CORONAMENTO DI UN SOGNO
Parte prima: Kazuya
KOTARO
- Ancora tre, Tatsuya…
TATSUYA
- Kotaro… Tu non sei mai venuto a casa mia.
KOTARO
- Cosa ti salta in mente adesso?
TATSUYA
- Eppure ci sei già stato lo sai?
KOTARO
- Eh?
TATSUYA - Quando Kazuya era solo in casa cercava
sempre un tuo sostituto nel muro.
KOTARO - ?
TATSUYA - Ha
smesso, quando ha cominciato ad usare la palla regolarmente. Penso che
Kazuya in quel punto, dovesse sempre vedere te…
KOTARO - …
TATSUYA - E' solo un muro sporco e rovinato, degno
della tua faccia!
KOTARO - …
TATSUYA - Ma una volta voglio fartelo vedere.
Il ricevitore, commosso,
si sistemò la maschera sul viso, con un incitamento, energico come sempre.
KOTARO - Ancora tre, Tatsuya!
TATSUYA - "Andiamo Kazuya!"
Parte
seconda: Cronaca della partita.
Alla finale contro il Sumiko: Tatsuya Uesugi sul
monte di lancio.
CRONISTA - Dopo due strike e tre
ball, un cambio per far abboccare l'avversario! Numero due: esterno centro
Nakatani!
TACCHAN - "Il braccio mi pesa!
Vorrei tornare a casa, farmi un bagno e dormire! Come mi sarebbe stato facile,
dire così, un tempo…"
COMPAGNO - Uesugi ancora due! Forza!
TACCHAN - Lascia fare a me! Potrei
lanciare anche per un'altra partita!
"Come sono diventato bugiardo! Cosa possono
fare… La costanza e l'ostinazione!"
CRONISTA - C'è! E' valida!
L'esterno sinistro Maruyama insegue la palla e finisce nella zona di foul! E'
diventata una battuta lunga! SECONDA BASE!! I Sumi ottiene un corridore in
seconda base! E un eliminato!
KOTARO - Colpo fortunato, colpo
fortunato… Non diamogli peso! Hai capito Nakajima? Un punto ci farebbe solo
pareggiare! Non fare quella faccia Nagao! Su, rilassati, rilassati! Il tiro di
Uesugi non è calato. Non dobbiamo preoccuparci! Su, continuiamo con fiducia! UN
OUT, UN OUT!!
TACCHAN - "Anche lui è un
bugiardo…"
Intervallo…
TACCHAN - Anche se si prendono la
seconda base, noi dobbiamo eliminarne solo uno. Dopo Nitta c'è Okuma e quello
me lo cucino facilmente… In qualche modo un out lo facciamo. Giusto?
Tutto bene con la gamba, Nakajima?
NAKAJIMA - Ah… Sì!
TACCHAN - Il gomito, Kubota? E il
tuo ginocchio?
COMPAGNO - Non preoccuparti!
TACCHAN - Bravi! Siete arrivati fin
qui dimenticando i vostri infortuni… Siete davvero in gamba! Nessuno di noi è fuggito durante gli allenamenti
bestiali di quell'orco di allenatore. Niente da rimproverarci. Se ci crediamo,
andremo al Koshien! Bene, andiamo! Con Okuma è cosa fatta! Su! Su!
CRONISTA - La formazione del Meisei
in campo interno ritorna in posizione di difesa. Il gioco riprende. Seconda
metà del decimo inning, cinque a quattro per il Meisei. Il Sumi è a due out,
con un corridore rimasto in seconda base. E ora…
TIFOSERIA - NITTA! NITTA! NITTA!
NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA!-
CRONISTA - Alla battuta va il
numero quattro, Akio Nitta! Con una valida è pareggio! E se è fuoricampo
vittoria! In questa situazione… cosa faranno lanciatore e ricevitore del
Meisei?
KOTARO - Interbase! Spostati di più
verso la terza!
TACCHAN - ??
COMPAGNO - Sì!
KOTARO - Più indietro in campo
esterno!
COMPAGNI - Siiiì!
TACCHAN - ????
KOTARO - Ancora uno! Facciamola
finita!
TACCHAN - !
AKIO - Ti ringrazio!
KOTARO - Non ce n'è motivo! Sai una
cosa? Uesugi non è ancora al limite!
AKIO
- Bene!
KOTARO - Solo tu riesci a fargli
tirare fuori tutte le forze che ha fino al limite…
AKIO - Non facciamogli avere dei
rimpianti.
TIFOSERIA - NITTA! NITTA! NITTA!
NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA!
TACCHAN - "…Ma così…"
TIFOSERIA - NITTA! NITTA! NITTA!
NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA! NITTA!
Tre
foul…
Tacchan è immobile, in attesa,
sulla pedana di lancio: c'è silenzio…
TACCHAN - "Che
tranquillità… Sento la voce degli spettatori lontana… Il braccio sta meglio e
anche il caldo non mi dà fastidio…- Tatsuya… - Eh?!… "
Si volta: "Kazuya… Sei
stato tu!"
Ennesimo lancio: quarto foul…
CRONISTA
- Uesugi ha cercato il confronto sin dal primo lancio e Nitta ha risposto con
swing
completi… Palle battute con forza volano a destra e
a sinistra. Sul monte di lancio,
Uesugi ha inflitto al Sumi quattordici eliminazioni per strike out, di
cui otto in successione ma,
l'unico che non è riuscito ad eliminare in questo modo è il giocatore del box
di battuta, Akio Nitta.
