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  Matteo Bordiga
         
 
         
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    Buongiorno, America

C'è un'America 
frenetica e pulsante; 
c'è un'America 
venale ed arrogante... 
E c'è l'America 
degli uomini d'affari, 
di manager senza morale 
falsi e cordiali: 
e' l'America 
dei capi e dei potenti, 
dei furbi e dei ladri 
e dei magnati prepotenti. 
E' quell' America 
senza identità, 
figlia del consumo 
e dell'ingenua vanità. 
E c'è l' America 
che ama comandare, 
l'America che corre e corre 
e non si sa fermare. 
L'America inviolabile 
un pò come in tivù, 
l'America che ammazza 
e che non piange più. 
L'America orgogliosa 
ed il suo isolazionismo, 
lei che si può permettere 
sia l' ozio che il cinismo... 
Addio all' America, 
eterna sovrana, 
terra giovane, 
ricchissima e lontana. 

Buongiorno, America 
ferita quasi a morte, 
che ti tieni per mano 
e che piangi la tua sorte... 
Buongiorno, America 
di vigili e pompieri, 
di eroi nel dolore; 
eroi, quelli veri... 
Buongiorno, America 
sconvolta dal tormento, 
colpita al cuore ma 
con le bandiere sempre al vento... 
Buongiorno, America 
che preghi e che hai paura 
che muoia anche solamente 
un'altra anima pura... 
Tu sei l' America 
che soffre e che teme, 
che torna a sperare in Dio 
e canta tutta assieme... 
Buongiorno a te, America 
senza finta baldanza, 
perchè da quel silenzio 
nasca ancora una speranza... 
Buongiorno a te, America 
e a quel barbone nero: 
è seduto in mezzo al nulla 
e sembra chiedersi se è vero... 
Poi riprende in mano 
la sua vecchia tromba scura, 
la musica straziante come solo sottofondo 
della paura... 
Vede quelle scene, 
pensa a ciò che verrà, 
ma fra la polvere e la morte 
la tromba suona e suonerà.......

 

La Ballata del Condannato

Questa è la storia di Danny La Salle, 
giovane uomo solerte e robusto, 
figlio di gente senza troppa arte, 
muratori onesti, rispettosi del giusto. 
Ragazzo d'oro, forte e retto, 
di quelli che vivono senza sognare, 
di quelli che campano sputando sangue 
e che il domani se lo devon sudare. 
E allora cantiamo, cantiamo insieme 
la storia di Danny e della sua fatica, 
taciturno guerriero dagli occhi tristi, 
ventenne roccioso, operaio all' antica...

La sua vita di lacrime fra i cantieri 
cambiò per sempre una notte d' inverno, 
una notte di sesso, di fumo e di nebbia; 
quella tragica notte lo spinse all'inferno...

Erano cinque giovanotti 
tutti con la sua stessa storia 
se lo portarono in pieno centro 
per una sera di baldoria. 
Era la festa di San Silvestro 
in quella città un po’ grigia e scostante 
e, per una volta, i ragazzotti 
inseguivan un giorno davvero eccitante. 
Fosse una gioia, fosse una donna, 
o fosse soltanto un'emozione, 
i sei amici di periferia 
dovevan godersi quell'evasione. 

Entrarono tutti in discoteca 
dato che non si pagava niente 
e lì dentro un bicchiere ne tira un altro 
e le gonne ed i tacchi offuscan la mente...
Se la spassarono tutti e sei, 
era una notte di danze e d'amore 
ma c'era il solito imbecille 
lesto alla lite e alla provocazione. 
E, come in tutte le feste di massa, 
non c'eran soltanto la birra e il liquore, 
qualcuno vendeva senza vergogna 
roba assassina ed inodore...
Non resistette, Danny La Salle, 
non resistette alla tentazione, 
ora i suoi occhi in preda alla droga 
brillavan frementi di eccitazione...
E fu in un attimo che accadde 
che l'imbecille stralunato, 
colpendo in faccia Danny La Salle, 
scatenò un caos assatanato. 
Così una festa di baci e di balli 
divenne l'elogio alla cieca violenza 
e la rissa, feroce, coinvolse chiunque 
e ancor di più chi invocava clemenza...

Ad un certo punto Danny, rabbioso, 
sentì picchiar forte contro il suo costato; 
nel tentativo di divincolarsi 
era stato un tipetto ossigenato. 
E con gli occhi rossi e la bava alla bocca 
lo tirò per la giacca e lo fece cadere, 
poi lo scalciò in mezzo alla calca, 
schiavo dell'hascisch e del suo potere... 

Picchialo, picchialo, Danny La Salle, 
i calci ed i pugni non risparmiare, 
mostra a tutti la tua forza bruta 
e quel biondino fallo vomitare...


Ma il giorno dopo, Danny il bruto, 
si ritrovò al commissariato, 
manette ai polsi e testa china, 
stava per esser processato. 
Alla fine del gioco e del divertimento 
di chi si era sentito un picchiatore 
il ragazzo biondo ossigenato 
rese l'anima al Signore...

E adesso, Danny, abbi il coraggio, 
sì, di guardarli dritti negli occhi, 
un padre e una madre e il loro martirio 
figlio soltanto del tuo delirio...
E tu crollasti sulle ginocchia 
quando ti fecer detenuto, 
chiedendo venia a un qualche Dio 
a cui non avevi mai creduto...

Questa è la storia di Danny La Salle 
che un giorno vendette la sua anima al Male, 
finendo rinchiuso in gattabuia, 
condannato alla pena capitale. 
Passavano gli anni, passavano in fretta 
e tra rinvii e crudeli speranze 
ancor nella cella viveva La Salle 
e qualcuno faceva le sue rimostranze: 
"Mandatelo a morte, quell'assassino, 
quel delinquente bastardo e ignorante, 
drogato di merda, dannato animale, 
uccise Lorenzo pestandolo a sangue! " 
Ed ogni giorno, solo nel vuoto, 
ed ogni giorno, fra quattro mura, 
Danny La Salle leggeva il Vangelo 
cercando di vincere la sua paura...
Parlava spesso con il ragazzo 
a cui per caso aveva tolto la vita, 
parlava a Lorenzo baciando la croce 
e maledicendo quel giorno feroce. 

E le sue parole commosse e sincere, 
a volte Lorenzo sembrava ascoltare, 
coglieva il dolore e il suo atroce rimpianto 
e gli sussurrava di non disperare...
Ma poi ancora Danny, lacrime agli occhi, 
uomo già morto a una verde età, 
urlava forte mani sul volto, 
urlava a Lorenzo, invocando pietà. 
L'avrebbe voluto avere accanto, 
l'avrebbe voluto abbracciare, 
ma il nostro viaggio è di sola andata 
ed un uomo morto non può ritornare...


Una notte da lupi, di pioggia e di tuoni, 
Lorenzo gli apparve in un dolce sogno, 
gli disse che un giorno il pentimento 
avrebbe sconfitto l'eterno tormento...
Ed arrivò, dopo molti anni, 
arrivò il giorno dell'esecuzione, 
e l'ormai trentenne Danny La Salle 
iniziò a recitare un'intenzione: 
"Prego il Signore di avere cura 
della famiglia che mi ha accudito, 
di questo mondo malvagio e corrotto, 
è la preghiera di un convertito". 

Chiudesti gli occhi serenamente, 
morendo spegnesti un lieve sorriso, 
volasti verso la pace dell' anima, 
volasti verso il Paradiso...

 
 

   


 
 
 
             
             
             
             
             


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