DUE VITE, UN DESTINO
THE SMILE OF YOUR HEART
- SAKUYA -
scrivile per la fic

NOTE: Questa è una delle ss di “Due vite, un destino” quindi se non l’avete letta molte cose potreste non capirle, perché alcune scene sono prese da vari capitoli della fic principale. Detto questo… Buona lettura ^_____^
DEDICHE: Alla madrina di questa fic (e non solo di questa^^), Acua. Grazie di tutto tesora, tvttttb!! ^*^
Ad Akira14 perché adora le SenKosh ed è stata la prima a leggere questa ficci. Grazie anche a te nipo! ^*^
A Parsifal, per quello che scrive e per come lo fa, e perché sono stra-felice di averla conosciuta. Ti adoro Parsi! ^*^
THE SMILE OF YOUR HEART
by SAKUYA

The smile of your heart

KOSHINO’S POV

“Scusa...” Mi voltai verso la voce che mi aveva parlato e mi ritrovai di fronte un ragazzino, uno dei miei nuovi compagni di squadra, che mi porgeva la mano mentre il suo viso era completamente illuminato da un sorriso dolce e solare.
“Piacere mi chiamo Sendo Akira, spero diventeremo amici ^___^”
Anche negli anni che seguirono, nonostante tutti i problemi che si crearono e le sofferenze che provai, ogni volta che pensavo ad Akira mi venivano in mente quel sorriso e quella mano tesa, come se quel gesto potesse, già da allora, simboleggiare tutto ciò che nella mia vita sarebbe stato importante.

TRE ANNI DOPO, FESTA DEL DIPLOMA DELLA SCUOLA MEDIA M

“Hiroooo!! Ehi che fine hai..... Ah eccoti!!”
Akira arriva correndo e mi trova qui, nel mio angoletto preferito, sotto un albero dietro la palestra. Oggi è il giorno della cerimonia del diploma, la scuola è in fermento per tutto quello che si svolgerà, la classica festa che segue un evento importante, ma a me non importa, non sono un tipo festaiolo, né tanto meno sono fatto per tutte queste cose in cui si è costretti a stare in mezzo ad un miliardo di persone. Sono un tipo piuttosto solitario, mia madre dice che è normale, che in fondo ho solo 14 anni, che cambierò, ma a me non importa nemmeno questo. In fondo non sono mica solo! Ho pochi amici, è vero, ma comunque li ho e poi c'è lui. Akira Sendo, il mio migliore amico da quando sono entrato in questa scuola, il mio migliore amico in assoluto, da sempre.
“Che c'è?”
“Come che c'è??!! Quelli della tua classe sono venuti a cercarti nella mia, dicono che devi dare una mano con il mercatino che avete organizzato invece di fare lo scansafatiche... e allora eccomi qua... chi poteva trovarti se non io? Il mitico, solo e unico Super-Sendo??? ^___^”
Rido, come si fa a non ridere quando un deficiente integrale come lui ti si siede accanto e ti fa tutto questo discorso strampalato, senza mai riprendere fiato e sorridendo in questo modo che solo uno come lui... anzi, no, che solo lui sa fare?
E poi... che scemo, lo so che odia quando lo chiamano super Sendo! Tutto è nato sei mesi fa, quando Aki ha cercato di uscire con una delle più belle della scuola, che ovviamente è fidanzatissima, niente popò di meno che con il capitano della squadra di karate... ha rischiato tutte le ossa dicendogli in faccia che era uno scemo se pensava davvero che una come la sua ragazza potesse restare per sempre con lui... Ovviamente con il massimo della gentilezza e senza mai smettere di sorridere... E i nostri amici lo hanno ribattezzato super-Sendo...
“Beh, che hai da ridere, scusa??”
Ok, adesso muoio dalle risate. Oltre alle battute sceme adesso mi si mette anche a fare le faccine tristi?? Io lo adoro questo ragazzo, è incredibile!
Del resto, come si potrebbe non voler bene ad Akira?
“Ok, basta... smettila... vengo, vengo!!” gli dico alzandomi da terra e asciugandomi le lacrime uscite per il troppo ridere.
Akira sorride come suo solito, il suo scopo era farmi passare questa tristezza che ho addosso da qualche giorno senza sapere nemmeno io il motivo… O forse il motivo lo conosco fin troppo bene.
Forse devo andarmene. Mio padre forse dovrà trasferirsi per lavoro nella prefettura di Aichi (nemmeno ho voluto sapere la città tanto ero scosso) e quindi io devo andare con lui e il resto della mia famiglia.
E quindi, ovviamente, addio Ryonan, il liceo che ho scelto e addio Akira, il mio migliore amico.
Avevamo scelto il liceo insieme, ha una buona squadra di basket, è il nostro sport, è questo che ci ha fatto conoscere.
Akira praticava già mini-basket alle elementari, io ho cominciato alle medie. Ero curioso di vedere com'era, se si potevano fare tutte le cose che vedevo nelle partite dell'NBA che riuscivo a guardare grazie alla parabola.
Adesso so che certe cose le possono fare solo quelli con del talento, ma a me piace giocare e anche se non sono certo al livello di Aki, voglio provare a vedere cosa sono in grado di fare al liceo.
Akira mi tende la mano per farsi aiutare a tirarsi in piedi. Ogni volta che fa un gesto simile mi viene in mente la prima volta che ci siamo incontrati. Ero molto spaesato, essere in una nuova scuola e poi far parte di un club, mi avevano fatto sembrare molto più burbero e scontroso del solito, ed era solo il primo giorno di scuola!
Me ne stavo solo soletto in un angolo, aspettando che i senpai e l'allenatore entrassero, tutti erano divisi in gruppetti... Poi la sua voce, quella di Aki, mi giro e mi trovo davanti un sorriso che per un attimo mi ha accecato tanto era splendente.
Ancora non ho conosciuto neanche una sola persona in grado di sorridere in un modo magnifico come quello del mio migliore amico, ma forse è solo che per me è molto più particolare che per gli altri. E' quel sorriso che mi risolleva se sono depresso, è come se fosse in grado di spazzare via tutte le nubi e riportare il sereno.
Mi rendo conto che è una cosa assurda e forse anche un po’ strana sentita pronunciare da un ragazzo e riferita al suo migliore amico, ma per me è così, non posso farci nulla.
Allungo la mano e prendo quella di Aki, ogni volta è la stessa cosa.
E' come se tornassi a casa, è come se mi sentissi in pace col resto del mondo e tutte le preoccupazioni, le angosce e le paure sparissero.
“Beh? Che hai da guardare?”
Aki mi fissa talmente tanto intensamente che non riesco a distogliere lo sguardo, è come se mi fossi incantato... Tanto da non rendermi quasi conto che siamo ancora mano nella mano... ma la cosa... non mi dispiace affatto... Devo preoccuparmi?
“Niente, è bello vederti ridere. Mi rende felice, ecco tutto ^__^”
Che ha detto???? No dico, è diventato scemo tutto insieme?
“Ma smettila di dire cazzate...” gli dico burbero mentre tiro via la mano ma lui continua a sorridere. Sa che ero... sono, solo molto imbarazzato per quello che ha appena detto. Del resto lui è così... Capisce sempre tutto quello che dico e faccio...
Mi giro e comincio a camminare senza aspettarlo, tanto so che è dietro di me, com’è da quando lo conosco. Se anche corro avanti, faccio finta di non vederlo o lo ignoro lui c'è. Cos'altro si può desiderare da un amico? Niente, e infatti io sto più che bene così.

Ancora non ci credo... siamo in vacanza!!! Che bello! Sto andando al campetto dove io e Akira abbiamo appuntamento per fare una partitella. Mio padre alla fine non deve più trasferirsi. La sua ditta ha mandato un altro impiegato... ah! Come sono feliceeeeeeee!!!
Quando me lo ha detto, ieri sera a cena mi sono alzato di scatto (e la sedia è finita in terra... per poco mia madre non mi ammazzava!) e sono corso a telefonare ad Aki. Sì, mi rendo conto che è una cosa non stupida, ma addirittura ridicola, ma che ci posso fare se ero talmente su di giri da doverlo per forza dire a qualcuno? E a chi altri sarebbe mai potuto essere il primo a cui dirlo? Lui, solo e soltanto il mio migliore amico.
Quando gliel'ho detto è stato in silenzio per un minuto buono e io che cercavo di fargli dire qualcosa ma senza risultato. All'inizio ho creduto che fosse dispiaciuto, che non rispondesse perché c'era rimasto male e invece... Invece quel cretino stava piangendo!!
Se lo raccontassi in giro nessuno mi crederebbe nemmeno tra un milione d’anni.
L'unica volta in cui ho visto piangere Akira è stata in prima media, quando stavamo giocando in un parco e per una lite stupida tra bambini, adesso neanche mi ricordo il motivo, gli dissi che lo odiavo.
In meno di un minuto Akira scoppiò a piangere come un bambino di cinque anni cui hanno tolto le caramelle e mi ci vollero venti minuti e un abbraccio che per poco non lo soffocava per calmarlo.
Ma adesso è diverso. Adesso siamo cresciuti. Ora è Akira quello forte, mentre io a volte sembro una mammoletta, tanto me la prendo per cose insignificanti. Prima della fine della scuola avevo preso un brutto voto in un compito di giapponese e per poco non mi mettevo a piangere, mentre Akira non faceva altro che dirmi di stare tranquillo che avrei rimediato in fretta. E infatti così è stato.
Davvero non lo so cosa mi è preso in questi ultimi tempi... mah!
Tra un'elucubrazione mentale e l'altra sono arrivato al campetto e il mio amico è già qui che palleggia. Certo che è davvero bravo!
“Ciao!”
“Hiro!!!! Ciao ^_____^”
Akira si volta e come sempre sorride. Un giorno o l'altro la bocca gli si paralizzerà se continua a sorridere così!
“Beh... cominciamo a giocare?”
“Certo ^__^”
Mi lancia la palla e cominciamo uno dei nostri soliti one-to-one. Cavolo se non sto attento anche stavolta vincerà in maniera schiacciante!
Ho sempre saputo che è un fuoriclasse, ma migliora ogni giorno di più e io ho paura che un giorno sarà talmente tanto avanti rispetto a me che non potrò più raggiungerlo...
E cazzo Hiroaki smettila con questi pensieri da femminuccia e gioca! Ti sei fatto fregare la palla come un pivello!
“Stavolta vinco io!!” gli dico mentre mi rimpossesso della sfera e mi lancio a canestro. Akira è già alto 186 cm, mentre io sono solo 172... Certo nei prossimi anni crescerò ancora, ma anche lui e questo, nelle nostre piccole sfide, non mi aiuterà di certo!
Sono libero, Salto e ti....
“Ahiaaaaaa!!!”
Aki per fermarmi è saltato dietro di me, ma si vede che è saltato male perché non ha fatto altro che far cadere entrambi a terra. Mi volto a fatica perché lui non accenna a spostarsi da sopra di me.
La posizione è piuttosto strana: io sono in terra mentre lui è per metà su di me e per metà poggia sul terreno a sua volta. Ma perché adesso non si toglie..... Oh cavolo, non dirmi che si è fatto male...
“Akira... Aki che hai?? Akiii!!” niente non risponde, gli scuoto per le braccia, ma lui rimane immobile... se gli fosse successo qualcosa io...
“Bu!”
Mi guarda sorridendo a pochi centimetri dal mio viso. Stava scherzando lo stronzo! Ah, ma questa me la paga!!! Con un colpo di reni inverto le posizioni e mi siedo a cavalcioni su di lui.
“Brutto cretino, guarda che io mi sono preoccupato per te!!!” gli urlo a metà tra lo scosso e l'arrabbiato. Mi stava per far prende un infarto lo scemo!
Lui si limita a guardami e a sorridere, poi senza alcun preavviso comincia a farmi il solletico!
Questo... bastardo! Lo sa che non lo sopporto! E infatti comincio a contorcermi e perdo la presa con le gambe, così finisco di nuovo sotto di lui che continua a torturarmi.
“Basta... ahahahahahahah... smettila!! AHAHAHAHAHAHAH... ti prego Aki!!”
“Ok, ma solo perché me lo chiedi così gentilmente...” me lo dice piano, ad un soffio dal mio orecchio... non so nemmeno come ci sia arrivato...
Lo guardo un attimo. I suoi occhi hanno una luce particolare in questo momento, una luce che non credo di avergli mai visto... Devo essermi agitato parecchio perché anche lui ha il fiatone...
Se fossi un passante e ci vedessi così penserei che abbiamo appena fatto a pugni o che ci siamo fermati appena in tempo, colti da un attimo di passione...
Oddio ma cosa ho pensato???? Fortuna che sono rosso e accaldato per lo sforzo e perché stavamo giocando fino a pochi minuti fa, oppure Aki mi vedrebbe arrossire di brutto!
Eppure... Eppure non mi dispiacerebbe affatto se qualcuno lo pensasse... Io... adesso... vorrei solo... vorrei solo baciare Akira…
Ehhhh???!!! Ok stop, riavvolgiamo il nastro.. cos'è che voglio fare io???
Baciare Akira.
Che cazzo! Mi rispondo anche da solo adesso???
Aki si alza e mi guarda soddisfatto prima di andare a prendere il pallone rimasto chissà dove.
Mi ci vuole un attimo per abituarmi di nuovo a non avere le sue mani su di me... Le sue mani, doveee???
MI STAVA SOLO FACENDO IL SOLLETICO!!!
Oh cazzo… no, dimmi che non è vero... no... non può essere che... Guardo leggermente in basso, verso i miei pantaloni e...
Oh cazzo! Porca puttana sono eccitato!! Ditemi che non è vero vi prego! Ok, ho 14 anni, ho gli ormoni che fanno tutto per cazzi loro... ma porca miseria stiamo parlando di Akira!! Cavolo, A-K-I-R-A, avete presente ormoni del piffero? Akira, quel bel ragazzo alto, moro con i capelli neri e gli occhi profondi? Ecco lui....
“Ehi Hiro... ti sei incantato?? Guarda che vinco a tavolino!”
Mi volto facendo finta di niente, sperando che non si accorga di quello che mi sta succedendo e mi concentro come non mai nel gioco. Sembra di essere in partita tanto me la prendo a cuore! Ma almeno, penso a questo e non a quello che mi frullava in testa poco fa…
Che cavolo mi è preso?

