
Ma non possiamo restare sempre così e Owaru è il primo a staccarsi, lo vedo allontanarsi, salire sull'elicottero e salutarmi con la mano mentre il rombo del motore e il roteare vorticoso delle pale lo portano via da me. Ma sono tranquillo perché presto potrò stare di nuovo con lui e per questo ricambio il suo saluto con un sorriso che piano piano va a incurvare gli angoli della mia bocca.
Per favore torna presto Owaru, perché senza di te non so quanto potrò stare...

E' più di un'ora che sono in viaggio verso la residenza degli Imonoyama, per fortuna non manca molto. Rimanere qui seduto senza far niente mi sta facendo impazzire!
Sono sempre stato un ragazzo molto attivo, un vero terremoto, per cui questa inerzia forzata mi irrita moltissimo. Anche perché se non mi muovo, penso. E se penso, il volto di Toshiro mi appare davanti agli occhi con una tale intensità da farmeli lacrimare.
Dei! Ho ancora tra le braccia il calore del suo corpo che mi preme contro. Sotto le dita posso ancora sentire la serica morbidezza dei suoi capelli.
AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!
Basta! Se vado avanti così finirò per sospirare come una ragazzetta alla sua prima cotta! Ma cosa devo fare per farti uscire dalla mia testa, Toshiro? Prendere a capocciate (Ma sei Hanamichi? NdSaku Hana lo avrebbe fatto senza chiederselo!^^;; NdYu Effettivamente…NdSaku) lo sportello blindato dell'elicottero?
Sarà meglio concentrarmi su qualcos'altro. La strana telefonata di Hajime, per esempio.
A pensarci bene, mio fratello sembrava parecchio strano. Forse la sua era solo preoccupazione per il guaio scoppiato all'interno dell'Imonoyama e la consapevolezza di non poter contare su Tsuzuku, il suo braccio destro.
Però... non so come spiegarlo... era come se ci fosse qualcosa che non andava... un qualcosa nel tono di mio fratello... eppure non riesco proprio a capire di cosa si tratti!
Sbuffo agitandomi sul sedile per la milionesima volta da quando sono partito. Kentaro, uno dei miei ragazzi, mi guarda con aria interrogativa e io gli abbozzo un sorriso per rassicurarlo.
Non è il momento di perdersi in stravaganti congetture questo!
All'improvviso, la voce di Shuichi, il pilota dell'elicottero, mi riscuote dai miei torvi pensieri facendomi sussultare. Mi sta dicendo che c'è qualcuno che vuole parlarmi via radio.
Mi accosto a lui e prendo le cuffie col microfono che mi sta porgendo.
"Sì? Chi parla?"
"Owaru sono io".
"Hajime?"
Il timbro forte di mio fratello mi risuona nelle orecchie lasciandomi stordito.
"E' successo qualcosa? Sono a pochi chilometri di distanza da te..."
"Ma allora è vero che ti stai dirigendo qui! Quando mi è stata comunicata l'apparizione del tuo velivolo nei nostri radar non ci volevo credere. Sei forse impazzito? Non avresti dovuto abbandonare la tua postazione!"
Ok, ora definitivamente non ci capisco più niente! Ma come, prima mi dice di precipitarmi a casa perché ha una cosa urgentissima da dirmi e ora mi sgrida perché sto eseguendo i suoi ordini?
"Guarda che me l'hai detto tu di raggiungerti appena potevo! Sembravi talmente preoccupato per quello che sta succedendo all'Imonoyama!"
Per alcuni secondi dall'altra parte sento solo silenzio.
"Veramente all'Imonoyama non è successo proprio nulla. E poi io non ti ho mai chiamato per dirti di venire qui".
Ora sono davvero furioso! Ma cos'è uno scherzo di cattivo gusto? Se è davvero così questa volta sarà mio fratello maggiore a doversi preoccupare per le mie ire funeste!
"Mi stai prendendo in giro? Mi hai telefonato non più di tre ore fa dicendo che c'era da risolvere un grosso problema e che non potevi contare su Tsuzuku perché è impegnato con il rapimento di Sasaki!"
Di nuovo mi risponde il silenzio.
"Hajime, ci sei ancora?"
"Owaru, è una trappola. Devi tornare immediatamente indietro!"
Il fiato mi si paralizza in gola.
Una trappola? Ma certo, è evidente! Anche un bambino lo avrebbe capito! E io, stupido, ci sono caduto come un idiota!
Non saluto nemmeno Hajime, mi strappo le cuffie dalle orecchie e comincio ad urlare le direttive per farci tornare sull'isola il più velocemente possibile. Quando ormai tutto è pronto e il nostro velivolo si sta dirigendo a tutta velocità verso la mia fortezza mi risiedo al mio posto prendendomi la testa fra le mani.
Kami sama, fa che non gli sia accaduto nulla, proteggilo, ti prego!
Kentaro mi poggia una mano sulla spalla.
"Owaru, va tutto bene? Vedrai che non sarà successo niente, dai".
Alzo lo sguardo su di lui e sorrido. Dal leggero brivido che vedo coglierlo intuisco che la mia espressione deve essere feroce.
"Se anche non fosse accaduto ancora nulla, qualcuno me la pagherà molto cara".
Il resto del viaggio lo passo a meditare piani di vendetta.

