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  raccolta 1    

 

Dell’uomo tu riassumi i suoi messaggi,
ma dell’essenza,
del vero spirito,
non conosci che i miraggi.



Tutto è inutile al giudizio insano
di chi è inconsapevole o turbato,
tragico o dimesso il tono
di chi ha respirato.

 

Ovunque sia acclamata la normalità
portatrice di realtà e non portatrice.
Ovunque gioisca il libero da inganno
che occhi distorti non lo pugnaleranno.


Noi siamo l’alveo dei corsi alterni,
un letto compatto di teste incoscienti
su cui principi e convinzioni
corrono senza teoria.



La voce della pace
riempì il mio cuore stanco
e cercai di credere, sperare ancora.
Baciai la vita sulle labbra, prima della fine.



La limitatezza della nostra vita
ci permetterà solo di tendere alla felicità,
senza mai esserne completamente partecipi,
ci permetterà di supplire ad alcune mancanze,
mai alla mancanza.


Siamo burattini girati per il naso,
saltimbanchi guidati dalle gambe,
contorsionisti incatenati,
siamo prigionieri di assurde regole
dettate dalla nostra nascita
e dalla voglia di emozioni
che consiste nel fuggirle.

 


   
 
     
 
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