l'alta  val sesia

   

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in questa pagina propongo alcune gite nella zona di alagna, importante stazione turistica estiva e invernale, collegata con il comprensorio monterosa-ski. quasi tutte le escursioni proposte sono di livello “e”, cioè senza difficoltà particolari.

notizie dei primi insediamenti datano all’anno 1014 quando il termine “alpes oltri” viene citato in alcuni documenti inerenti a passaggi di proprietà.

alagna venne fondata verso la fine del duecento da alcune famiglie di pastori svizzeri, provenienti dal vallese, che costruirono le loro prime abitazioni nel luogo dove oggi sorge ronco superiore. l'immigrazione walser continuò nel tempo e furono fondate numerose frazioni, sparse fra pascoli e boschi. Alcune di queste frazioni mantengono le loro caratteristiche originarie di villaggi vallesani.

nella frazione pedemonte, in una di queste case del seicento, riportata alle condizioni originali, è visitabile un museo etnografico della cultura vallesana (walsermuseum), che espone attrezzi di lavoro, costumi, arredi, mobili, documentanti la storia e la cultura di questo gruppo etnico.

la valle è nota anche fra i canoisti per la discesa del fiume sesia.

il parco regionale dell’alta valsesia, istituito dalla regione piemonte, comprende il crinale del monterosa dalla capanna margherita verso est

 rifugio barba ferrero  2240 m

ore 7,00 dislivello 1000 m. segnavia n° 7e n° 7e. percorso ad anello che prende il via dall’alpe di pile (1575 m). da alagna è attivo in estate un servizio di navetta fino alle cascate dell’acqua fredda; superati un lariceto e alcune cascate, il sentiero prosegue con vista costante sui ghiacciai del versante valsesiano del rosa (piode, sesia, vigne e locce), passando dall’alpe di bors dove c’è il rifugio crespi calderini  (1836 m), da qualche anno chiuso per lavori; si guadagna rapidamente quota fino al rifugio barba ferrero. per il ritorno, si va verso l’alpe di mittlentheil in leggera salita; al bivio col sentiero che sale al lago del turlo, si prende la discesa verso il bosco e fino al rientro all’alpe di pile dove si trova il centro visite del parco, oltre al rifugio pastore

 rifugio città di mortara  1945 m

ore 3.30 dislivello 759 m, difficoltà = turistico/e. da alagna si segue il segnavia n 5 fino al pianoro di seiwji dove si trova il rifugio. raggiungibile anche con il primo tratto di funivia che culmina al passo dei salati. dal rifugio si può proseguire sul sentiero n° 5 a fino alla bocchetta delle pisse.

 rifugio guglielmina  2880 m.

ore 2.30 dislivello in salita 500 m, dislivello in discesa 1700 m, difficoltà = ee. si raggiunge in funivia la bocchetta delle pisse (seggiovia dal piano dei seiwji), successivamente si prosegue lungo il 10b attraverso pietraie fino al gradone roccioso che ospita, racchiuso in un anfiteatro, un bel laghetto. inerpicandosi su sentiero ripido, tra paretine rocciose e friabili si raggiunge il valico di cimalegna (2832 m); panorama notevole  sul rosa, sia sul versante valsesiano che su quello di gressoney. si prosegue sul 5e sino a raggiungere dapprima i rifugi vigevano e guglielmina e successivamente il col d’olen, importante valico che collega la valsesia (piemonte) con la valle di gressoney (valle d’aosta). la discesa è lungo il sentiero n° 5.

 capanna margherita

avvertenze: escursione da effettuarsi con l’assistenza di una guida alpina.

il percorso della gita si svolge in ambiente di alta quota. e’ necessaria adeguata esperienza alpinistica, idonea preparazione fisica e attrezzatura: ramponi, piccozza, imbracatura, corda, 2 moschettoni a ghiera, 3 cordini, casco.

Primo giorno: rifugio gnifetti  3610 m

ore 2,00, dislivello ca 400 m, difficoltà = facile (alpinistica). dall’arrivo della funivia di punta indren si procede su ghiacciaio seguendo il segnavia n° 5 fino alla bastionata di rocce. qui il sentiero si dirama seguendo da una parte la via di roccette attrezzata con corde fisse, e dall’altro si dirige, fiancheggiandole, verso il rifugio citta di mantova. si raggiunge così il ghiacciaio di garstelet, superato il quale si può scorgere, in cima allo sperone roccioso sovrastante, il rifugio gnifetti. pernottamento presso il rifugio.

secondo giorno:  dal rifugio gnifetti a punta gnifetti (rifugio regina margherita)  4559 m

ore 5,00 su ghiacciaio, dislivello 950 m, difficoltà = facile (alpinistica). si prende l’itinerario b del colle del lys lungo il quale all’inizio si perde quota. si risale costeggiando la punta parrot con vista costante sulla parete ghiacciata del lyskamm e sul cervino. si avanza verso la depressione tra la punta gnifetti e la zumstein (4250 m) e ci si affaccia sulla grande conca glaciale oltre il colle del lys. infine, deviando a destra, si affronta l’ultimo ripido pendio verso punta gnifetti. Il ritorno è per la stessa via.

 rifugio ferioli  2264 m

ore 3,30, dislivello circa 1000 m. dalla frazione di pedemonte si segue il segnavia n° 8 fino al rifugio. proseguendo verso la cresta dei sassi bianchi (2600 m) lungo i segnavia rossi-gialli, o sul n° 8 fino al colle di mud (2320 m) bellissima visione del monte rosa. 

 capanna alpe di campo  1924 m

ore 2,30 dislivello circa 700 m. da alagna (frazione pedemonte) si segue il segnavia n° 9 fino all’alpe, dove si gode una magnifica visione del monte rosa. proseguendo oltre il laghetto, si sale alla bocchetta moanda (2420 m) che si affaccia sulla valle di rima.

 ferrata di cimalegna

dislivello 400 m, difficoltà della ferrata = media (eea). l’attacco si trova presso la bocchetta delle pisse a quota 2400 circa. la ferrata di sviluppa attraverso varianti più o meno impegnative (l’itinerario rosso prevede anche il superamento di un passaggio aereo su ponte tibetano). dall’uscita sul pianoro di cimalegna si raggiungono in circa 20 minuti di cammino i rifugi guglielmina e vigevano. attrezzatura necessaria: imbracatura, kit da ferrata omologato ce en 958, casco, consigliati i guanti.

 val d’otro - villaggi walser  

ore 2, dislivello 500 m, segnavia 3; otro, forse il villaggio walser meglio conservato, sorge su un magnifico terrazzo di pascoli ed è composto da cinque nuclei abitativi, sparsi su un dolce altopiano, abitati durante l'estate e ancora frequentati dai pastori.

 rifugio ospizio sottile  m 2480

ore 5, dislivello ca 1100 m. partenza da riva valdobbia (raggiungibile in auto). su strada fino a sant’antonio (1380 m) poi si segue sempre il segnavia n° 1 fino al villaggio la montata, poi fino all’alpe di larecchio e infine fino al passo dove si trova il rifugio.

 rifugio abate carestia  m 2201

ore 3,30 dislivello ca 800 m. in parte stesso itinerario, prima di arrivare al paesino di peccia bivio sulla destra in salita (sentiero n° 2) fino all’alpe di pile, dove l'ex-bivacco della sezione di varallo è stato “promosso” a rifugio, aperto nei mesi estivi.

 

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ottobre  2006