E' passata un'ora e mezza da quando Owaru è andato da suo fratello Hajime e già ne sento la mancanza, è come se fosse via da un mese intero.
BASTAAAA!!! Uffa, non ce la faccio più! Io amo da morire Owaru, è vero, ma non posso preoccuparmi senza motivo: ha detto che sarebbe stato attento e io mi fido della sua parola.
Sono qui davanti al computer, intento a lavorare, ma non sono tranquillo. E' come se, mancando Owaru, mancasse qualcosa di fondamentale; anche Shuko, Nagai e gli altri sono piuttosto irrequieti, forse è stata la telefonata di Hajime a metterli in allarme, anche se non so cosa volesse da Owaru...
Chissà che tipo sarà? Owaru... beh lui è lui, non c'è nessuna parola che possa descriverlo, anche Shuko è una ragazza davvero in gamba, è più piccola di me eppure è molto matura, Tsuzuku... beh lui è un caso a parte, del resto è amico di Sasaki e Hashiba... in ogni caso tutti e tre sono molto forti e risoluti... forse anche il loro fratello maggiore è così e loro hanno preso tutto da lui...
Sta suonando l'allarme!
No, non è possibile! Cosa può essere successo??
Nagai entra di corsa qui nello studio dove lavoro e mi prende per un braccio.
"Coraggio Occhi di cerbiatto, dobbiamo andare!"
"Ma che succede?"
"Ci stanno attaccando, sicuramente ci tenevano sotto controllo e vogliono sfruttare l'assenza di Owaru per prenderci di sorpresa... Ma noi non siamo così ingenui da farci fregare il tesoro del capo da sotto il naso, forza andiamo!"
Mi ha detto queste cose sorridendo e mi ha strizzato l'occhio prima di ricominciare a camminare e adesso mi sta trascinando fuori della stanza quasi di peso. Non è che non voglia camminare, è solo che sotto shock. Parlava di me quando ha detto 'il tesoro del capo'?
Ma no, certo che no... me lo sto ripetendo nella testa da quando siamo usciti e mentre percorriamo il corridoio che ci porterà alla sala di controllo, eppure non posso aver sentito male...
Entriamo nella stanza e troviamo già qui Shuko con alcuni degli altri ragazzi.
Sono tutti in fermento, sembrano persino felici di avere a che fare con dei pazzi scatenati, armati fino ai denti che minacciano l'isola, sono come Owaru, dei bambini in un negozio di dolci. A volte questa cosa m'inquieta, come del resto la calma che Shuko, mostra in tutte le situazioni, anche quelle pericolose come questa, sono davvero dei fratelli molti strani gli Imonoyama... Scuoto piano la testa, adesso non il momento di pensare a certe cose, ci sono dei guai grossi in arrivo...
All'improvviso le porte si spalancano e un gruppo di uomini armati di pistole e mitra entrano di prepotenza nella stanza.
Ho paura, vorrei che Owaru fosse qui con me, ma devo dimostrargli che sono forte, che non sono più il ragazzino cresciuto nella bambagia che si deve sempre appoggiare agli altri per andare avanti.
Mi metto davanti a Shuko per proteggerla da questi ceffi e la sento appoggiarsi piano al mio braccio.
"Sta calmo, non fare sciocchezze", mi dice piano, di modo che solo io possa sentirla.
"Sta tranquilla", abbozzo un sorriso, ma non sono sicuro che lei possa vederlo e in ogni caso non so se riesco ad essere convincente come vorrei... Su Toshiro, dimostra di che pasta sei fatto!
La situazione si evolve in fretta, non so bene come, ma le posizioni s'invertono e Shuko si frappone fra me e Nagai che ci si è messo davanti per proteggere entrambi, poi uno sparo, vedo Nagai accasciarsi in ginocchio, e una marea rossa invadere il pavimento.
Lo hanno ferito alla spalla sinistra e si tiene la mano sulla ferita, mentre cerca di rialzarsi.
"Nagaiiii!!" corro da lui superando Shuko e mi inginocchio al suo fianco, possibile che succeda sempre qualcosa a chi cerca di proteggermi?
"Sta attento Occhi di cerbiatto, non posso permettere che ti succeda qualcosa o Owaru mi romperà tutte le ossa!"
Sorrido di cuore, sono davvero tutti preoccupati per me e io non posso restarmene con le mani in mano in questo momento.
"Consegnate il Pandora box!" urla uno degli aggressori in uno stentato giapponese, devono essere stranieri. Possibile che i dati in mio possesso siano così importanti?
Devo proteggere il lavoro di Kayama, devo darmi da fare per essere all'altezza delle aspettative di Owaru!
Aiuto Nagai a stare in piedi e, mentre gli altri si dispongono davanti a noi per difenderci, mi accorgo del perché il tipo di prima si è messo ad urlare. Lo ha fatto solo per distrarci e per prendere un ostaggio.
Inorridisco nel guardare la scena che si para davanti ai miei occhi.
Uno degli uomini che ci hanno attaccato tiene ferma Shuko circondandole il collo con un braccio, mentre le tiene una pistola puntata alla tempia destra.
Se le accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo.
Nagai cerca di mettersi davanti a me per continuare a proteggermi, ma non può essere così per sempre, devo imparare a badare a me stesso da solo.
"Sono io il Pandora box". (Brutto coglioneeeee!! NdOwaru_fuori_campo Ehm ^^;;;; NdSaku&Yu)
Non credevo di avere così tanto coraggio, mi faccio avanti mentre sento un coro di "No!" provenire dagli altri, non posso continuare a fuggire, l'ho promesso ad Owaru.
Vedo che gli stranieri mi guardano con la faccia stralunata, di certo si aspettavano che so, un floppy disk o qualcosa del genere, ma che posso farci se la mia mente, io stesso, sono il vaso di Pandora?
"Fermo cerbiatto, non puoi farlo!"
"Sì che posso, la vita di Shuko è in pericolo!"
"No, fermo Occhi di cerbiatto!!" è stata Shuko ad urlare, ma il malvivente che la tiene ferma le ha puntato la pistola con più fermezza per farla stare zitta. Non resisto oltre, non posso sopportare oltre.
Faccio due passi e già mi trovo nella stessa posizione di Shuko, tenuto fermo da un altro degli uomini che ci hanno attaccato. Fortunatamente vedo che lasciano immediatamente lei, anche se sono dei criminali per fortuna sono stati di parola.
Guardo un'ultima volta Nagai come per rassicurarlo, poi un tonfo, un dolore lancinante dietro la nuca e il buio.

