Avvelenamento
Sostanzialmente abbiamo quattro tipi di
avvelenamento diversi:
Avvelenamento da alimenti
Avvelenamento da funghi
Avvelenamento da gas
Avvelenamento da sostanze chimiche
Avvelenamento da alimenti
(tossinfezione alimentare)
La conservazione degli alimenti è una cosa delicata perché germi o funghi possono crescere facilmente in essi e produrre delle sostanze tossiche (tossine) che non sempre sono riconoscibili attraverso un'alterazione dell'odore, del sapore e del colore dell'alimento.
Un primo tipo di tossinfezione alimentare riguarda cibi
consumati a distanza di alcune ore o giorni dal momento in cui sono stati
preparati o cotti e che in questo lasso di tempo sono stati inquinati da germi
(di solito stafilococchi) produttori di tossina. Di solito gli alimenti in
causa sono sughi, intingoli, creme, panna, maionese, conservati non in
frigorifero; i disturbi si manifestano a distanza di 1-6 ore dall'ingestione
con vomito, diarrea e dolori addominali. Abitualmente gli intossicati sono
numerosi: tutti quelli che hanno mangiato il cibo contenente la tossina.
Questo tipo di tossinfezione è frequentemente segnalato soprattutto d'estate e
nelle comunità; raramente è grave per l'adulto, mentre può esserlo per il
bambino molto piccolo. La cura più opportuna deve essere prescritta dal medico;
si tenga comunque presente che si deve combattere la disidratazione dovuta al
vomito e alla diarrea dando da bere acqua con qualche pizzico di sale, o
spremute di frutta, appena il paziente smette di vomitare.
L'intossicato deve essere tenuto tranquillo e coperto fino all'arrivo del
medico.
Un secondo tipo di tossinfezione alimentare molto grave è
fortunatamente molto più raro riguarda i cibi conservati in scatola o sotto
vuoto, e gli insaccati, ed è dovuto alla tossina botulinica, prodotta da un
bacillo che non è stato adeguatamente inattivato all'atto dell'inscatolamento
degli alimenti. Sono soprattutto le conserve di vegetali sott'olio fatte in
casa, la carne affumicata e le conserve di pesce, la fonte più importante
dell'intossicazione; le conserve prodotte industrialmente sono senz'altro più
sicure. La bollitura dell'alimento per almeno 20 minuti all'atto del consumo,
distrugge abitualmente la tossina botulinica e protegge dall'intossicazione. I
disturbi si manifestano da 12 a 36 ore dopo l'ingestione dell'alimento, e
riguardano la funzione dei nervi più che stomaco ed intestino: il paziente si
lamenta di "vedere doppio" e di "male agli occhi"; seguono
difficoltà della parola, paralisi della lingua delle braccia e dei muscoli
della respirazione. La morte, nei casi non curati, avviene per arresto
respiratorio; vomito e nausea sono presenti in metà dei casi. Di fronte ad un
caso sospetto e richiesta al più presto una visita del medico; nel frattempo il
paziente deve essere tenuto al caldo e la respirarione strettamente
sorvegliata: se necessario si deve iniziare la Respirazione Artificiale.
Il cibo, o i cibi sospetti devono essere raccolti e conservati per le analisi
che potranno rendersi necessarie.
Prevenzione degli avvelenamenti alimentari
Quando dovete cucinare o manipolare alimenti, lavatevi bene le mani; se
avete ferite infette sulle mani o, peggio ancora, foruncoli (specialmente su
mani, braccia e viso) non cucinate, soprattutto se i cibi non verranno
consumati immediatamente. I foruncoli sono un serbatoio di germi e
rappresentano spesso la fonte d'inquinamento dell'alimento;
- di regola consumate i cibi subito dopo averli preparati;
- conservate i cibi in frigorifero e per meno tempo lo fate meglio è;
soprattutto quando si tratta di creme, sughi, maionese, panna ecc.;
- sono particolarmente rischiosi i cibi tenuti in caldo a lungo, perché il
calore favorisce la crescita dei germi;
- scartate dal consumo tutti gli scatolami che hanno i fondi rigonfi: la
presenza di gas sotto pressione è indice di inquinamento;
- diffidate dalle conserve fatte in casa, soprattutto di quelle sott'olio e che
vengono consumate senza cottura.
