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La distilleria Bertolino a Marsala

Tratto da interrogazione parlamentare scritta Seduta n. 389 del 13/11/2003

La ditta Bertolino, ha chiesto l'autorizzazione all'Assessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana, per l'allocazione in c. da Torre Inchiapparo del comune di Mazara del Vallo di un impianto industriale destinato alla produzione di biomassa per l'energia e di bioetanolo; 
la ditta ha richiesto l'autorizzazione, ritenendo che in Sicilia possa trovare applicazione automatica la particolare condizione di legge contenuta nell'articolo 7 della legge regionale 65/81 combinato in via presuntiva con il disposto del comma 6, dell'articolo 69 della legge regionale 32/2000, che consente per esigenze di rilevante interesse pubblico, di realizzare opere di interesse statale o regionale in difformità agli strumenti urbanistici; 
tale articolo prevede la condizione del duplice parere del Consiglio regionale urbanistica e dei comuni interessati all'iniziativa fatto salvo il disposto normativo dell'articolo 7 della legge 65/81 circa la discrezionalità dell'assessore al Territorio al rilascio dell'autorizzazione amministrativa; 
la costruzione dello stabilimento occuperà una superficie di Ha 145 e ricadrà in un'area prescelta ed individuata dalla U.E. come Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) (Decreto dell'Ambiente 3 aprile 2000); 
altre più rilevanti iniziative economiche private (vedi parco tematico di Regalbuto), sia sotto il profilo dell'entità del finanziamento, sia dei capitali investiti (1.600 miliardi, vecchie lire), in atto sono bloccate al C.R.U. per la ragione che l'ubicazione dell'investimento ricade in area SIC; 
tale sito si è inserito nel Piano regolatore generale di Mazara del Vallo esitato favorevolmente dal Consiglio regionale dell'urbanistica, nel quale è contenuta la volontà di salvaguardare l'attuale contesto ambientale; 
i consigli comunali di Marsala, Mazara del Vallo Campobello, Petrosino e le popolazioni relative anche raccolte in comitati, in ordine alla realizzazione di tali e/o similari insediamenti si sono pronunciati negativamente; 
Mazara del Vallo, Marsala e Petrosino, sono città che si sono poste degli obiettivi di tipo turistico e che tutta la Provincia di Trapani è vocazione turistica (Capo Feto, lo Stagnone, Monte Bonifato. Segesta, Erice, S. Vito Lo Capo, Selinunte, Castellammare del Golfo, Cave di Cusa e Tre Fontane) questi ultimi considerati esempi mirabili di siti ad interesse turistico; 
di fatto, l'impianto in questione, non è destinato a produrre alcuna energia da fonte rinnovabile ma, a contrariis, a produrre industrialmente additivi per gli idrocarburi (alcool) mediante trasformazione di prodotti per l'agricoltura, da esportare prevalentemente nei paesi dell'Est generando, così facendo, la condizione giuridica per la quale non può trovare applicazione la procedura speciale di cui al precitato articolo 7 della legge regionale 65/81; 
lo stesso Assessorato territorio ed ambiente, con proprio provvedimento di valutazione di incidenza del progetto del 13 giugno 2003, in ordine alla destinazione agricola del terreno de quo, ne ha statuito la particolare pericolosità per i terreni circostanti a seguito dell'impianto della graminacea Sorgum bicolor, specialmente per il versante sud del Sic; 
l'impianto comporterebbe uno sfruttamento insostenibile delle falde acquifere, con un emungimento di una quantità d'acqua compresa tra 1500 e 3000 mc. al giorno, che provocherebbe un depauperamento delle stesse con conseguenze imprevedibili per l'approvvigionamento idrico delle popolazioni della zona, con gravi ripercussioni sulla pubblica utilità della preziosa risorsa; 
in conseguenza delle scarse precipitazioni avvenute negli ultimi anni, si è verificato un abbassamento delle falde acquifere e, di conseguenza, un'ulteriore riduzione non potrebbe non mettere in serio pericolo d'inquinamento le stesse, a seguito di un inevitabile aumento di salinità; 
è obiettivo politico di priorità assoluta per il Consesso Provinciale, preservare in maniera inequivoca da ogni pericolo d'inquinamento le falde acquifere del nostro territorio, in un momento storico particolare in cui si è acquisita la piena consapevolezza dell'avanzamento inesorabile del fenomeno della desertificazione, rispetto al quale, la stessa Regione Siciliana sembra orientata al finanziamento di ulteriori impianti dissalatori; 
il consiglio provinciale di Palermo, in un apposito studio commissionato al proprio ufficio ambiente e territorio, circa la salubrità dell'area circostante la Distilleria di Partinico, ha riscontrato che la presenza di quest'ultima contribuisce fortemente all'innalzamento delle percentuali di polveri nocive presenti nella zona; 
il consiglio provinciale di Trapani, nella sua qualità di massimo consesso politico avente competenza in materia di pianificazione territoriale provinciale, esaminata la questione nella seduta straordinaria del 26 settembre u.s., ha espresso parere contrario sul progetto dell'eventuale allocazione nel comune di Mazara del Vallo, come nel resto della provincia, dell'impianto di produzione di biomassa per l'energia e di bioetanolo dell'azienda «Distilleria Bertolino S.p.A.» -: 
se risponda al vero che la ditta Bertolino di Partinico abbia ottenuto dallo Stato un decreto di finanziamento di circa 50 milioni di euro per la realizzazione, ai sensi della legge n. 488 del 1992, della distilleria e che tale decreto sia stato firmato in assenza di un luogo ove realizzare l'impianto, giungendo alla incredibile situazione nella quale un impianto sarebbe finanziato anche se non si conosce il luogo ove sarà localizzato, il che appare all'interrogante paradossale, tenuto conto dello stato di tensione esistente in Mazara del Vallo e dell'assoluta volontà del comune e della popolazione di impedire la realizzazione dell'impianto.