Lo spettacolo che mi si mostra è sconfortante. Appena atterrati mi sono subito reso conto non era tutto come lo avevo lasciato. Molti dei miei uomini sono stati feriti e ora stanno ricevendo i primi soccorsi.
Mi precipito in casa con un pessimo presentimento. Accanto a me c'è Kentaro che non trattiene un gemito quando vede il casino che regna sovrano.
Raccolgo da terra un frammento delle preziose tazzine in porcellana di Shuko. Lo stringo talmente forte da conficcarmene le schegge nella mano provocandomi dei tagli che sanguinano copiosamente. Ma non ci bado. L'unica cosa a cui riesco a pensare è la vendetta.
"Maledetti, vi farò pentire amaramente di esservi messi contro Owaru Imonoyama. Lo giuro!"
La mia è una promessa siglata col sangue.
Cerco freneticamente in tutta la casa Toshiro e Shuko, ma non riesco a trovare nessuno finché non entro nell'infermeria dove c'è mia sorella intenta a medicare la spalla sinistra di Nagai.
"Fratello, sei tornato!"
"Shuko, Nagai, state bene?"
Lei annuisce.
"Nagai è stato ferito per proteggerci, anche se non è nulla di grave, per fortuna, ma io sto bene".
"Meno male! Dov'è Toshiro?"
Nagai abbassa lo sguardo e gli occhi di Shuko si riempiono di tristezza mentre mi spiega che Occhi di cerbiatto si è consegnato agli assalitori per salvare lei.
Cerco di mantenere una calma apparente, ma un leggero tremito tradisce la rabbia che mi sta bollendo dentro facendomi scorrere il sangue nelle vene più velocemente.
"Owaru, ma tu sei ferito!"
Shuko mi afferra la mano che sta ancora sanguinando e la osserva un po' preoccupata.
"Non è nulla, lascia stare".
"Eh no, se non la medico subito rischia di infettarsi. Avanti, lascia fare a me".
Mentre mia sorella si occupa dei miei tagli mi rivolgo a Nagai.
"Raccontami quello che è successo".
"Mi spiace Owaru, è tutta colpa mia. Non ho mantenuto fede alla mia promessa".
Il mio povero amico non riesce a guardarmi negli occhi, tanto forte è il suo senso di colpa nei miei confronti.
"Ti sbagli, l'unico colpevole qui sono io. Mi hanno attirato in una trappola e io ci sono caduto come l'ultimo degli ingenui. Se qualcuno deve essere biasimato, ebbene quello sono io!"
Shuko alza lo sguardo su di me, puntandomi i suoi occhi diretti e sinceri addosso per qualche istante senza dire una parola.
Dopo qualche indecisione finalmente decidono di raccontarmi come si sono svolti i fatti. Quando arrivano al punto del sacrificio di Toshiro per salvare Shuko non posso fare a meno di incupirmi.
"Stupido ragazzino! Come gli è saltato in mente di fare l'eroe? Non si rende conto di quanto sia importante? Non può permettersi di prendere queste decisioni!"
Ovviamente non mi sto riferendo alla sua importanza come 'contenitore' di informazioni riguardante un virus letale, ma all'importanza che lui ha per ME!
Do un pugno contro la parete per cercare di annullare questa sensazione di frustrante inutilità che mi opprime il petto.
"Owaru, fare così non servirà altro che a farti riaprire la ferita" mi dice Shuko con il suo tono tranquillo.
"Dannazione, ma non capisci che è tutta colpa mia se ora lui è in pericolo? Avevo promesso di proteggerlo e lui si fidava di me e invece... invece sono solo un buono a nulla!"
Mia sorella mi si accosta e mi afferra per un braccio, costringendomi a guardarla in faccia.
"Fratello, sei tu che non ti rendi conto che è proprio questo che vogliono, che tu venga travolto dall'ira fino al punto di diventare inutile. In questo modo farai solo il loro gioco e non sarai di alcuna utilità a Occhi di cerbiatto".
Odio ammettere che Shuko ha ragione e, soprattutto, odio ammettere che lei ha ragione praticamente sempre!
Chiudo gli occhi respirando profondamente un paio di volte. Ora sono più calmo. Ora li posso anche far fuori tutti. (Owaru…O__O NdSaku Hanno osato toccare Toshiro >__< NdOwaru_furente ^^;;; NdYu)
"Owaru... questi erano dei veri professionisti, nemmeno paragonabili a quelli dell'ultima volta".
Nagai si è avvicinato a noi e mi poggia il braccio sano sulle spalle.
Riapro gli occhi.
"D'accordo. Per prima cosa sarà meglio scoprire chi è che ha mandato questi 'professionisti'. Poi ci andremo a riprendere il nostro Cerbiatto".
"Ok! Vado a radunare gli uomini".
"Bravo Nagai. Vi aspetto nella sala di controllo".
Pochi minuti dopo sono tutti radunati intorno a me.
"Ci sono notizie sugli aggressori?"
"C'è stato un prigioniero, ma non siamo ancora riusciti a fargli confessare nulla".
"Maledizione! Forse dovrei riservargli un 'trattamento di favore' per convincerlo a parlare".
Ho già in mente due o tre giochetti simpatici da provare su di lui. (Ma sembra un'altra cosa… ^^;;NdSaku Appunto… NdYu Ehi, i giochetti li faccio solo io!!>.< NdJerome Jery, torna a casa
-_- NdAsar Toglietevi dalle scatole voi due!NdSaku&Yu) Se solo avessi più tempo!
"Owaru, forse non ce n'è bisogno".
La voce di Tetsuya non mi è mai parsa più gradita!
"Dimmi Tetsu, hai forse scoperto qualcosa?"
"Ecco, vedi... durante l'interrogatorio ho notato che il prigioniero ha uno strano tatuaggio dietro la spalla... una rana, ad essere precisi".
Il mio amico rimane in silenzio guardandomi come se si aspettasse una mia reazione alle sue parole.
"Ah... una rana... e che significa?"
Kentaro cerca di nascondere una risata in un improbabile attacco di tosse. Gli lancio un'occhiataccia, ma per questa volta lascio correre. Ho cose più importanti cui pensare adesso!
"Insomma Tetsu, ti decidi a spiegarmi?"
"Sì, certo... il tatuaggio della rana potrebbe essere un dettaglio del tutto insignificante se non fosse per la particolare pigmentazione che viene usata per rendere il disegno. Essa deriva da una speciale radice reperibile solamente in Cina".
Di nuovo interrompe il discorso e mi guarda.
"Adesso basta con i trastulli, che cos'è, un quiz a premi forse? Finisci il racconto e fai in fretta!"
Evidentemente si sono accorti che sono abbastanza alterato perché si mettono tutti in posizione d'attenti e Tetsuya riprende immediatamente a parlare.
"Questo tatuaggio è il segno distintivo degli appartenenti alla Heng Ho, una delle più forti organizzazioni all'interno della Mafia cinese".
Nella mia mente si risveglia repentino il ricordo di ciò che mi aveva spiegato Tsuzuku una volta.
"Ma certo! Che stupido, ora ricordo! La Heng Ho ha preso il suo nome dal nume tutelare della luna in Cina, questo perché agisce sempre nell'ombra della branca principale della Mafia cinese!"
"Esattamente!" annuisce Tetsuya sorridendo.
Una nuova forza sembra essersi risvegliata dentro di me. Ora so cosa devo fare.
"Molto bene ragazzi, ora conosciamo il nostro nemico. E' un osso duro, probabilmente è l'avversario più forte con il quale ci sia mai capitato di avere a che fare. Per questo non posso ordinarvi di seguirmi in questa impresa, dovete essere voi in totale libertà ad accettare o no di venire con me".
I ragazzi si guardano l'un l'altro per qualche minuto.
"Io vengo con te" dice alla fine Kentaro.
Gli sorrido riconoscente. Subito il mio amico viene seguito dalle voci degli altri nostri compagni. Il cuore mi si riempie di gioia. Questa volta credevo veramente di essere rimasto da solo.
"Vi ringrazio tutti, amici. Vi prometto che ci sarà da divertirsi".
"Sìììììììì!!!!" urlano i ragazzi in coro.
"Owaru, lascia venire anche me".
Mi volto verso la persona che ha parlato.
"Nagai, non posso permetterlo. Sei già stato ferito, non voglio rischiare nuovamente la tua vita".
"Owaru, sai che verrò con te con o senza il tuo consenso, vero?"
Mi sorride, ma il suo sguardo è fermo e deciso. Per quanto possa impegnarmi, nemmeno legandklo riuscirei a trattenerlo!
Rispondo al suo sorriso.
"E va bene! Però farai parte del direttivo e ci coprirai le spalle. Del comando della prima linea voglio occuparmene io personalmente".
Rimaniamo a fissarci per pochi istanti finché lui non annuisce.
"Più che giusto. Do subito gli ordini per i preparativi".
"Conto su di te Nagai".
Mi sorride.
"Non ti deluderò una seconda volta, Owaru".
Questa volta è il mio turno di annuire.
Mentre lascio gli uomini ad organizzare tutto per l'assalto, mi dirigo verso una stanza tranquilla. Ho bisogno di essere da solo per ciò che sto per fare.
Sollevo la cornetta del telefono e digito un numero ben noto. Al secondo squillo una voce mi risponde.
"Ciao fratello, sono Owaru. Qui c'è stato un po' di casino e mi sono lasciato sfuggire Occhi di cerbiatto da sotto il naso. Pare che stavolta si tratti di un affare grosso, si è addirittura scomodata la Heng Ho. Ho bisogno di sapere dove lo hanno portato e solo tu sei in grado di scoprirlo".
Per un po' sento solo silenzio.
"Dammi mezz'ora e avrai la tua informazione". (Tsuzuku nn ha distrutto Owaru per telefono solo perché è preoccupato per Sasaki e perché preferisce farlo di persona ^^;; NdSaku&Yu)
"Grazie Tsuzuku, sapevo di poter contare su di te".
Mentre abbasso la cornetta sorrido.
Aspettami Toshiro, sto venendo a prenderti!