Ormai sono passate due settimane da quando siamo entrati al Ryonan e per adesso va tutto alla stragrande! Per la prima volta da quando ci conosciamo io e Aki siamo in classe insieme e questo mi fa davvero molto felice. La squadra di basket poi è davvero forte, anche se il nostro allenatore, il coach Taoka, è un vero tiranno! Anzi, peggio, è uno schiavista!
In compenso però abbiamo un capitano che fa di tutto per spronarci a dare sempre il meglio (è un colosso, parla bene lui, al canestro ci arriva con un salto minuscolo, io me la sogno la sua elevazione!) e poi sembra che per ora le ‘attenzioni’ del mister siano rivolte ad Akira e ad un'altra matricola come noi. Si chiama Fukuda e il coach gli dà il tormento. Se continua così prima o poi manderà tutti a qual paese e se ne andrà. Io farei così, ma Aki ogni volta mi dice che lo fa solo per tirare fuori il meglio da chiunque, specie da chi può dare molto più di quello che crede.
Devo dire che me la sto cavando piuttosto bene per ora, non sono tra i titolari, certo, ma credo di avere un ottimo margine di miglioramento e questo non fa altro che spronarmi a continuare.
Oggi io e Akira siamo rimasti dopo gli allenamenti, lui voleva provare degli schemi e io gli do una mano.
“Ehi Kosh... ho una proposta da farti...”
Ahia, quando mi chiama Kosh sono guai... mi sa che vuole qualcosa da me...
“Forza che ti serve?”
“Ma cavolo! Possibile che mi sgami subito?? Vabbè, ascolta... allora sono riuscito ad avere un appuntamento con la Hasako della prima D....”
“Wow! Beato te quella è un sogno!... Ehi aspetta e io a che ti servo?”
“Beh vedi lei... ha accettato di uscire con me solo se vieni anche tu... il fatto è che... piaci molto alla sua amica Akemi... quella mora, hai presente?... e allora lei pensava che magari...”
“No, scordatelo”.
“Ma Hiro, che ti costa? Sarà solo per questa domenica!”
“Ti ho detto di no Akira!”
“Ma è carina, non puoi negarlo! Perché non vuoi uscirci?”
Eh, bella domanda... perché non voglio? Non lo so nemmeno io, non capisco più niente... da quando rifiuto un appuntamento con una bella tipa? Non che ne abbia avuti molti, questo è vero... beh giusto tre o quattro, ad essere sinceri… e solo una volta ho baciato una ragazza, ma comunque questa è un'uscita sicura!
Non lo so... forse è perché c'è anche Akira...
“Io... Aki dai, non mi va...”
“Dai, Hiro ti prego! Fallo per me!!!”
Eccolo, tira di nuovo fuori quei suoi occhioni da cucciolo supplichevole... come faccio a dirgli di no?
“E va bene, ok! Basta che non mi rompi più le scatole però!”
“Ah Hiro... sei... sei... Sei il migliore amico che si possa desiderare!”
Me lo dice e poi mi si butta addosso abbracciandomi come farebbe un bambino.
Che devo fare con lui? Ovviamente ricambio l'abbraccio per un po’ prima di scostarmi e borbottare contro di lui come mio solito. Un giorno o l'altro mi farà diventare matto!!

Stamattina la sveglia non la voleva smettere di suonare, mi sono alzato a fatica e ancora mezzo addormentato ho fatto la doccia. Ho appuntamento con Akira a mezzogiorno, così poi andremo insieme all'appuntamento con le due tipe con cui dobbiamo uscire.
Come al solito Akira ha fatto colpo su una delle più belle della scuola, ma devo dire che anche a me non è andata male. Akemi, la ragazza che voleva uscire con me, è davvero carina. Mora, piccola di costituzione, sempre tranquilla, le poche volte in cui ci ho parlato mi è sembrata molto timida, quando veniva spronata dalla sua amica, risultava anche molto simpatica... Mah, speriamo bene... Non che abbia bisogno di una ragazza in questo periodo, anzi se devo essere sincero non m’interessano poi neanche troppo adesso... Ora voglio concentrarmi solo sulla scuola, ma soprattutto sul basket.
Arrivo in ritardo di cinque minuti e Akira ancora non c'è... come al solito è in ritardo... un giorno o l'altro lo strozzerò!!
“Hiro!! Eccomi, scusa il ritardo!!”
Mi volto per guardare in faccia questo sciagurato. Mi ha lasciato ad aspettarlo per ben mezz'ora!! Se fa così tardi anche con le ragazze, quando mai ne troverà una che lo vuole davvero? Già, perché sembra strano a dirsi ma Akira non ha mai avuto la ragazza. Anche lui è uscito qualche volta con qualche bel tipino, ma la cosa si è sempre fermata lì. Lui però è più 'esperto' di me, perché da quello che so, ha baciato tutte quelle con cui è uscito, anche se si è fermato lì. Sono sicuro che se fosse andato oltre me lo avrebbe detto... Adesso mi troverò il suo solito sorriso, il fiato corto per la corsa e...
“OH MIO DIO! Ma che... cha hai fatto ai capelli???”
Questo non è Akira, è un clone ne sono sicuro! I suoi capelli.... i suoi... E’ come se avesse preso la scossa... Ha i capelli tirati completamente in aria, pieni di gel fino all'inverosimile e... a punta...
“Che c'è? Non ti piacciono? Volevo cambiare un po’, e allora…”
“.... Beh... sicuramente sono... insomma... così sei unico...” trattengo a stento una risata... il primo impatto, è senza dubbio... sconcertante, ma poi a guardarlo bene, non sta affatto male, anzi.
Ci avviamo al luogo dell'appuntamento con le ragazze chiacchierando e ridendo come sempre, oggi Aki è particolarmente contento... si vede che la Hasako deve piacergli davvero molto... Non che la cosa mi dispiaccia, certo, ma... non lo so, non credo sia il tipo adatto a lui...
Beh, è inutile pensarci, io non posso mica dire ad Akira cosa è giusto e cosa non lo è!
Arriviamo e per poco alle due non prende un infarto a guardare i capelli di Aki... anche se forse l'infarto è dovuto anche a come è vestito. Ha messo una camicia blu notte con i primi bottoni aperti e un paio di jeans blu chiaro che... cavolo quanto sono stretti! Io morirei se fossi lì dentro!
Non è da me essere così attento a come si vestono i miei amici... beh, non è esattamente vero... di Aki so tutto e noto tutto... Aaaaahhh!! Bastaaaa!! Che cavolo mi sta prendendo oggi?
Cominciamo a girare per le vie del centro, ci fermiamo in un fast-food a pranzare e chiacchieriamo tutti insieme. Mi sto divertendo molto, Akemi è molto più simpatica di quello che credevo, ma quella.... ggrr… la Hasako sta facendo di tutto per appiccicarsi ad Aki come una ventosa!
Certo, dovrei essere contento per lui, ma... non lo so... c'è qualcosa che mi ribolle dentro ogni volta che la vedo sfiorargli un braccio o una mano come se lo facesse per caso.
E' tutto il pomeriggio che giriamo, adesso sono davvero stanco! Ci feriamo nel parco, quello dove c'è il campetto in cui veniamo sempre a giocare e Akemi propone di andare a prendere da bere e io sono costretto a seguirla.
Continuo a dire che non mi dispiace affatto stare con lei, ci si parla molto bene, ma... lasciare Aki con quella... possibile che sia geloso? Noooo, è impossibile... Geloso di cosa poi? Se anche Akira si fidanzasse, certo il nostro rapporto non cambierebbe, siamo troppo amici perché ciò accada.
Torniamo ridacchiando con le lattine in mano ma mi gelo sul posto. Aki e Hasako... sono sulla stessa panchina su cui li abbiamo lasciati, ma adesso... adesso si stanno baciando...
Non ci credo... Non è quello che vedo, è quello che provo nel vederlo.
E' come se... se il mondo stesse crollando, l'inferno prendesse possesso della Terra e del cielo e niente e nessuno potesse fermarlo.
Akira sta baciando una ragazza, e allora?
Allora io credo che morirò all'istante se non me ne vado immediatamente, se non tolgo da davanti agli occhi questa scena che preferirei non aver mai visto.
“Wah! Rika c'è riuscita! Sono contenta per lei!”
Mi volto ancora scosso e improvvisamente mi ricordo di Akemi... a che pro rimanere ancora qui? La prendo per mano lasciando cadere le lattine e la porto poco distante. Mi siedo su una panchina e lei fa lo stesso.
“Akemi... tu mi piaci molto... vorresti... vorresti diventare la mia ragazza?”
Ehi... ma che cazzo ho detto? Io non voglio avere una ragazza!
Perché? Perché mi fai sentire così Akira?
Lei è imbarazzata, ma poi sorride i dice di sì. E adesso? Come me ne tiro fuori? Si avvicina, vuole che la baci è logico. E allora? Perché non dovrei? E' carina, simpatica, allegra...
Akira vaffanculo! Vacci tu e quella troietta che ti stavi baciando!
E magari sarebbe il caso che ci andassi anche da solo perché mentre bacio questa ragazza è Akira che vorrei baciare, sono le sue mani che vorrei stringere e adesso capisco che quello che provo è solo gelosia.
Mi sono innamorato di Akira Sendo, il mio migliore amico.

Sono tre giorni che non vado a scuola con la scusa della febbre. Non ne ho neanche una linea, ma basta strofinare il termometro per fregare i miei e poi non è difficile credere che sto male vista la mia faccia.
Sono tre giorni che Akira continua a telefonarmi ma mi faccio sempre negare. Ora sono in bagno, ora sto riposando, ora ho un tremendo mal di testa che non mi permette di parlare...
Mia madre sta cominciando a preoccuparsi. E' la prima volta che non voglio parlare con Akira, ho sempre gli occhi rossi e non faccio altro che starmene nel letto, con le coperte tirate fin sopra il mento, con la luce spenta a rimuginare sui miei sentimenti.
Mi sono innamorato di lui porca puttana! Adesso capisco molte cose.
Capisco perché sono tre anni che sto bene solo quando Akira è con me, perché un suo sorriso è in grado di farmi tornare l'allegria e perché tre settimane fa, durate quella partitella al campetto avrei voluto baciarlo.
Vederlo baciare una ragazza mi ha messo a confronto con ciò che provo. Mi ha costretto a guardare in faccia la realtà. E la realtà è che siamo due ragazzi, che lui è il mio migliore amico e viceversa e che quest’amore è senza futuro né speranza.
Per questo mi sono messo con Akemi, o meglio... l'ho fatto per ripicca, lui si sarà di certo fidanzato con la Hasako, perché anche io non dovrei avere una ragazza? E' questa la cosa giusta... avere una ragazza... non un ragazzo... non Akira...
Ricomincio a piangere. Ma cazzo! Avevo smesso da neanche cinque minuti!
Devo trovare una soluzione, non posso andare avanti così, non posso...