Nitta, in precedenza ha realizzato un lunghissimo
fuoricampo. Siamo a due niente. Adesso… Chi riuscirà a spuntarla?
Quinto foul…
Ennesimo lancio: sesto
foul!
La palla venne rilanciata a Tatsuya, che la mancò: - Eh?- esclamò,
vedendola rotolare dietro di se. - Ah… Scusa, scusa!- si scusò, con la sua
solita aria da distratto, ma il sudore che grondava sulla sua fronte era la
prova del suo affaticamento.
Ennesimo scontro fra Tatsuya Uesugi ed Akio Nitta: la tensione, lo
sforzo e la fatica erano al limite…
TACCHAN - "Anche se
adesso gli lasciassi la base, non avrei la forza di lanciare contro il prossimo
battitore…"
L'ultimo suo pensiero,
prima dell'ultimo lancio che deciderà la partita fu per…
TACCHAN - Minami…
Perdonami!
CRONISTA - Eliminato!!
L'istituto Meisei si qualifica per la prima volta al torneo del Koshien!
Parte terza: Dopo la
vittoria, il travaglio dell'anima
Incredibile, ma vero: Tatsuya Uesugi, fratello gemello della
giovane defunta promessa del baseball, Kazuya Uesugi, è riuscito a portare alla
finale la squadra del Meisei, nella quale aveva preso il posto del campione, in
seguito alla sua tragica scomparsa.
Tra il pubblico, c'è Minami Asakura… Harada, accanto a lei, la
vede che commossa, si alza esce dalla tribuna per raggiungere il campo di
baseball: incontra l'allenatore della squadra, gli chiede di incontrare i
ragazzi, cosicché possa almeno complimentarsi per la loro vittoria, ma l'uomo
rifiuta e se ne va, uscendo dallo stadio.
Rimasta sola, Minami riprende a correre, al fine di raggiungere il
campo: il suo cuore grida "Tacchan! Tacchan! Ce l'hai fatta
Tacchan!!"
All'entrata del campo, incontra l'allenatore Kashiwaba: nulla. Non
una parola, o un gesto. Dopo averla vista, l'uomo passa oltre, come se niente
fosse.
La ragazza si affaccia,
sulle panchine: tutti i giocatori stanno sistemando la loro roba.
Avvicinandosi a Kotaro, gli chiede notizie di Tatsuya: - Dov'è Tacchan?
- E' appena uscito.- risponde il simpatico ciccione.
"Eh? Ma è impossibile!"
La manager del Meisei si
precipita fuori, uscendo dallo stadio: incontra Akio e sua sorella Yuka.
- Ah… Asakura, sai dov'è Tacchan?- chiede, con la sua solita
impertinenza, la sorella del campione del Sumiko.
- No.- risponde Minami. - Lo sto cercando anch'io.-
Poi, torna a guardarsi intorno ed esce dall'altra parte del
corridoio: di Tacchan, nemmeno l'ombra.
Il sole è accecante: l'atmosfera felice, ma Minami prova un
doloroso tuffo al cuore: dov'è finito Tacchan?
Si copre gli occhi con il braccio, per proteggersi dai raggi del
sole accecanti. Inizia a correre, non sa nemmeno lei dove sta andando:
"Dove sei finito, Tacchan? Dove sei?"
Arriva a casa, di fianco a quella di Tacchan e si precipita a
bussare alla sua porta: Haruko Uesugi va ad aprire.
- No, Minami. Tatsuya non è ancora tornato.-
"Come? Ma dov'è?"
Poi la attraversa un lampo di genio: il cimitero! Da Kazuya!!
Corre a perdifiato, fino ad arrivare al sepolcreto: si avvia,
lentamente alla tomba di Kazuya e senza nemmeno avvicinarsi lo vede, davanti al
sepolcro.
Rimane a distanza: conosce Tacchan. Vorrà parlare con Kacchan in
privato. Alza gli occhi verso il cielo: "Kacchan hai visto?" gli
chiede, mentalmente. "Tacchan ce l'ha fatta! Ha vinto la finale! Ha realizzato
il nostro sogno!!!"
Kacchan…
Kacchan…
Chiude gli occhi, guardando verso l'alto: le sembra di sentire dei
singhiozzi… Ma di chi? Da dove? Abbassa la testa, guardando davanti a sé e vede
Tatsuya, inginocchiato sulla tomba, che singhiozza…
Il suo sguardo si fa preoccupato di colpo: "Che c'è che non
va, Tacchan?"
Lo sente parlare, tra i singhiozzi: - Perché Kazuya?? Perché mi
hai fatto questo?? Perché hai voluto costringermi a tutti i costi a
confrontarmi con te? Perché ci tenevi tanto che ti affrontassi?? Ho sempre
avuto l'impressione che tu sapessi sin dall'inizio come sarebbe finita! E ti
sei voluto togliere di mezzo! Non è così?-
Quelle parole non le ha ascoltate solo Minami: dietro di lei, è
arrivato anche Kotaro. Ma cosa può voler dire, quel discorso di Tacchan?