Apro a fatica gli occhi, ho un mal di testa terribile, per fortuna c'è pochissima luce...
Sbatto le palpebre un paio di volte prima di rendermi conto di dove mi trovo.
E' una specie di stanza... sembra che siamo all'interno di una nave perché sento il rumore del rollio e delle onde che si infrangono sul metallo, inoltre non ci sono finestre, ma solo un oblò sulla mia destra, lamiere saldate che si rialzano dal pavimento e si abbassano dal soffitto, una porta ovale.
Sì, sono decisamente su di una nave, ma non so quanto tempo sia passato da quando mi hanno portato qui, né dove ci troviamo ora.
Siamo ancora in Giappone? Oppure mi hanno già portato chissà dove, all'estero?
Ho paura, non mi posso muovere perché sono legato con le braccia dietro la schiena e le caviglie alla sedia su cui sono seduto.
Fa freddo, rabbrividisco e per contrasto penso al calore che provo quando Owaru mi abbraccia.
Owaru dove sei ora? Stai bene? Saprai già quello che mi è successo? Verrai a salvarmi? No, questo non posso chiedertelo, devo riuscire a salvarmi da solo, ovunque sia, qualunque sia il mio nemico. Sono fuggito per due mesi senza fermarmi, ormai sono un esperto nelle fughe!
Cerco di sorridere per rassicurare me stesso, ma sento qualcosa pizzicarmi gli occhi e una goccia salata scendermi lungo il viso.
E' acqua di mare, certo, non sono lacrime, no. Io non devo piangere, non posso farlo.
Sento degli strani rumori provenire da fuori.
Il rumore dei motori che evidentemente sono qui vicino non mi fa capire di cosa si tratta, ma è un gran frastuono, sento gente correre e parlare in una lingua che non riconosco, sembra... cinese? Sì, forse.
Sento rumori metallici provenire dappertutto, una gran luce si intravede dall'oblò e poi... non ne sono sicuro, ma mi sembra di aver sentito rumore di proiettili...
Un uomo sulla quarantina entra all'improvviso nella stanza in cui sono, urla frasi che non capisco, mentre mi slega dalla sedia e tenendomi sempre legati i polsi, con una pistola puntata addosso, mi intima qualcosa, di seguirlo credo. Così faccio e corro trascinato da lui da per corridoio che non conosco, mentre altre persone che incontriamo gli chiedono direttive, lui risponde e dal modo in cui gestiste la situazione immagino debba essere uno importante, uno dei capi di questa operazione.
Alla fine ci fermiamo davanti ad una porta semiaperta e l'uomo mi butta dentro spingendomi, rischio di cadere per la perdita dell'equilibrio, ma fortunatamente riesco a rimanere in piedi.
Sembra la sala dei comandi di Owaru, è piena di computer e monitor che danno sull'esterno.
Do un'occhiata rapida a uno dei piccoli televisori e mi sembra di venire catapultato in un film di guerra.
Elicotteri che volano sulla nave su cui mi trovo ora, piccoli incendi divampano qua e là sul ponte, vedo uomini sparare con mitragliette all'impazzata all'indirizzo di quelli che li hanno attaccati e poi...
Riconosco alcuni di quei volti, sono gli uomini di Owaru!
Owaru è venuto a prendermi, non ci credo! Sento una gioia troppo grande per essere contenuta solo nel mio corpo crescermi dentro. Possibile che io sia così importante?
Per un attimo il mio solito pessimismo ha la meglio e penso che infondo tutto questo macello è colpa mia, che se non fossi quello che sono, se riuscissi a fare tutto da solo, non metterei costantemente in pericolo la vita delle persone che mi stanno accanto, che Owaru è qui solo per la promessa fatta a suo fratello Tsuzuku e perché io ho la capacità di distruggere intere nazioni, il mondo intero forse, racchiusa nella mia testa.
Ma poi mi rendo conto che non è così. Owaru mi ha promesso che sarebbe tornato presto e così ha fatto, solo che non è tornato a casa...
E' una cosa stupidissima, me ne rendo perfettamente conto, ma anche se questo tizio continua a tenermi una pistola puntata in faccia mentre digita comandi e password su una delle tastiere che si trovano alla consolle dei comandi, non riesco a non essere felice.
Owaru è venuto qui per me, per salvare me, perché... non lo so il perché, ma è pur sempre qui, è questo l'importante no?
Mentre sono qui immobile mi rendo perfettamente conto anche del fatto che potrei fare qualcosa per liberarmi, ma è come se il mio corpo fosse come immobilizzato da una qualche forza, come se solo la mia mente fosse libera e il resto delle mie membra imprigionato in un universo parallelo. Che idiozie che dico a volte, la verità è che ho troppa paura per muovermi, vorrei farlo, ma non ci riesco. Sono un vigliacco, e Owaru farebbe bene ad andarsene invece di rischiare la sua vita per me...
Un rumore sordo, la porta si apre di colpo e come ho fatto prima mi volto, ma stavolta non vedo l'uomo che mi ha portato fin qui, ma... OWARU!!
Owaru è qui, è venuto davvero. E' come se la mia testa si risvegliasse ora e come se solo adesso mi rendessi veramente conto che sono stato rapito che Owaru è venuto a liberarmi.
"OWARUUUUUUU!!!"
Il mio corpo esce dalla dimensione parallela in cui si trovava e cerco di muovermi verso Owaru ma l'uomo mi ferma e mi sbatte a terra e mi punta la pistola alla tempia urlando qualcosa all'indirizzo di Owaru nella sua lingua, ma credo che gli stia dicendo che se non sta fermo mi ucciderà.

