REGIA MARINA

 


- GLI INCROCIATORI DAGLI ANNI TRENTA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE -


Trento

Bolzano

Eugenio di Savoia

Duca d'Aosta

Duca degli Abruzzi

Giuseppe Garibaldi

 

Zara

Fiume

Gorizia

Pola

Colleoni

 

Alberto da Giussano

Alberico da Barbiano

Giovanni dalle Bande Nere

Cadorna

Diaz

Attilio Regolo

Giulio Germanico

Pompeo Magno

Scipione Africano

Montecuccoli

Attenedolo

Etna

Vesuvio


Come per le corazzate, la Marina Italiana nel giugno 1940 entrò in guerra con una flotta di Incrociatori completamente rinnovata. 

Vi erano in verità ancora gli antichi San Giorgio, Bari e Taranto di preda bellica; ma gli altri erano tutti delle nuove unità dei due tipi contemplati dal Trattato di Washington, cioè Incrociatori pesantI con dislocamento di 10.000 te armati con cannoni del calibro di 203 mm, e Incrociatori leggeri con dislocamento inferiore, variabile da 5000 a 9000 t, armati con cannoni da 152 mm. 

L'evoluzione degli incrociatori che aveva portato dai tipi corazzati e protetti del periodo 1880-1905 a quelli da battaglia e leggeri del periodo 1905-1925, portò infine agli incrociatori tipo Washington, identificabili con quelli del dislocamento di 10.000 tonnellate Standard.

La Marina italiana inizialmente si adeguò a quanto facevano le altre Marine, e specialmente quella francese, e impostò i due Trento e Trieste, del tipo da 10.000 t, nei quali fu data preminente importanza alla velocità a scapito soprattutto della protezione. 

Gli incrociatori italiani pesanti furono di due soli tipi: i 3 Trento, Trieste e Bolzano che ebbero un apparato motore su 4 eliche della potenza di 150.000 cavalli e i 4 della classe Zara che ebbero invece un apparato motore su due sole eliche, della potenza di 95.000 cavalli, ma una protezione assai più consistente che aveva spessori quasi doppi di quelli dei Trento. 

Si sottolinea che il Bolzano. pur avendo 4 eliche e un apparato motore da 150.000 cavalli come i Trento, ne rappresentò una riproduzione migliorata per l'esperienza conseguita negli anni intercorsi

fra I due progetti, vale a dire dal 1925 al 1930.

La classe degli incrociatori leggeri comprende invece quattro tipi che "anno dai cosiddetti "cinquemila " della classe Condottieri, al ( "settemila" della classe Montecuccoli, agli "ottomila" della classe Eugenio dl Savoia, per finire con i "novemila" dei tipi Garibaldi.

Nella costruzione dei primi cinquemila, i 4 da Giussano, Da Barbiano, Colleoni e Bande Nere, si curò come per i Trento quasi esclusivamente la elevata ve1ocità. 

Infatti queste unità ebbero un apparato motore della potenza di 95.000 cavalli, uguale a quella dei tipi Zara da diecimila tonnellate, che imprimeva la velocità di 37 nodi. 

Per tale motivo ebbero una protezione con spessore massimo di 20-24 mm, del tutto insufficiente per proteggere gli organi vitali dai proiettili dei cannoni da 152 mm con cui erano armati; inoltre non avendo protezione subacquea furono tutti quattro affondati in combattimento da siluri nemici.

I settemila della classe Montecuccoli rappresentarono uni migliora- mento rispetto al cinquemila, ma ebbero le stesse deficienze strutturali per cui anche l'Attendolo, pur non venendo affondato, ebbe la prua asportata da siluri nemici, e affondò poi per bombardamento aereo nel porto di Napoli.

Decisamente migliori furono i successivi Duca d'Aosta ed Eugenio di Savoia. e infine i due Garibaldi e Duca degli Abruzzi che rappresentarono il completamento dell'evoluzione dell'incrociatore leggero Italiano, raggiungendo quasi le 10.000 t di dislocamento standard ed avendo un armamento di 10 cannoni da 152 mm, mentre tutti gli altri ne avevano soltanto 8.

Circa l'armamento di siluri ne furono forniti sia gli incrociatori pesanti che leggeri: i Trento e il Bolzano ne ebbero 8 in quattro impianti binati, fissi al traverso in batteria; i tipi Zara invece non ebbero lanciasiluri. 

Gli incrociatori leggeri tipo Condottieri avevano 4 lanciasiluri in due complessi binati brandeggiabili in coperta ai lati dei fumaioli pop- pieri. Disposizione uguale avevano i Montecuccoli. ma un poco più a prora. circa a metà distanza fra i due fumaioli. l Duca d'Aosta e i Ga- ribaldi ebbero invece 6 lanciasiluri in due impianti trinati nella stessa posizione in coperta.

Le catapulte per gli aerei sui tipi Trento. Zara e Da Giussano erano di tipo fisso sistemate a prora estrema; viceversa i Cadorna, il Bolzano. i Montecuccoli e i Duca d'Aosta le ebbero al centro, fra i fumaioli, o dietro i fumaioli. di tipo brandeggiabile, i Garibaldi, infine, ebbero due catapulte ai lati del fumaiolo poppiero.

Durante la guerra furono impostati 12 incrociatori leggeri della classe detta « Attilio Regolo » o « Capitani Romani », però alla data dell'armistizio ne erano entrati in servizio solo 3: Attilio Regolo. Pompeo Magno e Scipione Africano; gli altri furono in parte demoliti sugli scali e in parte catturati incompleti dai tedeschi. Furono anche messi in costruzione due incrociatori antiaerei, Etna e Vesuvio, ottenuti dalla trasformazione dei due incrociatori ordinati dal Siam ai Cantieri Riuniti dell'Adriatico, che però non furono ultimati.

Nel periodo 1925-1945 entrarono in servizio i seguenti incrociatori: 

-Trento (1929), Trieste (1928),pesanti.

-Da Giussano, Da Barbiano, Bande Nere (1931), Colleoni (1932), leggeri.

-Zara, Fiume, Gorizia (1931), Pola (1932), pesanti.

-Cadorna, Diaz (1933), leggeri. 

-Bolzano (1933), pesante.

 -Montecuccoli, Attendolo (1935), leggeri.

-Eugenio di Savoia (1936), Duca d'Aosta (1935), leggeri.

-Garibaldi, Duca degli Abruzzi (1937), leggeri.

-Attilio Regolo (1942), Giulio Germanico (in allestimento), Scipione Africano, Pompeo Magno (1943), leggeri.

Furono incorporati nella Marina italiana i seguenti incrociatori francesi catturati a Tolone nel 1942: 

-FR 11, Jean De Vienne. -FR 12, La Galissonière non entrati in servizio.


REGIA MARINA


INCROCIATORI E CORAZZATE

INCROCIATORI E CORAZZATE - REGIA MARINA-MARINA ITALIANA - GLI INCROCIATORI -