Dopo cinque giorni sono tornato a scuola. Akira mi è saltato praticamente addosso quando mi ha visto. Mi ha detto che sono stato cattivo a non fargli nemmeno una telefonata, che l'ho fatto preoccupare e poi mi ha sorriso come sempre, come fa lui.
Io ho ricambiato il sorriso e gli ho chiesto scusa. E adesso va tutto per il meglio... o almeno mi sforzo di fare andare le cose nella giusta direzione. Non posso evitarlo per sempre, non posso continuare a fuggire. Adesso ho una ragazza, mi aiuterà lei... Lei e il basket mi faranno dimenticare questo amore senza senso.
Sto pranzando con Akemi e lei è così felice che sia tornato a scuola... mi chiede se mi va di accompagnarla a fare delle compere dopo gli allenamenti e io ovviamente accetto. Non so bene quale sia il comportamento più adatto ad una coppietta, ma non sarà certo difficile!
Anche Akira adesso è fidanzato. Alla seconda ora abbiamo avuto buco e così si è messo a raccontarmi quello che si sono detti lui e Hasako dopo che li abbiamo lasciati da soli e ovviamente si è fatto raccontare tutto di me e Akemi. E' stato molto contento che mi sia trovato la ragazza anche io, ha detto che potremo fare tantissime uscite a quattro e che è davvero straordinario che ci siamo fidanzati nello stesso giorno.
Già è tanto straordinario che non ci credo... Ho fatto una stronzata lo so, ma almeno così potrò pensare di meno a lui che bacia un'altra... Ma cazzo! Appunto... un'altrA.... io non avrei speranze in ogni caso. Se anche non fossi il suo migliore amico ci sarebbe sempre il problema principale, cioè che sono un ragazzO... eccolo il fatto...
Sembra che ci stia riuscendo bene ad ingannare tutti, a nascondere quello che provo perché in questi giorni va tutto bene... ogni tanto Akira mi guarda in modo strano, ma io cerco di non farci caso... Come se fosse una cosa possibile non accorgersi di lui specie con quei capelli che si ritrova in testa! Si è tenuto quella pettinatura assurda! Devo smetterla sul serio di pensare a quel cretino ogni istante, non è possibile!
“Ehi Hiro, ti va di mangiare insieme?” Siamo negli spogliatoi, io e lui, come sempre.
“No”. Forse sono stato un po’ troppo brusco, ma non mi va di sentirmi dire quanto è carina Hasako, ormai non parla di altro.
“E dai... Sai... ieri sono stato a studiare da Rika-chan e...”
Rika-chan? Adesso la chiama anche per nome? Pensa che palle! Perché si è interrotto? Sollevo lo sguardo dalla borsa e vedo che sta guardando fisso per terra... Non è da lui, sembra imbarazzato...
“... e beh sai... insomma... lo abbiamo fatto....”
No vi prego ditemi che non è vero. Akira ha... ha fatto l'amore con lei? Ma se non ci sta da nemmeno una settimana!
“Ma sei scemo? Non mi hai sempre detto che lo avresti fatto solo con chi amavi davvero?”
Mi blocco... che ami quella ragazzina? No... Kami ti prego...
“La ami?” la mia voce si abbassa, è quasi un sussurro.
“No... ma... presto... Hiro... tu non capiresti...”
“Non sono stupido! Cerca di spiegarmelo cazzo! Dimmi perché?”
“Perché ti scaldi tanto? Che t’importa di quello che faccio? Mi andava di farmela e me la sono fatta! Vuoi un consiglio? Fa lo stesso con Akemi, almeno metti sotto controllo gli ormoni e ti calami un po'!!”
Mi scaldo perché ti amo, mi scaldo perché dovevi essere mio e non lo sarai mai, mi scaldo perché non potrò mai essere felice con te, mi scaldo perché vorrei i tuoi baci e le tue carezze...
Ma a che servirebbe dirtelo? A niente ovviamente.
“Bene... seguirò il tuo consiglio. A domani Sendo”.
Cazzo... era da talmente tanto che non lo chiamavo Sendo...
Ti ho ferito forse? E' per questo che i tuoi occhi sembrano così infinitamente tristi, è per questo che sento che se adesso non scappo di qui a tutta velocità me ne sbatto della nostra amicizia e vengo lì a consolarti?
Scusa Aki, perdonami, ma io ti amo, ecco la verità.

Sono passati sei mesi da quando sto con Akemi. Oggi, nella pausa pranzo mi ha detto che Rika e Akira hanno dei problemi. Io lo sapevo già, ma ovviamente ho fatto finta di niente. Dopo quella volta in cui Aki mi ha detto che lui e Rika lo avevano fatto è tornato tutto come sempre tra me e lui. Siamo amici com’è sempre stato, ci raccontiamo tutto, parliamo di qualsiasi cosa. Ed è per questo che so che con Rika le cose non vanno affatto bene, anzi. Di sicuro so che non è più successo niente tra loro che non si limitasse a baci e carezze.
Aki si è scusato con me, ha detto che sta con Rika perché le vuole un gran bene, ma purtroppo non la ama. Credeva che andando al letto con lei avrebbe potuto cominciare ad amarla, ma che ovviamente si sbagliava. E adesso lei soffre. Lui cerca di passare con lei meno tempo possibile pensando che così lei soffra di meno. Ma si sbaglia e gliel'ho detto.
Mi stupisco ancora del fatto che Akemi non si sia mai accorta di niente. In sei mesi non abbiamo fatto altro che uscire ogni tanto (raramente da soli, di solito con Aki e Rika) e baciarci di quando in quando. So che lei sarebbe voluta andare fino in fondo, ma io non voglio. Credo ancora che almeno la prima volta dovrebbe essere con una persona che si ama. So benissimo che non potrà mai essere con Aki, ma almeno vorrei qualcuno che considero più di un'amica o una sorella, come invece è per Akemi.
Forse lei non vuole accorgersene. Ormai sono davvero bravo a nascondere i miei veri sentimenti...
Il mio amore per Akira non diminuisce affatto, anzi. Cresce giorno dopo giorno, anche se cerco in ogni modo di soffocarlo e farlo scomparire non ci riesco. E per questo sto ancora più male del solito.
“Hiroaki-kun... credo che io e te dobbiamo parlare..”
“Eh? Ma stiamo parlando Ake-chan...”
“Intendevo di noi due...”
Oh, no non ce la faccio e adesso che vuole sapere? Dov'è il problema?
“Noi due? Qualcosa non va?” Sono un attore nato, non c'è che dire...
“Sì... tu non vai... Tu... sei innamorato di qualcun altro, vero?”
M’irrigidisco... e adesso che faccio? Le devo dire di sì? No…
“Ma no.... che dici... io...”
“Di Akira... Sei innamorato di Akira, vero?”
Comincio a guardare in tutte le direzioni. Qualsiasi parte va bene, purché non sia dove guarda lei... e lei adesso sta guardando me, lo so.
Possibile che nonostante tutti i miei sforzi, nonostante faccia di tutto per nasconderlo a chiunque e per dimenticarmene io stesso, qualcuno se ne sia accorto lo stesso?
Non parlo, abbasso il volto, non so che dire, non riesco a mentire, forse non voglio…
“E’ così… non c’è bisogno che tu lo dica… si vede…”
Mi allarmo, alzo lo sguardo di scatto e pianto i miei occhi nei suoi.
Non può vedersi, non DEVE vedersi! E lei lo capisce, capisce che ho paura e sorride rassicurante. Non so se avrei la forza di comportarmi come Akemi in una situazione come questa.
“Vedi Hiro… Il modo in cui guardi Akira… solo chi ama può capirlo… sembra che siate amici, e lo siete, ma tu… i tuoi occhi s’illuminano ogni volta che sorride… ecco tutto…”
“Quando lui sorride la mia anima gioisce… E’ come se solo nel suo sorriso trovassi la felicità…” Parlo senza rendermene conto. E’ questo quello che provo, è la prima volta che lo esprimo a parole, e mai parlare mi è sembrato più semplice. Tutto, quando si tratta di Akira, mi sembra più facile…
Mi accorgo di quello che ho detto, non ho avuto molto tatto…
“Scusami, io…”
“Sta tranquillo… L’ho capito da molto, solo… mi sono illusa di riuscire a fartelo dimenticare, ma non ci sono riuscita”.
Sorride di nuovo, un sorriso triste ma comprensivo. Mi dispiace per questa ragazza, ma io stesso credevo di poter dimenticare Akira con lei, ma adesso so che devo dimenticarlo da solo, nessuno potrà prendere il suo posto finché non sarò io a volerlo, e fino ad adesso… non l’ho mai desiderato davvero.
“Mi dispiace davvero…”
Sono seriamente mortificato, non so che fare, come comportarmi, cosa dire. Lei si alza, mi da un lieve bacio sulla fronte e poi si avvia alla porta.
“Spero che tu un giorno possa essere felice, davvero”.
“Grazie”. Le sussurro, mentre la porta si apre e si richiude lasciandomi qui, da solo, come sempre a pensare ad Akira.

“Ci siamo lasciati. O meglio… l’ho lasciata. Oggi, a pranzo”.
Siamo soli nella palestra come spesso accade. E come spesso succede ci raccontiamo in questi momenti le cose che ci sono successe durante il giorno, quando non eravamo insieme. Ci diciamo sempre tutto io e Aki, anche se il motivo per cui mi sono lasciato con Akemi non posso dirglielo…
“Anche noi…. Anche se in realtà io sono stato lasciato… Sempre a pranzo… non è buffo?”
Sorrido, certo che è strano… è come se il destino ci dicesse che non dobbiamo cercare altrove l’amore, quando lo abbiamo davanti agli occhi. O almeno a me dice questo, ad Akira no di certo…
“Come mai, eravate… cioè, sembravate così perfetti insieme?”
“Aki… non dire scemenze… Io non la amo…” Era davvero stupito, ma alle mie parole un sorriso strano gli increspa le labbra…
Ah come vorrei… baciarlo, abbracciarlo, stringerlo, dirgli che lo amo, che lo desidero, che la mia felicità è lui… Ma non lo faccio, ricambio il sorriso, ma nel mio si può leggere una consapevolezza di cui lui non è a conoscenza.
“Lo so, lo sapevo fin dall’inizio… come del resto sapevo che non avrei mai potuto amare Rika-chan… Hiro, sai a volte penso che io e te…”
“Ehi ragazzi ancora qui?? Non stancatevi troppo che dopodomani abbiamo quell’amichevole, ok?”
La voce di Uozumi riporta distoglie entrambi dal discorso. Ma perché cavolo è arrivato adesso?
“Sì, certo non ti preoccupare… stavamo andando via ^___^”
Eccolo il solito Aki, sempre allegro e gentile…
Ma che voleva dire?
Io e te….?
Io e lui cosa?
Io una cosa la so: se non la smetto di fantasticare su di lui, mentre siamo sotto le docce, come adesso, mi prenderò un accidente a forza di docce fredde!