Finalmente siamo riusciti a trovare la locazione del panfilo su cui hanno segregato Toshiro. Questo dannatissimo posto pullula di guerriglieri pronti a tutto pur di arrestare la nostra avanzata. Ma hanno fatto il grave errore di sottovalutarci, sappiamo essere molto fastidiosi se ci mettiamo di impegno. E io sono deciso a dare tutto me stesso questa volta!
"Kentaro, prendi alcuni uomini e perlustra a poppa! Shigure, tu occupati della prua. Io scenderò sotto coperta. Se trovate il Cerbiatto fatemelo subito sapere. Ora andate!"
I ragazzi sono molto carichi oggi, rivolteremo questa nave e i suoi abitanti come un calzino sporco!
Se scopro che hanno torto un solo capello a Toshiro, la mia vendetta sarà spietata e insaziabile. Per la prima volta nella mia vita non considero una delle nostre azioni come un gioco, ma come una battaglia reale mettendo anche in conto di poter lasciare alcune vittime dietro di me.
L'interno della nave sembra un enorme labirinto pieno di stanze e stanzini che non ci stanno portando a niente. La difesa degli uomini della Heng Ho è accanita e non ci lascia il tempo di riprenderci tra uno scontro e l'altro. Alcuni dei miei amici è visibilmente in difficoltà per il ritmo serrato con il quale dobbiamo procedere in mezzo ai pericoli e alle imboscate nemiche.
Al contrario, io non mi sono mai sentito meglio. Sto andando a riprendermi ciò che di più prezioso ho al mondo e questo mi sta dando una carica incredibile che mi fornisce una riserva inesauribile di energie.
Toshiro, il mio unico pensiero adesso sei tu! Voglio solo stringerti a me e non lasciarti più andare via, voglio dirti che sei mio, esattamente come io sono tuo. Voglio che tu possa scorgere almeno una parte del sentimento senza fine che provo per te. Amore mio, ti salverò a qualunque costo!
Dopo aver sbaragliato un gruppo di malviventi più numeroso, ci troviamo di fronte ad una porta rinforzata al titanio.
"Deve trovarsi qua dentro. Forza uomini! Stringiamo i denti un'ultima volta e vi prometto che stasera festeggeremo con uno dei famosi manicaretti di mia sorella!"
"Yuppi! Stasera mangeremo le prelibatezze che Shuko cucinerà con le sue dolci manine!"
Un buon capo sa sempre come sollevare il morale delle sue truppe. ( Owaru…. E tiratela un po' di meno -_- NdSaku ^^;;;;; NdOwaru)
"Perfetto, sfondiamo questa porta e facciamo vedere loro di che pasta siamo fatti!"
Takashi estrae con molta cautela un piccolo quantitativo di plastico che poi applica sull'ultimo ostacolo che ci separa dalla vittoria.
Un'esplosione fa scardinare la porta permettendo la nostra irruzione in quella che si presenta ai nostri occhi come la sala di controllo della nave.
"OWARUUUUUUU!!!"
Toshiro! Dio, il cuore sembra scoppiarmi in petto per la gioia! Per fortuna sta bene, sembra che ancora non abbiano cominciato a fare esperimenti su di lui. Probabilmente non hanno capito in che modo utilizzarlo per ottenere le informazioni che cercano.
Purtroppo il mio momento di gioia dura troppo poco. L'uomo che, a ragione, sembra essere il capo dell'organizzazione, butta per terra il mio Cerbiatto e gli punta una pistola alla tempia.
"Se ti muovi anche di un solo passo, giuro che lo uccido e tutta la tua fatica sarà stata inutile!" mi urla nella sua lingua (Che io conosco a menadito perché sono un ragazzo molto colto ^o^NdOwaru -________________-;;;; NdSaku&Yu).
Rimango ad osservare la scena in silenzio per poi esibire uno dei miei sorrisi più affascinanti.
"Dici davvero? Vediamo un po', facciamo una prova".
Senza mostrare neppure l'ombra di esitazione, muovo un passo verso di loro.

Mi chiedo se Owaru sia impazzito all'improvviso o se semplicemente non gliene frega un cavolo di me. Questo qui gli ha urlato qualcosa e lui nella stessa lingua gli ha risposto sorridendo e cominciando a camminare verso di noi. Forse gli ha detto di avvicinarsi, eppure mi sembra così strano… Dovrei avere paura, ma non ci riesco, sono troppo arrabbiato con Owaru che sta mettendo a rischio la mia e la sua vita.
Non è proprio così, la verità è che se c'è Owaru io sto bene. In questo momento potrebbero anche uccidermi e io morirei col sorriso sulle labbra solo perché lui è venuto qui a salvarmi. Cazzo Toshi! Reagisci, non puoi andare in delirio ogni volta che sei insieme a Owaru! (Bello lui ^*^ NdSaku&Yu) Devo fermarlo, non posso permettere che gli accada qualcosa solo per salvare me.
"Owaru vattene! Non devi rischiare così tanto!!"
"Zitto". La sua voce suona bassa e imperiosa. Non ha mai usato questo tono con me, deve essere davvero furioso e come dargli torto? La sua isola è stata attaccata, sua sorella ha rischiato la vita, Nagai e altri suoi uomini sono stati feriti e per cosa poi? Solo per proteggere un vigliacco inetto come me… Mi odio da solo, perché lui non dovrebbe provare disprezzo per me?
Vorrei essere forte e resistere finché sono davanti a lui per non dargli altre ragioni per detestarmi, vorrei non piangere, ma non credo di riuscirci.
E infatti sento le lacrime che scendono via via sempre più copiose sul mio viso e mi accorgo che Owaru nemmeno mi guarda.
"Va' via io non conto nulla per nessuno, vattene!!!" gli urlo con tutto il fiato che ho in gola mentre le lacrime continuano a uscire.
Non capisce che non voglio la sua pietà? Non capisce che non mi importa di morire purché lui sia salvo?

Finora sono rimasto con lo sguardo fisso negli occhi gelidi del mio avversario, ma appena sento le urla disperate di Toshiro chiedermi di andarmene, sostenendo che lui non conta nulla per nessuno, mi volto verso di lui. Avrei voglia di gridargli contro che non sa di cosa stia parlando, che non è talmente concentrato a ritenersi un povero bambino defraudato dell'affetto dei genitori da non rendersi conto che attorno a lui ci sono molte persone che si preoccupano per la sua salvezza e la sua felicità: Hashiba, Sasaki, mio fratello Tsuzuku, Shuko, Nagai e tutti gli altri ragazzi che in questo seppur breve periodo di tempo hanno imparato a conoscerlo e a volergli bene. Senza contare ciò che Toshiro conta per me. Lui che è la mia aria, la mia acqua, il mio sole, il mio tutto. Lui che, in pochi giorni, è riuscito a conquistare il mio cuore con i suoi occhi gentili, il sorriso dolce e la ferma determinazione che gli ribolle sotto pelle.
Tutto questo e altro ancora vorrei dirgli, ma appena la mia attenzione si fissa su di lui, il cuore mi si stringe in una morsa più dolorosa della morte stessa.
L'hanno fatto piangere. Questi bastardi sono riusciti a farlo piangere! Qualcuno dovrà pagare un prezzo molto alto per questo.
Serro la mascella stringendo i pugni abbandonati lungo i fianchi. Ora sono veramente incazzato!
Torno a guardare l'uomo che mi sta di fronte e che continua a minacciare Toshiro con la pistola. Gli rivolgo un nuovo sorriso feroce. Puoi minacciarmi quanto vuoi, bello mio, tanto so benissimo che è tutto un bluff! Non oseresti mai mettere in pericolo il Vaso di Pandora, altrimenti tutti i tuoi bei piani di gloria andrebbero in fumo all'istante!
Ricomincio ad avvicinarmi al Cerbiatto e al suo aguzzino con passo fermo e deciso. È l'ora di riprendermi ciò che mi appartiene!
L'uomo sembra sorpreso dal mio comportamento, ma si riprende in fretta. Risponde al mio sorriso con altrettanta ferocia e fa un piccolo cenno con la testa.
Troppo tardi mi accorgo del movimento alle mie spalle e del richiamo allarmato dei miei compagni. Mi volto di scatto e ciò che si presenta davanti ai miei occhi è la scena più terribile che avrei mai potuto immaginare anche nei miei peggiori incubi.

