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CANTO DI SERA
Quando giunge la sera,
d’inverno o di primavera,
il cuore mio comincia a cantare.
E nella silenziosa pace
dà un addio alla malinconia:
cantando si sente felice,
perché il suo pianto
nel canto
si fa gioia sommessa.
HO VISTO RAGAZZI
Ho visto ragazzi
chiedere un lavoro
implorare un lavoro
elemosinare un lavoro:
sbandati mendicare un diritto;
li ho visti tremare, soffrire da "bestia",
poi erano nella pagina della cronaca cittadina.
Ho visto ragazzi
chiedere l'amore
implorare l'amore
elemosinare l'amore:
la mamma occupata a pensare alla carriera
il padre senza tempo - per portargli il pane -
li ho visti abbracciare una statua che piangeva
lacrime nere e poi, nella pagina della cronaca.
Ho visto ragazzi
chiedere un abbraccio
implorare una carezza
elemosinare una parola.
Nessuno ha visto le braccia tese
nessuno ha fatto loro una carezza
nessuno ha sentito le loro parole:
il caos dei motori era assordante.
Li ho rivisti nella pagina della cronaca
avevano fatto saltare il motore con una bomba.
Ho visto un ragazzo rotolare sulla rena
scolpire palline di sabbia con le lacrime,
l'ho sentito gridare il suo dolore al mare.
Sua esistenza lineare: maschera di verità.
Allo spuntar dell'alba bagnandosi di sole e
di rugiada, come statua eretto nella persona,
forte del dolore ha piantato i piedi
nella sabbia, è diventato olivo
posto riposo a Gabbiani stanchi.
Ho visto un ragazzo non trovare lavoro
non avere l'amore le braccia aperte
a raccogliere vuoto: albero d'olivo
in compagnia di Gabbiani sulla spiaggia
deserta della vita in attesa di un UOMO.
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