Il rischio di questa intossicazione spesso mortale, dovrebbe essere ben noto
a tutti e sconsigliare il consumo di funghi se non raccolti da persone esperte
al di là di ogni dubbio.
I primi sintomi dell'avvelenamento possono presentarsi
precocemente (1-2 ore dopo l'ingestione) o tardivamente (12-24 ore dopo) a
seconda della qualità dei funghi; consistono in confusione, eccitamento, sete,
nausea, vomito, diarrea, tremori, collasso o anche perdita di coscienza (coma).
Se i disturbi sono comparsi precocemente è utile provocare ripetutamente il
vomito in modo da allontanare il veleno, facendo bere 200 cc. di acqua tiepida
con due cucchiai di sale da cucina e stimolando la faringe con un dito.
Il paziente deve essere tenuto tranquillo e al caldo e si dovrà provvedere ad
un rapido trasporto in ospedale.
Anche in queste situazioni può essere molto utile rivolgersi telefonicamente ad
un Centro Antiveleni.
Avvelenamento da gas
(ossido di carbonio)
Molti sono i gas tossici per l'uomo quando vengono inalati, cioè respirati,
ma qui ci si riferirà solo all'ossido di carbonio che è la principale causa di
avvelenamento da gas in ambienti non industriali e provoca numerose vittime
ogni anno.
L'ossido di carbonio è un gas molto velenoso e con il quale
abbiamo a che fare ogni giorno, tuttavia l'avvelenamento è quasi sempre una
disgrazia frutto dell'ignoranza e dell'imprudenza.
Due sono le principali fonti di ossido di carbonio: il gas di
casa (cosiddetto gas di città) e il fumo di ogni tipo di combustione.
Il gas di città (non quello delle bombole), contiene elevate
percentuali di ossido di carbonio, ma fortunatamente in molti posti e in atto
una sostituzione di questi gas con metano (non tossico).
Con l'altra fonte di ossido di carbonio, la combustione, si dovrà sempre continuare
a fare i conti: ogni volta che un combustibile viene bruciato (e potrà essere
la legna, il carbone, il gas di ogni tipo, la benzina e il gasolio nei motori
ecc.) si libera nel fumo una quantità di ossido di carbonio che può essere
minore o maggiore (è maggiore quando la fiamma brucia male per scarsità d'aria)
ma che è sempre presente.
I1 fumo infatti viene abitualmente allontanato dagli ambienti in cui si vive,
ad esempio con i camini nelle case e con i condotti di scarico negli
autoveicoli; se il fumo finisce nell'aria che si respira, anche in piccola
parte ma prolungatamente, si realizzano la premesse per l'avvelenamento da
ossido di carbonio.
L'ossido di carbonio non ha odore e non ha sapore; l'odore
cattivo del gas di città (o del gas nella bombola) è dovuto semplicemente ad
una sostanza puzzolente che viene aggiunta di proposito per facilitare il
riconoscimento delle fughe di gas; il gas libero infatti è sempre pericoloso
anche che se non contiene ossido di carbonio perché può incendiarsi o scoppiare.
L'ossido di carbonio è estremamente velenoso perché viene
assorbito dai polmoni e blocca l'emoglobina, sostanza presente nel sangue
dell'uomo (e degli altri mammiferi) che serve ad assorbire ossigeno dall'aria.
L'avvelenamento avviene quindi in maniera subdola, nel giro di diversi minuti o
anche ore, senza che l'avvelenato avverta di star male se non quando è tardi: i
primi disturbi sono un po' di mal di testa, vertigine, respirazione frequente e
affannata; segue confusione, torpore, perdita di coscienza e infine la morte a
distanza anche di ore.
I1 primo soccorso dell'infortunato
Questi viene di solito rinvenuto in un ambiente chiuso, in coma profondo (non reagisce ad alcuno stimolo), moderato (reagisce agli stimoli dolorosi come un pizzicotto), o lieve (risponde, ma non si sveglia mai completamente).
Se l'avvelenamento è avvenuto per una fuga di gas di città si avverte subito
un forte odore di gas, altrimenti la causa è un camino con tiraggio difettoso,
o una stufetta a gas accesa (o anche spenta se la bombola è finita), o un
motore in un garage chiuso o solo scarsamente ventilato.
L'avvelenato ha spesso un caratteristico colore rosso-ciliegia delle labbra. Si
deve agire immediatamente.