Vedo Owaru che per la prima volta mi guarda negli occhi. Sembra molto, molto, molto arrabbiato, questa volta ho parlato davvero troppo… Si volta di nuovo a guardare il tizio che mi minaccia e mentre sorride in un modo che non gli ho mai visto fare, ricomincia a camminare verso di noi. Un passo e poi un altro, il nostro nemico fa un cenno con la testa e uno dei suoi scagnozzi si muove verso Owaru che gli dà le spalle levando un coltello.
Non capisco più niente, non posso stare fermo, il mio amore sta per essere ferito e io…
Mi muovo di scatto e senza curarmi della pistola vado di corsa verso Owaru che sembra non essersi accorto di niente. Che mi spari pure questo rapitore da strapazzo, per ora non morirò. Devo prima salvare il mio Owaru, poi forse mi accascerò al suolo in fin di vita, ma adesso non ho tempo per preoccuparmene.
Sento gli uomini di Owaru emettere solo alcuni suoni che assomigliano a grida inarticolate, devo aver colto di sorpresa anche loro con il mio gesto, ma poco importa.
Si svolge tutto in pochi secondi ma a me sembrano secoli: scappo dalle grinfie del mio assalitore, corro verso Owaru e mi frappongo fra lui e l'uomo dell'organizzazione che ha solo osato pensare di potergli fare del male… al MIO Owaru? Ma come si può essere così ingenui, così avventati? E non parlo certo di me, no. Il mio gesto è calcolato e razionale, non è una stupida reazione impulsiva. Owaru è in pericolo, io devo fare tutto ciò che è in mio possesso per aiutarlo, per limitare i danni che potrebbe subire, anche a costo della mia vita. Semplice, lineare, chiaro e preciso.
Sento la lama fredda entrare a contatto con la carne e lacerarmi i vestiti, la pelle e la carne del fianco e il dolore pervadere ogni più piccola cellula del mio corpo, è un dolore lancinante, forte, acuto, profondo. Mi rendo conto solo adesso di aver fatto davvero una cosa avventata, altro che fredda e calcolata, ma per me adesso non esiste più niente, né il dolore, né il sangue che esce, né le grida dei ragazzi, niente e nessuno.
Per me il mondo può anche finire adesso, ora so che Owaru sta bene e che il resto finisca anche all'inferno, a me non importa!

Toshiro… hanno ferito Toshiro… queste parole continuano a girare nella mia testa senza lasciarmi tregua. Il tempo si dilata in secondi senza fine che si ripetono all'infinito. Toshiro si lancia contro l'assalitore per difendermi, Toshiro che viene colpito dal coltello, Toshiro che cade a terra non proferendo neppure un lamento.
Subito credo di non provare nulla, di essere rimasto totalmente svuotato di ogni sentimento. Poi un'ondata di dolore m'investe con la forza di un maremoto, risucchiandomi, dilaniandomi e stritolandomi in una morsa fredda come i ghiacci eterni e pesante come l'universo intero.
Non bado molto a ciò che sta succedendo attorno a me. Sono troppo inorridito per riuscire a muovermi, non riesco a spostarmi di un millimetro per accertarmi delle condizioni in cui versa il ragazzo che amo per la paura di scoprire che lui ormai non è più, non può far più parte della mia vita. Il raggio di sole che, timidamente, ha cominciato a scaldare il mio cuore per poi diventare forte e infuocato come il sole d'agosto potrebbe essere stato spento per sempre.
No, questo non può, non deve essere!
Automaticamente registro la risposta rapida dei miei uomini che hanno disarmato e ridotto all'impotenza l'assalitore di Toshiro. Alcuni di loro si sono precipitati sul corpo accasciato del mio dolcissimo Cerbiatto per prestargli i primi soccorsi.
Mi volto a guardarmi dietro alle spalle e i miei occhi s'incontrano con quelli impassibili dell'unico responsabile di tutto ciò che sta accadendo. Ha ancora in mano la pistola e la sta puntando contro di me. Potrebbe sparare in qualsiasi momento, ma quest'idea non mi fa né caldo né freddo.
"Ti consiglio di uccidermi subito, altrimenti giuro che te ne pentirai amaramente!"
Mi sento pervadere da una ferma determinazione. La scelta ora è fra noi due, o sopravvive lui o sopravvivo io e io non ho alcuna intenzione di farla passare liscia a questo verme disgustoso!
L'uomo riamane ghiacciato dalle mie parole e dal mio sguardo ed ha una piccola esitazione che gli risulta fatale. Sono subito addosso a lui, con un calcio gli faccio cadere l'arma di mano e con un pugno, scagliato con tutta la mia forza, lo faccio cadere a terra. Mi avvento addosso a lui e lo tempesto di calci e pugni, gridandogli in faccia tutta la mia rabbia e il mio dolore in un misto incoerente delle nostre due lingue.
"Maledetto, me lo hai portato via, non avresti mai dovuto farlo, non ti perdonerò mai per questo, mai!"
Non mi rendo neppure conto che è già svenuto da tempo e che non mi può più ascoltare. All'improvviso, il mio braccio alzato per sferrargli l'ennesimo colpo viene bloccato da una mano forte e calda.
"Owaru, ora basta! Così lo ammazzerai!"
Riconosco la voce di Nagai, ma in questo momento non darei retta neppure al cielo intero!
Con una furia cieca e spaventosa mi libero dalla sua presa e continuo ad urlare.
"E' proprio quello che voglio! Non posso lasciarlo andare dopo ciò che ha fatto, non voglio che esista più un simile essere ributtante su questa terra!"
Di nuovo mi accanisco sulla mia preda, ma Nagai mi passa le braccia intorno al corpo bloccandomi ogni movimento. Mi divincolo come un ossesso emettendo suoni gutturali più simili a quelli di una bestia in gabbia che a quelli di un uomo.
"Basta Owaru, sta fermo! Toshiro sta bene!"
Queste sono le uniche parole che potevano tranquillizzarmi e, difatti, mi blocco immediatamente smettendo di calciare e guardo in volto il mio amico timoroso di cedere ad una troppo facile speranza.
"Che cosa… hai detto?"
"Sta bene! La sua è solo una ferita superficiale al fianco, abbiamo già provveduto ad arrestare la fuoriuscita di sangue. Lascia perdere quest'individuo e vai da lui, ora Toshiro ha solo bisogno di te".
Annuisco ancora un po' intontito dalla notizia appena ricevuta. Mi dirigo con passo malfermo verso il punto in cui Toshiro è sdraiato con alcuni dei miei ragazzi attorno che gli stanno facendo forza.
"Toshiro…" bisbiglio appena mentre mi inginocchio accanto a lui cercando disperatamente l'incontro con i suoi dolcissimi occhi. Lui mi sorride e io sento il mondo tornare a vivere. Lo prendo tra le mie braccia e lo stringo forte. Sento la voce di Nagai ordinare di portare via i nostri due nemici e di lasciarci da soli.
"Perdonami Toshiro! Non ho saputo proteggerti come avevo promesso. Ma sei stato un incosciente a consegnarti in quel modo nelle mani di questi farabutti. Non devi mai più farlo, non devi mai più farmi preoccupare e soffrire come in queste ultime ore" gli dico con voce bassa e amorevole stringendolo ancora di più.

