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raccolta
2 |
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Venere ed io, cammino errante,
perfetti sconosciuti
favola di un’altra vita.
Freddo e razionale,
allibito come un gallo,
avvilito come un pollo,
sconcertante e temporale.
Polvere d’estate mi hai ricoperto,
ruggine d’inverno mi stai divorando.
Giovane correva il mio pensiero
mentre la luce mi folgorava a sprazzi.
Tanta morte e desolazione
riveste un minuscolo pianeta dorato,
centro vitale ed unico fine,
una manciata di piccoli schiavi
insignificanti all’occhio del destino
è degna di tanta grandezza.
L’ansia è diventata noia,
il respiro incombente.
Ho conosciuto e dimenticato,
ogni camera è volata,
ogni quadro è morto,
sto incontrando me stesso.
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