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  La regina intemerata    

 

La regina ingioiellata si sbarazza del suo ruolo
danzando intensamente tra le nuvole caotiche.
L’insostenibile regime, frutto dell’imposizione,
si dirada ai suoi occhi, 
il feroce ingegno si trasforma 
da incidenza in tangibile armonia.

Opache le sue vesti, liberate dal vento,
raggiungono l’oceano primordiale,
bagnandosi della sua vivacità
e dell’acerbo profumo,
coscienti della condizione.

La regina sensuale, mia realtà, si cala intemerata 
tra le acque lunari del volontario esilio,
esplorando corsi duali,
infinità impercettibili di remoti abissi.

Le traiettorie sono disturbate da continui rumori
che elettrizzano lo spazio circostante.
Menti rubate si combattono tra grida di bambini,
gigantesche meduse impietriscono, ostinate,
radenti onde simmetriche.

L’anima, il principio vitale,
sede della percezione,
corre avvolta nell’oceano dei sensi
e si riflette mirabile nella sua essenza,

l’anima ribelle disseta chi la raggiunge.

Chi è fuori gode solo del beato temporale;
egli è il re disincantato privato del principio,

l’uomo che è se stesso e il suo contrario.






   
 
     
         
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