Più il tempo passa più mi convinco che sono senza speranze. Quanto tempo è passato da quando conosco Aki? Cinque anni? Beh, possibile che in tutti questi anni ancora non abbia capito che per lui sono solo un amico? Cioè, lo so bene di essere solo quello per lui, ma… Ogni volta che sto con lui tutto scompare… e questo succede ogni giorno!
Quest’anno non siamo in classe insieme, ma la cosa non importa… Veniamo a scuola insieme, ci alleniamo fino a tardi insieme e torniamo a casa insieme, almeno quel tanto che la strada da percorrere ci permette… A volte mi sembra che il tempo per noi si sia fermato a quando avevamo undici anni, e invece… e invece siamo già in seconda liceo… e io ancora non sono riuscito a trovare qualcuno che riesca a farmelo dimenticare.
La verità però è che non l’ho cercato affatto. A che pro? Trovare una persona da far soffrire come è successo con Akemi? No grazie, mi è bastata lei.
I sentimenti non si comandano, se non riesco a dimenticarlo da solo, nessuno potrà torgliemelo dalla testa, non si decide di chi ci si innamora, succede e basta…
E a me è successo, mi sono innamorato del mio migliore amico, e allora? E' una vera sfiga lo so, come so che dovrei farmene una ragione, trovare un altro amore...
Mi immagino a cinquant'anni, sposato con figli e nipoti e una foto che spicca tra le altre.
Due ragazzi...
'Questo è mio migliore amico, Akira... Ci conosciamo fin dalle medie!... Già una vera fortuna avere amici così!'
Mi sembra già di sentirla la mia voce parlare di me e lui a qualcuno che mi chiede chi sia il bel ragazzo accanto a me da giovane... E immagino anche il mondo sparire e la gioia avvolgermi solo vedendo quegli occhi e quelle labbra sorridermi, proprio come succede adesso...
Sono patetico, lo so, sono davvero senza speranza...
A volte sembro una di quelle ragazzine che sognano un cantante o un attore famoso con gli occhi che sembrano diventare cuoricini che battono e il rivolo di bavetta che scende dalla bocca...
Che idiota che sono! Certo che il cervello mi è proprio andato in pappa per colpa di 'sto scemo qui che ha il gel al posto dei capelli!
Già, perché lo scemo non ha più cambiato pettinatura da quella volta in prima liceo... chissà poi perché... Adesso passa ancora meno inosservato di prima, ovviamente, e io lì a fremere di gelosia (e non so come riesco a nasconderla) ogni volta che un gruppo di ragazzine (e non solo quelle, ma anche donne più grandi!) lo spogliano con lo sguardo e persino qualche ragazzo lo osserva con aria famelica.
Certo non posso dire che Aki è mio visto che non lo è, ma dato che a lui piacciono le ragazze, vorrei almeno avere il diritto di provarci per primo nel caso cambiasse idea...
Ok sono completamente fuso, mi sono persino lasciato aggirare come un pivellino da questa stanga che è il mio amico…
Porca miseria quanto è alto adesso! Ormai è un metro e novanta, mentre io mi sono fermato ad un ben misero metro e settantaquattro... Salta, e segna, come è logico che sia...
“Sveglia Hiro!!! Si può sapere che hai? Sei distratto oggi!”
Che cosa ho??? Lui mi chiede con quel sorriso innocente cosa ho?
No dico, secondo voi si può giocare con uno che porta un’attillata e corta magliettina nera e un paio di pantaloncini, inesistenti direi, attillati da far morire e per giunta bianchi? Non dico e per di più sotto ha i boxer neri... neri!! Ma dico è scemo?
Effettivamente a me non dovrebbe fare nessun effetto vederlo così... anche se i miei bassi istinti si svegliano ogni volta che lo sfioro anche per sbaglio e la mia testa comincia a fantasticare di noi due che ci rotoliamo dove capita con Akira che non fa altro che dirmi quanto mi ama...
Cazzo, mi sto eccitando di nuovo... Inspira... respira... ogni giorno è così, che palle!
“Distratto? Sì, beh sai stavo pensando all'amichevole con lo Shohoku... sono una squadretta... secondo te perché il coach ha organizzato con loro?”
Ringrazio il mio autocontrollo e la naturalezza con cui riesco a nascondere i miei veri pensieri perché, se non fosse per loro, Akira si sarebbe accorto da chissà quanto che sono innamorato di lui. Palleggio distrattamente mentre lui si gratta un po' il mento con fare pensoso.
Kami quanto è adorabile! Lo mangerei di baci!!
“Non lo so, il mister a volte è strano lo sai anche tu... Tanto vedrai che sarà una passeggiata!”
Sorride di nuovo e io sento che il cuore, come sempre, perde un battito nel vedere quanto è bello. Non mi abituerò mai... e questo mi spaventa parecchio.
Mi da una pacca sulla spalla e riprende in mano la palla che continuavo a palleggiare si volta e mi guarda, aspetta che mi metta in posizione difensiva e così faccio.

Dove cavolo è quel brutto cretino???? Ma io non lo so, si può essere più ritardatari di lui?
Ecco perché gli do sempre appuntamento almeno venti minuti prima di quanto sarebbe necessario... E stamattina? Oggi il deficiente non poteva venire con me... perché? Perché è andato a casa di sua nonna che è più vicina al mare per pescare... Ma io dico... allenati invece di pescare pezzo di cretino! Ma lui no... E io qui a preoccuparmi come un deficiente... Non che si veda, non sia mai, ma lo so solo io come mi sento dentro...
Uozumi mi ha già chiesto tre volte che fine abbia fatto Sendo stamattina, lo sa che veniamo sempre insieme, e io gli ho solo potuto dire che non ne ho la più pallida idea, perché è così!
Quelli dello Shohoku sono arrivati già da un po'... appena li ho visti non ho potuto far altro che confermare la mia idea, sono una squadretta. Il capitano è un colosso, tipo Uozumi, ma gli altri... Ci sono due, che credo siano matricole, piuttosto alti: un moro dall'aria scontrosa e più taciturna di me (e ce ne vuole!) e un rossino pazzoide che va in giro a vantarsi di essere l'arma segreta della sua squadra... Mah, a me sembra solo un deficiente...
“Buondì!”
Mi volto verso la porta ma so perfettamente chi è. Ce l'ha fatta ad arrivare quello scemo! E' tutto sudato, deve essere arrivato di corsa... che scemo! Scuoto la testa e gli sorrido di rimando quando mi saluta con la mano, mentre cerca di giustificarsi con Taoka...
Si è svegliato tardi? Ho sentito bene? Sghignazzo senza farmi vedere da nessuno. E' proprio irrecuperabile...
Siamo già pronti (finalmente!) per cominciare la partita, siamo appena entrati in capo, quando il rossino di prima si avvicina a Sendo e Uozumi che sono in testa a tutti.
“Sono Sakuragi, l'arma segreta dello Shohoku! Sendo, io ti annienterò!”
Cheeeee???? L'ho detto io che questo è un pazzo! Aki spaccagli la faccia e metti fine a 'sta buffonata così da poter iniziare finalmente questa benedetta amichevole... io mi sono già stufato!
No, ok... devo farmi un paio di occhiali... e in fretta anche!
Ok, lo so che sei gentile Aki, ma sorridere a quella maniera a quel coso...
Sono geloso? Sì e allora? Quei sorrisi sono solo per me! Perché porca puttana? Sì, può sembrare il suo solito sorriso di cortesia o quello che usa normalmente, ma io conosco la differenza. C'è una luce minuscola ma luminosissima che brilla nei suoi occhi e questo avviene solo quando sorride a ME!
“Piacere!”
“Piacere mio”.
Piacere un corno! Io questo qui già lo odio...GGGRR!!

“Mamma! E smettila dai!!”
Siamo nel cortile di casa di Aki a fare due tiri, è domenica, e come spesso accade passeremo tutto il giorno insieme. Sua madre deve finire le foto che ha in un rullino iniziato chissà quando e per questo non fa altro che immortalarci nei momenti meno opportuni... cioè mentre giochiamo non può distarci col flash!
“Dai ragazzi lasciate stare la palla e mettevi in posa! E' parecchio che non fate foto insieme!”
“Ma no signora... lo sa che non vengo bene in foto!” cerco di giustificarmi come meglio posso, la verità è che m’imbarazzerei troppo a fare una foto con Aki.
Ultimamente è così strano... sembra assorto da chissà quale grave problema, ma ogni volta che gli chiedo se qualcosa non va mi dice che è tutto a posto e di non preoccuparmi.
“Sì dai Hiro!! Facciamocela una foto... dai!!!”
Eccoli i soliti occhi da cucciolo... Questo grandissimo str.... lo fa apposta! In realtà i suoi occhioni si allargano così solo quando vuole che faccia come dice lui e, visto che testardo come sono faccio solo quello che dico io, lui ricorre a questi trucchetti per aggirarmi! Sì è una cosa da fidanzatini, ma io non mi illudo, Akira sa essere molto calcolatore se vuole... e questa ne è la prova!
Ma chi cerco di fregare? Aki non è calcolatore... certo lo fa apposta a fare quella faccia, ma lo farebbe con chiunque...
“Hiroaki facci contenti!”
La signora Sendo mi guarda con uno sguardo molto simile a quello del figlio... ecco da chi ha preso quel gran farabutto.
“Va bene... ok...” Dico sconsolato... ormai mi sono arreso... come si a fa a combattere due sorrisi smaglianti e dolci allo stesso tempo, e quattro occhi che ti guardano come se ti implorassero? Non si può, ve lo dico io, è una battaglia persa in partenza.
“Dai mettetevi in posa!”
Akira mi si avvicina e senza preavviso mi mette in braccio intorno alla vita per avvicinarmi a lui.
Io lo guardo per un istante sconcertato e l'unica risposta che ho sono due occhi neri fissi su di me, che mi guardano con talmente tanta dolcezza da lasciarmi senza fiato.
L'unica cosa che posso fare è mettere il mio braccio attorno alla sua vita e avvicinarmi ancora di più a lui.
Sento il cuore che batte all'impazzata. Non è certo la prima volta che ci abbracciamo, né tantomeno che facciamo una foto insieme, ma oggi c'è decisamente qualcosa di strano. Sorrido mentre sua madre scatta e dice “cheeeeeese!” e lui fa lo stesso. Con la coda dell'occhio lo posso scorgere, prima di voltarmi completamente per lo scatto. E' il MIO sorriso, quello tanto tenero e dolce che io amo, quello che fa solo per me... o che almeno era solo per me...

“Hiro... devo parlarti...”
“Parla allora!” gli dico senza voltarmi. Sono seduto sul pavimento della sua camera, con la schiena appoggiata al letto a guardare la televisione. Lui è seduto sul letto ma lo sento alzarsi. Mi passa davanti, spegne la tv e accende lo stereo.
E' qualcosa di serio, perché fa così solo quando deve dirmi qualcosa di davvero importante e non vuole che qualcuno lo senta passando davanti alla camera. Dice sempre che i muri sono di carta e che la porta non impedirebbe di certo a sua madre di farsi i cavoli nostri, impicciona com'è.
Si siede di fronte a me. Non credo di averlo mai visto così serio e teso. Mi sta facendo preoccupare davvero!
“Aki... che c'è?”
“Hiro... promettimi che qualsiasi cosa accada noi resteremo amici... promettimi che mi sarai accanto come hai fatto fino a adesso...”
“Aki che cazzo dici? Mi spaventi!”
“Promettilo e basta... per favore...”
“Sì, lo prometto..."
La tensione ha preso anche me, che sarà successo di così grave?
“Hiro io... mi sono innamorato...”
Vuoto. Si è fatto improvvisamente il vuoto nella mia testa.
Si è innamorato... è la prima volta...
Mi sforzo di sorridere e credo di essere abbastanza convincente perché lui si rilassa un po'...
“E'... è meraviglioso Aki! Dov'è il problema scusa?”
“E' un lui...”
Si è innamorato di un ragazzo? E io che volevo avere la precedenza se avesse cambiato gusti... Che idiota! Sento qualcosa che si incrina dentro, nel petto... credo sia il cuore...
“Ah... e allora scusa? Hai paura che ti rifiuti?”
“Non... non sei arrabbiato? Sì insomma non ti faccio schifo perché amo un altro ragazzo?”
Scemo, era di questo che avevi paura? Del mio giudizio? Se non fossi innamorato di te ti direi di andare a quel paese perché hai creduto che fossi così ottuso, però mi trattengo perché potrei aggiungere che sei tu l'ottuso che non si è mai accorto dei miei sentimenti, quindi mi guardo bene dal dire qualsiasi cosa.
“No, perché dovrei?”
Sono stato naturale? Sì, decisamente sì, si è molto rilassato adesso... ora sono io ad essere teso... chi è? Voglio sapere chi è stato in grado di portarti via da me prima ancora che tu ci arrivassi.
“Ah Hiro, non sai quanto mi rendi felice!!”
Sorridi e sei davvero felice come dici...
Mi devo rassegnare. Sì è da molto che lo dico, ma adesso sono davvero arrivato al capolinea
Forza Hiroaki Koshino scendi da questo stupido treno che credevi di poter guidare. Akira ti vede, ti ha sempre visto e ti vedrà sempre SOLO come il suo migliore amico, mettiti il cuore in pace.
Cuore? Ah, perché, ho ancora un cuore? Non lo sapevo...
“Chi è?”
La domanda mi esce da sola. Se potessi chiuderei gli occhi, ma poi tu mi chiederesti perché lo sto facendo e io non saprei che risponderti, quindi continuo a guardarti, ma non negli occhi, sarebbe davvero troppo...
“Hanamichi... Sì, insomma, Sakuragi, quello dello Shohoku”.
Sakuragi? Il rossino più pazzoide di tutti i tempi? Che strani gusti che hai Aki... chissà cosa ci trovi in lui... Ma questo sarebbe troppo, non lo voglio sapere...
Se non fossi sull'orlo di una crisi di pianto senza precedenti e se non soffrissi come un cane, scoppierei a ridere per la tua scelta.
Mentre sorrido e ti dico che riuscirai a conquistarlo e tu mi sorridi di rimando abbracciandomi, sento distintamente un rumore sordo, come di mille frammenti che cadono contemporaneamente infrangendosi del tutto al suolo, diventando sempre più numerosi.
E adesso lo so, mentre ricambio la tua stretta e trattengo a stento le lacrime, ne sono sicuro.
Non ho più un cuore da mettere in pace, è andato in pezzi pochi istanti fa.