Ricordatevi che anche in casi apparentemente poco gravi e contro l'opinione comune che giudica sufficiente ventilare l'ambiente e attendere il risveglio del paziente, l'avvelenamento da ossido di carbonio è una situazione sempre grave (spesso mortale), che i minuti contano e che solo un intervento medico tempestivo ha probabilità di successo.
Prevenzione all'avvelenamento da ossido di carbonio
E' praticamente impossibile descrivere ogni situazione in cui questo può verificarsi. Tuttavia ve ne sono alcune che l'esperienza insegna essere molto rischiose; negli altri casi ricordatevi il meccanismo dell'avvelenamento (respirazione prolungata di aria inquinata da gas di città o fumi di qualsiasi tipo di combustione, soprattutto in ambienti chiusi):
La prevenzione è evidente: evitare assolutamente il verificarsi di queste
situazioni. Mantenete un elevato grado di diffidenza verso tutte le stufette a
combustione senza camino: preferite quelle elettriche di qualunque tipo e
ricordatevi che è molto meglio morire (si fa per dire) di freddo che
asfissiati.
Tenete presente che molte disgrazie sono avvenute perché il sonno ha sorpreso
l'infortunato malgrado la sua intenzione di spegnere la stufetta prima di
andare a dormire.
Dopo aver tenuta accesa una stufetta a gas cambiate anche l'aria della stanza
prima di coricarvi.
Anche la brace, se non è in un buon camino, libera ossido di carbonio nella
stanza.
Ricordatevi infine che il gas, anche se non avvelena, può scoppiare o
sostituirsi completamente all'ossigeno dell'aria quando ha riempito un ambiente
chiuso, come una stanza. Prevenite perciò le fughe di gas chiudendo
sempre bene i rubinetti e tenendo se possibile le bombole fuori di casa o
almeno in un ambiente aperto.
Avvelenamento da sostanze chimiche
Una grandissima quantità di sostanze chimiche sono tossiche se vengono
ingerite, inalate (respirate come vapori) o portate a contatto della cute.
Ancora, il loro effetto lesivo può effettuarsi sull'intero organismo (veleni
veri e propri) oppure solo sulla parte del corpo con cui entrano direttamente
in contatto (es. i caustici).
Sostanze simili sono contenute frequentemente nei prodotti chimici di uso
domestico, nelle medicine, nei prodotti chimici che si usano nell'industria e
nell'agricoltura.
Gli effetti di un avvelenamento sono molto variabili a seconda
del tipo di veleno e della maniera in cui questo è entrato in contatto con il
corpo; inoltre in molti casi e specialmente se il veleno e stato un medicinale
o un prodotto di uso domestico, le sostanze velenose contenute possono essere
svariate, e ciascuna esercitare la sua azione tossica.
In tutti i casi, contemporaneamente all'applicazione delle norme direttive che
seguono e al trasporto dell'infortunato dal medico, si deve:
Il primo soccorso (norme generali)
I1 trattamento consiste, entro qualche ora dall'avvelenamento, nel tentativo di allontanare il prodotto tossico meglio che sia possibile; il soccorritore deve evitare di contaminarsi.
Prevenzione dell'avvelenamento da sostanze chimiche
L'avvelenamento avviene quasi sempre per motivi cosiddetti accidentali, cioè
per errore; e sarebbe evitabile adottando alcune norme di prudenza che
rappresentano un servizio reso agli altri oltre che a se stessi.
- Non lasciate mai sostanze potenzialmente pericolose
(farmaci, detersivi, varechina, alcolici, ecc.) alla portata dei bambini; essi
sono curiosi e non sanno del pericolo: sono le vittime più frequenti
dell'avvelenamento domestico.
- Non mettete mai sostanze pericolose in contenitori che sono
abitualmente usati per bevande o alimenti perché così si creano le premesse per
un tragico errore; non fidatevi del fatto che la gente annusi prima di bere
perché il gran numero di avvelenamenti insegna che questo non avviene.
- Siate sempre molto prudenti nell'ingerire da contenitori di
cui non conoscete con certezza il contenuto, al di là delle apparenze.
- Non toccate materiale chimico che trovate in giro se non
siete ben certi che non sia pericoloso.
- Quando maneggiate prodotti pericolosi mettetevi nelle
migliori condizioni per lavorare, proteggetevi le mani, tenete lontano il volto
da possibili schizzi.
- Non respirate vapori di alcun tipo, anche se il loro
"odore" può essere piacevole.