alto  comelico 

   panorama verso le dolomiti di sesto

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 in questa pagina propongo alcune gite nella zona del comelico superiore, una bellissima e verde valle a nord del cadore, a quota 1200.  

 sulla sinistra orografica, in contiguità con l'austria, si trova una catena verde "a schiena d'asino" che da cima palombino (2600) porta verso nord al monte elmo (2400). il suolo è origine silicea, e un tempo era tutto tenuto a pascolo. da questa catena, emergono verso sud le crode dei longerin.

 sulla destra orografica, a breve distanza, si ergono invece le cime dolomitiche che da croda di campo vanno verso la cima bagni, il monte popèra, la cima undici ecc. il suolo è di tutt'altro genere, si tratta di montagne calcaree, in cui anche la vegetazione è diversa. 

 dalle 4 frazioni (candìde, casamazzagno, dosolèdo e pàdola) del comune di comelico superiore, si gode un bel panorama verso sud sulla catena dei brentoni e delle terze, e si possono fare escursioni di ogni tipo: l'ampia valle consente passeggiate che, con lieve pendenza, portano alle terme, a laghetti, a casere e rifugi.

     panorama verso sud

 il gruppo montuoso che si trova sulla destra orografica - nonostante la vicinanza della val fiscalina e delle celebri tre cime di lavaredo - è poco frequentato e si presenta articolato in strette vallate, selvaggio e molto interessante dal punto di vista paesaggistico. i sentieri presentano tutti i livelli di difficoltà, dal facile fino a sentieri adatti agli esperti e talvolta necessitano del kit da ferrata (a volte si tratta  di sentieri attrezzati, non di vere e proprie vie ferrate verticali).

 molte escursioni possono partire direttamente dal paese, altre richiedono brevi percorsi in auto. ecco alcuni esempi di gite.

 col quaternà  

 in macchina fino alla casera coltrondo (1880); si prosegue a piedi verso la casera rinfreddo, dopo di che il sentiero sale e si arriva a col quaternà (2400) e da qui in un quarto d’ora si arriva in vetta (2500) al monte quaternà, notevole piramide di roccia vulcanica.  

 dalla sella si prosegue verso la forcella frugnoni e sul crinale (confine di stato) si possono vedere ancora trincee e postazioni della grande guerra. si scende verso il laghetto obstanser, dove c’è un rifugio austriaco, poi si torna indietro; per il ritorno si può fare un altro sentiero, il 146 diretto alla malga nemes e poi per una stradella fino al punto di partenza. 

 anello sulla catena sovrastante pàdola 

 partenza a piedi dalla piazza principale di padola. per una gita breve, si raggiunge per strada e per sentiero la casera aiarnola (1600). 

 volendo invece fare una gita più lunga, dalla malga si prosegue verso il crinale (2350) in prossimità della croda di tacco (tratto di sentiero attrezzato: la ferrata «mazzetta»). si continua in ambiente severo fino al bivacco gera (2240) poi verso il bivacco piovan (2070); da qui si scende verso il lago cadin e quindi verso valle; in alternativa, si sale alla forcella de ambata (2400) e si scende direttamente in val comelico. 

 in ogni caso, escursione lunga e faticosa che richiede attenzione. 

 rifugio berti 

 partenza da padola; tutta a piedi, prima verso bagni di valgrande e quindi in salita verso la selvapiana dove c’è il rifugio lunelli (1550).  

 l’alternativa è portarsi in auto fino al rifugio selvapiana lunelli e proseguire a piedi verso il rifugio berti (1950); quindi alla forcella dei camosci (2100); oppure ferrata «roghel» verso la val stalata (2500).  

 sotto la croda rossa di sesto 

 da moso si può prendere l'ovovia (lo fanno tutti) e poi imboccare il sentiero 15 – b, diretto alla forcella castelliere e scendere sotto i versanti settentrionali della croda rossa di sesto su grandi ghiaioni e poi bosco in direzione del passo di montecroce comelico. 

la gita è breve e c’è tutto il tempo di tornare a moso a riprendere l’auto.  

strada degli alpini  

 è una splendida e classica escursione di respiro europeo, che produce forti emozioni, sia per l’ambiente che per le tracce della grande guerra; difficoltà alpinistiche non ce ne sono.   

 la percorrenza prevista è di 9 ore, ma per la mia esperienza ne possono occorrere anche 10, quindi bisogna alzarsi presto: partire dalla val fiscalina alle 7 diretti al rifugio zsigmondi-comici; si continua in direzione della forcella giralba (2400) ma si devia a sinistra prima di arrivarci.  

   

al centro, si vede la cengia sulla quale si svolge il sentiero attrezzato  

 dopo poco c’è il punto adatto a imbracarsi e inizia il tratto più mozzafiato della «strada degli alpini» (interamente attrezzato, in cengia quasi orizzontale); dopo un’ora, la via si allarga e si sale slegati fino ad arrivare alla forcella undici (2650) con vista su moso e sesto; da qui, riprende il cavo e ci si dirige con un’altra ora di ferrata verso il passo della sentinella (2700). su questa forcella si sono combattuti austriaci e italiani per 2 anni; la battaglia decisiva fu il 16 aprile 1916, quando, con la neve, il tenente italo lunelli e i suoi alpini la riconquistarono.  

 da qui, per un lunghissimo ghiaione (all’inizio anche ripidissimo) c’è da perdere oltre mille metri di quota, lungo il bellissimo vallòn popèra, circondato di creste e guglie, piccoli ghiacciai e canali, per raggiungere il rifugio berti e successivamente il rifugio selvapiana.  

 altre 

 tante altre escursioni da corte a lunghe, da facili a impegnative possono essere svolte. come esempi: monte cavallino, cima vallona e cima palombino, tutte e tre oltre i 2500 al confine con l’austria; passo zovo – sant’antonio; salita per via ferrata alla croda rossa di sesto; anello delle tre cime di lavaredo, ecc. 

 in un giorno piovoso, alle terme di bagni di valgrande.  

 in un giorno di riposo per le gambe, potrebbe essere prevista la gita in macchina a lienz, in austria, una quarantina di chilometri da san candido; oppure alle sorgenti del piave, passando da sappada, una trentina di km. dal comelico superiore.  

 non trascuriamo il fatto che in comelico superiore c’è una sezione del cai molto attiva, i cui dirigenti sono molto disponibili per consigli e anche per accompagnare in gita.  

la prima foto è tratta da una cartolina,

quella al centro è presa dal sito dell'albergo bellavista

la terza è mia, di agosto 2009

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ottobre  2009