Sono accasciato a terra, troppo indolenzito per emettere anche un solo lamento, Owaru non sta venendo da me… si vede proprio che non gli importa assolutamente nulla di quello che mi è successo. Sento che sto di nuovo per piangere ma riesco a trattenere le lacrime, più che altro perché il dolore è troppo acuto per permettermi di pensare ad altro. Non credo sia una ferita grave, o non riuscirei ad essere così lucido no?
Sento Owaru urlare qualcosa in cinese, non riesco a vederlo perché non posso voltarmi. Mi accorgo che le truppe di Owaru si sono riunite al gran completo in questa stanzetta, Kentaro mi si avvicina di corsa e neanche un secondo dopo il volto di Nagai mi guarda sorridendo e chiedendomi dove sono ferito.
"Fianco…" riesco a sussurrare, credo che più che il dolore, la stanchezza mi impedisca di parlare.
"…. Me lo hai portato via…. Non ti perdonerò…." Questa è la voce di Owaru, la potrei riconoscere tra miliardi di altre voci, anche se adesso è troppo rabbiosa e sconvolta per sembrare la sua, quella che ha di solito, che normalmente usa con me… Che stia parlando di me? Non capisco cosa dice perché oltre a queste parole dette nella nostra lingua, le altre sono pronunciate con lo stesso idioma di prima.
Possibile che sia così furioso solo perché sono stato ferito? Vedo Nagai guardare in un'altra direzione, credo in quella in cui si trova Owaru e poi si alza di scatto e corre da lui, Kentaro, Shuichi e Shigure rimangono qui al mio fianco mentre guardano di sfuggita dalla stessa parte in cui guardava Nagai, sembrano tutti molto stupiti…
"Ragazzi voi portate via questi due, io mi occupo del capo. Kentaro avete finito?"
"Sì, certo". Nagai sta dando disposizioni per sistemare questa baraonda, credo si riferisse a me quando si è rivolto a Kentaro, vedo lui e gli altri alzarsi e lasciarmi solo, ma non passa neanche un attimo, perché nell'istante in cui loro tre si alzano intravedo Owaru avvicinarsi.
Si inchina al mio fianco, è così bello vederlo, sembra quasi che abbia gli occhi lucidi, ma lui non è debole come me, lui non piangerebbe mai per una sciocchezza simile…
"Toshiro…" la sua voce è tornata come sempre, sussurra il mio nome, cerca il mio sguardo e io non posso fare a meno di sorridere, sono così felice, così sereno. I suoi occhi mi infondono sempre forza e coraggio, adesso sento che potrei spaccare il mondo… certo se almeno potessi voltarmi sarebbe meglio… Mi sta stringendo tra le braccia!
Quanto mi è mancato questo calore, quanto ho sentito freddo senza le sue braccia forti che mi avvolgevano. Vorrei che questo istante, che questa sensazione non finisse mai.
"Perdonami Toshiro! Non ho saputo proteggerti come avevo promesso. Ma sei stato un incosciente a consegnarti in quel modo nelle mani di questi farabutti. Non devi mai più farlo, non devi mai più farmi preoccupare e soffrire come in queste ultime ore".
Lo dice piano, con un tono così dolce che potrei anche sciogliermi… o forse sono già gelatina tra le sue braccia e non me ne sono accorto… Ti ho fatto soffrire? Ma no, Owaru perché? Io voglio solo renderti felice, non farti soffrire! Possibile che non ne sia proprio capace? Vedo che siamo rimasti soli, ora non posso permettere che Owaru si senta in colpa quando non ne ha! Mi stringe più forte e la voce stenta ad uscirmi dalla gola.
"Tu non hai colpe… io volevo… volevo solo che tu fossi fiero di me… io non voglio che tu soffra per colpa mia, non te lo permetto!" cerco di essere risoluto, ma la mia voce, più simile ad un miagolio che ad altro non mi aiuta molto.
Cerco di tirarmi su in modo da poterlo guardare negli occhi. Credo sia la prima volta che sono io a cercare il suo sguardo e non il contrario, ma ora non sento né imbarazzo, né più il dolore.
"Mi perdoni per averti fatto arrabbiare?" Non avercela con me ti prego, non so se reggerei!

"Che sciocco che sei! Non sono arrabbiato! Ho solo avuto moltissima paura… paura di perdere ciò che di più bello la vita mi ha concesso… paura di perdere te".
Un po' a malincuore mi scosto da Toshiro per poterlo guardare dritto in faccia. E' così bello e ha un'aria talmente indifesa da farti venire voglia di prenderlo in giro… o di baciarlo, secondo i casi. In questo momento propenderei di più per la seconda idea.
Scosto la lunga frangia che gli ricade dispettosa sugli occhi.
Tesoro mio, riesci anche solo ad immaginare quanto grande sia il mio amore per te? Ma no, non è giusto chiedertelo, perché, in fondo, non te l'ho mai detto.
Faccio un profondo respiro ad occhi chiusi. Quando li riapro la mia decisione è presa.
"Toshiro, probabilmente non è questo il momento adatto, ma proprio non posso più aspettare. Avevo deciso che non ti avrei parlato di questo finché tu non avessi completato lo studio sul genoma del virus P, ma non voglio rimandare ancora".
Lo guardo negli occhi e gli sorrido dolcemente carezzandogli il volto con dita leggere.
"Io ti amo, Toshiro".

Per fortuna non è arrabbiato ha solo….. ha avuto paura di perdermi?? Se adesso avessi abbastanza fiato urlerei per la gioia. Paura di perdere ME, ma stiamo scherzando? Prima quando ho visto quel tipo che cercava di ferirlo io… mi è sembrato di impazzire. Che senso avrebbe la mia vita senza Owaru che ne fa parte? Non ho bisogno di dirtelo, ho solo bisogno che tu mi resti sempre accanto come ora, anche se solo come amico, me lo farò bastare.
Mi scosta la frangia dagli occhi e per un istante spero che stia per baciarmi. Chiude gli occhi e sospira, quando li riapre mi dice che avrebbe voluto aspettare la fine del mio lavoro, ma per cosa?
"Io ti amo, Toshiro".
Sono morto e sono in paradiso, non ne ho alcun dubbio. I miei occhi si spalancano, come se non fossero già abbastanza grandi… guardo Owaru con un misto di stupore e incredulità.
Davvero mi ha detto che mi ama?
La sua voce è calda e dolce, il suo sorriso non mi è mai sembrato così luminoso, i suoi occhi non mi sono mai apparsi così sinceri e… innamorati? Ma è mai possibile?
Adesso non riesco proprio a trattenermi e scoppio a piangere a dirotto.
"Ti amo… ti amo tanto… Owaru…" lo dico tra le lacrime, ma sono lacrime di gioia per una volta…
Ti amo così tanto che il cuore sta per scoppiarmi nel petto e le poche forze che avevo ora sono andate via del tutto. La mia anima ti appartiene, il mio cuore batte solo per te, lo sai questo Owaru? No, come potresti? Ma non temere amore, ora te lo ripeterò all'infinito e se anche non saranno le parole a dirlo, sta pur certo che lo farò con le azioni. Oggi mi sono messo in mezzo per cercare di proteggerti, ma da domani non permetterò a nessuno nemmeno di avvicinarsi!
Ti amo Owaru e oggi mi hai reso la persona più felice del mondo.
Vedo i tuoi occhi sempre più vicini, le tue labbra sorridere. Mi stringi più forte a te stando attento a non farmi male, sei talmente dolce…
Mi guardi di nuovo, ora i nostri occhi sono incatenati gli uni agli altri, ora davvero non sento imbarazzo, non sto arrossendo anche se ti avvicini a me e so che stai per baciarmi, perché ti amo così tanto che la mia timidezza è sparita all'istante.
"Owaruuu!!! Presto dobbiamo andarcene! Qui sta per scoppiare tutto!!!"
Nagai entra nella stanza correndo come un forsennato, ci guarda un solo istante, poi si china su di noi e tira Owaru per un braccio per farlo alzare e aiuta me a fare lo stesso.
Beh amore, credo che dovremo rimandare…