SEI MESI DOPO. KYOTO.
SENDO’S POV

“Ciao mamma... sì tutto bene... Mamma, torno a casa ^___^”
La mia mammina sta per avere un infarto ne sono sicuro. Si è azzittita di colpo e adesso…
“Oh no, mamma! Non piangere ti prego! Sono stato via meno di tre settimane… Sì, lo so che ti manco… Dopodomani credo, domani vado a scuola per i documenti… Al Ryonan mi ammazzano, già… Ok ti chiamo domani… Anche io ti voglio bene, buonanotte”.
Metto giù la cornetta e me ne torno in camera. Passo davanti alla porta di Hana. Per un istante vorrei bussare, ma desisto subito. Che dovrei dirgli? Che lo amo e non voglio rinunciare a lui? Che io gli sono stato accanto mentre Rukawa non ha fatto niente per lui? E a che pro? Hana non mi ama, non mi ha mai amato.
Ho creduto che forse, stargli accanto, anche solo come amico, guarire le sue ferite, far passare il suo dolore, mi sarebbe bastato e invece… Invece mi sono solo illuso. Io voglio stare con lui, poterlo amare… o almeno credo.
Sto molto meno peggio di quello che credevo. Soffro, è vero, ma non quanto avrei immaginato… forse ancora devo rendermi conto della situazione.
Sono stato solo uno stupido. Credevo davvero di conquistarlo? Si vede lontano kilomentri che ama quella volpe congelata… come lo chiama lui. L’ho capito dal giorno dell’amichevole, il giorno stesso in cui ha deciso che Hana sarebbe stato mio.
Ho visto come il freddo e impassibile Rukawa è andato a dirgli di darsi una svegliata. Lì per lì ho solo creduto che in realtà lo considerasse un amico, ma poi… Ogni volta che li vedevo sul campo o fuori, ogni volta che guardavo Hanamichi, lo vedevo.
Vedevo la luce che gli si accendeva ogni volta che i suoi occhi si posavano su Rukawa, un po’ come succedeva a me…
Sono ore che mi giro nel letto senza riuscire a prendere sonno. Vorrei chiamare Hiro, lui saprebbe che dire, mi consolerebbe… a suo modo certo, ma lo farebbe!
Mi manca da morire… sono contento di tornare a casa solo perché così potrò ricominciare a stare tutti i giorni con lui, il mio amico di sempre…
Mi ricordo quando avevo deciso di dirgli di Hana. Eravamo a casa mia, il giorno in cui abbiamo scattato quella famosa foto. Era strano, sembrava quasi… non lo so, non saprei dirlo. Ero talmente teso quel giorno. Dovevo dire al mio migliore amico di aver capito di essere gay… in realtà lo sapevo già da molto tempo, credo di averlo capito quando avevo quattordici anni, ma avevo sempre cercato di illudermi che non fosse così. Per questo uscivo con un sacco di ragazze, per questo mi ero messo con Rika, per questo c’ero andato al letto. Una sola volta certo, ma era la mia prima volta… In quel momento mi sono accorto che non potevo fingere, perché non era con lei che avrei voluto essere e non era a lei che pensavo.
Mi ricordo che Hiro si incazzò da morire quando glielo dissi. Lo avevo bombardato con tutti i miei discorsi sull’amore vero, sul farlo con la persona giusta, solo per amore e poi? Era come se, in un certo senso, avessi tradito i nostri ideali… Ma lui non poteva capire, non potevo dirgli che non mi piacevano le ragazze, ero troppo scemo per rendermi conto che lui mi avrebbe capito e non odiato.
Quando poi è arrivato Hana, ho sentito che dovevo dirlo a Hiro, non potevo continuare a tenergli nascosta una cosa così importante.
Mi sono sentito talmente sollevato in quel momento, quando mi ha detto che era felice per me… Eppure, allo stesso tempo… Sono rimasto profondamente deluso. Era come se la cosa non gli importasse, non mi ha criticato, non mi ha fatto i complimenti, niente. Confesso di essere stato male per questo, ho creduto che davvero non provasse il minimo affetto per me.
Poi, quando gli ho detto che sarei venuto qui, ho creduto che sarei morto. Niente, non ha detto niente. E’ rimasto a fissare per un po’ il vuoto, poi mi ha guardato, mi ha sorriso e mi ha detto che se era quello che volevo veramente, era felice per me.
Ma non c’era emozione nella sua voce. Credo che abbia sofferto molto in quel momento, sembrava quasi… disperato, ma l’ho capito solo dopo.
Quel giorno, nella sua camera, l’ho odiato.
L’ho odiato davvero tanto.
Il mio migliore amico se ne fregava che me ne andassi in un’altra città per seguire un ragazzo che non mi amava e che, probabilmente, non lo avrebbe mai fatto. Mi lasciava partire, non provava nemmeno a fermarmi.
Avrebbe dovuto urlare, prendermi a pugni, tenermi lì con la forza, e invece… Invece mi sorrideva come faceva con gli altri… Già perché i sorrisi che di solito riserva a me sono diversi, e per me è lo stesso.
Io e Hiro ci conosciamo da quando avevamo undici anni. Me lo ricordo il nostro primo incontro.
Era il primo giorno di allenamento al club di basket della nostra scuola media. Io me ne stavo a chiacchierare con un paio di altri ragazzini e guardandomi intorno vidi lui.
Se ne stava solo solo in un angolo, sembrava che lo avessero messo in castigo. Non so perché, ma i suoi occhi mi attrassero subito. Lasciai quelli con cui parlavo e andai da lui, gli chiesi scusa e lui si voltò a guardarmi incuriosito. Ero già molto più alto di lui e si vedeva che eravamo tipi completamente diversi.
“Piacere mi chiamo Sendo Akira, spero diventeremo amici ^___^”
Gli sorrisi, ma mi accorsi che c’era qualcosa di diverso, non era il mio solito sorriso, eppure io non avevo fatto nulla per comportarmi diversamente.
“Ciao sono Koshino Hiroaki, piacere di conoscerti”.
Anche adesso, e in tutti questi anni passati, mi ricordo sempre il nostro primo incontro. Il suo sorriso e la sua mano tesa che poi stringeva la mia. Nonostante tutto quello che ho passato in questi anni, ogni volta che penso a Hiro, penso inevitabilmente a quel nostro primo incontro, perché è da lì che ho capito cosa sarebbe stato veramente importante nella mia vita, la stessa cosa che è importate ora… la mia amicizia con Hiroaki. Io lo so, so che qualsiasi cosa accada posso rivolgermi a lui e lui a me, so che, quando me ne sono andato ha sofferto ma ha cercato di non farmelo pesare, so che adesso che tornerò, non mi darà né falsi consigli d’incoraggiamento, né parole di rimprovero.
Sarà al mio fianco e mi aiuterà a superare tutto.

Mi sono letteralmente attaccato al campanello. Possibile che nessuno si decida a venirmi ad aprire?
Non mi è passato neanche una volta per la testa il fatto che magari potrebbe non esserci, io lo so che è in casa…
Per fortuna non mi sono sbagliato… La porta si apre. E’ Hiro.
Sento il cuore perdere un battito… Sono tre settimane che non lo vedo, il periodo più lungo da quando lo conosco.
E’ ancora mezzo addormentato, lo vedo dai suoi occhioni neri socchiusi e assonati, dal pigiama in disordine e i capelli arruffati.
Kami è adorabile!
“^____________^ Buongiorno! ^______^ Ma come, dormi ancora??”
Sorrido come sempre, è il sorriso sempre presente sulle mie labbra che mi caratterizza, anche se adesso… adesso vorrei fare tutto meno che sorridere.
E’ stato un bel colpo quello di Hana… di nuovo mi sono aggrappato a qualcuno che non mi poteva amare.
“A... Aki?”
“Hana mi ha rimandato a casa, è innamorato di Rukawa. Mi fai entrare Hiro?”
La voce mi esce dolce e allegra, come se non fosse successo niente, come se andasse tutto bene e quello che ho detto fosse la cosa più normale del mondo. No che non lo è cazzo!
Sto male, Kami quanto sto male, me ne rendo conto solo adesso…
“Aki... mi dispiace, io non so che dire...”
“Dimmi solo che sei contento di vedermi”.
E’ di questo che adesso ho bisogno, non so perché, ma se adesso Hiro mi sta accanto so che potrò superare tutto… o forse no, lo so il perché. Lo sapevo fin dall’inizio, in fondo sapevo benissimo che Hana, anche se è una persona meravigliosa e fantastica, non sarebbe stato sufficiente, nessuno lo è mai stato, neanche l’amicizia di Hiro è mai riuscita a cancellare… ma adesso me la farò bastare, perché è solo questo che mi ha fatto andare avanti fino ad oggi.
Mi volto e gli sorrido.
Cazzo no, sto piangendo!
Erano anni che non piangevo. Da quando, eravamo ancora alle medie, Hiro mi disse che mi odiava perché… non me lo ricordo nemmeno il perché. So solo che in quel momento il mio cuore si spezzò. I ragazzini lo dicono spesso senza pensare e lui aveva fatto così, avevamo litigato, sicuramente per qualche sciocchezza, ma sentirgli dire quelle parole… Piansi come un disperato, sembravo un bambino piccolo, e lui mi consolò. Mi abbracciò e mi disse che non era vero, che non avrebbe mai potuto odiarmi e io mi calmai.
Come quella volta piango, ma stavolta il motivo è ben diverso e stavolta riesco a sorridere, ma perché non riesco a fermare le lacrime vorrei sapere?
Sento le sue braccia stringersi attorno al mio collo, è in punta di piedi per abbracciarmi meglio, per stringermi, farmi sentire che lui è qui per me… E io piango, piango così forte da rimanere senza fiato, singhiozzo e stringo più forte l’abbraccio, mi dispero e mi aggrappo a lui.
“Sono felice... felicissimo di vederti...”
“Anche io Hiro, anche io”.
E’ vero, adesso sono felice. Anche se continuo a piangere, anche se sto soffrendo, anche se non saprò mai spiegarti quello che provo in questo momento, anche se non riuscirò mai a uscire da questa cosa… adesso sono felice solo perché tu sei qui con me.

