|
|
|
|
Buongiorno, America C'è un'America
frenetica e pulsante;
c'è un'America
venale ed arrogante...
E c'è l'America
degli uomini d'affari,
di manager senza morale
falsi e cordiali:
e' l'America
dei capi e dei potenti,
dei furbi e dei ladri
e dei magnati prepotenti.
E' quell' America
senza identità,
figlia del consumo
e dell'ingenua vanità.
E c'è l' America
che ama comandare,
l'America che corre e corre
e non si sa fermare.
L'America inviolabile
un pò come in tivù,
l'America che ammazza
e che non piange più.
L'America orgogliosa
ed il suo isolazionismo,
lei che si può permettere
sia l' ozio che il cinismo...
Addio all' America,
eterna sovrana,
terra giovane,
ricchissima e lontana.
Buongiorno, America
ferita quasi a morte,
che ti tieni per mano
e che piangi la tua sorte...
Buongiorno, America
di vigili e pompieri,
di eroi nel dolore;
eroi, quelli veri...
Buongiorno, America
sconvolta dal tormento,
colpita al cuore ma
con le bandiere sempre al vento...
Buongiorno, America
che preghi e che hai paura
che muoia anche solamente
un'altra anima pura...
Tu sei l' America
che soffre e che teme,
che torna a sperare in Dio
e canta tutta assieme...
Buongiorno a te, America
senza finta baldanza,
perchè da quel silenzio
nasca ancora una speranza...
Buongiorno a te, America
e a quel barbone nero:
è seduto in mezzo al nulla
e sembra chiedersi se è vero...
Poi riprende in mano
la sua vecchia tromba scura,
la musica straziante come solo sottofondo
della paura...
Vede quelle scene,
pensa a ciò che verrà,
ma fra la polvere e la morte
la tromba suona e suonerà.......
La Ballata del Condannato
Questa è la storia di Danny La Salle,
giovane uomo solerte e robusto,
figlio di gente senza troppa arte,
muratori onesti, rispettosi del giusto.
Ragazzo d'oro, forte e retto,
di quelli che vivono senza sognare,
di quelli che campano sputando sangue
e che il domani se lo devon sudare.
E allora cantiamo, cantiamo insieme
la storia di Danny e della sua fatica,
taciturno guerriero dagli occhi tristi,
ventenne roccioso, operaio all' antica...
La sua vita di lacrime fra i cantieri
cambiò per sempre una notte d' inverno,
una notte di sesso, di fumo e di nebbia;
quella tragica notte lo spinse all'inferno...
Erano cinque giovanotti
tutti con la sua stessa storia
se lo portarono in pieno centro
per una sera di baldoria.
Era la festa di San Silvestro
in quella città un po’ grigia e scostante
e, per una volta, i ragazzotti
inseguivan un giorno davvero eccitante.
Fosse una gioia, fosse una donna,
o fosse soltanto un'emozione,
i sei amici di periferia
dovevan godersi quell'evasione.
Entrarono tutti in discoteca
dato che non si pagava niente
e lì dentro un bicchiere ne tira un altro
e le gonne ed i tacchi offuscan la mente...
Se la spassarono tutti e sei,
era una notte di danze e d'amore
ma c'era il solito imbecille
lesto alla lite e alla provocazione.
E, come in tutte le feste di massa,
non c'eran soltanto la birra e il liquore,
qualcuno vendeva senza vergogna
roba assassina ed inodore...
Non resistette, Danny La Salle,
non resistette alla tentazione,
ora i suoi occhi in preda alla droga
brillavan frementi di eccitazione...
E fu in un attimo che accadde
che l'imbecille stralunato,
colpendo in faccia Danny La Salle,
scatenò un caos assatanato.
Così una festa di baci e di balli
divenne l'elogio alla cieca violenza
e la rissa, feroce, coinvolse chiunque
e ancor di più chi invocava clemenza...
Ad un certo punto Danny, rabbioso,
sentì picchiar forte contro il suo costato;
nel tentativo di divincolarsi
era stato un tipetto ossigenato.
E con gli occhi rossi e la bava alla bocca
lo tirò per la giacca e lo fece cadere,
poi lo scalciò in mezzo alla calca,
schiavo dell'hascisch e del suo potere...
Picchialo, picchialo, Danny La Salle,
i calci ed i pugni non risparmiare,
mostra a tutti la tua forza bruta
e quel biondino fallo vomitare...
Ma il giorno dopo, Danny il bruto,
si ritrovò al commissariato,
manette ai polsi e testa china,
stava per esser processato.
Alla fine del gioco e del divertimento
di chi si era sentito un picchiatore
il ragazzo biondo ossigenato
rese l'anima al Signore...
E adesso, Danny, abbi il coraggio,
sì, di guardarli dritti negli occhi,
un padre e una madre e il loro martirio
figlio soltanto del tuo delirio...
E tu crollasti sulle ginocchia
quando ti fecer detenuto,
chiedendo venia a un qualche Dio
a cui non avevi mai creduto...
Questa è la storia di Danny La Salle
che un giorno vendette la sua anima al Male,
finendo rinchiuso in gattabuia,
condannato alla pena capitale.
Passavano gli anni, passavano in fretta
e tra rinvii e crudeli speranze
ancor nella cella viveva La Salle
e qualcuno faceva le sue rimostranze:
"Mandatelo a morte, quell'assassino,
quel delinquente bastardo e ignorante,
drogato di merda, dannato animale,
uccise Lorenzo pestandolo a sangue! "
Ed ogni giorno, solo nel vuoto,
ed ogni giorno, fra quattro mura,
Danny La Salle leggeva il Vangelo
cercando di vincere la sua paura...
Parlava spesso con il ragazzo
a cui per caso aveva tolto la vita,
parlava a Lorenzo baciando la croce
e maledicendo quel giorno feroce.
E le sue parole commosse e sincere,
a volte Lorenzo sembrava ascoltare,
coglieva il dolore e il suo atroce rimpianto
e gli sussurrava di non disperare...
Ma poi ancora Danny, lacrime agli occhi,
uomo già morto a una verde età,
urlava forte mani sul volto,
urlava a Lorenzo, invocando pietà.
L'avrebbe voluto avere accanto,
l'avrebbe voluto abbracciare,
ma il nostro viaggio è di sola andata
ed un uomo morto non può ritornare...
Una notte da lupi, di pioggia e di tuoni,
Lorenzo gli apparve in un dolce sogno,
gli disse che un giorno il pentimento
avrebbe sconfitto l'eterno tormento...
Ed arrivò, dopo molti anni,
arrivò il giorno dell'esecuzione,
e l'ormai trentenne Danny La Salle
iniziò a recitare un'intenzione:
"Prego il Signore di avere cura
della famiglia che mi ha accudito,
di questo mondo malvagio e corrotto,
è la preghiera di un convertito".
Chiudesti gli occhi serenamente,
morendo spegnesti un lieve sorriso,
volasti verso la pace dell' anima,
volasti verso il Paradiso... |
|