REGIA MARINA

 


CORAZZATA VITTORIO VENETO

BATTLESHIP VITTORIO VENETO


CARATTERISTICHE TECNICHE

Nave

Vittorio Veneto

Classe  Littorio

Tipo

Corazzata

Cantiere

Cantieri Riuniti dell'Adriatico  San Marco - Trieste

Impostazione

28 ottobre 1934

Varo

25 luglio 1937

Entrata in servizio

28 aprile 1940

DIMENSIONI

Lunghezza

237,80 metri

Larghezza

32,90 metri

Immersione

9,60 metri (vuota)

10,50 metri (a pieno carico)

DISLOCAMENTO

A pieno carico

45.752 tonnellate

Normale 43.624 tonnellate
Standard vuota 41.176 tonnellate
Di disegno 35.000 tonnellate

MOTORI

Caldaie

8 caldaie a coppie 

Turbine 4 turbine Belluzzo

Potenza

140.000 cavalli vapore

Velocità

30 nodi  

32 nodi raggiunti in prova

Combustibile

4.000 tonnellate

Autonomia

4.580 miglia marina a 16 nodi

PROTEZIONE

Prua inferiore: 100 - 249 mm.

media: 350 mm.

superiore: 61-129 mm.

Poppa inferiore: 100 - 162 mm.

media: 71 mm.

superiore: 104 mm.

Lanciasiluri 40.6 mm.
Torrette principali davanti: 289.5 mm.

lati: 210 mm.

dietro: 100 mm.

barbette laterali: 350.5 mm.

Torrette secondarie davanti: 134.6 mm.

lati: 61 mm.

dietro: 35.6 mm.

barbette laterali: 100 mm.

Ponte di comando 259 mm.

200 mm. corridoio di comunicazione

ARMAMENTO

Principale 9 x Ansaldo/OTO da 381 mm., modello del 1934, in 3 torri trinate, 2 a prua ed 1 a poppa
Secondario 12 x Ansaldo da 152 mm., modello del 1936 in 4 torri trinate
AAW 12 x OTO da 89 mm. in 12 torrette singole

20 x Breda da 37 mm. in 10 torri binate

20-28 x Breda da 20 mm. in torri binate

furono aggiunti numerosi cannoncini da 13.2 mm.

Altro 4 x 40 mm. mitragliatrici antiaeree

AEREI

Aerei 2 Reggiani Re 2000 con 1 catapulta di lancio

RADARS

Ricerca aerea Non presente
Ricerca di superficie Non presente
Controllo di tiro Non presente

EQUIPAGGIO

In tempo di pace 1.872

In tempo di guerra

1.960 

La classe Littorio fu l'ultima e più perfezionata tra le navi da battaglia (corazzate) della Regia Marina durante la seconda guerra mondiale. Dopo l'arresto di Mussolini, dopo il 25 luglio 1943 la classe venne ribattezzata Italia. Talvolta questa classe di navi da battaglia è anche indicata come classe Vittorio Veneto, dal nome della seconda nave di questa classe.

Le corazzate della cosiddetta classe Littorio furono la punta di diamante del programma, peraltro assai discutibile, messo in campo dall'ammiraglio Cavagnari per potenziare la Regia Marina. Venne prevista una classe di quattro unità, nominalmente da 35.000 tonnellate (secondo i parametri del Trattato navale di Washington), ma che in realtà superarono abbondantemente le 40.000 t. Per queste quattro unità vennero previsti i nomi di Littorio, Vittorio Veneto, Roma e Impero. La loro progettazione, iniziata quantomeno nel 1934, venne curata per cercare la massima velocità e potenza di fuoco. Entrambe vennero sicuramente raggiunte, ma non senza prezzo. La dotazione di carburante era di circa 4.000 tonnellate: apparentemente molte, in realtà permettevano un'autonomia di circa 4.000 miglia nautiche (circa 7.000 chilometri) navigando alla velocità di 20 nodi, troppo poco persino per navigare con sicurezza attraverso l'Atlantico.

Navigando alla massima velocità (30 nodi / 56 km/h) l'autonomia scendeva ad appena 3.000 km, pari a 2 giorni di navigazione, sufficienti per attraversare tutto il Mar Mediterraneo da un estremo all'altro. La differenza con le corazzate classe Bismarck era notevole in quanto, nonostante i problemi riscontrati nell'efficienza delle turbine tedesche (strano ma vero, i tedeschi ebbero continui problemi di ordine meccanico con le loro turbine navali), grazie a ben 7.700 tonnellate di combustibile, queste avevano un'autonomia tale da attraversare l'Atlantico e poi tornare in madrepatria. Questo significa che le Littorio, possedendo sì una potenza di fuoco, protezione e velocità comparabili o superiori alle Bismarck, avevano l'impossibilità pratica di essere impiegate in contesti (come quelli "corsari") che prevedevano un lungo tempo di navigazione, in ambiente oceanico.

Le 3.700 tonnellate di combustibile in meno erano quindi un preciso handicap per le operazioni fuori dal Mediterraneo, e quindi le Littorio non erano in effetti pensate per compiti globali, ma per confrontarsi con la Marina Francese in brevi e veloci azioni di combattimento, grazie alla potenza di 140.000 hp garantita da turbine a vapore su 4 assi, che fece raggiungere nelle prove circa 30,5 nodi (presumibilmente a pesi ridotti) come era costume della Regia Marina all'epoca.

Nella situazione reale di combattimento della battaglia di Gaudo gli incrociatori inglesi "da 32 nodi" distanziarono in pochi minuti la Vittorio Veneto.


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