Non resistendo più, Minami corre verso il ragazzo: - TACCHAN!-
Tatsuya Uesugi sobbalza e vedendo l'amica si volta verso la tomba:
non ha il coraggio di guardarla a
lungo, ma deve assolutamente porle una domanda.
- Minami, perché, quando Kazuya ha tentato di baciarti, non
gliel'hai permesso??-
- EH???-
Anche Kotaro è rimasto sbigottito: che storia è questa??
- Il giorno in cui ho perso il mio incontro di allenamento di boxe
ed io ti ho detto che la cosa migliore che una ragazza potesse fare, era
baciarmi, tu sapevi perfettamente che la mia non era una richiesta.- risponde
il ragazzo: le ha letto nel pensiero. - Eppure mi hai baciato. Ma allora perché
non hai permesso di farlo anche a Kazuya?? Forse perché avevi capito
perfettamente che lui un gesto del genere per gioco, non lo avrebbe mai
accettato, no?-
- Tacchan!!-
- Sai qual è il vero problema? Che sono troppo buono. Forse Kazuya
era più egoista di me, ma almeno questo gli ha premesso di fare strada molto
più in fretta!-
- Ma che sciocchezze dici, Tacchan?? Guarda che tu nel giro di un
anno hai conquistato quello che Kazuya ha conquistato nel giro di anni di
allenamento!-
- Sì, lo so, lo so…-
Lo so benissimo, sarò anche uno sfaticato, un perditempo
patentato, ma non sono un'idiota!!
Parte terza: I ricordi
del cuore.
Sono nello studio, da sola, seduta alla mia scrivania, con le
braccia incrociate: Tatsuya non c'è. E' a casa sua. Dopo quella lite al
cimitero, non ci siamo più rivolti la parola… "Tacchan… Cosa posso fare?
Cosa devo fare? Cosa posso fare per te?"
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"Sarò anche un perditempo patentato, ma non sono un
idiota!!"
Che balla!! Lo sono, lo sono eccome invece! Ma che diritto ho io
di prendermela con te??
Non ho il coraggio di alzarmi ed andare a cercarti nello studio:
come reagiresti, se mi vedessi? Ricordo quella volta, quando ti ho
schiaffeggiato… Fu Kazuya a confermarmi che eri nello studio, di proposito, lo
so, anche se lo disse come se nulla fosse. Ma stavolta sono solo: e devo
muovermi da solo.
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza: è Minami.
- Tacchan, puoi venire un momento nello studio?- mi chiede.
Mi alzò di soprassalto: non mi aspettavo me lo chiedesse.
Scendo dal letto ed esco dalla mia stanza: i miei, come al solito,
stanno tubando come colombi, davanti alla TV accesa, come eterni pomicioni in
luna di miele perenne.
Chiudo la porta d'ingresso alle mie spalle. Do un'occhiata alla
cuccia di Panchi: lui, Chicchi e Poppo, dormono come ghiri. Mi sono sempre
chiesto come facessero a starci tutti e tre insieme in quella cuccia: Panchi la
occupa praticamente tutta e Chicchi e Poppo, sono letteralmente dei topi al suo
confronto. Bah… Eppure sembra che non ci stiano stretti. Contenti loro…
Poi volgo lo sguardo verso lo studio: la luce accesa, segnala che
Minami è dentro… Ma io cosa devo fare? Entrare?
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Tatsuya si avvicina, aprendo lentamente la porta dello studio:
vede Minami, alla scrivania, con la testa tra le braccia incrociate, che appena
lo sente, lo guarda.
Il ragazzo chiude la porta alle sue spalle, l'amica si alza,
mentre stringe il suo orsacchiotto di peluche preferito.
Gli si avvicina: - Avevi ragione l'altro giorno, sai?- sussurra. -
Quando mi hai detto che avrei dovuto permettere anche a Kazuya di baciarmi… -
precisa, tristemente.
Tacchan prova una dolorosa fitta al cuore: vedere triste Minami lo
fa star male.
- Minami, senti, …io…- cerca di interromperla, avvicinandosi.
- Cosa?- chiede lei, guardandolo dolcemente.
- No, niente, niente.- risponde, andando a sedersi, tornando ad
avere la sua solita aria indifferente. Ha paura?
- No! Adesso devi dirmelo!- urla lei, afferrandolo da
dietro, mentre sta quasi per strozzarlo. Tacchan tira fuori la lingua: come
sempre… Quant'è carino con quell'espressione. Minami lo sa… Quando ha
partecipato alla gara di ginnastica ritmica, si è attaccata una sua foto dietro
al body… Anche in quell'occasione le è stato vicino…
Minami si avvicina, dandogli un bacio sulla guancia: ricorda
perfettamente di aver già abbracciato Tatsuya così… Erano sempre nello studio e
lei gli aveva detto:
- Tacchan… Se per caso… Se per caso, un giorno tu, dovessi
incontrare un'altra… Un'altra ragazza, più carina di me… Ti augurerei tanta,
tanta fortuna e mi ritirerei dalla tua vita in silenzio e per sempre. Però
attento! Perché se la ragazza fosse più brutta di me, io ti strozzo,
RICORDALO!!-
Anche Tacchan ricordava quella volta… Quindi gli venne in mente
quello che le disse lui, prima della finale:
aveva appena accompagnato Yuka a casa, dopo l'imboscata che la ragazza
gli aveva teso, facendosi trovare a casa sua, non appena lui era rientrato.