Sono passati due giorni da quando sono tornato. Domenica Hiro mi ha fatto restare a casa sua per tutto il giorno. Mi ha coccolato come se fossi stato un cucciolo bisognoso d’affetto (e forse era vero), non faceva altro che chiedermi se stavo bene, se avevo voglia di qualcosa in particolare, se quello che aveva cucinato mi piaceva… Mi sono sentito bene, fin troppo, e non ho pensato per niente a Hanamichi.
Ieri sono tornato a scuola e ho ripreso ad allenarmi, per un po’ credo che Taoka mi terrà parecchio sotto torchio… Hiro è stato fatto capitano e anche se lui si ostina a dire che quel ruolo tocca solo a me, il coach non vuole dargli retta… e per adesso mi va anche bene così.
Adesso ho altro per la testa. Hanamichi, quello che ho fatto…
Mi ricordo quando stavo preparando i bagagli e Hiroaki era con me. Stava sistemando i miei libri in uno scatolone e così a bruciapelo mi ha chiesto se ero sicuro di quello che facevo. In quel momento lo ero fin troppo e infatti gli dissi, che quando avrebbe amato qualcuno come io amavo Hana, allora avrebbe capito perché lo facevo. E lui ha detto che capiva perfettamente… mi ha lasciato spiazzato. Mi sono chiesto, e continuo a chiedermi, se Hiro non sia segretamente innamorato di qualcuno
Lui ne è il tipo, cioè quello che mette tutto se stesso in quello che fa senza mai lamentarsi o abbattersi, non come me…
Me ne sono andato e non ho risolto niente, anzi… più passa il tempo più mi rendo conto che niente è mai cambiato davvero, che in realtà mi sono solo illuso che qualcosa fosse cambiato, che quello fosse un nuovo inizio. Sbagliavo. Partire e tornare ha solo riaperto vecchie ferite mai del tutto rimarginate e ne ha aperte di nuove.
Sono diventato bravo a nascondere i sentimenti, ho imparato a farlo davvero bene, e fare finta che quello che provo in questo momento non esiste sarà semplice… forse…
“Aki!! Ti dai una mossa?????”
La voce di Hiro mi ricorda che lui è qui fuori ad aspettarmi, mentre io sono ancora mezzo nudo a sistemare la borsa dopo gli allenamenti di oggi.
“Sì, sì… ho fatto!” finisco di sistemarmi ed esco col mio solito sorriso, quello di circostanza. So che non devo fingere con Hiroaki, che lui capirebbe qualsiasi cosa solo dandomi un’occhiata veloce, ma per certe cose il mio amico sembra non avere buona vista.
“Aki… che hai?”
“Non mi hai più chiamato Aki-chan dall’aeroporto…”
Hiro si è leggermente irrigidito a queste parole. E’ davvero timido a volte, ma il vero problema è che lui non è certo il tipo che esterna i suoi sentimenti!
“E allora?”
“Niente… è solo che mi piaceva… E’ stata la prima volta che hai usato un diminutivo carino da quando ci conosciamo…”
“Ok, se non ti piace, non ti chiamo più Aki!”
“Hiro-kun sei davvero permaloso!!!” Metto un braccio intorno alle spalle del mio amico mentre ridacchio divertito… è davvero tenerissimo quando fa il burbero, perché poi, io lo so, è una persona dolcissima…
Quella volta, la stessa a cui pensavo prima, quando mi stava aiutando a preparare tutto, ha detto che gli sarei mancato così, come se niente fosse, come se lui fosse il tipo che dice cose del genere sempre… come se mi dicesse tutti i momenti che tiene a me… Sì, lo so è ovvio, ma ogni tanto farebbe anche piacere sentirselo dire… è una cosa da ragazze forse, ma a me piace che mi si dicano frasi mielose tipo “Ti voglio bene” anche se uno lo dimostra con i fatti…
Continuiamo a camminare così, col mio braccio sulla sua spalla, con lui che ad ogni passo mi si avvicina un po’ di più… è il suo modo per dirmi che è felice che io sia qui.
“Senti stasera i miei escono con i tuoi genitori, vieni a cena da me?”
“Ehm… sì… perché no…”
“Ehi quanto entusiasmo, non venire se non vuoi! Cattivo!!!”
Lo guardo con la mia migliore espressione da cucciolo ferito, chi mi può resistere quando faccio così? Nessuno!
Hiro è davvero strano questi giorni, anzi è strano da quando gli ho detto che sarei partito. Quando glielo dissi non fece un fiato, poi mi chiese se ero sicuro e poi, subito dopo disse una cosa che non mi sarei mai aspettato da lui: mi disse che gli sarei mancato. Ero seduto in terra, dietro di lui e lo abbracciai forte, fortissimo.
Era una cosa meravigliosa, ma non potevo certo attaccarmi solo a quello no?
Poi all’aeroporto il colpo di grazia. Gli dissi che gli volevo bene, era la prima volta. Per la prima volta da quando ci conoscevamo gli dissi che gli volevo bene… Avrei voluto aggiungere molto altro, ma non sarebbe servito… un gesto vale più di mille parole.
Lo abbracciai di nuovo e disse cha anche lui mi voleva bene. Ecco quello fu davvero il colpo fatale. Io stavo partendo, stavo seguendo un ragazzo che sapevo, sentivo, essere innamorato di un altro, lasciavo tutto solo per seguire un’illusione e il mio migliore amico, nonostante tutto, mi diceva che mi voleva bene.
“Scemo! Certo che vengo!!”
Lo guardo, sorrido. Solo lui è in grado di farmi sorridere così, è un sorriso puro, che viene direttamente dal cuore, e lo stesso vale per quelli che lui rivolge a me.
Continuiamo a parlare, di tutto, come sempre. Hiro cerca in qualsiasi modo di non farmi pensare a Hana, di non nominare lui o qualsiasi cosa possa farmelo venire in mente.
Ancora non ha capito… ma del resto, come potrebbe? Quello che mi fa stare male, non è il fatto che Hana non mi ami, non lo ha mai fatto, lo sapevo quando sono partito… Il problema non è nemmeno l’illusione, sapevo che non avrebbe mai potuto amarmi, non gli rimprovero niente, non mi ha sfruttato, solo… si è appoggiato a me quando ne aveva bisogno, ma anche io ho fatto lo stesso con lui.
Hana è stata la prima persona ad interessarmi così tanto. Lui è… non bastano le parole per definirlo… e io avevo bisogno di aggrapparmi disperatamente a un qualsiasi sentimento. Amicizia, affetto, stima, tutti insieme non costituiscono l’amore, ma almeno una buona parte di esso e così io ho creduto di poterlo amare, anzi... ho creduto di amarlo e basta.
In realtà cercavo solo un modo per dimenticare quali sono i miei veri sentimenti, per dimenticare il ragazzo che mi ha preso il cuore e che non ha alcuna intenzione di restituirmelo. Lui non lo sa nemmeno, non immagina neanche quello provo, ma a me va bene così…
A undici anni non capisci bene i tuoi sentimenti, e scambi facilmente l’amore con l’amicizia, a quattordici, se per un incidente ti trovi a due millimetri dalle labbra di un tuo amico e ti viene una voglia matta di baciarlo, il sospetto che non sia solo amicizia ti viene, ma poi pensi che siano gli ormoni, la crescita, la situazione e fai finta di non esserti accorto di amarlo… Ma quando a diciassette, credi di esserti innamorato di un’altra persona, sai che quella persona non ti ama affatto e non soffri poi più di tanto… anzi, non soffri per niente, ma non vuoi ammetterlo… allora ti rendi conto che potrai scappare in eterno, potrai convincerti per il resto dei tuoi giorni che quello che provi non esiste, puoi aggrapparti ad un amore che non esiste, ma non servirà a niente, perché i tuoi veri sentimenti verranno sempre fuori.
Sono innamorato di Hiro dalla prima volta che l’ho visto, e non importa che allora avessi solo undici anni. Ho sofferto e soffro molto per Hana, ma non tanto per il rifiuto in sé, quanto… non so se riesco a spiegarlo nemmeno a me stesso… il fatto è che di nuovo ho scelto una persona che non posso amare e che non può amare me. Mi viene spesso il sospetto che io sia destinato a rimanere solo… Non è da me essere pessimista, lo so, ma… che ci posso fare?
Quando penso a Hiro sono felice perché lui è al mio fianco, sempre… ma sono anche infinitamente triste perché non nella veste in cui vorrei…
Finalmente, dopo tutte queste elucubrazioni, ho la possibilità di distrarmi.
Ho lasciato Hiro in sala da pranzo e gli ho impedito di entrare in cucina. Anche se è stupido, mi sembra di essere una coppia in momenti come questi…
“Voilà! Ecco a voi monsieur!”
Gli sorrido e gli metto davanti un piatto di riso al curry… una stupidaggine, lo so, ma tra noi due è lui quello bravo in cucina, non io! Mi fa un sorrisone dei suoi e mi dice buon appetito con già metà del riso in bocca… Anche se sono una schiappa ai fornelli, lui mangia tutto quello che cucino io come se fossi uno chef…
Kami quanto lo amo!

