Jesolo



 
 

 
                Il luogo dove oggi sorge il centro di Jesolo, o le immediate vicinanze di esso, era già abitato in età romana e costituiva un "vico" alle dipendenze di Altino. La romanità è confermata dai reperti archeologici che ogni tanto affiorano nella campagna. Il vico portava il nome di Equilio, nome che allude all'allevamento dei cavalli in cui i veneti erano allora famosi, e si vuole che fosse stato dagli abitanti della vicina Eraclea.
                La sua importanza crebbe in seguito alle invasioni barbariche ed ebbe un definitivo incremento quando il re longobardo Grimoaldo fece, nel 667, distruggere Oderzo. In quella circostanza, oltre agli opitergini, si rifugiarono ad Equilio anche i profughi di Asolo (Acellum) e furono probabilmente questi a dare alla località il nuovo nume di Jesolo.
                L'intraprendenza dei suoi abitanti portò tuttavia Jesolo a combattere contro la vicina eraclea che politicamente era maggiormente legata all'appoggio bizantino; si ebbero numerosi scontri, tra i quali uno, di particolari dimensioni, nel 690 a Fiumicino, che vide la vittoria di Eraclea. Sembra siano state soprattutto quelle contese a convincere gli abitanti delle lagune, che dapprima avevano scelto come sede dogale Eraclea, a trasferirla successivamente a Malamocco e quindi a Rialto.
                Da allora cominciò la decadenza di Jesolo, provocata soprattutto dalla malaria, conseguenza dell'interramento delle lagune a sua volta dovuta alle tumultuose alluvioni del Piave. Nei primi anni del XI secolo i Franchi poterono saccheggiare Jesolo, non più protetta dalle lagune, giungendovi per via terra e nell'869 il doge Giustiniano Partecipazio, disponeva nel testamento che le sue case a Jesolo potessero essere demolite perchè il materiale potesse essere impiegato a Venezia.
                La storia di Jesolo doveva da quel momento e per alcuni secoli restare legata alle continue iniziative intraprese dai vaneziani per liberare la laguna dal pericolo di ulteriori interramenti, facendo sfociare più ad oriente le acque del Piave. A questo scopo si scavarono numerosi canali e si elevarono anche arginature. Già nel 1440 si iniziò lo scavo di un canale , rivelatosi poi insufficiente, che andava da Jesolo a Cortellazzo passando per Molinato e Ca' Fornera. Esso venne ultimato quasi un secolo dopo da Alvise Zuccarini, e fu il nome di costui che doveva restare alla località che, ormai dimenticato l'antico nome di Iesolo, si chiamò Cavazuccherina.
                La storia di Cavazuccherina fu quindi soprattutto la storia dei continui lavori compiuti dai Veneziani per fronteggiare la minaccia del Piave.Nonostante tutto la popolazione di Cavazuccherina continuava a crescere e raggiungeva nel 1776 i 1460 abitanti, e durante il Regno d'Italia (1806-1815) il centro diventò comune.
 

il Lido di Jesolo...

 
                   Iniziò a questo punto un'ulteriore fase della storia di Jesolo, quella delle grandi bonifiche che videro progressivamente trasformarsi tutte le terre vicine. Nel 1808 venne costituito il consorzio Passerella che realizzò lo scopo omonimo, ma il vero incremento alle opere di bonifica si realizzò nel 1901, quando venne creato il Consorzio di Bonifica Cavazuccherina. Nel 1907 entrò in azione l'idrovora Cavazuccherina e alcune migliaia di ettari cominciarono ad essere prosciugati.
                  Tali progessi economici vennero interrotti dalla prima guerra mondiale. Dopo la ritirata di Caporetto le linee italiane, come è noto, si attestarono sulla riva destra del Piave, ma il 13 novembre 1917 gli austriaci passarono il fiume a Grisolera, nei pressi di Eraclea, costringendo gli italiani ad attestarsi su di un'estrema linea di difesa, a ridosso della laguna, che correva lungo il Piave vecchio, da Musile a Caposile, sul Sile, da Caposile a Cavazuccherina, e sulla Cavetta, da Cavazuccherina a Cortellazzo.Nel luglio del 1918, dopo la battaglia del Piave che aveva visto i vani sforzi dell'esercito austriaco di dilagare nel Trevigiano, le truppe italiane riuscirono a ripristinare la vecchia linea sul Piave, allontanando l'incombente minaccia su Venezia.
                  I lavori di bonifica ripresero nell'immediato dopoguerra ed ebbero grandissimo sviluppo tra il 1920 ed il 1930. Nel 1930 Cavazuccherina riprese l'antico nome di Jesolo che nel 1936 venne esteso al vicino Lido. Intanto, dapprima attraverso istituzioni ospedaliere e colonie per bambini si andava incrementando la ricettività balneare della zona e cominciava così l'ultima fase della storia di Jesolo, storia che in un breve giro di anni doveva farla diventare la maggiore località balneare della regione e tra le prime nell'intera Italia.
                 Il larghissimo arenile, la finissima sabbia dolomitica, il clima calmissimo, la serenità dell'aperta campagna che giunge quasi fino al litorale, la prestigiosa vicinanza della laguna di Venezia, e di tante altre località di grande importanza storica ed artistica, assicurano a Jesolo la fama che gode.
 
 
 

 
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