Appena varcato il cancello aveva visto la luce accesa nello studio ed era
entrato.
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Minami si era addormentata sulla scrivania: - Minami, non sei
ancora andata a dormire, guarda che è molto tardi!-
- Oh, Tacchan!- aveva risposto la ragazza e guardandolo in viso,
ancora assonnata lo aveva rimproverato: - Sei sporco di ketchup!!-
Imbarazzato, Tatsuya si era portato immediatamente la mano alla
bocca, ma niente.
L'amica era scoppiata a ridere:- Niente, niente, scusa! E' solo
che stavo sognando che mangiavamo un hamburger insieme a Kacchan!-
- Accidenti, hai sempre voglia di scherzare anche a quest'ora??-
Sbadigliando, Minami si era alzata: - Io vado a dormire.- ma si
fermò sulla porta. - A giudicare dalle risate, vi siete divertiti.-
- Lei forse sì, io invece mi sono scocciato.- aveva risposto
Tatsuya.
- Sai, Tacchan, questa sera ero un po' gelosa.-
- Ah sì?-
- Beh' a dir la verità anch'io, di Akio!-
- Come?-
- Sì, sono geloso di Akio!-
- Davvero?-
- Una volta tu mi hai detto che se incontrassi una ragazza
migliore di te, tu non mi porteresti rancore.-
Minami aveva annuito.
- Beh' anch'io voglio dirti la stessa cosa. Se dovessi incontrare
un ragazzo migliore di me e ti mettessi con lui non ti porterei rancore…-
- Tacchan! Hai già rinunciato all'idea di sconfiggere Nitta?-
- Eh? Ah, ah, ah. Diciamo che sarà dura tenerlo a bada per nove
inning!-
- Tacchan… Voglio che tu sappia… Sì, voglio che tu sappia che io
credo molto in te…-
- Eh? Sul serio?-
Ne avevano passate davvero tante: dalla morte di Kazuya, Tacchan e
Minami si erano sempre sostenuti l'un l'altra, per quanto ciò potesse essere
difficile.
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Sono rimasti immobili: Tacchan seduto e Minami che, alle sue
spalle, lo abbraccia da dietro.
- Tacchan… - sussurra.
Il ragazzo non le risponde: si limita a girare lo sguardo verso di
lei.
- Io… Se davvero non avessi provato nulla quel giorno, quando ti ho
baciato, avrei potuto tranquillamente lasciare che anche Kacchan lo facesse.
Per me non avrebbe fatto differenza, in fin dei conti… Il vero problema è
l'atteggiamento che Kacchan avrebbe avuto… Lo sai anche tu, d'altronde, no?-
- Già…-
- In ogni caso, anche se lui avrebbe accettato una condizione
simile… Forse non gliel'avrei permesso ugualmente… E' che quella sera… Quando
Kacchan mi ha chiesto di fidanzarci… Io avrei voluto rifiutare… -
- Minami… Ma parli sul serio?-
L'amica sorrise, quindi assentì: - Ma se l'avessi fatto, tu e
Kacchan avreste litigato a causa mia e questo io non lo avrei mai sopportato…
Senza contare che… Tu non me l'avresti mai perdonato, no?-
Il ragazzo annuisce: continua a fissarla, ma non ha nulla da dire.
Lui e Minami si sono sempre capiti al volo… Già… Il paradosso del loro
triangolo è sempre stato quello: Minami e Tatsuya si sono sempre capiti al di
là delle parole; Tatsuya e Kazuya lo stesso… Mentre Minami e Kazuya hanno
sempre avuto difficoltà… Non sono mai riusciti a conciliare i propri desideri…
Mai, perché i loro punti di vista sono sempre stati diametralmente
opposti.
- Non avrei ottenuto nulla… Solo che Kacchan non avrebbe più
voluto vederti. Perché si sarebbe dovuto arrendere senza neanche combattere. Ed
una cosa del genere per lui sarebbe stata inaccettabile… Al contrario di quello
che pensa una persona che conosco!- termina la ragazza, sorridendo.
Tatsuya, imbarazzato, si volta dall'altra parte: sciogliendosi dal
suo abbraccio, si alza e va alla finestra.
Minami gli si avvicina, rimanendo però alle sue spalle.
Dopo qualche attimo di silenzio, si appoggia al davanzale,
mettendosi accanto a lui…
Guarda fuori dalla finestra, sorridendo: sta cercando di allentare
la tensione. Sa che per Tacchan non è semplice… E neppure per lei… Ma sa anche
che entrambi, lo vorrebbero fare. Si volta a guardarlo: sente crescere, dentro
di sé, il desiderio di baciarlo… Ma sa anche che dopo quel giorno, dopo il suo
primo bacio…
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- Bene! Per festeggiare la prima vittoria di Kacchan voglio
offrire la cena! Minami, telefona e ordina del sushi!- aveva detto suo padre.
- Sì!-
- Cinque porzioni!-
- Sei, vorrai dire…-
E l’uomo si era rimesso a fare i conti: Kazuya, i suoi genitori,
Minami, lui… E allora?
- Sei!- aveva risposto la figlia, indicando verso l’alto, mentre
si accingeva a comporre il numero di telefono.