Cavolo però così mi provoca!! Siamo seduti sul divano a guardare la tv… niente di strano, no?
Sì niente di strano, non fosse che Hiro è mollemente appoggiato con la testa sulla spalliera… che pende dalla MIA parte… starà sì e non a cinque centimetri dalla mia spalla… Prima, come se niente fosse, avevo messo le braccia sullo schienale… non l’ho nemmeno fatto apposta!! E adesso? Adesso ci manca poco che lo abbraccio… E poi io dico… Proprio stasera dovevano dare solo film melensi e romantici? La luce spenta, la tv con questo cavolo di film… il respiro di Hiro calmo e regolare.. il suo viso vicino a me.. così vicino eppure così irraggiungibile… Ma che cavolo dico? Questo non è Akira Sendo che parla!! E’ solo uno stupido ragazzino pauroso… e io non sono così!!
Prendo un respiro profondo. Allungo un po’ il braccio… dai… dai che ce la fai..
Fatto! Ho messo il braccio attorno alle sue spalle e adesso lo stringo a me…
Il mio piccolo, dolce, tenerissimo Hiro alza il viso e mi guarda con un’espressione di pura confusione negli occhi. E’ così tenero adesso… sembra.. così.. fragile e indifeso… penso che se adesso lui facesse una qualsiasi cosa io smetterei di respirare…
Oddio…vorrei così tanto poterlo baciare… ma se lo facessi… inconsciamente mi avvicino di più lui… i nostri respiri si mischiano, posso sentire il suo unirsi al mio… anche lui si è avvicinato a me!
Lo faccio, mi avvicino di più, chiudo gli occhi e poggio le mie labbra sulle sue… Sono morbide, fresche… sanno di buono, sanno di lui, del mio Hiro… Ah… mio… magari lo fossi davvero!
Ho paura ad aprire gli occhi, ho paura per la sua reazione… e poi.. ci stiamo ancora baciando.. sempre che questo si possa chiamare bacio! Cavolo io voglio un bacio vero!!
Ecco adesso mi avvicino di più e… Nonononono!! Sto sognando!!! Non può essere vero… è… è… AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH!!!! Evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!
La lingua di Hiro passa sulle mie labbra più volte, ne traccia il contorno, e io le apro… Schiudo la mia bocca e permetto al nostro bacio di diventare vero… proprio come volevo io… Le nostre lingue s’incontrano, scappano, si cercano, esplorano ogni anfratto delle nostre bocche…
Quanto rimaniamo così? Stretti l’uno tra le braccia dell’altro, avvinghiati come se dal nostro essere uniti dipendesse il destino del mondo, come se avessimo bisogno ci sentirci vicini, molto più di quanto non lo siano i nostri corpi… e forse è davvero così. Almeno per me…
“Scusa…”
Hiro guarda da un’altra parte quando ci stacchiamo per respirare… scusa di cosa???
“E di che? Hiro… ascolta…”
“No, senti Akira… io…”
Se mi chiama Akira è grave… ho sbagliato tutto… non dovevo avvicinarmi così, non dovevo scoprirmi… e adesso? Io non posso lasciare che si rovini tutto… Ma tutto cosa poi? Qualsiasi cosa sia stata, c’è stata… Cavolo Hiro… è stato lui a voler approfondire il bacio!
“No ascolta tu, lo so che è stato un errore, però… è successo… non succederà più vedrai…”
“TU non hai capito niente Aki! Se è successo... Io… vorrei succedesse di nuovo, è questo il problema lo capisci? Forse per te non è contato nulla pe… mpff….”
Non lo lascio finire. Mi avvento di nuovo sulle sue labbra e stavolta lo sento resistere un po’ ma per fortuna cede quasi subito e finalmente ci stiamo di nuovo baciando.
Per quanto? Da quanto l’ho desiderato? Per molto, da troppo tempo…
Non è stato un errore, volevi che succedesse di nuovo? Beh sta succedendo, e stavolta non ti permetterò di essere confuso, non ti permetterò di credere che per me non è contato nulla.
Ci stacchiamo di nuovo, più ansanti di prima… hai la camicia tutta in disordine, mi sa che ti ho abbracciato con un po’ troppa foga… Ma vedrai che tra due minuti questa camicia non ti servirà più… Ho altri progetti per la serata… davvero dei bei progettini… un lampo di desiderio passa nei miei occhi mentre ti sistemi la camicia e mi lasci intravedere una parte del petto… Quante volte ti ho visto nudo sotto la doccia e sono stato costretto a mettere la manopola dell’acqua sulla temperatura minima? Troppe, davvero troppe… strano che non mi sia mai preso un accidente…
“Perché?”
Come perché? Che cavolo di domanda è perché? Perché cosa? Perché ci siamo baciati? Perché voglio fare l’amore con te? Perché ti amo e non te l’ho detto?… Beh adesso che ci penso, anche io avevo parecchi perché in testa e non me n’ero accorto….
“Perché ci siamo baciati?”
“Io lo so perché l’ho fatto, ma tu… tu perché?”
“E tu perché lo ha fatto?”
“Te l’ho chiesto prima io!”
Che musetto da bimbo ha adesso! La mia mano si muove da sola e ti accarezza una guancia… la tua pelle… è così morbida e… profumata… adesso so qual è il tuo profumo, il tuo sapore… come ho fatto a vivere tutto questo tempo senza conoscerli?
“Hiro… l’ho fatto perché volevo farlo… volevo baciarti… e non solo quello… Adesso tocca a te…”
Adesso ti guardo maliziosamente di proposito e tu te ne accorgi, arrossisci leggermente… Oddio quanto ti voglio!
“A… anche io volevo… e voglio… e non solo quello…”
Da quando sei così timido? Beh, a dire il vero da sempre… Sei sicuro? Lo sai che se ti bacio di nuovo, se faccio l’amore con te, non ti permetterò mai più di andartene? Sarai per sempre solo mio, non ti lascerò scappare…
Ti sorrido come faccio sempre con te e il tuo volto s’illumina… non me n’ero mai accorto… che stupido sono stato…
Mi abbracci e io ricambio la stretta, mi scosto e ti bacio… ma non credere che stavolta mi basti…
Comincio ad accarezzarti il petto, la schiena, attraverso la camicia e tu fai lo stesso con me… cavolo ma resisterò per tutti i preliminari? (Hentaiiiiiiiiiiiiiii NdSaku Ma tu non hai detto una parola per tutta la fic, dovevi uscire adesso? NdAki Non ce l’ho fatta a trattenermi, sei un caso disperato
-__- NdSaku Sì, è vero ^______^ NdAki)
Sì… ma… porca puttana siamo in salotto! Se tornano i miei… oddio, non che se tornano e ci trovano in camera le cose migliorano, ma… non voglio che la prima volta con il mio unico grande amore sia su un divano!
Mi stacco dalle tue labbra meravigliose e dal tuo sapore intossicante e vedo una luce di odio puro nei tuoi occhi… scusa amore, non mi sono interrotto per cattiveria, giuro!
“Letto… andiamo in camera da letto…”
Ehi cervello.. ce la fai a dire due parole di seguito senza perderti negli abissi scuri che questo pezzo di fi… di figliolo… ha al posto degli occhi?
Annuisce ed è lui ad alzarsi per primo, mi prende per mano e comincia a trascinarmi verso la camera… Ehiiii!!! Questa è casa mia e poi... cavolo, da quando è così intraprendente il mio Hiro???
MIO… adesso sei davvero mio?
Entriamo in camera, continuiamo a non parlare e a guardarci direttamente negli occhi, in una maniera così intesa che credo potrei vivere solo per attimi come questo.
Ci baciamo di nuovo con intensità e trasporto e necessità… voglio più di semplici baci… voglio sentirmi parte di lui, della sua anima, voglio gridare il suo nome, voglio dirgli che lo amo, voglio entrare nel suo cuore e restarci, e non come amico… voglio tante, forse troppe cose, ma le voglio adesso. Mentre lo bacio lo spingo sul letto e gli sbottono la camicia, le mie mani vagano su questa pelle chiara e incontrano ogni muscolo che si muove sotto di essa, i capezzoli, rosei e già turgidi… questa cosa è nuova eppure conosciuta, quello che provo adesso… mentre scendo a baciargli il collo… è… indescrivibile… mi basta così poco per non connettere più? Solo semplici baci e carezze?
Sentire le sue mani sotto la mia maglietta che vagano e accarezzano come fanno le mie, è così… così come? Non lo so, mi stordisce mi rimane marchiato a fuoco dentro… nell’anima, nel cuore, ovunque… perché ogni parte di me, del mio essere, grida una solo nome, sente una sola parola. Hiroaki.
Ti amo Hiro, ti amo così tanto che credevo di morire se non te lo avessi detto, eppure… eppure adesso non ci riesco, dalle mie labbra non esce niente, nessun suono eccetto qualche gemito e qualche sospiro mentre mi accarezzi e scendi vero i pantaloni, li sbottoni e una tua mano comincia ad accarezzarmi e massaggiarmi nonostante i boxer…
E io faccio lo stesso… Mi muovo inconsapevolmente contro la tua mano, voglio di più e per te è lo stesso… Quando…. Aaahhh… infilo la mano nei tuoi boxer, tu fai lo stesso con me e… mmhhhmm… adesso impazzisco… ci muoviamo insieme… cavolo sei troppo vestito per i miei gusti!
Tolgo la mano e giustamente protesti ed effettivamente da’ parecchio fastidio anche a me… Mi alzo un po’ e ti sfilo la camicia, tu capisci al volo e cominci a spogliarmi… adesso impazzisco…. Mi stai togliendo i vestiti con… con una sensualità che… credo che potrei venire anche adesso se non la smetti subito di muoverti in quella maniera mentre ti tolgo questi cacchio di pantaloni!
Ormai tu sei nudo e io anche… Oddio quanto sei bello!
Ti abbraccio e finalmente sento il calore nelle nostre pelli fondersi e unirsi… questo momento conta molto più di quello che si potrebbe credere… Una scossa di pura elettricità mi attraversa quando le nostre virilità, ormai tese allo spasmo, s’incontrano mentre le nostre bocche si uniscono nell’ennesimo bacio… Voglio averti, DEVO averti!
Riprendo a baciarti sul collo e scendo lungo il petto, mordicchio un capezzolo per poi baciarlo e succhiarlo, scendo ancora e gioco un po’ col tuo ombelico… se solo penso che fra poco la mia lingua giocherà con altro…
Le tue mani sono tra i miei capelli e i tuoi gemiti si fanno più forti mentre bacio la punta dell’asta per poi lasciarla stare di nuovo… non sono sicuro che riuscirò bene a fare quello che voglio, ma tentar non nuoce, no? E poi… poi abbiamo moooooolto tempo per perfezionare la tecnica, giusto?
Massaggio i testicoli e bacio l’interno coscia e tu vuoi di più, non lo chiedi a parole ma con quegli strani suoni inarticolati che ti escono dalla bocca… e io accontento te, ma anche un po’ me, e comincio a fare quello che potevo solo nei miei sogni più arditi…
Bacio tutta la lunghezza della sua eccitazione, ci passo la lingua più volte e lui inarca la schiena, si muove spasmodicamente, chiede appagamento e finalmente glielo concedo. La mia bocca circonda completamente il suo membro e comincia a muoversi su di esso, piano e veloce, alternativamente… starò andando bene? Mah, credo di sì visto quanto Hiro geme forte… Che bello sentirlo e sapere che sono io a farlo godere così! Adesso che ci penso… questa è la prima volta di Hiro… beh in realtà è anche come se fosse la mia… anche se io l’amore con lui l’ho già fatto… solo nei miei sogni e nella mia immaginazione certo, però… la mia prima volta, con Rika, era a lui che pensavo… c’è mancato poco che non chiamassi il suo nome…
Adesso basta pensare devo spegnere il cervello, ma credo non sia necessario, tra poco mi si spegnerà da solo perché ora solo noi abbiamo importanza, solo io e lui e i nostri corpi intrecciati.
Lo accarezzo sui fianchi, sul petto e sulla bocca, lui prende la mia mano e comincia a succhiarla e baciarla, bagnando le mie dita con la sua saliva.
Devo prepararlo, ma ho un po’ paura… non voglio fargli male, ma so che sentirà dolore, e parecchio…
Comincio ad accarezzargli le natiche titubante, e sono ancora più titubante mentre infilo il primo dito tra di esse… Hiro si irrigidisce… cavolo adesso come faccio? Comincio a pompare più velocemente, mentre con l’altra mano gli accarezzo il viso… sembra che la cosa lo distragga perché adesso si è molto rilassato… sembra persino che gli piaccia…
Sfrutto l’occasione per aumentare a due le dita… cavolo adesso gli piace perché spinge i fianchi contro la mia bocca, credo che stia per venire, ma non voglio… insomma…. Dovremo raggiungere l’orgasmo insieme, no? Ok, sarà una cosa idiota, però….
Mi stacco e un grido di frustrazione esce dalle labbra del mio amore, mi avvicino a lui e comincio a muovere i fianchi, mentre le dita sono diventate tre senza che neanche me rendessi conto…
“Scusa amore… voglio arrivare con te…”
Glielo dico sussurrandoglielo in un orecchio… l’ho chiamato amore… chissà se n’è accorto… amore… il mio amore…
Gli accarezzo una gamba e comincio a muovergliela per farmela passare intorno alla vita, ma lui anticipa i miei movimenti e mette anche l’altra… Oh Kami, fammi resistere per non entrare con tutta la forza che ho in corpo!!!
Mi sistemo meglio tra le sue gambe e mi appoggio delicatamente sulla sua apertura… aaah… comincio ad entrare … Oddiooo sto toccando il paradiso!!
Hiro…aahhh… è così…. Stretto… caldo… avvolgente… perfetto… sembra che questo corpo stesse aspettando solo me… sembra che Hiro aspettasse solo me, come io ho aspettato lui, da sempre…
Si irrigidisce di nuovo e urla di dolore quando sono completamente dentro. Piange, solo due lacrime, una per occhio… mi fermo, anche se vorrei continuare…
Bacio le sue guance arrossate, le sue labbra semi-aperte, il mio respiro irregolare si mischia di nuovo al suo, corto e accelerato, lecco via queste perle che scivolano lungo il suo viso contratto per il dolore trattenuto… quanto ti amo…
“Mi fermo se vuoi…”
Fermarmi… ne sarei davvero capace? Posso davvero uscire da lui? Ce la posso fare a restare ancora così, fermo e immobile?… Fisicamente non posso, ma.. ma lo amo troppo per andare ancora oltre se lui non volesse…
“N… no… adesso… ti p… prego…”
Non ci credo ancora… Hiro... vuole fare l’amore con me… per davvero!
Spingo.. comincio a spingere piano, talmente piano che mi sembra di impazzire, ma non posso fargli più male… io voglio che lui stai bene… che stia come sto io…
Ma adesso… ora che sento la sua pelle bollente contro la mia, i suoi fianchi spingere contro i miei, le sue mani stingersi sulla mia schiena… adesso so che questo... io e lui… noi… sapevo che solo questo mi avrebbe reso felice.
Continuo a spingere e gemo, Hiro ormai non sente più dolore, chiama il mio nome, solo questo riesco a distinguere tra le sue grida di piacere… devo aver trovato il punto che lo fa godere di più, una mia mano massaggia la sua eccitazione che ho volutamente lasciato insoddisfatta fino ad ora.
Hiro urla di più e invoca il mio nome e poi… sento il suo seme riversarsi sulla mia mano, sui nostri corpi e allora non resisto più, spingo un’altra volta e mi sciolgo completamente nel suo corpo con un grido di puro piacere.
Sono sfinito, svuotato, senza forze, senza respiro, senza un briciolo di niente… sto così bene qui… rimango ancora un po’ nel suo corpo…
Gli bacio le labbra e lui sorride… ha gli occhi chiusi… il respiro ancora affannato….
“Ti amo H-chan… ti amo tanto…”
L’ho detto… gli ho detto che lo amo… e adesso? Adesso che dirà il mio Hiro?
E’ strano… non lo vedo, ho la testa poggiata sulla sua spalla… non reagisce… non parla… sembra che abbia smesso anche di respirare.
“A… anche io…”
Lo stringo di più… Kami quanto sono felice!!!
Però.. c’è ancora qualcosa che non capisco… Passa un attimo e anche Hiro mi stringe più forte… le sue braccia… il suo calore… solo questo importa… solo noi…
Lo guardo e il mio amore finalmente apre gli occhi… mi guarda e io gli sorrido… così dolcemente, così… come solo lui è in grado di farmi fare.
Esco a fatica da lui e mi stendo al suo fianco, lo abbraccio e lui poggia la testa sul mio petto.
“Non posso dormire qui…”
“Dopo… ci pensiamo dopo…”
Voglio chiudere gli occhi solo un istante, voglio restare così solo per un po’… Solo per assicurarmi che non sia un sogno… solo per vivere ancora in questo meraviglioso sogno che è la realtà…

Mmh… uffa… non voglio aprire gli occhi… sto così bene… no… ho freddo… cavolo se Hiro si stringesse di più a me starei meglio…
Apro gli occhi di scatto.
Vuoto, il letto è vuoto... ci sono solo io… Beh forse Hiro è in bagno… mi metto a sedere controvoglia e accendo la luce dell’abadjure….La luce mi da fastidio e rimango con gli occhi socchiusi per un po’…
“Hiro? Hiroooo dove sei??”
Esco dalle coperte e mi infilo almeno i boxer… ma… i pantaloni di Hiro non erano qui?
Comincio a guardami intorno e solo ora realizzo completamente la situazione.
Il letto vuoto.
I vestiti scomparsi.
Hiro se n’è andato…
Mi butto a peso morto sul letto… Perché? Perché dopo tutto quello che è successo, lui se ne va senza dirmi niente?
Non voleva dormire qui, lo so, ma… Mi alzo per recuperare il pigiama che ho poggiato sulla sedia… Ma che..?
C’è un foglietto scritto… La calligrafia è quella di Hiro… eccolo il mio amore! Mi sembrava strano che se ne fosse andato senza svegliami!
‘E’ stato un errore, mi dispiace. E’ meglio se non ci vediamo per un po’…. Mi dispiace davvero. Hiro’
Leggo e rileggo queste due righe, spero che forse le parole scompaiano e ne appaiano altre.
E’ stato meraviglioso
E’ stato un errore.
Ti amo.
Mi dispiace.
Voglio stare sempre con te.
E’ meglio se non ci vediamo per un po’.
Ti amo davvero.
Mi dispiace davvero.
Mi siedo a fatica sulla sedia… sono troppo sconvolto persino per piangere, ma tanto ho tempo per farlo.
Mi ha lasciato prima ancora di mettersi con me… Si è pentito… si è pentito di aver fatto l’amore con me. La sua prima volta io l’ho rovinata… Allora perché mi ha detto che mi amava?
Perché?
Era strano, freddo, non mi guardava.
Si era già pentito.
Ma perché?
Perché lo ha fatto se per lui sono solo un amico? Perché mi ha detto che avrebbe voluto baciarmi di nuovo dopo la prima volta che le mie labbra hanno incontrato le sue?
Perché?
Cazzo, volete dirmi perché?
Incrocio le braccia e poggio la testa su di esse. Lo sguardo mi cade sulla foto.
Io e lui, insieme, felici, il mio sorriso per lui, il suo sorriso per me.
Chiudo gli occhi e comincio a piangere.
Non voglio più sentire niente, non voglio più vedere nessuno, voglio restare qui, da solo, ad illudermi che tutto questo non sia mai accaduto.

