Vomito, diarrea e mal di pancia
Sono disturbi spesso associati fra loro, tanto frequenti che ciascuno di noi li ha più volte sperimentati nella vita, e le cui cause sono variabilissime talvolta anche molto gravi. Non è compito di questo manuale insegnare a distinguere fra le cause gravi e quelle non gravi: a ciò deve pensare il medico e il buon senso consiglia di chiamarlo ogni qualvolta i disturbi siano prolungati, o non abbiano una evidente spiegazione (es. vomito per indigestione). Tuttavia sarà utile, per sapersi orientare, possedere qualche nozione informativa.
Consiste nell'emissione brusca, dalla bocca,
del contenuto dello stomaco: alimenti più o meno digeriti, oppure liquido
acquoso (succo gastrico), talvolta tinto di giallo.
Una mangiata eccessiva o il freddo preso dopo aver mangiato possono bloccare la
digestione; comparirà così, dopo la nausea e un po' di mal ai pancia, il vomito
dei cibi ingeriti (vomito alimentare) che in più riprese libererà lo stomaco
ripristinando una evidente sensazione di benessere.
Durante il vomito, che rappresenta comunque una "irritazione" dello
stomaco, non conviene dar qualche ora iniziando poi con un po' di tè diluito.
Il vomito prolungato, non più alimentare ma di succo gastrico, impedisce al
malato di nutrirsi e soprattutto di bere; per questo motivo e per il fatto che
il vomito può essere segno di malattia anche grave specialmente quando si
associa a mal di pancia è indispensabile la visita del medico.
Alcune malattie si manifestano con vomito di sangue: questo può avere il colore
rosso che conosciamo oppure l'aspetto nero dei fondi di caffè; il paziente va
portato dal medico con un po' di materiale raccolto.
E' la scarica di feci di consistenza liquida.
Anche questo disturbo può essere la conseguenza di cibi o bevande troppo fredde
o di semplice esposizione al freddo, associandosi magari a mal di pancia
"a passate". Sono utili bevande e alimenti "astringenti":
tè, limone, riso ben cotto.
Talvolta la diarrea compare durante i viaggi; specialmente in Paesi a basso
livello socio-sanitario, ed è chiamata "diarrea dei viaggiatori": non
è di solito malattia grave, guarisce spontaneamente in 1-5 giorni, e può essere
almeno in parte prevenuta con l'igiene alimentare e delle bevande.
La diarrea può essere prolungata, ma soprattutto abbondante (più di 8-10
scariche al giorno) e disidratare il paziente: per questo motivo, oltre al
fatto di poter essere segno di una malattia grave, è necessario consultare un
medico, e particolarmente quando ad essa si associa la febbre, il vomito e il
mal di pancia intenso e prolungato.
Anche nella diarrea (o nelle evacuazioni in genere) può presentarsi del sangue:
di colorito rosso vivo, o nero e appiccicoso come pece. Questo sintomo richiede
sempre l'intervento del medico e il materiale emesso deve essere portato in
visione.
E' il segno più noto che qualcosa non va
nell'addome. Non deve mai essere sottovalutato, senza creare inutili
allarmismi. Quando è particolarmente violento assume il nome di
"colica" e si può accompagnare a vomito (alimentare prima e poi di
succhi gastrici), a diarrea o alla paralisi intestinale (il malato non fa più
feci né gas), alla febbre che non sempre è alta. Il paziente può essere
agitato, sudato, con cute fredda, può torcersi dai dolori che possono essere
"continui" o a "passate". Sarà il buon senso a suggerire
l'opportunità o la necessità di una visita del medico soprattutto per l'entità
del dolore, la sua durata e i sintomi associati: si tenga presente che non
esiste uno fra questi la cui assenza o presenza permetta di escludere o
confermare inequivocabilmente la malattia grave.
Durante il mal di pancia, specialmente quando non è lieve, è necessario
astenersi dal dare cibi o bevande o purganti; il malato deve essere tenuto a
riposo, ben coperto e tranquillo; borse di acqua calda sulla sede del dolore
sono utili in caso di coliche renali o epatiche, ma la diagnosi deve essere
certa e non coesistere febbre.
TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE
DI PRONTO SOCCORSO