Salita al piano superiore, Minami era entrata in camera di
Tatsuya: - Tacchan!-
Aveva aperto la finestra: - Ma come fai? Tieni chiuso con questo
caldo?! Sta arrivando del sushi. Vieni giù! Offre mio padre! Strano, eh?-
Minami era salita poi, sulla scaletta del letto a castello, per
raggiungere quello superiore, dove si era steso Tacchan: - Su, alzati!- gli
aveva detto.
- Vuoi farmi star male?- le aveva chiesto il ragazzo.
- Eh?-
- Non vuoi sapere il risultato dell'incontro di boxe?-
- Per poco non ce l'hai fatta, vero…?- era stata la risposta di
Minami. - Mi ha telefonato Harada…-
- … -
- A dispetto della faccia, Harada è un ragazzo gentile. Si
preoccupa molto per te.-
- Non fare così! Vuoi che mi senta ancora peggio?!-
- Ma perché?! Non devi. L'hai detto tu che era solo un incontro di
allenamento.-
- Certo! E comunque è stato un bell'incontro! Ma tu… avevi detto
che dovevo vincere, perciò…-
- Perdonami…-
- Basta! Se ti scusi mi fai sentire peggio!-
- E allora cosa
dovrei fare?-
Come scusa? Cosa aveva detto?
- Beh', in caso come questo, una ragazza dolce, dovrebbe baciarmi
gentilmente, senza aggiungere altro…-
E nemmeno aveva avuto il tempo di accorgersene, Tacchan aveva
sentito le morbide labbra di Minami, premere dolcemente sulle sue…
Il problema era la ragione che aveva spinto la ragazza ad agire…
Non credeva che il suo gesto potesse ferirlo…
Ma il giorno dopo, Tacchan si era alzato presto, era uscito di
casa senza fare colazione e mentre saltava alla corda durante gli allenamenti
di pugilato era svenuto ed era stato portato in infermeria… Minami si era
precipitata da lui e…
MINAMI - Allora?-
TACCHAN - Allora?-
MINAMI - Allora?-
INFERMIERA - Allora?-
MINAMI - Si è sentito male durante l'allenamento?-
INFERMIERA - Già.
Così pare. Un allenamento duro per chi non ha mangiato niente da stamattina.
MINAMI - Che cosa?-
TACCHAN - Cosa?!-
Ecco svelato il mistero. Ed una volta rimasti soli…
MINAMI- Avevi mal di pancia?-
TACCHAN - No.-
MINAMI - Sei a dieta?-
TACCHAN - No.-
MINAMI - Ma allora, perché non hai mangiato niente da stamattina?-
TACCHAN - Perché tu sei riuscita a mangiare qualcosa?-
MINAMI - Eh?-
TACCHAN - Non riesco
a capire come fai a restare così calma. Per te non ha significato nulla? Perché
mi hai baciato?!-
MINAMI - Perché eri
tu, Tacchan… E' stato il mio primo bacio! Lo ricorderò con riconoscenza e
affetto. E, visto che l'ho dato a te,
ho mangiato sia a colazione che a pranzo… Visto che l'ho dato a te… Sono la
stessa Minami di sempre… Capito?
In realtà, Minami deve ammetterlo, in quell'occasione non ha
tenuto molto conto dei sentimenti di Tacchan… E' che lei non ha mai realmente
pensato, almeno prima di quel giorno che Kazuya e Tatsuya potessero litigare a
causa sua… E mentre né lei ne Tacchan
avrebbero voluto infrangere il loro equilibrio troppo presto, Kacchan sarebbe
stato disposto a tutto, pur di ottenere ciò che voleva.
D'altronde ci era rimasta male lei, quando Tacchan le aveva
chiesto di dimenticare tutto: però, in fin dei conti, come poteva dargli torto?
Anche Tatsuya Uesugi ha il suo orgoglio giusto. Ricordare quel bacio avrebbe
significato soffrire… Solo soffrire… Perché avrebbe dovuto addossarsi tutto.
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Del resto, inizialmente, anche lei ci era andata leggera e
superficiale, con i suoi sentimenti. O perlomeno gli ha dato quest'impressione,
quindi…
Già. Come quella volta, quando lei gli aveva dato il quaderno che
era stato regalato a lei e a Kazuya, come premio per aver vinto il titolo di
coppia migliore della scuola:
MINAMI - Tacchan… Dì un po', che ti è preso?-
TACCHAN - Scema! Non vorrai davvero che li usi!-
MINAMI - Perché no?-
TACCHAN - Quelli non
sono il premio per la coppia migliore dell'anno, eletta dal club delle indagini
statistiche?-
MINAMI - Certo! Ma
dentro sono normali quaderni!-
TACCHAN - Lo so!-
MINAMI - Tieni
allora!-
TACCHAN - Kazuya gli
ha chiusi nel suo cassetto come una cosa preziosa!-
MINAMI - Eh?-
TACCHAN - Forse non
li userà mai in vita sua! E' un ricordo tuo e di Kazuya, non qualcosa da dare
via così!-
MINAMI - Ma guarda…-
TACCHAN - Cosa?-
MINAMI - Come sei
sensibile, Tacchan! D'accordo, prendine uno, gli altri li terrò io.-
TACCHAN - Non lo
voglio!-
MINAMI - Ma perché?