L'inopportuna interruzione di Nagai mi lascia stordito per pochi attimi in cui vengo staccato di forza dal mio Toshiro e trascinato in malo modo fuori della stanza.
"Nagai, che cavolo hai fatto? Questa volta sei morto! Brutto impiccione che non sei altro, come hai osato interromperci sul più bello? Non sai ancora quanto possa essere spietata la mia vendetta!" sbraito mentre il mio amico continua a spingermi verso il ponte superiore dove ci aspetta una scaletta di corda attaccata ad uno degli elicotteri a nostra disposizione.
"Scusami Owaru, ma proprio non ho potuto fare a meno di disturbarvi. Quel maledetto cinese aveva azionato un congegno di autodistruzione collegato alla nave e rischiamo di saltare in aria se non ci sbrighiamo".
A queste parole riacquisto immediatamente la mia lucidità. Va bene, ammetto che Nagai non poteva fare altrimenti, perciò per questa volta lo perdono.
Ora sarà il caso di lasciare questo posto al più presto. Non posso di certo morire adesso che sto finalmente per coronare il mio sogno d'amore!
"Gli altri sono già in salvo?"
"Sì, ho già fatto evacuare l'intero panfilo, manchiamo solo noi".
"Ben fatto, amico mio! Sei davvero un ottimo secondo" aggiungo strizzando un occhio. Nagai si mette a ridere e afferra la scaletta di corda tenendola saldamente tra le mani robuste.
"Andate prima voi, io ve la tengo ferma".
Toshiro si sta già per arrampicare quando lo fermo appoggiandogli le mani sulle spalle e facendolo voltare.
"Cosa pensi di fare da solo? Sei ferito, non ricordi? E poi è compito del Principe Azzurro portare in salvo la bella Principessa che ha appena salvato!"
Vedo che la metafora che ho utilizzato non è stata gradita dal mio tenero Cerbiatto, per cui blocco ogni protesta sul nascere e gli volto le spalle indicandomi la schiena.
"Dai, aggrappati. Ci penserò io a te. E non sto parlando solo di adesso" gli dico strizzandogli un occhio.

Nagai mi sta aiutando a correre fuori da questo posto anche se non ne capisco il motivo. Owaru gli sta urlando contro che non doveva disturbarci e io arrossisco tremendamente. Possibile che non sappia tenere la bocca chiusa?
Poco importa in questo momento perché la cosa che più conta è che siamo insieme. Arriviamo sul ponte dove un elicottero ci aspetta a mezz'aria con una scaletta di corda che pende da esso.
Nagai ci ha spiegato che il cinese ha messo una bomba sulla nave e mi rendo conto che probabilmente, nel momento in cui mi ha portato nella sala di controllo stava azionando il comando per innescare il conto alla rovescia. Per fortuna che gli altri sono tutti in salvo…
Mi avvicino alla scaletta e mi aggrappo a essa, sollevo un piede ma Owaru mi ferma, mi fa voltare e blatera frasi senza senso su un principe e una principessa appena salvata.
Ma cosa si è messo in testa? Che io sia una ragazzina piagnucolona che non riesce a cavarsela da sola? Non posso dargli completamente torto, piango spessissimo purtroppo e non sono molto bravo ad andare avanti da solo, lo so, ma da questo a dirmi che sono una principessa! Cavolo Owaru, questa me la paghi! Lo guardo storto, apro la bocca per parlare, ma mi dà le spalle e indicandosi la schiena dice: "Dai, aggrappati. Ci penserò io a te. E non sto parlando solo di adesso".
Sorrido, non posso farne a meno. Come posso essere arrabbiato con la persona che amo e che mi sta dicendo che penserà a me, non solo finché ne avrò bisogno?
Ovviamente non ci riesco, non credo di poter arrabbiarmi con Owaru e rimanerci per più di dieci secondi…
Mi porta a spalle fino al portellone, poi sale sul velivolo e mi adagia dolcemente sul sedile sorridendomi. Nagai è salito anche lui e partiamo a tutta velocità. Ci allontaniamo di neanche un chilometro e sento un boato provenire dalla nave, mi volto guardando fuori dal finestrino e vedo che la notte si è fatta giorno. Il chiarore provocato dall'esplosione è talmente forte da sembrare quasi il sole a mezzogiorno.
Sento un braccio cingermi le spalle, mi volto e Owaru mi guarda sorridendo.
"Andrà tutto bene da oggi".
"Sì, lo so". Ricambio il suo sorriso e lo guardo con occhi pieni di amore e speranza.
Da oggi comincia una nuova vita per noi amore, lo sai vero?
Mi accoccolo alla sua spalla e sento che il sonno comincia a farsi sentire. Chiudo gli occhi e mentre Morfeo prende possesso di me (E adesso chi è sto stronzo di Morfeo?? >__< NdOwaru Ehm Owaru, lui è… NdSaku_interrotta Voi avevate promesso che ci sarei stato io con Toshi!!! NdOwaru Lascia stare sori, è ancora nervoso per l'interruzione di Nagai… NdYu Aaahhh poverino ^^;;; NdSaku ç__çNdToshi Non piangere amore ç_ç NdOwaru Ok, ce li siamo giocati -_- NdSaku), allungo il braccio e cingo la vita di Owaru stringendomi ancora di più a lui.

OWARI

NOTA: Tsuzuku appena ha incontrato Owaru gli ha fatto…. molto male poiché si era lasciato giocare da una banda di principianti…
OWARU: Principianti un par di palle!!! >______<
MAFIOSI: Principiante vallo a dire a tua nonna!!! >__________<
NONNA SUMERAGI: Cazzo avete contro le nonne?? >___<
TUTTI: Cazzo ci fai tu qui?? O___O
NONNA SUMERAGI: Non siamo in una fic su un manga delle Clamp?
SAKUYA&YURIKA: No! Un' ex-Clamp!
NONNA SUMERAGI: Eh! State a badare al capello!!
SAKUYA: SMETTETELA TUTTI O FACCIO UNA STRAGEEEEEEEEE!! >____<
YURIKA: Ehm…. Sori…^^;;;;;