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  Laura Pozza
         
 
         
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Una lettera per non dimenticare

Abbiamo superato tantissimi ostacoli insieme in tutto quest'anno... l'anno scorso in questo periodo ci vedevamo da un mesetto in gran segreto, sei riuscito a sciogliermi il cuore quando io continuavo a dirti: "tu sei la zanzara ed io la lampadina, stai attento a non bruciarti...", sapevo già che la zanzara avrebbe vinto, lei vince sempre, per almeno due mesi mi hai detto che avresti fatto di tutto per farmi sciogliere il pezzo di ghiaccio che si era formato nel mio cuore dopo l'ennesima delusione sentimentale... tu per me eri la "chioccia" mi potevo proteggere tra le tue forti braccia e con te mi sentivo al sicuro, lontano dal mondo, da tutto quello che mi stava facendo male, quando eravamo insieme, stavo bene, come non ero mai stata prima, il sorriso con te accanto mi tornava, ma, nello stesso tempo avevo paura, sapevo cos'avrei dovuto affrontare stando con te, era una cosa più grande di me che avevo paura a guardare in faccia la realtà... la realtà era che tu sei di un colore diverso dal mio e che i miei avrebbero lottato fino infondo pur di dividerci... ci hanno provato, tantissime volte, con minacce, parolacce del tipo: "sei una puttana", "fatti un esame di coscienza", "prenditi i tuoi stracci e vattene da lui"... sono arrivata a fare le valigie un paio di volte... ma tu mi dicevi sempre che non era il momento giusto, che avrei chiuso con i miei e tu non volevi che chiudessimo a causa tua... che non era giusto... le cose stavano andando meglio ultimamente, mi presentavi sempre di più ai tuoi amici e parenti... fino a venerdi era tutto bellissimo, da quella sera tutto e cambiato, ieri ti ho chiamato, eri nervoso, non ti avevo mai sentito così... mi hai detto che avevi casini e di lasciarlo stare per un pò finchè non erano sistemati, invece quella "terribile decisione"... mollare... chiudere tutto quello che avevamo fatto VIVERE per un anno... il mondo mi è crollato addosso... un fulmine improvviso mi ha colpito... tutto questo senza una motivazione ben precisa, mi hai detto solo che una volta finiti i casini mi avresti cercato e spiegato cos'era successo e che io a quel punto ti avrei dato ragione per il tuo comportamento.... ma quale ragione? ragione a cosa? ho mille domande, ma nessuna risposta perchè per il momento non ti andava di dirmela... vedere quegli occhi, i TUOI occhi, quegli occhi che mi hanno SEMPRE guardato in modo così dolce, all'improvviso erano irriconoscibili... scuri, tristi, cattivi... non saprei nemmeno io come definirli, perchè non c'è una definizione nel tuo sguardo... cos'è successo di tanto grave da voler chiudere così bruscamente... ho combattuto tutte le battaglie possibili per poter stare insieme a te, avevamo deciso di andarcene via insieme appena trovato un lavoro fuori da qui, ricordo che quella sera ti dissi: "veramente vuoi venire via con me? come fai senza i tuoi parenti?", tu hai risposto: "non ho bisogno di loro, ho già te che mi fai da mamma...", la tua voce era così dolce, così bella, anche se la mamma per offenderti diceva sempre che hai la voce da cornacchia, solo perchè non parli bene l'italiano... quante offese vero? quante lotte... quanti insulti... quanti nascondigli per "scappare" e stare un pò insieme, senza nessuno intorno... nessuno che guardava dalle fessure delle saracinesche, dal balcone, che sbattevano la porta per far capire che ero stata beccata... io e te soli, con il nostro mondo tra le mani... quanti bei momenti che ho vividi nel cuore in questo momento... ricordo un anno fa in questi giorni e un mese fa come fosse ieri... ricordo il primo bacio e il momento in cui ho capito cosa e quanto significavi per me e che non volevo più rinnegare i miei sentimenti... il periodo del ramadan... mamma mia che periodo, un altro ostacolo, tu avevi il terrore che non (in teoria) potendoci vedere per un mese avrei trovato qualcun'altro, alla fine però OGNI TANTO ci vedevamo lo stesso... ed ecco che ci nascondevamo nel nostro piccolo angolo di cuore ed amore... il mese scorso mi hai chiesto se andavamo in Grecia, quando ti ho chiesto con chi, tu mi hai risposto: "tu e io... soli...", poi se ti accompagnavo a Roma, sempre noi due soli, per stare un pò di tempo insieme senza nessuna paura... la settimana scorsa ancora ne parlavi: "allora quando andiamo a Roma? quanto rimaniamo? quando torna tua mamma così partiamo?", cos'è cambiato da quel giorno, non sono passati mesi ma una settimana e alla fine questa decisione che mi ha fatto vomitare l'anima, da quando abbiamo preso la nostra storia sul serio, l'ho vista con le radici, come se nessuno avesse mai potuto dividerci dopo tutti questi casini affrontati sempre insieme... ora sei diventato un'ombra... all'improvviso... mi sporgo dalla sedia, guardo la tua casa e mille filmati entrano nel mio cuore facendomi ripercorrere tutti i nostri momenti, le prime emozioni, le prima telefonate, i primi messaggi, in cui nel tuo italiano... "corretto" mi scrivevi: "ti voglio bene"... a quante volte ti prendevo ingiro per quei messaggi sbagliati... ora guardo il cellulare, nei messaggi "propri" ne ho salvato uno che mi hai mandato un anno fa che dice: "Se fossi un fiore, il più bello, l'unico al mondo e nell'universo non ti raccoglierei lo stesso. Avrei paura di farti del male. Ti voglio bene!" e chi se lo scorda? e chi ha mai avuto il coraggio di cancellarlo? leggendolo dissi sotto voce sorridendo: "zanzara non ce la farai mai, io sono una lampadina...", ce l'hai fatta ad entrare nella mia vita, ci sei riuscito in pieno ad entrare nel mio cuore... non posso ancora credere che tutto sia finito come lo sbatter d'ali di una farfalla che ha lottato contro il vento... viene trascinata via da quella brezza gelida che ha distrutto le sue ali... ora io sono quella farfalla... dalle ali distrutte....

 

   
             
 
 
 
 
             
             
             
             
             


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