Prendilo. Non ti serviva?-
TACCHAN - Non voglio
quel quaderno!-
Ed era stato in quel momento che Minami aveva forzato la mano:
dopo quell'esclamazione di Tacchan, Minami aveva iniziato a stuzzicarlo e il
ragazzo aveva perso la testa. Il punto è che Tatsuya si era sentito scoperto e
la cosa non gli andava giù.
Tant'è che in quel momento aveva perso il controllo,
schiaffeggiandola.
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Ma ora il problema non esiste: col tempo, aveva imparato a capire
Tatsuya, più di quanto non facesse in passato. Man mano che il tempo passava,
la loro intesa si era rafforzata sempre di più… Anzi, Minami aveva anche altri
motivi per sentirsi in colpa: quando Kazuya era vivo, lei lo aveva seguito e
sostenuto sempre, mentre Tacchan ha dovuto affrontare tutto da solo, visto che
Minami è stata espulsa del club di baseball.
Sono rimasti così per un bel po' senza muoversi… Minami abbassa lo
sguardo: vorrebbe trattenersi…
- Qual è la verità?- chiede Tatsuya, all'improvviso.
Parte quarta: La
verità sboccia dal nido dell'anima
- Qual è la verità?- chiede Tatsuya, all'improvviso.
Non rispondo: non ora. Anche se so di cosa sta parlando.
- Ti va di fare un salto alla spiaggia?- mi domanda. - Anche se è
un po' tardi ed effettivamente fa un po' fresco.- aggiunge.
- Okay.- rispondo.- Aspetta che mi preparo.-
Esco dallo studio ed entro in casa: Tacchan esce insieme a me e si
ferma in giardino. Mentre io sono dentro lui si avvicina alla cuccia di Panchi
e si mette a giocare con Chicchi. (o Poppo, tanto sono identici! Come faranno a
distinguerli? Boh'! NdA). Panchi e Poppo
(o Chicchi, se preferite! NdA) invece, dormono della grossa.
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Sono passati pochi secondi. Mi alzo: ho sentito la porta di casa
di Minami aprirsi. Ed infatti la vedo uscire. Indossa un vestito verde acqua,
stampato a gerbere azzurre. Sublime, oserei descriverla, se ne avessi il
coraggio: insomma, semplicemente bellissima. Come sempre, del
resto.
Mi si avvicina: non so come o dove, ma trovo il coraggio di
sorriderle. Credo anche che abbia intuito le mie intenzioni.
Usciamo dal giardino e ci dirigiamo alla fermata dell'autobus: non
appena il mezzo si ferma, saliamo: - Minami! Tatsuya!-
- Eh?- esclamiamo all'unisono.
E' Akio!
- Ciao, come va?- chiede.
- Bene.- risponde Minami, anche per me, appoggiandosi alla parete,
mentre mi appoggio anch'io, accanto a lei. - E a te?- chiedo io.
- Come sempre.- risponde.
Mi volto verso il finestrino: guardo il paesaggio. Minami, invece,
guarda dalla parte opposta.
- Come vanno gli allenamenti, senpai?- mi chiede Yuka.
- Massacranti come al solito.- rispondo. - Se non fosse per i
massaggi di Minami.- aggiungo.
Credo di aver spiazzato tutte e due con la mia affermazione: Yuka,
mi sta guardando sbalordita, mentre Minami è arrossita per un attimo,
impercettibilmente, prima di sorridere.
L'autobus si ferma: - Ah, è la nostra fermata, Yuka, andiamo!-
esclama Nitta, trascinando la sorella per un braccio.
- Ci vediamo, ragazzi!-
- Ciao!- rispondiamo io e Minami, all'unisono.
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Da quando Akyo e Yuka sono scesi, io e Tacchan siamo rimasti in
silenzio… Non mi sarei mai aspettata che mi facesse un complimento tanto
apertamente, non davanti ad un estraneo.
Arriviamo anche alla nostra fermata: scendiamo, dirigendoci alla
spiaggia.
Non appena arrivo sul bagnasciuga, mi sfilo i sandali, mentre
saltello, lungo la riva. Di tanto in tanto, sguazzo nell'acqua, ogni volta che
le onde mi bagnano i piedi.
Tacchan rimane a distanza a fissarmi. Poi, all'improvviso, lo vedo
che si sfila le scarpe da ginnastica e mi raggiunge, di corsa, sulla sponda.
Non appena lo vedo correre verso di me, sobbalzo: poi,
all'improvviso sento il suo braccio intorno alla vita, che mi stringe,
dolcemente.
E' riuscito a distrarmi, battendomi in velocità, quindi sono
ancora stordita e non mi accorgo che sta per spruzzarmi l'acqua addosso: non
appena mi sento l'umido sul corpo e sul vestito, mi allontano, ridendo, ma
decisa a vendicarmi, lo schizzo di mia iniziativa.
Come me, anche lui rimane frastornato per un attimo: non appena
realizza di essere zuppo, mi corre incontro, deciso a catturarmi, anche se
prima che mi raggiunga io sono già scappata via…
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Una giornata da sogno… così andrebbe definita quella di oggi…
Abbiamo corso tutto il giorno, lungo la spiaggia… Ma credo che
anche Tacchan sia convinto che manca ancora qualcosa….
