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Una lettera per non dimenticare
Abbiamo superato tantissimi ostacoli insieme in tutto quest'anno...
l'anno scorso in questo periodo ci vedevamo da un mesetto in gran
segreto, sei riuscito a sciogliermi il cuore quando io continuavo a
dirti: "tu sei la zanzara ed io la lampadina, stai attento a non
bruciarti...", sapevo già che la zanzara avrebbe vinto, lei vince
sempre, per almeno due mesi mi hai detto che avresti fatto di tutto per
farmi sciogliere il pezzo di ghiaccio che si era formato nel mio cuore
dopo l'ennesima delusione sentimentale... tu per me eri la "chioccia" mi
potevo proteggere tra le tue forti braccia e con te mi sentivo al
sicuro, lontano dal mondo, da tutto quello che mi stava facendo male,
quando eravamo insieme, stavo bene, come non ero mai stata prima, il
sorriso con te accanto mi tornava, ma, nello stesso tempo avevo paura,
sapevo cos'avrei dovuto affrontare stando con te, era una cosa più
grande di me che avevo paura a guardare in faccia la realtà... la realtà
era che tu sei di un colore diverso dal mio e che i miei avrebbero
lottato fino infondo pur di dividerci... ci hanno provato, tantissime
volte, con minacce, parolacce del tipo: "sei una puttana", "fatti un
esame di coscienza", "prenditi i tuoi stracci e vattene da lui"... sono
arrivata a fare le valigie un paio di volte... ma tu mi dicevi sempre
che non era il momento giusto, che avrei chiuso con i miei e tu non
volevi che chiudessimo a causa tua... che non era giusto... le cose
stavano andando meglio ultimamente, mi presentavi sempre di più ai tuoi
amici e parenti... fino a venerdi era tutto bellissimo, da quella sera
tutto e cambiato, ieri ti ho chiamato, eri nervoso, non ti avevo mai
sentito così... mi hai detto che avevi casini e di lasciarlo stare per
un pò finchè non erano sistemati, invece quella "terribile decisione"...
mollare... chiudere tutto quello che avevamo fatto VIVERE per un anno...
il mondo mi è crollato addosso... un fulmine improvviso mi ha colpito...
tutto questo senza una motivazione ben precisa, mi hai detto solo che
una volta finiti i casini mi avresti cercato e spiegato cos'era successo
e che io a quel punto ti avrei dato ragione per il tuo comportamento....
ma quale ragione? ragione a cosa? ho mille domande, ma nessuna risposta
perchè per il momento non ti andava di dirmela... vedere quegli occhi, i
TUOI occhi, quegli occhi che mi hanno SEMPRE guardato in modo così
dolce, all'improvviso erano irriconoscibili... scuri, tristi, cattivi...
non saprei nemmeno io come definirli, perchè non c'è una definizione nel
tuo sguardo... cos'è successo di tanto grave da voler chiudere così
bruscamente... ho combattuto tutte le battaglie possibili per poter
stare insieme a te, avevamo deciso di andarcene via insieme appena
trovato un lavoro fuori da qui, ricordo che quella sera ti dissi:
"veramente vuoi venire via con me? come fai senza i tuoi parenti?", tu
hai risposto: "non ho bisogno di loro, ho già te che mi fai da
mamma...", la tua voce era così dolce, così bella, anche se la mamma per
offenderti diceva sempre che hai la voce da cornacchia, solo perchè non
parli bene l'italiano... quante offese vero? quante lotte... quanti
insulti... quanti nascondigli per "scappare" e stare un pò insieme,
senza nessuno intorno... nessuno che guardava dalle fessure delle
saracinesche, dal balcone, che sbattevano la porta per far capire che
ero stata beccata... io e te soli, con il nostro mondo tra le mani...
quanti bei momenti che ho vividi nel cuore in questo momento... ricordo
un anno fa in questi giorni e un mese fa come fosse ieri... ricordo il
primo bacio e il momento in cui ho capito cosa e quanto significavi per
me e che non volevo più rinnegare i miei sentimenti... il periodo del
ramadan... mamma mia che periodo, un altro ostacolo, tu avevi il terrore
che non (in teoria) potendoci vedere per un mese avrei trovato
qualcun'altro, alla fine però OGNI TANTO ci vedevamo lo stesso... ed
ecco che ci nascondevamo nel nostro piccolo angolo di cuore ed amore...
il mese scorso mi hai chiesto se andavamo in Grecia, quando ti ho
chiesto con chi, tu mi hai risposto: "tu e io... soli...", poi se ti
accompagnavo a Roma, sempre noi due soli, per stare un pò di tempo
insieme senza nessuna paura... la settimana scorsa ancora ne parlavi:
"allora quando andiamo a Roma? quanto rimaniamo? quando torna tua mamma
così partiamo?", cos'è cambiato da quel giorno, non sono passati mesi ma
una settimana e alla fine questa decisione che mi ha fatto vomitare
l'anima, da quando abbiamo preso la nostra storia sul serio, l'ho vista
con le radici, come se nessuno avesse mai potuto dividerci dopo tutti
questi casini affrontati sempre insieme... ora sei diventato un'ombra...
all'improvviso... mi sporgo dalla sedia, guardo la tua casa e mille
filmati entrano nel mio cuore facendomi ripercorrere tutti i nostri
momenti, le prime emozioni, le prima telefonate, i primi messaggi, in
cui nel tuo italiano... "corretto" mi scrivevi: "ti voglio bene"... a
quante volte ti prendevo ingiro per quei messaggi sbagliati... ora
guardo il cellulare, nei messaggi "propri" ne ho salvato uno che mi hai
mandato un anno fa che dice: "Se fossi un fiore, il più bello, l'unico
al mondo e nell'universo non ti raccoglierei lo stesso. Avrei paura di
farti del male. Ti voglio bene!" e chi se lo scorda? e chi ha mai avuto
il coraggio di cancellarlo? leggendolo dissi sotto voce sorridendo:
"zanzara non ce la farai mai, io sono una lampadina...", ce l'hai fatta
ad entrare nella mia vita, ci sei riuscito in pieno ad entrare nel mio
cuore... non posso ancora credere che tutto sia finito come lo sbatter
d'ali di una farfalla che ha lottato contro il vento... viene trascinata
via da quella brezza gelida che ha distrutto le sue ali... ora io sono
quella farfalla... dalle ali distrutte....
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