giro  del  monviso

grande itinerario di tre giorni, si svolge tutto in ambiente severo e a quote fra i duemila e i tremila metri.

il monte viso è il punto culminante delle alpi cozie, spicca con la sua struttura piramidale dalla pianura piemontese e lombarda, ma è visibile anche dalla val d'aosta; per molto tempo, era stato considerato il più alto delle alpi, in realtà non arriva a quattromila metri.

 

  si arriva da saluzzo-crissolo, dove si può prendere la navetta locale per il pian del re (2020 m) - dove è situata la sorgente del po - da qui si sale per il sentiero v13, si costeggiano due laghetti, e in circa due ore e mezzo si arriva al rifugio quintino sella (2640 m), molto frequentato, sulle sponde del lago grande di viso.

  il giorno dopo si segue il sentiero u10, che sale verso il passo gallarino, poi verso il san chiaffredo (2760 m); scende nel bosco fino al fondo del vallone di vallanta (1910 m) e poi risale; con un ultimo sforzo si giunge alla barriera rocciosa dove è stato costruito, con tecnica moderna ma rispettosa della natura, il rifugio vallanta (2450 m), anch'esso sulle sponde di un piccolo lago; tempo occorrente circa cinque ore, quindi pomeriggio di riposo

 

cartina del monviso

 

il monviso visto da sud-est, dopo una nevicata settembrina

  il terzo giorno, in salita si parte verso il passo gastaldi (2810 m), si scende in francia, passando dal refuge du mont viso, si risale verso il colle delle traversette (2880 m) e il famoso "buco" di viso; è parzialmente franato, per cui all'ingresso bisogna calarsi .

rientrati in italia, ci sono quasi 900 metri di discesa, e in circa sei ore totali si torna al punto di partenza del primo giorno, dove è possibile scendere verso crissolo con il bussino

 

 

per gli alpinisti, attrezzati con corda, piccozza, ramponi, casco, moschettoni e cordini, c'è la salita per l'itinerario classico seguito dai primi salitori, cioè la via normale della parete sud; considerata facile, con un solo passaggio di secondo grado, ma da non sottovalutare per la lunghezza dell'ascensione, per l'altitudine, per il costante pericolo di scariche di sassi 

 

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febbraio 2004