Mi avvicino ancora una volta alla riva e sollevandomi la gonna del
vestito, avanzo nell'acqua, per bagnarmi i piedi fin sulle caviglie. E aspetto,
sorridendo, mentre mi guardo i piedi, sotto i riflessi infuocati del sole al
tramonto sull'acqua. Voglio che questa volta sia lui a farsi avanti, se vuole…
Se lo ritiene possibile… Intanto lui è fermo, poco distante da me, sulla sabbia
completamente asciutta.
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Sto guardando Minami, mentre continua a saltellare nell'acqua… Non
smetterei mai di guardarla. Ma sento anche qualcosa che cresce, dentro di me…
E' il desiderio di stringerla, di tenerla fra le mie braccia, di baciarla, di
tenerla vicino a me… Ricordo ancora, nel periodo in cui lei aveva cominciato ad
emergere come star della ginnastica ritmica, che un giorno, addormentandomi sul
terrazzo della scuola, l'ho sognata…
Io, un bruco piccolo e brutto, la cercavo su un enorme albero dove
di solito io e lei giocavamo… Ma non riuscivo a trovarla… Ed ad un tratto…
Davanti a me, sul tronco principale, vedo una crisalide: la sua… La vedo che si
dischiude… Che una bellissima farfalla ne viene fuori… Minami… La vedo che
esce, che nasce… Più bella che mai… E poi vola via, alta nel cielo… Mentre io,
che cerco di raggiungerla, cado dal ramo sul quale mi trovo, precipitando nel
vuoto, mentre urlo il suo nome… - Aspetta ti prego, Minami! Minami, non
lasciarmi da solo! Minami! Minamiiiiiiiiiii…-
Ed è proprio per questo che quella stessa sera, quando lei stava
uscendo dallo studio, le avevo detto quelle parole… Facendo volare un aeroplano
di carta le dissi…
- Non volare troppo in alto…- (Quando ho sentito pronunciare da
Tacchan questa frase, nell'anime di Touch, mi è venuto un nodo alla gola! Mi ha
fatto una tenerezza!! Tatsuya Uesugi, uno dei personaggi più commoventi che
conosca! NdA)
Non lasciarmi, Minami… Non lasciarmi da solo … Non lasciarmi, ti
prego… Se solo avessi il coraggio di dirtelo… Basterebbe questo, no? Basterebbe
che io trovassi la forza di dirti "Ti amo!"
Proprio perché non ho mai voluto mettermi in gioco, stavo per
perderti con Kazuya… E Akyo, ha comunque più carte in regola di me per
conquistarti… Minami… Non voglio perderti… Non voglio… Ormai ho vinto la
partita. Ho realizzato il sogno che io e Kazuya volevamo realizzare per te. Ma
ora devo realizzare il mio sogno… Qualcosa in cui non c'entri mio
fratello, ma solo la persona a cui tengo di più al mondo… E quella persona, sei
tu…
Parte quinta: La
vittoria più importante
Siamo ancora qui, in riva al mare: ormai è quasi buio, ma né io,
né Tacchan abbiamo voglia di tornare a casa… Non ancora.
Mi sono seduta sulla sabbia, e guardo in lontananza. Tacchan,
accanto a me è in piedi. Sulla sabbia, ad un tratto, vediamo un granchio: mi
scosto, di scatto ed anche Tatsuya, lo fa. Stava per essere pizzicato. - Che
dici, proviamo a catturarlo?- chiedo, sorridendo, con aria di sfida.
- D'accordo!- risponde lui, inginocchiandosi.
Mentre Tacchan si
inginocchia però, la nostra "preda" passa in mezzo alle sue gambe,
seminandoci. Pur di acciuffarlo, mi affretto a raggiungerlo a carponi,
sorpassando Tatsuya, che invece, scivola e ci mette doppio del tempo a
raggiungermi.
Uno di fianco all'altra, seguiamo il nostro carissimo amico
granchio per un bel tragitto: "Certo che per essere un granchio corre
parecchio!" penso tra me.
Procediamo il più velocemente possibile, ma ad un certo, a causa
della fretta, scivolo e cadendo, piombo addosso a Tacchan, che cade a sua
volta: - Ma cosa fai??- mi urla, mentre si massaggia la testa.
- Scusa, ho perso l'equilibrio.- mi giustifico io, cercando di
rialzarmi. - Tutto a posto?- gli chiedo preoccupata, avvicinandomi leggermente.
- Sto bene…- risponde, sorridendomi, mentre cerca di tirarsi su.
Mi avvicino, per cercare di aiutarlo, sostenendolo, ma non appena
ci guardiamo in viso, sobbalziamo entrambi. O forse, sono i nostri cuori a
battere troppo forte?
Rimaniamo immobili, a fissarci per una manciata di secondi, ma a
me sembra un'eternità. Tacchan si tira su, e sedendosi, mi sposta una ciocca
della frangia, che mi copre gli occhi. Poi, sento la sua mano scendere ad
accarezzarmi la guancia.
Ma proprio in quel momento, mi accorgo che sta distogliendo lo
sguardo, perché si sente in imbarazzo e afferro la sua mano, trattenendola.