“Ahiaaaaaa!!!”
Ho saltato male, sono caduto su Hiro, volevo stopparlo, ma sono molto più alto di lui… non ho preso bene le misure… Rimango qui… sto così bene… il mio corpo sul suo… il mio cuore che batte attaccato al suo... è come se fosse già successo… o forse deve succedere ancora… Gli faccio uno scherzo. Non mi muovo, rimango ad occhi chiusi…
“Akira... Aki che hai?? Akiii!!” La sua voce è preoccupata... è preoccupato per me! Beh… non dovrebbe essere una cosa eccezionale.. gli amici si preoccupano sempre… Non riesco a fingere oltre…
“Bu!”
Lo guardo e sorrido. Sono a pochi centimetri dal suo viso… se solo volessi adesso potrei….
“Brutto cretino, guarda che io mi sono preoccupato per te!!!”
Mi urla contro, è arrabbiato e anche scosso… perché sono felice che Hiro sia preoccupato per me?
Improvvisamente inverte le posizioni e io mi ritrovo con la schiena a terra, lui seduto a cavalcioni su di me. Mi guarda così intensamente… devo fare qualcosa, oppure non rispondo delle mie azioni!
Gli sorrido e comincio a fargli il solletico… so che non lo sopporta e infatti si contorce e io ho la possibilità di ribaltare di nuovo le posizioni. Continuo a torturarlo e mi sento felice solo perché lui sta ridendo…
Solo vederlo ridere mi rende felice… solo lui mi dà gioia…
“Basta... ahahahahahahah... smettila!! AHAHAHAHAHAHAH... ti prego Aki!!”
“Ok, ma solo perché me lo chiedi così gentilmente...”
Lo dico ad un soffio dal suo orecchio, lui rabbrividisce un istante senza accorgersene e io faccio lo stesso…
E’ felice il mio Hiro… il mio Hiro…
Se lo baciassi… sarebbe il nostro primo bacio… Ma questo è già successo, vero?

“Hiro!! Eccomi, scusa il ritardo!!”
Sono in ritardo, dobbiamo uscire con due ragazze oggi e io SONO IN RITARDO!
Non che la cosa mi importi, Hiro lo sa che io e gli orologi non andiamo d’accordo!
Hiro… Hiro… chissà se ti piacerò? Chissà se almeno così ti accorgerai di me?
“OH MIO DIO! Ma che... cha hai fatto ai capelli???”
Ecco, se n’è accorto… Sorrido, ho raggiunto il mio scopo… Hiro mi sta guardando…
Ma è così che voglio essere guardato da lui? Non è già successo che i suoi occhi fossero fissi nei miei e ci fosse una luce strana?
Non mi ha mai guardato con la passione che gli annebbiava la vista?
“Che c'è? Non ti piacciono? Volevo cambiare un po’, e allora...”
“.... Beh... sicuramente sono... insomma... così sei unico...”
Sei unico.
Ha detto che sono unico.
Tu sei unico, tu solo sei speciale, tu solo sei meraviglioso.
Terrò i capelli così, sparati in aria, come se fossero gli aculei di un porcospino, solo perché tu mi hai detto che sono unico…
Ti amo Hiroaki, ti amo… ma… non te lo avevo già detto?

Mi sveglio di soprassalto, ho freddo e ho ancora le guance bagnate.
Cerco di focalizzare le immagini che passavano fino a pochi istanti fa nella mia testa.
Ricordi. La prima volta che ho sentito di volerlo baciare, la volta in cui mi ha detto che ero unico…
Ricordi di un tempo passato mischiati a quelli di stasera, alle domande che mi assillano da quando mi sono svegliato.
Il rumore della serratura. I miei sono tornati, lancio uno sguardo all’orologio appoggiato sul comodino mentre m’infilo il pigiama in tutta fretta.
Non ho voglia di parlare….
Le due e mezza… se potessi andrei da Hiro, ma poi chi se la sente mia madre se esco adesso? Ed inoltre non posso certo piombare a casa sua nel mezzo della notte, solo per dargli un pugno così forte da fargli cadere tutti i denti!
Lo farò domattina.
Gli spaccherò la faccia e dopo lo medicherò imponendogli di stare con me…
Mi infilo nel letto due secondi prima che mia madre apra la porta…
Crede che sia nel mondo dei sogni, in realtà sto mettendo a punto il mio piano di conquista… no, meglio, di ri-conquista… del mio Hiro-chan…
Perché tu sei mio, lo so come lo sai tu e non ti permetterò di scappare come ho fatto io fino ad ora!

Stamattina sono davvero determinato… è mezzogiorno passato… di sicuro sarà già sveglio…
Pantaloni militari e maglione nero a girocollo, maglia, verde militare come i pantaloni, a maniche lunghe e collo alto sotto… non sono in tiro, eppure mi sono vestito così apposta… una volta mi ha detto che ero uno schianto vestito così, credevo scherzasse, ma oggi so che non era così…
“Buongiorno ^________^” il mio migliore sorriso per sua madre che mi apre la porta… lei e suo marito sono entrambi sull’uscio di casa, si vede che stavano per uscire… evvai siamo soli!! Perfetto, non ci speravo in così tanta fortuna!
“Oh Akira, ciao… ma che avete combinato ieri sera??”
Panico… come che abbiamo combinato?? Oddio… non è che Hiro fa fatica a camminare… oppure gli ho lasciato qualche segno sul collo… ma no sono stato attento!!! Al massimo gli può essere venuto qualche bel livido da succhiotto sul petto, ma…
“Hiro non si vuole alzare, dice che gli fa male la testa… avete preso freddo?”
Tiro un sospiro di sollievo… anzi, ricomincio a respirare… sta male?
Brutto farabutto… mi molli così e poi TU stai male?? Ma io ti spacco le ossa!!… Oddio sto parlando come Hana…
“Eheheh… non mi sembra… magari quando è tornato…”
“Sì, certo.. senti è su in camera sua, noi stiamo uscendo, gli fai compagnia tu?”
“Ma certo ^___________^”
Ho il benestare di sua madre e di suo padre che annuisce… Ahahahah… non hai scampo!!
Aiuto…. Vivere tre settimane con Hana mi ha fatto davvero male…
Salgo le scale con calma, ho appoggiato il giaccone all’ingresso e adesso mi muovo come un felino che ha puntato la sua preda.
Apro la porta della stanza e per poco non mi prende un infarto…
Hiro è davvero sotto quel cumulo di coperte? Sembra tutto rannicchiato
“Mamma… lasciami stare!”
La sua voce… è... incrinata dal pianto… sì, ne sono sicuro… è colpa mia? E’ per quello che è successo?
Mi volto e sto per andarmene, ma qualcosa mi blocca.
L’unica cosa che voglio, che ho sempre voluto, è che Hiro sia felice. Adesso sta così male solo per colpa mia e io DEVO fare qualcosa, fosse anche uscire dalla sua vita… Ma ne avrei davvero la forza?
Mi avvicino di più al letto e mi siedo a gambe incrociate in terra, all’altezza di quella che dovrebbe essere la sua testa.
“Scusa”.
Vedo un guizzo sotto le coperte, non so se si è messo a tremare o se si è irrigidito.
Sposta di poco le coperte, in modo che possa vedere solo la fronte e gli occhi…
I suoi occhi… sono rossi e gonfi di pianto… lo sapevo, avevo ragione... ha pianto… ha pianto chissà quanto… ma lo voleva anche lui! Mi ha detto che mi amava!
Ma a che serve recriminare adesso?
“Vattene”.
Un sibilo che non si addice alla sua voce, che non ha nulla a che vedere col tono che ha sempre usato con me…
“Mi odi?” Kami fa che non sia così, altrimenti io…
“Sì”.
Semplice, chiaro, secco.
Sento il cuore che mi spezza, proprio come quando avevo undici anni… già da allora lo amavo? Certo… ed è per questo che mi sento come quella volta… abbandonato, spezzato, distrutto, solo, svuotato. E come allora sento le lacrime uscire, ma stavolta non ci sono i singhiozzi di un bambino, ma solo la disperazione di un adulto.
Mi alzo e sorrido mentre lo guardo.
“Addio”.
Che cazzo di parola è addio? Sembra quasi che ci siamo appena lasciati… ma la verità è che non siamo mai stati insieme, non ci siamo mai appartenuti, o meglio… il mio cuore gli appartiene da sempre, anche se ho cercato di donarlo ad altri, è sempre tornato solo ed esclusivamente da lui… peccato che per il suo non valga lo stesso discorso…
Sono già alla porta quando una mano sul braccio costringe a voltarmi.
Hiro ha buttato le coperte in terra e si è alzato di scatto. Adesso è di fronte a me, il volto fremente di rabbia, le mani strette a pugno che sembrano solo volermi colpire e gli occhi che hanno ricominciato a versare diamanti salati.
“Non fare lo stronzo! Perché piangi? Credevi davvero che dopo questo avrei fatto finta di niente?”
Urla così tanto che credo che i vicini chiameranno la polizia, io invece... io non ho la forza nemmeno per smettere di piangere.
“No… credevo che…”
“Certo io sono solo l’amico sempre disponibile, vero? Anche io ho dei sentimenti hai capito?? Cazzo… ma ti rendi conto? Lo sai quello che è successo?”
“Certo… noi… abbiamo fatto l’amore…”
“NOO!! Io ho fatto l’amore con te… tu… tu… tu brutto bastardo con chi? Con Sakuragi ecco con chi!!”
Ma che dice? Lo guardo sinceramente confuso, ormai smetto anche di piangere perché la situazione è davvero troppo ingarbugliata… non capisco…
“Ma Hiro… lo sai che non è vero io…”
“HAI DETTO… TI AMO H-CHAN! Cazzo!! Credi che sia sordo??”
Eehhhh?? E’ questo il problema? Lui… lui ha davvero creduto che io…
Scoppio a ridere di cuore e mi butto su di lui per abbracciarlo, ma Hiro, ovviamente fa di tutto per respingermi così, non so nemmeno io come, finiamo stesi sul letto… mmmhhh… che bei ricordi mi vengono in mente…
“Lasciami… lasciami stronzo…. Lasc… iami…”
Si è messo a piangere il mio amore… lo stringo più forte gli dico dolcemente di smettere… non è momento per le lacrime questo, ma solo per i sorrisi…
“Sshh… dai Hiro… scemo... io… scusa... dovevo dire Hiro-chan… mi dispiace… ero stanco… mi hai fatto sfiancare lo sai?”
Anche se non lo vedo so che è arrossito alla mia ultima frase… ma tra poco non avrà modo per arrossire… ho intenzione di approfondire un discorso che forse ieri non ho capito bene…
“Non ti credo…”
La sua voce è come quella di un bambino che ha appena smesso di piangere, ma so che le sue parole non sono vere perché adesso mi stringe… ha la testa nascosta sulla mia spalla… crede davvero di sfuggirmi?
Mi sollevo un po’ e gli faccio spostare il viso, fisso i miei occhi nei suoi e tutto il dolore che ho provato poco fa scompare d’incanto.
Gli sorrido come faccio sempre solo con lui e lui fa lo stesso.
E’ il nostro sorriso, quello che viene dal cuore, solo per la persona che amiamo.
“Ti amo Hiroaki Koshino… adesso va bene?”
“Sì… adesso sì……….. Ti amo anche io Aki… da sempre…”
Da sempre? DA SEMPRE?? Ma stiamo scherzando??
Il MIO Hiro mi ama da sempre e io non l’ho mai capito?? E così mi sono perso non so quanti anni di effusioni, tenerezze e notti infuocate con il MIO amore???
Bene, vorrà dire che dovremo metterci d’impegno per recuperare… ^_____^
“Da sempre… per sempre…”
Lo dico serio, ma senza smettere di sorridere… a dopo le spiegazioni, a dopo i chiarimenti… a dopo tutto.
Mi avvicino e lo bacio, un bacio dolce e passionale, un bacio pieno d’amore.
“… Per sempre…” mi dice il mio Hiro quando ci stacchiamo per respirare… completa la frase iniziata prima, la conclude nella stessa maniera in cui io ho concluso la mia.
Perché non abbiamo bisogno di altro, non è una promessa questa, è la semplice constatazione della verità.


“Piacere mi chiamo Sendo Akira, spero diventeremo amici ^___^”
“Ciao sono Koshino Hiroaki, piacere di conoscerti”.
Anche adesso, ora che le nostre vite sono cambiate, anche adesso che siamo felici insieme, non dimenticheremo mai il nostro primo incontro.
Un sorriso radioso che viene da cuore, una mano tesa, tesa l’uno verso l’altro, tesa verso il nostro futuro che ora sappiamo essere insieme.
Come se quel gesto, già da allora, avesse rappresentato tutto quello che di importante ci sarebbe stato nella nostra vita.
Un sorriso puro, la mano della persona che amiamo che stringe la nostra e i nostri destini, uniti come le nostre vite.
Da sempre, per sempre.

OWARI ^^