GENERATION IN LOVE # 2
- MIOR -

CAPITOLO 3
K C

Una settimana dopo Sumire uscì di casa serena, la crew le piaceva tantissimo e ormai le sembrava di essersi integrata con il gruppo. In quella settimana era andata tutti i pomeriggi da loro ed erano usciti assieme un paio di volte. Stava bene, insomma e per la prima volta non scrutava la strada la mattina nella speranza di vedere Akane che la passava a prendere per fare la strada assieme, ma comunque quella mattina trovò un ragazzo ad attenderla… “Saki!” a momenti Sumire non cadde dalle scale dalla sorpresa “Saki! - disse lei con voce strozzata – che ci fai qui?” “bel benvenuto, grazie Yoshikawa! Dai, non fare quella faccia, non sono mica venuto a chiederti in moglie!!! Volevo solo parlare con te della crew mentre andiamo a scuola, volevo sapere cosa ne pensi della crew, va bene così?” “sinceramente?” “si” “allora… mi piace molto, mi tro-vo bene con voi. Finalmente non dipendo solo dalla squadra per uscire a divertirmi, ma ho anch’io una compagnia, insomma, una cerchia di amici che va oltre il club di basket, che va oltre Akane… mi fa sentire più completa, ecco!” “mmm… fai sul serio allora… bene, allora ricordami di darti un cosa appena arriviamo, ok? Salta su!” disse lui porgendole il casco “ok!”

“Beh, ti è piaciuto allora, bene. Ehm, Yoshikawa, volevo chiederti una cosa..” “dimmi” “per caso, hai studiato danza?” “cosa? – fa lei sorpresa- beh, sì.. ho fatto danza mo-derna un paio d’anni quando andavo alle elementari… perché?” “perché si nota quando balli, sei brava!” “Dici sul serio?” “sì, anche dopo che te ne sei andata, Hikaru, Miyu e Ryoko hanno parlato della possibilità di farti ballare all’interno del gruppo… quando si esibiscono nei locali, di solito i ragazzi cantano e loro tre fanno la coreografia… veden-doti ballare parlavano di farti entrare nella crew a tutti gli effetti e mi hanno chiesto di chiedertelo, tu che dici?” “cosa dico? Beh… fammici pensare… ok!!! Mi farebbe vera-mente piacere!” “Davvero?” “sì.” “Allora, visto che ora sei parte della crew, Yoshika-wa, eccoti quello che ti avevo promesso” fece lui prendendo un pacchetto dallo zaino e porgendolo a Sumire. Lei lo aprì e trovò una catenina in metallo con appesa una pia-strina di riconoscimento *simile a quella dei soldati in Pearl Harbour* con inciso

“K C? Che vuol dire?” “Sta per Kouzu Crew… tutti i membri sono del Kouzu, o comun-que, come Touya e Yota, lo hanno frequentato” “ma io gli altri non li ho mai visti…” “beh, lo sai che ci sono un casino di classi qui, e poi a causa della settimana di vacan-za che abbiamo avuto non hai neanche potuto cercarli, giusto?” “giusto… ok, dai Saki, ci vediamo oggi pome oppure non ci sei?” “non credo, oggi devo andare via, e non so se ce la faccio a fare un salto…” “ok, no problem, ci vediamo!” “ciao Yoshikawa!” fece lui vedendola entrare a scuola di corsa con la catenina al collo. Sumire però tornò su-bito indietro dicendogli “Saki, se ora sono parte della crew, vuol dire che chiamo tutti per nome e che tutti si chiamano per nome, giusto?” “giusto” “bene, per cui, smettila con quel Yoshikawa e chiamami Sumire, ok?” “ok, Sumi-chan” “Sumi-chan? Mmm…Mi sa che inizio a chiamarti Saki-kun, come fa Sakura” “non ci provare!, o ti ritrovi il mio coltellino fra le corde vocali!” “va bene… Saki-kun!” fece lei con un sorriso scomparen-do dentro la scuola.

Continua...