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Minami mi ha trattenuto: stavo per alzarmi… Non volevo andare
troppo oltre… Non vorrei che lei ne fosse ferita, ma così…
- Minami… Io…-
Mi blocco… Ho paura. Non vorrei che… Sento la sua mano sulle mie
labbra: già… Anche se parlassi… no sarei chiaro. Non le direi un bel niente…
Non sarei in grado di dirle proprio niente… Non sono pratico nel fare dei
discorsi… anche se qui non si tratta di certo di fare grossi discorsi…
Sarebbero solo due parole…
Poi, all'improvviso, sento le sue labbra… Sulle mie… Sono
paralizzato…
Si allontana da me… Con la stessa dolcezza, con la quale mi ha
baciato: - Stavolta non è la stessa cosa… - mi sussurra.
- Eh?-
A cosa si riferisce?
Mi sorride: - Non è stato come l'altra volta… - continua. - Ho
provato qualcosa di diverso.-
Si allontana, avvicinandosi al bagnasciuga: - Avevi ragione… Non
avrei dovuto baciarti quel giorno… Non è stata la stessa cosa… Se mi fossi
trattenuta, forse avrei assaporato maggiormente questo momento…-
Sospiro, guardando sulla sabbia. Ma non le rispondo.
Poi la sento, che torna ad inginocchiarsi accanto a me: - Ma non
ne sono pentita, sai?- mi dice, schiettamente. - Perché sei stato tu.-
La guardo, con sguardo interrogativo: non credo di aver afferrato
il concetto.
- Forse… Il nostro primo bacio è stato una sorta di preavviso.-
spiega. - Devo ammetterlo, avevi ragione. Se me lo avesse chiesto Kacchan,
senza voler che un gesto simile avesse conseguenze, non gli avrei permesso
comunque di baciarmi. E ti chiedo scusa.-
A quelle parole, cambio espressione: mi rilasso: - Ora capisci
perché ti avevo chiesto di dimenticare ogni cosa?-
Annuisce, con un cenno della testa: - Mi amavi già in quel
periodo, vero?-
- Da sempre. - preciso, raccogliendo le ginocchia. - Proprio come
Kazuya.-
Minami rimane immobile per un po': mi giro a guardarla e mi
accorgo che sta piangendo. Non le dico nulla, ma appena si appoggia a me, la
stringo tra le braccia.
- Perdonami…- sussurra, affondando il viso alla mia spalla, mentre
si aggrappa alla camicia. Sta piangendo, me ne sono accorto: l'ho sentita
singhiozzare.
L'abbraccio, stringendola dolcemente: - Sciocca. - la rimprovero.
- Ti ho già perdonato. Ti pare che sarei qui con te adesso, se ce l'avessi
ancora con te?-
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Già… Hai ragione… Mi asciugo le lacrime, sorridendo, mentre cerco
di scostarmi… Voglio guardarti in viso, voglio vederti, Tacchan. Ma so anche
che tu desideri vedermi sorridente: per questo sto cercando di asciugarmi le
lacrime. Il prima possibile.
Non ho il tempo di asciugarmi gli occhi del tutto: sento la tua
mano sotto il mio mento che mi alza il viso, dolcemente…
- Tacchan…- sussurro.
- Non preoccuparti delle lacrime, Minami… Quelle andranno via
presto. Sono le ferite del cuore quelle di cui avere maggior cura…-
Sposti la mano, verso il basso, mi stingi la vita e ti sollevi:
insieme ci alziamo, guardandoci negli occhi. Poi riporti la tua mano sotto al
mio mento, mi prendi il volto tra le mani, asciugandomi le lacrime: mi circondi
la schiena, mentre ci avviciniamo… Ci baciamo, dolcemente ed in maniera ancora
nuova… Quante emozioni ho scoperto e sto scoprendo accanto a te… Tacchan…
Comunque fosse andata, anche se Kacchan fosse arrivato alla finale, io non
avrei mai potuto fare ciò che è sempre stato il desiderio dei nostri genitori…
Anche se lo dicevo senza crederci, quando ti rimproveravo per aver detto che io
e Kacchan eravamo fidanzati… (E chissà poi, se l'hai detto davvero, solo per
dire, eh? NdA) Ora sono felice… Sono orgogliosa di essere la tua ragazza… E non
perché sei il campione del club di baseball… Ma perché il mio più grande amico
in assoluto ha trovato la forza ed il
coraggio di lottare per le cose a cui tiene di più al mondo.
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Minami… Tu non sai ancora quanto io sia felice per tutto quello
che è successo. Dopo aver vinto la finale contro il Sumiko, realizzando il tuo
sogno e quello di mio fratello, sono riuscito ad ottenere l'unica cosa che
avrei voluto davvero avere dalla vita: il tuo amore. Non ha importanza che sono
l'asso della squadra del Meisei; non importa se sono diventato famoso, giocando
a baseball, o se proprio per questo ho milioni di ammiratrici… Quello che conta
è che alla fine io sia riuscito a realizzare il tuo sogno! Perché così
ti ho dimostrato quello che valgo e ho trovato la forza di dirti la verità, di
dirti che ti amo… Che ti amo da sempre… Questa è la vittoria più importante per
me. La vittoria più importante è essere riuscito a dimostrarti e a confessarti
il mio amore.
Ti amo, Minami. La vittoria più importante, per me è stata essere
riuscito a dirti questo.
Fine